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Biogas

L'excalation del rischio:
patogeni antibiotico-resistenti nell'insalata in busta

L'inquietante scoperta è stata effettuata in Germania dove, ad essere chiamata in causa, non è solo la zootecnia industrializzata - che consuma antibiotici in quantità industriali per "spingere" le produzioni di cibo low cost - ma anche la proliferazione delle centrali a biogas (10 mila) che moltiplica esponenzialmente il rischio di diffusione di patogeni in un circuito che comprende l'apparato digerente di animali di allevamento e di umani, reflui zootecnici, digestati, campi, cibo animale e umano. Rischi gravissimi tenuti nescosti dalle élite per favorire le speculazioni spudorate sulle pseudo energie rinnovabili

di Michele Corti

(05.12.18) I rischi della digestione anaerobica dei reflui zootecnici di varia origine (e miscelati a varie matrici), con la connessa produzione di concimi a partire dai digestati, erano già stati denunciati in Germania in occasione di una epidemia di tossicoinfezione da Escherichia coli nel 2011. A quei tempi il prof. Helge Böhenel, esperto di botulismo, aveva puntato il dito sugli impianti a biogas denunciando la loro natura di "bombe microbiologiche". Nonostante ulteriori studi abbiano evidenziato la presenza di patogeni nei digestati (vedi l'articolo del microbiologo prof. Scolari su ruralpini), gli allarmi sono stati messi a tacere perché il business del biogas, fortemente speculativo e quindi potenzialmente corruttivo,. riesce a sostenere una lobby potente che fa pesare la propria voce più degli appelli alla prudenza (specie su una classe politica sensibile alla prima e sorda ai secondi). 

Le voci dei Comitati e dei pochi esperti che, negli scorsi anni, ne hanno sostenuto le ragioni furono messe brutalmente a tacere come "cassandre antiscientifiche" (art. V: "chi ha i soldi ha vinto"). La campagna dei comitati, di Ruralpini, del blog dedicato ("Sgonfiailbiogas") non hanno rappresentato che una puntura di spillo. Vero è che l'articolo di Ruralpini
Germania. La morte che viene dagli impianti a biogas è stato visualizzato più di 20 mila volte, che Sgonfiailbiogas ha superato i 2 milioni di visualizzazioni, che molti impianti sono stati stoppati, ma è anche vero che ne sono stati installati 1500 e che, tra quelli oggetto di diniego, vi sono  i progetti di biogas di Capalbio (nota località di villeggiatura della sinistra radical-chic)  dove  gli oppositori locali hanno fatto venire dalla Germania il  sopra citato Böhenel, e di altre località dove gli imprtenditori locali hanno stanziato molte decine di migliaia di euro per difendersi dall'aggressione speculativa al loro territorio.



Nonostante i rischi di contaminazione chimica e microbiologica legati alla varietà di matrici utilizzate (a volte diverse da quelle dichiarate per ridurre i costi e costituite da rifiuti), i digestati sono stati spacciati come un toccasana, tanto da essere proposti per l'agricoltura biologica. Poi non meravigliamoci di certi risultati.



Purtroppo, anche dove si riscontravano elementi palesi tali da negare l'autorizzazione (prossimità di case, corsi d'acqua, falde superficiali ecc. ecc.), l'infame dispositivo di legge schiacciasassi ("sono opere di utilità sociale, urgenti e indifferibili") fortemente squilibrato nell'affermare l'esigenza di privilegiare la realizzazione di impianti di energia (pseudo)rinnovabile (anche calpestando tutti gli altri interessi costituzionalmente tutelati), ha vanificato le proteste men che strutturate, non supportate da collegi di avvocati ed esperti.



Storia amara, quella della corsa al biogas, non solo storia di  spietata speculazione, ma anche di tradimento degli amministrati da parte degli amministratori e di quasi totale allineamento dell'ambientalismo istituzionale alla più vergognosa aggressione ai danni dell'ambiente, dell'agricoltura, della salute (non solo biogas, anche impianti assurdi a legna, non per produrre calore, ma per produrre energia elettrica a tariffa superincentivata - con efficienza ridicola - a fianco delle scuole, magari dove i valori di benzopirene dell'aria erano già superati). 
Ci hanno chiamato "terroristi" ma noi: agronomi, medici, biologi,  schierati sul fronte no biomasse no biogas senza se e senza ma, siamo convinti di aver sostenuto una causa giusta. Lo siamo a maggior ragione oggi che si profila una nuova liason tra il biogas (e il biometano) e uno dei peggiori problemi sanitari dell'umanità dei prossimi anni: l'antibiotico-resistenza.



