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Il volume, pubblicato nel novembre 2019, che raccoglie contributi sulle
transumanze alpine (ovine e bovine) di Liguria, Piemonte, Lombardia,
venetro, Friuli. Consta di 217 pagine. Con numerose illustrazioni
(B/N), carta lucida, brossura. Formato 23,5 x 16, 5. ISBN
978-88-943252-1-8. Prezzo di copertina 16 €. Edito dal Festival del
pastoralismo di Bergamo può essere acquistato online direttamente
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Sotto la protezione del santo della
montagna, che
ha combattuto i
nemici della fede senza compromessi, che si è speso per i bisognosi
senza compromessi, che ha promosso il progresso agricolo per i
contadini.
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(12/01/2021)
Le inchieste sulle violazioni dei diritti umani nei parchi africani
che, nel 2020, hanno determinato, per la prima volta, il blocco dei
finanziamenti al WWF da parte delle principali organizzazioni
internazionali leggi tutto.
(27/12/2020)
Un fenomeno sottovalutato ma che contribuisce all'attacco al mondo
rurale. I "neo-rurali" si insediano nella campagna/montagna
"autentica", poi con lamentele e denunce costringono gli "indigeni", in
particolare i contadini e gli allevatori ad "adattarsi" alle esigenze
dei nuovi venuti o a chiudere. Due casi di queste settimane di
allevatori che dovranno cessare l'attività,
o trasferirsi, per le lamentele dei "neo-rurali". leggi tutto.
(21/12/2020)
Due fatti di cronaca mettono in evidenza come il lupismo rappresenti
una patologia sociale con gravi conseguenze. Dalla donna sbranata dai
simil-lupi cecoslovacchi (reincociati con il lupo?) alla fuga di sette
lupi neri canadesi del luna park del lupo francese al confine con la
provincia di Cuneo leggi tutto.
(14/12/2020)
La
politica disumana del conservazionismo antepone la tutela dei sacri
parchi, delle specie in via di estinzione (solo quelle "carismatiche"
che piacevano tanto ai cacciatori bianchi coloniali)
al rispetto dei diritti umani. Lo
dimostrano ampiamente le tante inchieste che hanno squarciato il velo
sulle atrocità legate alle politiche del WWF (prima parte) leggi tutto.
(05/12/2020) Mentre i biogassisti e i loro supporter esultano
per il "primato italiano" nel biogas, dalla bassa bresciana arriva la notizia di
una nuova strage da botulino tra le vacche da latte di un'azienda agricola. Ancora una volta nelle zone del biogas.
La notizia positiva è che gli allevatori delle provincie lombarde, fedeli
ai
principi di solidarietà di un tempo, hanno regalato una
cinquantina di capi agli allevatori vittime della moria (gli Zani di
Pralboino). leggi tutto
(30/11/2020) Un positivo segnale
nella direzione del riconoscimento di un capitolo di storia sociale che
accomuna le due provincie.
Ne prendiamo spunto, in vista del
2023 (Bergamo-Brescia "capitale della cultura") per approfondire il
tema della transumanza dei bergamini sullo sfondo dei movimenti
migratori e delle relazioni economico-sociali tra le due provincie
lombarde leggi tutto
(12/11/2020)
Non sappiamo ancora quando si potrà commemorare Tino Ziliani, che ci ha
lasciati a febbraio. In questa incertezza anticipiamo delle note di
ricordo in attesa di poter raccogliere in modo compiut quelle
testimonianze di amici, parenti, pastori indispensabili per tracciare
una biografia degna del personaggio leggi tutto
(07/11/2020)
Gli animal-ambientalisti, sostenuti da una politica ignava, spingono i
pastori a tenere sempre più cani da guardiania per metterli in
trappola. Per poi poter dire: "Colpa vostra se i lupi attaccano,
non
avete (abbastanza) cani, non siete capaci di gestirli, siete voi che
non volete convivere". E poi, se i cani aggrediscono i turisti: "Non
siete capaci di controllarli". Per concludere: "Giusto
che scompariate". leggi tutto
(06/11/20)
In val Maira un caso virtuoso di recupero di un alpeggio. A Prazzo,
grazie alla realizzazione di una strada di collegamento si è proceduto
al ripristino dei fabbricati e, a turno, gli allevatori del comune la
utilizzano per custodire la mandria comune. Di Andrea Aimar. leggi tutto
(27/10/20) In quesi giorni il parlamento europeo ha dato il
suo
placet alla "riforma" (!?)
della Pac.
