Lupo
Michele Corti, 30 gennaio, 2023
(24/12/2022) Siamo
finalmente di fronte all'inizio di una reazione organizzata dei pastori
e degli allevatori sul tema dell'impatto sempre più grave del lupo. Il
29 Novembre 2022, a Saint-Jean-de-Bournai, in Francia, ha avuto luogo
un meeting internazionale con rappresentanze di allevatori provenienti
da 11 nazioni europee (inclusa l’Italia) per richiedere all’Unione
Europea e ai paesi della Convenzione di Berna il declassamento del
livello di protezione della specie lupo. Sappiamo che poi il parlamento
europeo ha poi deluso le aspettative con una risoluzione ambigua e
inconcludente che evita di impegnare la commissione sul punto cruciale. Il 19
gennaio una delegazione di pastori e allevatori di nove
regioni , accompagnata dall'eurodeputato Fiocchi, ha invece incontrato
il ministro dell'agricoltura Lollobrigida, al quale -
consapevole della gravità del problema - sono stati esposti i diversi
aspetti che assume il problema.
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Agricoltura e società
Michele Corti, 24 dicembre, 2022
(24/12/2022) Ambientaliti sono coloro che appartengono alla congrega, animata da
fanatismo parareligioso (che non ammette contradditorio ai dogmi
sull'apocalisse climatica e sull'escatologia "rinnovabile) ma
palesemente e direttamente interessata al business speculativo e, in
modo occulto, al sostegno di interessi estranei e contrari a quelli
dell'Itala e dell'Europa (il Dragone, ovviamente). Perciò non
meritano di essere definiti ambientalisti. Ambientalisti sono, semmai,
gli associati di Italia Nostra, Mountain Wilderness, Amici della Terra,
Wilderness Italia e di tanti gruppi locali e sovralocali che non
accettano che, per innalzare di pochi punti la quote di energia solare
e fotovoltaica, si stravolga in modo irreversibile il paesaggio rurale
e dei centri storici italiani danneggiando l'economia agricola e
turistica del paese.
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Lupo
Michele Corti, 26 novembre, 2022

(26/11/2022) - Mentre i media di regime fanno credere alla prossima apertura della
"caccia" al lupo, la realtà è che nella risoluzione (che - non va
dimenticato - alla fine è solo un invito alla Commissione) non è stato
inserito il punto decisivo: il passaggio del lupo dall'allegato IV
della Direttiva Habitat all'allegato V, quello delle specie
"normalmente protette". Vi spieghiamo la risoluzione, venduta come una
"svolta" è una delusione, soprattutto per l'Italia. Un
compromesso parecchio al ribasso che è difficile vendere come una vittoria. Tra l'altro si
auspica il rifinanziamento dei progetti Life (Life Wolf Alps) per la
"coesistenza". E l'impronta generale è quella della persistente ricerca della "coesistenza", dei continui
monitoraggi, non
riconoscendo che l'aumento della presenza e degli impatti sta portando
a una situazione insostenibile e che, mentre si mena il can per l'aia come vogliono i lupisti, l'allevamento estensivo sta morendo. Che dire: pochissimi progressi, grande
ambiguità.
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Lupo
Michele Corti, 12 novembre, 2022

(12/11/2022) - In vista della riunione della segreteria permanente della Convenzione di Berna
(quella che nel lontanissimo 1979 decretò il regime di super protezione a favore del lupo),
il gruppo degli esperti europei dei grandi carnivori (LCIE - Large carnivore initiative Europe)
ha redatto un report nel quale sono costretti ad ammettere che la crescita del lupo è un fenomeno
generale in Europa, che solo in qualche paese balcanico, dove sono comunque molto numerosi, è
in diminuzione. Che nella maggior parte dei paesi è in atto una forte crescita che non accenna a diminuire.
Il report è disponibile da tempo ma i media e la politica pare non se ne siano accorti.
La Convenzione di Berna e la Commissione Europea non possono però ignorare un quadro demografico
che fa venir meno i presupposti dello lo status giuridico di super protezione della specie. La spinta della lobby
a favore di una protezione "a prescindere" è fortissima e come testimoniano anche le prime
timide e impacciate dichiarazioni dei nuovi ministri del governo italiano, ben lungi dal riconoscere
che c'è un'emergenza e che non si può perdere tempo nell'attivare piani di contenimento.
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Lupo
Santo Spavetti e Michele Corti, 26 agosto, 2022