Pessime notizie dalla Germania per il consumatore "moderno"

Qualche giorno fa è apparso uno studio  studio condotto in Germania da un team di scienziati sotto la guida della professoressa Kornelia Smalla del Julius Kühn Institute (JKI). La ricerca ha dimostrato la presenza nell'insalata (e in altri prodotti vegetali freschi) di batteri - individuati anche nel letame, nel suolo, nei fanghi di depurazione, nei digestati del biogas/biometano e nei corpi idrici - resistenti agli antibiotici. Va precisato che i campionamenti sono stati effettuati sul contenuto delle buste del supermercato, quello che la pigrizia indotta nel pubblico, induce a consumare senza lavare in quanto reclamizzato come "basta condire ed è pronto" ma che è già stato messo sotto la lente per i rischi di Salmonella.

Questa modernizzazione che (anche per un prodotto come l'insalata) comprime il reddito derivante dall'attività agricola aumentando il valore aggiunto dei processi industriali (lavaggio, confezionamento), unita ad altre forme di modernizzazione (il biogas) produce rischi inediti e più insidiosi per la salute. Circostanze che confermano come la nostra sia la "società del rischio" come definita dal sociologo tedesco Ulrich Beck che denunciava già trent'anni fa come il turbocapitalismo assetato di profitto moltiplicasse nuovi e gravi rischi (nel mentre, al culmine dell'ipocrisa, laddove è possibile vendere qualcosa con profitto, si enfatizzano rischi spesso meno gravi).



La scoperta che l'insalata del supermercato può essere contaminata da pericolosi batteri tetraciclino-resistenti viene - non a caso - dalla Germania, dove sono attivi 10 mila impianti anaerobici a biogas/biometano. Questi impianti utilizzano spesso reflui zootecnici (quindi materiale con batteri intestinali anaerobici) provenienti da più allevamenti, mescolando il cocktail batterico, incubandolo e moltiplicandolo e redistribuendolo come digestati (spacciati come "ottimo concime") sui terreni agricoli.



A capo del gruppo che ha realizzato lo studio (1) sulla presenza di batteri antibiotico resistenti nei  prodotti freschi vi è una scienziata, Kornelia Smalla, del Julius Kühn Institut che si occupa da anni di resistenza batterica e delle sue cause e che ha inviduato nei reflui zootecnici un serbatoio di plasmidi in grado di conferire ai batteri l'antibiotico-resistenza (i plasmidi piccoli filamenti circolari di DNA superavvolto a doppia elica, presenti nel citoplasma e distinguibili dal cromosoma batterico per le loro dimensioni ridotte e che i batteri possono "passarsi" tra loro) (2). 
Il gruppo della Smalla ha anche individuato nuove forme di trasferimento di resistenza agli antibiotici proprio nei digestati da produzione di biogas concludendo che "it was clearly shown in our study that all analyzed digestates were sources of transferable antibiotic resistances" (3). Un fatto che non sorprende, dal momento che i batteri antibiotico-resistenti sono resistenti anche alla digestione anaerobica negli impianti a biogas (4).

Tra apparato digestivo dei ruminanti e dei suini, campi, coltivazioni, intestino dei consumatori si crea una circuito vizioso . A costo di essere tacciati di "terrorismo" va detto chiaro e netto che se un plasmidio assunto con l'insalata (contaminata da concimi organici, acque ecc.) arriva nell'intestino umano esso può essere trasferito a batteri patogeni e sviluppare ceppi che resistono ai trattamenti antibiotici con la spiacevole conseguenza che, risultando inefficaci i trattamenti, infezioni oggi banali potranno risultare sempre più frequentemente mortali. In nome del progresso, idolo al quale sono stati sacrificati valori preziosi... torneremo all'era pre-penicillina, quando un normale intervento chirurgico era un azzardo mortale.