Ha anche bocciato le proposte che miravano a impedire che i prodotti di finta carne possano utilizzare
denominazioni "meat sounding", ovvero camuffarsi da salsiccie, bresaole
e bistecche. Il finto ambientalismo si dimostra un vero e prezioso
sostegno alle strategie delle multinazionali che, dopo aver sottomessa
l'agricoltura, ora la vogliono cannibalizzare. Con pessime conseguenze
ambientali e sociali leggi tutto
(20.10.10) Prima movida
urbana senza controllo, adesso festa finita anche nei piccoli comuni,
coprifuoco e cancellazione di tutte le feste e le sagre. Un autunno
triste. La sagra vera è un bene culturale, sociale, agroalimentare
prezioso. Chi ne è consapevole sa quanto peserà negativamente il
blocco. Motivo per reagire e prepararsi dopo questa pausa forzata a
riprendere l'azione per il riconoscimento da parte delle istituzioni
della sagra autentica, della Sagra di tradizione. Per farlo uniamoci in
rete. leggi tutto
(19.10.10) Il Festival del pastoralismo di Bergamo sta progettando un importante evento di promozione delle produzioni ovine bergamasche. In vista di questo appuntamenti vale
la pena riprendere il tema della storia della più importante e diffusa razza ovina dell'arco
alpino (non solo italiano). leggi tutto
(15.10.20) Così, come abbiamo
raccolto le voci dei giovani consegnamo ai nostri lettori anche il
contributo di una coltivatrice avanti negli anni che, invece di
riflessioni sulla propria esperienza personale ha preferito guardare
lontano, al Giappone appunto, per trovare idee per un'agricoltura
contadina che valorizzi il ruolo degli anziani (leggi tutto)
(10.10.20)
La transumanza dei bergamini, l'evento che - dopo 60 anni ha riportato
una mandria a percorre a piedi le strade della pianura lombarda, ha
fermato per due mesi Ruralpini. L'impegno per organizzare in tempi
strettissimi una manifestazione complessa non concedeva spazio per
altre attività. Ma ne è valsa la pena. Abbiano trovato calda
accoglienza attraversando 13 comuni e suscitato entusiasmo. Nessun
spirito nostalgico ma uno spirito attualissimo di festa popolare
itinerante e la convinzione che per affrontare il
futuro
serve sapere da dove si viene. leggi tutto
(08.08.20) Il
trasferimento del patrimonio di oltre 30 pascoli dall'Ersaf ai comuni è
la consegenza della mancata attivazione di
una funzione di stimolo, da parte di questo ampio patrimonio
demaniale, al complessivo sistema alpeggi lombardo. L'Ersaf,
invece di perseguire, con servizi
concreti,
la funzione di supporto agli enti locali di montagna, si è dedicato a
creare e gestire aree protette e a promuovere orsi e lupi. A difendere
l'ente, ovviamente, solo Legambiente e il Pd che, da bravi centralisti,
piangono perché il patrimonio demaniale torna ai comuni e non
varrà più il divieto di caccia. leggi
tutto
(01.08.20)
L'evidenza della recrudescenza dei fenomeni grandiniferi,
insieme
ad
altre considerazioni sulla fragilità del territorio, dovrebbero indurci
a serie riflessioni. Ma si fa finta di niente. Parlano di
"sostenibilità" ma impongono all'agricoltura la monocoltura, i
campi-discarica, le vacche "macchine da latte". E il consumo di suolo
procede. Serve un movimento agroecologico, ecoruralista che smascheri
l'ambiental-animalismo da salotto leggi tutto
(29.07.20) "O noi o i lupi".