- Questa sera è prevista una delle solite serate "informative"
organizzate dal milionario progetto Wolf Alps con le istituzioni che
aderiscono e appoggiano giulive la propaganda lupista, felici di poter
lisciare il pelo a buon mercato alla "sensibilità" dell'ambientalismo
urbano da salotto (mentre continuano consumo di suolo e l'inquinamento
di aria e acque in Lombardia è oltre i limiti di legge). Non si rendono
conto (o fanno finta di non rendersi conto) che la prossima massiccia
presenza sul lupo su tutte le Alpi (i lupologi svizzeri prevedono la
saturazione entro cinque anni) comporterà impatti pesanti sull'economia
montana, non solo a quei quattro gatti di pastori ma all'economia
turistica con tutto l'indotto. Se l'atteggiamento della regione si può
almeno capire (i voti dei contadini, dei cacciatori, dei montanari,
sono pochi), meno comprensibile è l'appoggio delle istituzioni locali.
Al comune di Corteno Golgi è pervenuto che questa estate in Italia una
turista lombarda in vacanza al Sud è stata morsicata dal lupo? E'
pervenuto che gruppi di escursionisti in più casi in Piemonte hanno
chiamato il soccorso perché messi in difficoltà da mute di cagnoni che
i pastori sono costretti a utilizzare per tentare di difendere i
greggi? Pensano che, quando la pecora di Corteno, allevata in modo
estensivo e molto vulnerabile alla predazione sarà estinta, il
piatto locale (il Cuz, a base di carne di pecora della razza locale)
possa essere offerto in versione vegana?
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Pascoli d'oro
Michele Corti, 18 agosto, 2022

Perseverare è diabolico. Ma in val
Rendena (Trentino) si è ripetuto quasi lo stesso copione dello scorso
anno: un'azienda locale (Haflinger Brenta di Spiazzo), che da qualche
anno si è unita al giro della speculazione sui pascoli, è tornata
a procurarsi pecore "a perdere" per riuscire a caricare con delle Uba i
pascoli e incassare i lauti premi. La salita sui pascoli alti è stata
bloccata dai forestali e dai veterinari dell'Asl ma, presso il Lago di
Nambino, gettonata meta turistica di Madonna di Campiglio, sono state sepolte almeno 17 pecore
(si parla, però, di una quarantina di animali
deceduti). Preoccupato per il possibile inquinamento di sorgenti, il
sindaco di Pinzolo ha emesso un'ordinanza urgente per disotterrare gli
animali e smaltirli. Queste le scarne notizie perché la Forestale
trentina e l'Asl non rilasciano dichiarazioni. Saranno chiamate prima o
poi, però, a rendere conto di come tutto questo sia stato possibile
un'altra volta,
insieme alla PAT (provincia autonoma) da cui questi enti dipendono,
alla proprietà dei pascoli (Asuc, amministrazione separata usi civici)
di Fisto (frazione di Pinzolo). Lo scorso anno, dopo gli episodi che
avevano scoperchiato il bubbone della speculazione (11 malghe
accaparrate da un solo soggetto, 17 da tre soggetti, compresa l'azienda
di Spiazzo di cui sopra), i comandanti della Forestale erano stati
sottoposti a un "valzer" di comandi di stazione. E ora cosa succederà?
Attendiamo
anche la mazurka dei veterinari. E che la politica (PAT) batta un
colpo, renda conto del troppo tacere, del non intervenire, del far
finta che tutto vada bene, del non osare toccare equilibri e clientele
locali.
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Lupo
Michele Corti, 06 agosto, 2022

La
notizia, divulgata dalle agenzie di stampa russe è stata ripresa anche
dal settimanale americano Newsweek (Washington Post). Il fatto è
avvenuto il 28 luglio in uno dei distretti più montagnosi del Daghestan
(repubblica autonoma della Russia europea), sul versante nord del Caucaso, al confine con la
Georgia. Tre bambini sono stati attaccati da un lupo uscito dal bosco
presso il villaggio di Kidero. Quello di 8 anni è rimasto ucciso (e
trascinato a una certa distanza dal lupo) per difendere il fratellino
di 6 anni. Quest' ultimo è stato comunque graveremente ferito al collo
e agli arti, il terzo bambino è fuggito incolume. Gli abitanti
segnalano l'aumento del numero dei lupi nell'area a seguito del minore
impegno delle autorità nel controllo della specie. La notizia non è
stata riportata da nessun organo di informazione italiano e in Francia
e Germania solo da siti di caccia . La mafia del lupo è efficiente. Per
poter negare che i lupi rappresentino un pericolo per l'uomo
censurano le notizie. E le istituzioni e i media si allineano ai poteri
occulti (altro che democrazia e libertà di informazione).
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Lupo
Michele Corti, 26 luglio, 2022