Uno dei tantissimi "incidenti" per sversamento da centrali a biogas. Si sa che sono pericolose "bombe ecologiche" ma non solo li si autorizza dove ci sono corsi d'acqua o colture pregiate, si assolvono impunemente i biogassisti responsabili perché il digestato, per legge, "non è un rifiuto" ma un concime passibile, se sversato, solo di sanzioni amministrative.


Biogassisti novelli untori? Molto probabilmente si, ma oggi le istituzioni, li proteggono e li incentivano

In Germania anni fa alcuni scienziati avevano già lanciato l'allarme biogas ma furono messi a tacere come "cassandre" dalla lobby biogassista forte anche in Italia (dove ci sono 1500 impianti). Vi era più di un sospetto (a carico del biogas) che la diffusione del botulismo in forma viscerale nei bovini tedeschi potesse essere ricondotto alla proliferazione della biogas. Lo stesso in occasione di "epidemie" di tossicoinfezioni alimentari da Escherichia coli, dopo che (correva l'anno 2011) diversi ortaggi incriminati erano stati assolti (5). Infatti accurati studi hanno confermato la presenza di pericolosi patogeni nei digestati campionati nelle centrali tedesche (6) confermando la presenza dei rischi sanitari degli impianti di produzione biogas/biometano con riguardo a diversi patogeni pericolosi per l'uomo (7) e l'esigenza di una maggiore prudenza (di fronte a rischi molto concreti) rispetto alla baldanzosa sicurezza degli esperti e degli imprenditori del biogas (8).
Ora con le scoperte sui plasmidi dell'antibiotico-resistenza, un nuovo, allarmante, capitolo di una storia di speculazione ai danni dell'agricoltura, dell'ambiente, della salute. Per il profitto speculativo si  scherza con il fuoco (la vita delle persone). E scienziati e ambientalisti di solito certificano la "sostenibilità" di queste pratiche. 

Note

(1)  Blau K, Bettermann A, Jechalke S, Fornefeld E, Vanrobaeys Y, Thibault Stalder T,  Eva M,  Top EM, Smalla K, The Transferable Resistome of Produce, Ecological and Evolutionary Science, Nov-Dec, 2018 , 9 (6)


(2) Binh CT, Heuer H, Kaupenjohann M, Smalla K, Piggery manure used for soil fertilization is a reservoir for transferable antibiotic resistance plasmids.
 FEMS Microbiol Ecol. 2008 Oct; 66(1):25-37.


(3)   Wolters B., Kyselková M., Krögerrecklenfort E.,  Kreuzig R, Smalla K. Transferable antibiotic resistance plasmids from biogas plant digestates often belong to the IncP-1ε subgroup Front Microbiol. 2014; 5: 765.

(4) Beneragama N, Iwasaki M, Lateef SA, Yamashiro T, Ihara I, Umetsu K Survival of multidrug-resistant bacteria in thermophilic and mesophilic anaerobic co-digestion of dairy manure and waste milk. Anim Sci J. 2013 May; 84(5):426-433 

(5) M.Corti, Morte dal biogas, Ruralpini (21.12.11)  visualizzato oltre 20 mila volte.

(6)  Neuhaus J, Shehata AA , Krüger M Detection of pathogenic clostridia in biogas plant wastes  Folia Microbiol (2015) 60:15–19 DOI 10.1007/s12223-014-0334-2; 

(7) Yan Chen, Bo Fu, Yan Wang, Qian Jiang, He Liu (2012), Reactor performance and bacterial pathogen removal in response to sludge retention time in a mesophilic anaerobic digester treating sewage sludge, Bioresource Technology 106:20–26;  E. Bagge , L. Sahlstrom, A. Albihn (2005)The effect of hygienic treatment on the microbial flora of biowaste at bias plants, Water Research, 39: 4879–4886; S. Bonetta, E. Ferretti, S. Bonetta, G. Fezi, E. Carraro (2011) Microbiological contamination of digested products from anaerobic co-digestion of bovine manure and agricultural by-products, Letters in Applied Microbiology 53, 552–557; I. Slana R. Pribylova A. Kralova I. Pavlik (2011) Persistence of Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis at a Farm-Scale Biogas Plant Supplied with Manure from Paratuberculosis-Affected Dairy Cattle, Appl. Environ. Microbiol. 77 (9) 3115-3119; E.Govasmarka, J. Stäbb, B. Holenc,D. Hoornstrad,T. Nesbakke,M. Salkinoja-Salonen (2011) Chemical and microbiological hazards associated with recycling of anaerobic digested residue intended for agricultural use, Waste Management, 31:2577–2583.  