WolfAlps
- sempre più autority del lupo istituzionalizzata - e Regione
Piemonte sono stati contestati anche in Valsesia in nome della
resistenza rurale (dopo la protesta in
Ossola di un mese fa). Nessuna fiducia nell'opportunismo della politica
e delle
istituzioni. Va intensificata la protesta per rompere la cappa di
piombo di censura e manipolazioneleggi
tutto
(26.07.20)
Davide Garnero, un ragazzo di 16 anni - che frequenta l'istituto
agrario in provincia di Cuneo- ci ha consegnato le sue riflessioni sul
mondo d'oggi, sulla montagna, sul suo futuro. Non ci illudiamo che
scuotano i politici, i potentes (come nella favola di Greta), ma solo
che risveglino i tanti adulti
che si sono lasciati andare alla rassegnazione. Se ci sono ragazzi che
sognano il loro futuro in una piccola borgata di montagna
vale la
pena resistere. leggi
tutto
(22.07.20)
Aprire
un'attività economica (di qualsiasi tipo) nelle valli alpine, qualunque
essa sia,
è difficile. Vivere, in cima alle valli, dei prodotti che offre la
montagna per realizzare attività economiche in un mondo di
grandi
aziende, di sistemi logistici è eroico. Che si trasformi latte, legno,
uva, pietre naturali o ... erbe
alpine, come nel caso dell'esperienza che Andrea Aimar, ci racconta con
questa intervista. leggi
tutto
(19.07.20) Il
GGC
(gruppo grandi carnivori del Cai) fiancheggiatore di
WolfAlps,
con il "bando" per
"allevatori virtuosi" (a favore della convivenza con il lupo) ha
rimediato una magra figura. Il bando ha raccolto solo 23 domande in
tutta Italia. Non solo, ma il Cai ha fatto orecchio da
mercante quando Nina Liebhardt, una pastora
ossolana, ha
rifiutato
il premio per non prestarsi a una strumentalizzazione contro i
pastori. L'abbiamo intervistata all'alpe Ratagina in val
Agarina
in questi giorni leggi
tutto
(14.07.20) I
latticini sono stati oggetto, da oltre mezzo secolo a questa parte, di
campagne mediatiche fomentate dall'industria, che, sulla base di
considerazioni salutistiche, ne sconsigliavano
il consumo. Nessuno
diceva che i "barbari", i pastori e i montanari che consumavano grandi
quantità di latte e latticini, scoppiavano di salute.
La ricerca medica oggi riconosce che il consumo di formaggio previene
il rischio cardiocircolatorio e il diabete. Così le multinazionali
usano l'ideologia animal-ambientalista e i meccanismo delle mode fatue
per screditare latte e latticini. leggi tutto
(07.07.20) Le
"ricette" ambientalidel
governo sono ispirate - vedi la smania di piantare alberi - a
quell'ambientalismo becero che, in nome di soluzioni green, produce un
ulteriore aggravamento dei fenomeni di degrado dei territori montani.
Con l'abbandono di ampie superfici e una "rinaturalizzazione" non
gestita, con il crollo verticale delle attività di contadini, pastori,
boscaioli, gli effetti dei fenomeni estremi e la perdita di
biodiversità, patrimoni di paesaggio, beni culturali materiali e
immateriali, saranno
sempre più gravi.leggi
tutto
(05.07.20) Dopo
il caso di Gandellino, ecco quello di
Oneta, sempre in alta
val Seriana (e c'è anche in ballo
quello di Valcanale). Chiudere gli asili e
le scuole spinge le famiglie a lasciare i piccoli centri, così ci
saranno ancor meno alunni e lo spopolamento sarà inarrestabile. A Oneta
le mamme
si sentono prese in giro e hanno reagito, protestando e organizzando
delle iniziative
culturali, consapevoli che la loro presa di posizione ha un valore
generale ("per i nostri governanti avere figli è una colpa") e si
iscriva nella denuncia di un progetto cinico di
"chiusura della
montagna.leggi tutto
(02.07.20)I Bariselli di Solara.
Alla Malga della Presolana da più
di quarant’anni. A famiglie come questa che si tramandano la cultura
dell'alpeggio di generazione in generazione è largamente affidato il
grande patrimonio dell'alpeggioleggi tutto
(28.06.20)Gli allevatori
ossolani: "O noi o l lupi". La Regione Piemonte "Vi siamo vicini ... ma
stiamo con WolfAlps". Ampio resoconto dell'incontro sull'emergenza lupo
nell'Ossola e Vco di venerdì scorso 26 giugno a Villadossola. La
protesta - civilissima - degli allevatori e dei sindaci ha accompagnato
l'evento. Molte le critiche ma anche le proposte da parte degli
allevatori e delle istituzioni rappresentative del territorio,
schierate
decisamente contro i lupi. Utile lettura per tutte le realtà alle prese
con il problema.leggi
tutto
(26.06.20)La
tragedia dell'epidemia, che ha colpito così duramente la val Seriana,
pare non aver insegnato nulla. Torna il turismo Luna Park,
