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  Dalla val Maira, tradizioni e futuro: l’arte dello sfalcio manuale

Ci sono tecniche tradizionali che comportano abilità che non si acquisiscono  così facilmente come l'uso di un gadget tecnologico. Sono state considerate superate e sprezzate. Ma il ritorno a una montagna, a una campagna, curate, belle, coltivate con intelligenza e amore per la terra, implica, in determinare condizioni - a fianco di una meccanizzazione specifica - anche il ritorno alle tecniche manuali. Fa piacere che oggi siano i giovani a capirlo, desiderosi di apprendere dai nonni, anche applicando, con passione, l'innovazione a tecniche e strumenti antichi. A Cuneo  c'è chi crede a tutto questo.


di Andrea Aimar

(15.05.20) Ci sono cose che non si possono insegnare. Bisogna avercele un po' nel cuore, sentirle dentro, e averle vissute, per comprenderne il significato: come l’amare il proprio paese.  

L’essere affezionati al proprio paese è un sentimento più vivo nelle piccole realtà, a differenza delle grandi città, dove ogni frazione racchiude una profonda autenticità, e come succede nelle borgate di montagna, ognuno è un tassello fondamentale della comunità, chi per un motivo, chi per un altro, diventando involontariamente parte integrante del territorio stesso.  


Andrea con un maestro


Ricordare il nostro passato con affetto, ricordare le persone che non sono mai entrate nei libri di storia, ma che nella loro semplice quotidianità hanno contribuito a creare la “nostra” storia, è anche questo un sentimento di riconoscenza, un sentimento forte in memoria di chi, come il montanaro, si è preso cura per secoli della montagna, dalla pulizia dei boschi, al mantenimento dei muretti a secco, dalla coltivazione eroica dei campi alla falciatura dei prati. Manualità quest’ultima, che sempre più raramente si ha la fortuna di vedere nei piccoli borghi alpini. 


corsi 2019...

Una falce che taglia l’erba è come una danza di uomini che sanno dar vita ad una melodia unica, in un puro legame tra essi e la natura.   
In valle Maira, tra vetuste dimore a sentinella di un ponte merlato, sapienti fabbri da più di cent’anni continuano a produrre sotto i precisi e cadenziali colpi dei magli, questo prodotto antico come il mondo, restando, ad accezione di un piccolo stabilimento in Austria, l’ultima azienda d’Europa di forgiatura di falci. 



La Fabbrica Riunite Falci srl di Dronero nasce nel 1921 dall’unione di diversi artigiani locali con l’intento di incrementare e sviluppare questa importante realtà manufatturiera che è riuscita a superare per più di cent’ anni le diverse crisi industriali ed economiche, mantenendo attiva la produzione che negli anni ’80 contava fino a 300 operai. Attualmente sono 65 i dipendenti che ogni giorno si recano al lavoro qui, con maestria e dedizione, nella produzione di molte attrezzature da lavoro, tra cui le oltre 70 mila falci e 40 mila falciole esportate in oltre 60 paesi. 



Dal grande legame con il proprio paese, nell’ottica di esaltare le affinità del territorio, nasce dall’energica imprenditrice dronerese Stefania Riboli, il progetto “Prometheus” che prefigge la rivalutazione delle falci e della falciatura, con l’intento di valorizzare le peculiarità di quest’arte ormai quasi scomparsa, reinserendola in un’ottica di sviluppo rurale, con corsi formativi teorici e pratici, nell’ambito di una nuova tutela del territorio, dando importanza ai prodotti di queste eco-filiere, creandone una  visione per l’avvenire, mantenendo viva nelle nuove generazioni questa millenaria cultura. 


Qui un maestro della falciatura, Tony d'Elva, che purtroppo è mancato...

Partendo dalle prime sperimentazioni del 2016 oggi, il progetto, vede tra i partner cantine di langa Unesco di prestigio come Borgogno di Barolo, Ferdinando Principiano di Monforte d`Alba e presto Fontanafredda di Serralunga. Queste realtà hanno scelto di reintrodurre la tecnica dello sfalcio con falce per dare, non solo valore aggiunto alle loro produzioni Bio, ma per completare quello che è il naturale ciclo di aziende virtuose, ovvero aver "cura" dell`ambiente in cui si opera. Prendersi cura del territorio è tra gli aspetti che hanno visto collaborare con Prometheus i parchi, come il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco Regionale dell`Adamello ed il Parco Alpi Marittime. Molto promettente anche il mondo delle università che  sta iniziando ad inserire la Cultura della falciatura tra le proprie proposte come "filosofia" e nuovo  approccio: confrontarsi con un mondo apparentemente in disuso e scoprirne i profondi valori, legami, insegnamenti è un modo per far riflettere e incuriosire i ragazzi e renderli consapevoli che siamo tasselli importanti di un unico mondo connesso.  


corsi 2019...


Un lungo lavoro di ricerca, grazie alla collaborazione di due conoscitori della tradizione montana e collinare, Franco Baudino di Elva e Luciano Borra di La Morra, ha portato alla redazione di un "metodo Prometheus" per lo sfalcio con falce. Riassumere una tecnica che varia al variar del falciatore, del suolo, del tipo d`erba, non è stato facile e non sarà certo esaustivo - dice la curatrice - ma occorre avere un metodo che permetta ai principianti di avvicinarsi alla tecnica. Mi sono sentito parte si qualcosa di più grande e importante durante la giornata di sfalcio, dice Andrea perché non è solo una metodologia di lavoro, ma bensì una grande occasione per condividere momenti con molti giovani uniti dalla stessa ambizione, con l’interesse per la propria terra, e le sue tradizioni, nello sguardo di perseverare un territorio con l’utilizzo di antiche tecniche in un tempo di modernità cercando applicazione in piccole filiere di nicchia dell`agroalimentare.


 
Avere sensibilità per le nostre tradizioni è il primo passo per la salvaguardia del nostro ambiente rurale, ma per parlare di reale progresso bisogna allineare le antiche tecniche con la tecnologia di oggi giorno… In questo caso falciatura manuale e moderne meccanizzazioni agricole…  Ma questo, è un altro discorso….


Andrea alla gara di falciatura di Elva


Molte le novità in programma per la stagione 2020 del progetto,

per informazioni  
Stefania Riboli  3497730279
 e-mail 
prometheusfalci@gmail.com
  

Amare il proprio paese devi avercelo nel sangue, sentirlo dentro”, e proprio come scriveva Cesare Pavese:  Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante e nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti… 


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