(8) Scolari G., Qualche riflessione su biogas e sicurezza microbiologica, Ruralpini (02.10.2013);


 


Articoli sul tema


Il botulino nei digestati da  biogas c'è  
(14.12.14) Le biogas sono bombe ecologiche (possono sversare migliaia di metri cubi di liquami super inquinanti) ma sono anche bombe microbiologiche in forza del ruolo di collettori di materiali biologici e di "smistamento" dei patogeni con lo spandimento dei digestati. Nella loro arroganza i biogassisti (compresi quelli "scientifici") accecati dall'avidità e distolti da ogni principio di precauzione, hanno sempre rigettato come fantascientifiche le ipotesi di rischio di diffusione di patogeni nell'ambiente e nelle catene alimentari come conseguenza del proliferare delle centrali a biogas ma uno studio tedesco porta nuovi allarmanti elementi.

Biogas e rischi microbiologici
(02.10.13) La sbandierata sicurezza con la quale gli alfieri del biogas proclamano che il trattamento di digestione anaerobica rappresenta una soluzione sicura, abbattendo le cariche dei patogeni, non trova supporto nella letteratura scientifica. Lo conferma il contributo del Prof. Scolari

Serio rischio biologico con il biogas (sottovalutato specie in Italia)
(28.11.12) La co-digestione di matrici organiche di ogni tipo, animali e vegetali, di Forsu e - come succede già in alcuni paesi - dei fanghi di depurazione pone gravi rischi di contaminazione, in primo luogo biologica, a carico dei terreni agricoli utilizzati per la produzione di alimenti per gli animali e per l'uomo. In altri paesi come la Germania sono state introdotte normative per il trattamento e il controllo dei substrati in entrata e dei digestati. In Italia nulla di ciò e si spinge l'accelleratore di folli incentivi.

Il Biogas può uccidere. Helge Boehnel a Capalbio (GR)
(18.10.12) Dalla Germania arriva la tecnologia (ma anche il lobbismo industrial-finanziario) che alimentano il far-west del biogas, l'affare sporco del secolo. Per fortuna con i veleni arrivano spesso anche gli antidoti. Il Prof. Boehnel, autorità scientifica in materia di botulino (una tossina mortale prodotta da un tipo di Clostridi anaerobici che si sviluppano nei digestori del biogas). Gli scienziati a libro paga del capitalismo speculativo diranno che Boehnel è un terrorista, un ciarlatano (come Séralini). Peccato che Goettingen è una delle università più prestigiose d'Europa e lui ha diretto per dieci anni un Istituto di biotecnologie dove si studia il botulismo

Germania. La morte che viene dagli impianti a biogas
(21.12.11)  La scorsa primavera in Germania, è stato lanciato un allarme per la salute degli animali domestici e selvatici. Da parte di un esperto internazionale in materia di botulismo, il prof. Helge Böhnel, si ritiene che la diffusione del botulismo cronico negli allevamenti bovini possa essere imputata alla diffusione degli impianti di biogas e allo spargimento dei digestati con spore di Clostridium botulinum. Alcuni veterinari tendono anche ad attribuire alla stessa causa le morie di selvaggina osservate in alcune regioni e la più diffusa rivista faunistica e cinofila germanica ha dedicato al problema una inchiesta (copertina a fianco). Da noi la regione Emilia-Romagna per il rischio delle spore di Clostridi ha "esonerato" le aree del Parmigiano reggiano dalle centrali a biogas. Precauzione. Ma allora conta più il Parmigiano della salute?


contatti: Whatsapp  3282162812    redazione@ruralpini.it

 

 

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