insostenibile e stupido. Gli enti (Parco delle Orobie
bergamasche, Comunità montana) che si proclamano ambientalisti,
quando ci sono di mezzo orsi e lupi (che impattano su allevatori e
pastori), nulla obiettano su queste iniziative o sono d'accordoleggi tutto
NO
ALLA BANALIZZAZIONE TURISTICA
DEL LAGORAI NO
ALLA TRASFORMAZIONE DELLE MALGHE IN
ALBERGHI IN QUOTA
(complice la Sat - il Cai trentino )
(24.06.20)
Ieri i giornali trentini, trattando l'aggressione a due escursionisti
da parte di un orso, hanno
citato solo tre precedenti "dimenticato" il caso di Marco Zadra (il
podista aggredito da un orso che aveva incontrato su un sentiero). Un
caso che aveva meritato
le prime pagine degli stessi organi di stampa. Perché? Si vuole ancora
minimizzare per paura di non "allarmare" i turisti? Il sito della Pat è
fermo a due incidenti. La "nuova" Provincia di Fugatti lascia gestire
ancora la delicata materia al dr. Groff che, a suo tempo, accusò
persone finite all'ospedale di avere "provocato" gli orsi.leggi
tutto
(22.06.20)Quando un
comune
turistico come quello di Alagna Valsesia
prevede pesanti limiti all'uso dei cani da difesa, scaricando sui
pastori gli oneri della gestione del conflitto cani-turisti, non
possiamo non fare a meno di riflettere che la "coabitazione" tra lupo e
pastoralismo è solo l'ipocrita formula per
togliere di mezzo uno dei due "coabitanti": il pastore e i
suoi animali. Così come vuole il piano capitalistico di esproprio della
montagna leggi
tutto
(21.06.20) Lo
scorso 1’giugno ha chiuso i
battenti ad Acceglio, località
Ponte Maira, alta
Valle Maira l’ultimo
allevamento di trote iridee
e salmerini della valle. Un brutto colpo per il territorio che viene
privato di un apprezzato prodotto km 0 legato alle pure sorgenti della
valle. Andrea Aimar, collaboratore di ruralpini per la val Maira ha
intervistato i titolari che puntano il dito contro la burocrazialeggi tutto
(17.06.20)
L'Uncem invece di proporre iniziative che vadano incontro ai bisogni
della montagna, chiede provvidenze per i ricchi che si vogliono fare la
seconda casa rural chic o venire a fare smart working (guardando la
montagna dalla finesta come un fondale). La strategia è chiara:
favorire l'abbandono (burocrazia, chiusura di asili, negozi, strade
dissestate, lupi, vincoli "ambientalisti" di ogni tipo) per poi
svendere e far guadagnare gli intermediatori speculativi (i
gruppi dietro l'Uncem).leggi tutto
(10.06.20)Si avvicina
la scadenza della gabella che
colpisce immobili (ex fabbricati rurali) che, nelle condizioni attuali,
non possono fornire alcun reddito. Imponendo aliquote da seconde case,
i comuni (e lo stato che ha stabilito le norme per l'imposizione)
impediscono la conservazione e il recupero di un patrimonio che ha in
molti casi un valore culturale ma che potrebbe, cambiando le
circostanze, tornare di utilità ai proprietari e alla collettività per
iniziative di sviluppo agricolo e turistico. leggi tutto
(10.06.20)Epoca di sfalci in
montagna. C'è chi
utilizza le attrezzature più moderne, chi va ancora all'antica e chi
utilizza soluzioni "miste", adatte alle dimensioni dei fondi e alla
struttura aziendale. In un contesto lavorativo in cui è ancora molto
usata la lingua dei padri, anche il lessico si evolve. Un fatto
importante perché dove c'è una cultura agricola viva, e non solo
un'attività agricola che sopravvive, c'è un futuro.leggi
tutto
(09.06.20) Torniamo a
parlare di
cibo e territorio dopo l'epoca del
contagio, di cibo come atto di
dinamismo sociale e comunitario, elemento chiave di
ricostruzione
di una cultura locale viva, di una ri-nascita di territori e comunità.
Il contagio ha interrotto anche
una serie di iniziative sulla dieta
alpina
a Coumboscuro, piccolo
ma importate centro di cultura alpina (nella sua declinazione
provenzale) in valle Grana (Cuneo). Così riprendiamo il filo di tutti
questi discorsi riferendo della inaugurazione della rassegna Boucoun de
Saber (Assaggi di Sapere). Lasciando la parola a chi, il gastronomo
paolo Olivero, insieme al Coumboscuro
Centre Prouvençal, ha
ideato l'iniziativa.leggi tutto
(07.06.20)
Lo stato, con l'Imu sui
fabbricati, non vuole solo fare cassa, vuole distruggere un pezzo
importantissimo della cultura rurale (per non pagare una tassa pesante
si scoperchiano gli edifici). Alla faccia delle convenzioni e delle
leggi che tutelano il paesaggio, i valori materiali e immateriali della
cultura rurale, alla faccia del registro nazionale dei paesaggi rurali.
Parole, parole, parole. Intanto qualche consiglio per evitare
la
"patrimoniale dei poveri"leggi tutto
(05.06.20)In val Masino, il 2
giugno,
è andata in scena
una vicenda emblematica di un certo modo di "usare" la montagna come
luna park turistico, senza rispetto per i contadini: prato ancora da
sfalciare requisiti come parcheggi temporanei (a
pagamento) dal Comune.leggi
tutto
Lupi
in Ossola e Cusio.
Allevatori e sindaci:
situazione insostenibile (31.05.20)
La
clamorosa protesta dell'allevatore di Quarna, che ha portato le sue
capre in
prefettura a Verbania (27 maggio). Un incontro dei sindaci della
valle Anzasca (30 maggio) con la partecipazione di rappresentanti
politici ed esperti (non i soliti pro lupo), unanimi nel dichiarare la
situazione
insostenibile.
leggi tutto
(25.05.29)
Antonio Carminati
illustra la viva realtà delle osterie di contrada dell'alta valle
Imagna. Esistite, sino agli anni '60, sul "modello" dell'istituzione
medievale e poi scomparese. Oggi, però, lvi sono iniziative che cercano
di
tradurre quel modello nel contesto contemporaneo. Iniziative meritorie
perché e di nuovo vivo il bisogno di un posto come le osterie di una
volta.leggi
tutto
(24.05.20)Il
mondo agricolo è molto critico sulle recenti manovre governatire
per regolarizzare centinaia di migliaia di clandestini "per
aiutare l'agricoltura". Il governo da bene perché l'agricoltura è in
difficoltà e ha problemi di manodopera. Burocrazia, oneri contributivi,
norme e apertura indiscriminata dei mercati ai prodotti
esteri
costringono all'autosfruttamento o ad assumere in nero. leggi
tutto
(21.05.20)Lecco
sfida Madrid e Marsiglia.
Sabato 23 maggio passeranno al mattino
dal centro Lecco 3200 pecore dei pastori Galbusera, dinastia ( alla
quinta generazione) di pastori brianzoli. E' la prima volta che i tre
greggi dei Galbusera effettuano al transumanza insieme. Uno spettacolo
da non perdere (leggi tutto).
(17.05.20)
All'osteria si facevano affari, si facevapolitica, si amministrava
la giustizia, si socializzava e si faceva anche cultura.
Spunti
per ridefinire, nei piccoli centri rurali, una istituzione dal basso
polifunzionale, "zona franca" da burocrazia, asfissia
regolativa e fiscale. Intanto qualcosa si muove e la cultura
dell'osteria (quella vera, non il ristorantino rural chic) sta
recuperando terreno. (leggi
tutto)
L'arte
dello sfalcio manuale: una tecnica per giovani (15.05.20)
In provincia di Cuneo una bella esperienza di passione e
imprenditorialità si incontrano con la voglia dei giovani di vivere
montagna e agricoltura tornando alla tradizione, sia pure in un
contesto innovativo. Lo testimoniano i corsi di falciatura a mano della
ditta FALCI di Dronero e il rinnovato impegno di questa ditta
centenaria nel settore handtools.leggi
tutto La
Lessinia e i lupi
(11.05.20)Dal
2014 il problema dei lupi, e delle interferenze di
questo predatore con le attività umane della gente della Lessinia, è
diventato oggetto di ampio
e acceso dibattito fra montanari e cittadini. Questo articolo di
Giuliano Menegazzi e del professor Ugo Sauro
descrive la prima fase seguita alla reintroduzione del predatore nel
parco dei Lessini). (leggi
tutto)
Sabato
9 maggio,a
sorpresa, sulla cima del monte Guazza in val Seriana,
appare il Màs, il maggio, l'albero rituale del primo maggio che fonde
in armonia della saggezza popolare, il rito agrario della fertilità e
la devozione mariana. Un segno forte da tanti punti di
vista. Il
virus (e la sua discutibile gestione) non azzerano la tradizione, che
si dimostra più forte, capace di adattarsi alle esigenze della comunità
che la esprime, nei giorni cupi e in quelli lieti.
(leggi
tutto)
(03.05.20) Così. Così,
come adesso,
al tempo del
contagio. Nella montagna
rurale il silenzio da il senso liberatorio di una "restituzione", della
montagna a sé stessa, rispetto al tanto che la modernità e la
colonizzazione culturale hanno tolto e al poco che hanno dato. Così,
restati soli, scoprendo una libertà di cui si era perso il valore, si
fa "la tara" alle lusinghe della cultura cittadina, anche quelle
"ecosostenibili". La montagna rurale saprà vincere, fare le sua
rivoluzione silenziosa, non seguendo mode effimere, ascoltando la
montagna (e i
lasciti di generazioni che
l'hanno ascoltata). Detto da una ragazza di 24 anni lascia ben sperare.leggi
tutto
Caduti della montagna (in guerra)
(02.05.20) E' successo il
29 aprile mattina in
valle
Anzasca (Ossola).
Celso Badini, di Calasca, frazione Boretta, allevatore per passione
("hobbista" lo dicano ai fighetti, non a questi uomini veri), ha perso
l'equilibrio per un malore sul sentiero per salire all'alpe Lasino dove
portava i suoi asini all'alpeggio. Rotolato sulla scarpata
nella
boscaglia è stato ritrovato solo qualche ora dopo dal soccorso alpino,
morto. Aveva 73 anni. Sino alla scorsa estate aveva anche
pecore,
vendute - come altri piccoli allevatori della valle - perché la
convivenza con il lupo è possibile solo per i vigliacchi che la
predicano dai loro uffici. Qualche giorno prima era salito a sistemare
il sentiero. Questi uomini sono eroi che combattono per tenere viva la
montagna, Davide contro Golia, è una guerra impari perché Golia ha
dalla sua tutte le armi (soldi, istituzioni, "intellighentsia", leggi
ingiuste). Ma loro non mollano. Onore ai caduti della montagna rurale.
RIP
(29.04.20)
L'inno della resistenza, contadina, artigianale, popolare.
Con
questa canzone DVDS ha superato sé stesso. E' riuscito distillare in
immagini poetiche una biblioteca di sociologia della globalizzazione. A
fondere i motivi dell'amarezza, dello spaesamento con l'orgoglio
semplice ma roccioso e dotato di inedita autoconsapevolezza, il
pessimismo, per un presente che mangia passato come futuro, con la
ferma convinzione che resistere è già una vittoria e che "fin che siamo
qui", fin che non siamo "partiti" qualcosa può ancora succedere? Questa
non è una canzone ma un inno di resistenza sociale.
(leggi
tutto)
(24.04.20)L'interessantissima
evoluzione di un rito che coinvolge due comunità
della val Seriana e che interessa due tra le modalità più suggestive
del rito arboreo del Maggio: il "matrimonio degli alberi" e
l'innalzamento dell'albero di maggio sulla cima di una montagna (con
l'arsione finale). Ritroviamo nell'antico Mazo di Ardesio e nel Màs di
Ponte Nossa, molti dei motivi ancestrali del rito agrario di fertilità
del 1° maggio. Qui, in val Seriana, non ancora studiati nellaloro
complessa evoluzione.leggi
tutto
(22.04.20)La
quarantena, tra i tanti effetti che
produce, quest'anno comporterà
la mancata celebrazione delle feste e dei rituali primaverili.
Costringendo a riflettere sul loro senso. Analizzando cosa hanno
in comune quelli
"ufficiali", che coincidono con feste politiche, e quelli che
perpetuano
riti ancestrali. Riti, come quello del Mazzo di Ponte Nossa (Bg) e del
"Matrimonio degli alberi" di Accettura (Mt) che si sono arricchiti e
differenziati nel
tempo in relazione alle esigenze di disparate
comunità. Ma che non è difficile ricondurre a idee religiose
formatesi con l'avvento dell'agricoltura (leggi tutto)
Socialità contadina
tristezza urbano-tecnologica
(17.04.20)
La socializzazione online da contagio è occasione per riflettere sul
graduale processo di
compromissione della socialità spontanea, della convivialità semplice e
gioiosa. Un processo che
è coinciso con il passaggio dalla comunità contadina alla, ormai
generalizzata, "forma di vita urbana". L'idea, tutt'ora prevalente e
accettata acriticamente, di comunità di montagna del passato cupe e
miserabili va totalmente ribaltata. leggi
tutto
13.04.20)
Le
riflessioni poetiche di Anna Arneodo impongono a tutti dei
ripensamenti. A chi sta chiuso nei suoi loculi metropolitani (da dove
non sono più possibili le nevrotiche "evasioni") come al
montanaro, che riscopre un mondo quasi perduto. Perché il dopo contagio
non rappresenti una ripartenza ansiosa e impoverita del mondo di prima.
leggi
tutto
(10.04.20)
Dal
divieto di orto, che lascia trasparire la volontà di "reprimere" ogni
velleità di autosufficienza (alimentare ma, alla fine, anche mentale,
vitale,
spirituale), alla più generale messa in ginocchio delle attività meno
connesse alle grandi reti di distribuzione. Dal controllo dei movimenti
con i cellulari e i droni (prefigurazione del "capitalismo della
sorveglianza"), al Mes (per piegare una società come quella italiana
con ancora margini di "indisciplina"). Che pacchia questo virus per
l'elite! leggi
tutto
(03.03.2020)
Le organizzazioni agricole in Italia non
svolgono un ruolo efficace di tutela politico-sindacale. Condizionate
dal
loro incarnare altre funzioni, spesso in conflitto di interessi con
quella che - in teoria - dovrebbe essere principale.
Erano - la Coldiretti in particolare - organizzazioni di massa,
funzionali al consenso politico; sono
diventate centri di servizi, in ultimo organizzazioni para-commerciali.leggi
tutto
(29.03.20)
Cosa mangeremo? Intanto
se non hai la partita Iva e codici Ateco vietato coltivare. Riflessioni
sul rapporto tra
pandemia e cibo. Inutile negare "per non fare allarmismo" le
tensioni sui prezzi e che alcuni paesi stiano chiudendo l'export. Ci
sono anche rischi da chiusura di frontiere, divieto di attracco di navi
che
hanno fatto scalo in Italia. Ogni stato
pensa prima di tutto al suo interesse; l'Europa unita e il mondo
iperconnesso del free trade appaiono pericolosi inganni. leggi
tutto
(24.03.20)
Anna Carissoni ci propone alcuni ritratti di "forti donne di montagna".
Non si spiegherebbero i sacrifici e gli eroismi di tante donne
impegnate al fronte del contagio se non ci fosse ancora una "riserva
morale" di valori, di energia che ci viene dalla società rurale, che fa
da antidoto all'egosimo, all'utilitarismo, alla ricerca del piacere (e
alla fuga da ogni restrizione e dolore) che caratterizzano la società
urbana di mercato leggi
tutto
(19.03.20)
La
più grave emergenza sanitaria da un secolo mette in
evidenza un rischio sistematico elevatissimo da patologie emergenti e
dalla loro fulminea trasmissione. L'urbanizzazione crea le condizioni
ecologiche favorevoli al "salto di specie" da animali "serbatoio"
all'uomo, la delocalizzazione e il turismo demenziale moltiplicando i
contatti per via
aerea determinano condizioni favorevoli all'esportazione
delle
patologie. Non c'è nulla di casuale. Succederà ancora.leggi
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(14.03.20) Laura
Zanetti, di solito corrispondente dal Trentino, si trovava in Guatemala
come infermiera volontaria. Prima di rientrare in Italia, a combattere
il virus, ci ha
mandato questo articolo. Anche in Guatemala, l'interesse per i
contadini, per la lavorazione artigianale del latte l'ha portata a
visitare delle realtà locali. Qui le note delle sue visite. leggi tutto
(13.03.20)
In una piccola valle della provincia di Verbania, il parroco, pressato
dalle richieste dei fedeli, ha ripristinato nella forma originale la
"messa contro il lupo" che si celebrava, il giorno di San Valentino,
dal 1762. L'evento ha raccolto un forte consenso da parte
della
popolazione e ha trasmesso anche all'esterno il senso della gravità
della minaccia legata alla proliferazione del lupo che minaccia il
completo abbandono della montagna.leggi
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(09.03.20)
I media hanno riportato in modo lacunoso e tranquillizzante le
scorribande dell'orso M49 in val di Fiemme di una settimana
fa.
Non ha predato solo "delle arnie" ma ha ferito un asino, che ha poi
dovuto essere soppresso. Fatto ancora più grave si è introdotto, some
al solito forzando porte e finestre, in locali annessi a una stalla
(con animali da latte regolarmente munti e accuditi) e ha dormito in un
fienile. I forestali l'hanno "intercettato", sanno dov'è ma non
agiscono (nonostante un'ordinanza del presidente Fugatti)leggi
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Il
Tino ci ha lasciati, improvvisamente, quindi ora ogni parola è fuori
luogo, inadeguata. Come tutti gli amici sentiamo un vuoto. Il contagio,
con le tante notizie distorte o esagerate, ha tenuto molti lontano
dalle esequie. Ma lui merita di essere commemorato come si deve. Chi
vorrà unirsi a una iniziativa di con lo scopo di ricordarlo con fattive
"opere di bene" ma anche di dare continuità ai suoi sforzi
disinteressati e appassionati di aggregazione dei pastori, sarà
avvisato per tempo da Ruralpini. Ciao
Tino
(04.02.20)Alberto
Delpero, dall'alta val di Sole, dove è protagonista di una vicenda
appassionata di "resistenza scolastica", interviene sul tema del
riconoscimento da parte dell'Unesco della transumanza. Contestando il
"mercato politico" Unesco e l'ipocrisia di una "santificazione" di una
realtà che, nei fatti, viene ostacolata in ogni modo, dalla burocrazia,
dalla politica, dal mercato.leggi
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(02.02.20)Gestire
il territorio, i servizi, rianimare la socialità, il senso di
appartenenza, ridare in mano alle comunità insediate, anche le più
piccole, il diritto-dovere di decidere e gestire i piccoli-grandi
problemi della loro vita e sopravvivenza. Non si tratta di inventare
nulla. Basta capire come le comunità si sono autogestite prima della
modernità disgregatrice e colonizzatrice. leggi
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(29.01.20)
Andrea Aimar, un giovane di 25 anni dell'alta val Maira, in provincia
di Cuneo torna sul tema del futuro della montagna. Se, per gli anziani,
riflettere su questo è motivo di rimpianto o sordo risentimento, per un
giovane può portare a due atteggiamenti: rinuncia e fuga o ribellione.
E infatti dal Veneto al Piemonte non si odono più solo voci di
rassegnazione. Non è più il mondo dei vinti senza voce. leggi
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(27.01.20)
L'associazione Festival
del
pastoralismo di Bergamo,
dopo sei edizioni del Festival (iniziato nel 2014) e altre iniziative
che la coinvolgono in progetti culturali (ma anche di supporto al
settore), ha deciso di allargare il proprio ambito di attività oltre i
confini dell'iniziativa culturale e quello territoriale oltre le Orobie
e la stessa montagna alpina lombarda. leggi
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La
vera resistenza (23.01.20)
Vera resistenza è far vivere la montagna colpita dallo spopolamento. Ma
vera resistenza fu anche quella dei montanari che, durante la guerra
civile, furono vittime delle opposte fazioni trovandosi con la casa
bruciata e senza più nulla. Anna Arneodo evoca quanto
successo il
12 gennaio 1944 sul versante opposto della sua piccola valle
(la Coumboscuro).leggi
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(19.01.20)
Insieme alle cantine (caneve,
silter,
involtecc.) e alle nevere /giazere (i pozzi
per la conservazione della neve o ghiaccio), i casei
del lacc rappresentano
le "macchine del clima" della civiltà contadina, della civiltà casearia
montana. Antonio Carminati presenta questi manufatti dell'ingegneria
contadina nella tipologia della prealpina valle Imagna.leggi
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"Ormai è
peggio di
una dittatura, vogliono far chiudere tutte le piccole aziende agricole
di montagna". Così conclude questo nuovo intervento Anna Arneodo. Il
suo grido di dolore è circostanziato. In altre occasioni ha indicato il
lupo come uno degli "strumenti" con i quali si vuole attuare la pulizia
etnica della montagna. Ora indica nella burocratizzazione, nelle tante
voci di costo imposte per legge (pesantissime per le piccole aziende),
nell'adozione di modalità informatiche (che penalizza la montagna mal
connessa) altrettante "armi di distruzione".leggi
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(12.01.20)
Da una parte, in nome del "lasciar fare alle leggi della natura", non
si interviene e si lasciano morire di fame migliaia di cervi,
dall'altra si risucchiamo milioni per foraggiare i centri di recupero e
soccorso della fauna selvatica mentre singoli lupi vengono salvati con
la respirazione bocca a bocca, portati in cliniche veterinarie, operati
(tutto a spese del contribuente). Imporre la propria incoerenza è
elemento del potere di una potente lobby come quella
ambiental-animalista.leggi tutto
(07.01.20)
Dal punto di osservazione della sua valle Imagna, un territorio di
montagna intensamente antropizzato, Antonio Carminati affronta, con un
secondo intervento, il problema della politica di spopolamento della
montagna. Una politica cammuffata con l'ipocrisia pseudoecologica del
"rewilding" e gabellata come riparazione della natura e risanamento
dell'ambiente. Ai fautori di queste politiche non si deve consentire di
operare la pulizia etnica della montagna contrabbandandola come
operazione ecobuonista. Vanno costretti a gettare la maschera.
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(05.01.20)
Si chiudono gli asili e si fondono i comuni "per risparmiare", minando
i presupposti della "tenuta" delle comunità e dilapidando il capitale
umano. Poi si sprecano milionate in opere faraoniche, frutto della
gestione mirata a favorire interessi forti e al prestigio della
politica locale. Le piccole opere utili, che premiano interessi
diffusi, che contrastano lo spopolamento sono snobbate. Il caso
esemplare (in negativo) di come il comune di Breno ha investito in
grandi opere ben sei milioni del fondo per i comuni di confine (con il
Trentino)leggi
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