(22/07/2022) Bergamo - All'alpe Fontanamora, in alta Valseriana
si registra una predazione di 12 ovini. Il fatto è avvenuto la notte del 15 luglio. Gli animali
presentano inequivocabili lesioni alla gola. La gravità della notizia consiste nel fatto che
tutto intorno all'alpe vi è lo storico comprensorio d'alpeggio del pastoralismo bergamasco con 10 mila
ovini caricati. Perchè si tiene nascosto l'accaduto? Perchè non si allertano i pastori? L'alpe Fontanamora fa parte del pompatissimo progetto Pasturs attuato dalla coop Eliante
(WWF), con il sostegno del Parco delle Orobie Bergamasche e della Coldiretti, purtroppo. Per anni il progetto Pasturs
è stato venduto come dimostrazione della "convivenza" con il lupo. Una propaganda che approfittava del fatto
che il lupo ... non c'era. Ora, nonostante la presenza di "personale appositamente formato" il lupo arriva e colpisce.
L'altra considerazione riguarda il comportamento opaco degli organi competenti: polizia provinciale e corpo forestale
che si guardano bene dall'avvisare i pastori dell'arrivo del predatore (per "proteggere" il lupo). Nessuna considerazione e nessun rispetto per i
pastori da parte di organi istituzionali che hanno sposato in modo fazioso e ideologico la causa del lupo e del rewilding.
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Montagna che muore
Michle Corti, 17 luglio, 2022

Torniamo a parlare dei pascoli
della Costa del Pallio tra la
valle Imagna e Morterone (Lecco), arati dai cinghiali, per tutta la lunghezza la scorsa primavera. Ora il numeroso branco, nelle more di un controllo numerico che non
decolla, danneggia anche le pozze d'abbeverata. L'acqua è poca
perché non piove da un mese e, a causa dell'intorbidamento della stessa
da parte dei cinghiali, l'allevatore è costretto a scendere al paese
sotto (Morterone) per rifornirsi d'acqua. Un lavoro improbo. La sua
esasperazione è accresciuta dal fatto che la polizia provinciale, di
fatto, mette i bastoni tra le ruote ai volontari che si sono resi
disponibili a eliminare i cinghiali. La soluzione: far pagare i danni
alle provincie (a Bergamo gli operatori volontari non vengono nemmeno
impiegati), chiudere il rubinetto regionale dei finanziamenti alle
polizie proviciali. Intanto gli alpeggi senz'acqua devono essere
approvvigionati per evitare lo scarico precoce. Gli animali, che siano
mandrie o greggi, devono essere mantenuti in alpeggio anche oltre il
termine di legge del 15 ottobre perché la sostanza secca accumulata sui
pascoli, non consumata dagli animali, potrebbe alimentare gli incendi e per non aggravare
la situazione del mercato del fieno.
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Lupo
Laura Zanetti, 12 luglio, 2022
Laura Zanetti, storico esponente
dell'associaizone malghesi e pastori del Lagorai interviene
stigmatizzando il trasformismo di Dallapiccola, un politico capace di
passare dall'orsolupismo a ua strumntale difesa degli allevatori (ma
solo perché ora è all'opposizione e deve attaccare la giunta che lo ha
scalzato da assessore).
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Politica
Michele Corti, 11 luglio, 2022

Ha sorpreso molti la violenza delle
proteste contadine al piano del governo che intende "tagliare" animali
e aziende per limitare l'impatto delle emissioni azotate degli
allevamenti sull aree protette. Per prima cosa viene da chiedersi come
mai un governo si muova solo ora, quando la UE gli impone di
rispettare le "aree Natura" 2000 dopo che per anni l'Olanda era
stata messa sotto accusa sia per il macato rispetto delle norme
sull'azoto che sul fosforo. I danni di bilancio fortemente eccedentario
di azoto e fosforo dell'agrozootecnia olandese sono noti da decenni. Ma
le regole che dovevano limitarlo, basate su correzioni tecnologiche del
sistema, non sono state sufficienti. Nel frattempo l'Olanda ha
continuato ad aumentare l'export di carne e latticini: l'assurdità di
un piccolo paese con una grande urbanizzazione e con terreni molto
fragili (molti sono sabbiosi, limosi, con falda superficiale) che è al
primo posto in Europa per esportazione di carne. Sono state le
"regole europee" , scritte sin da quando vi era il MEC e l'Olanda
dettava legge, che hanno favorito la superproduzione dei Paesi Bassi
che è ottenuta con grandi input di mangimi (le materie prime arrivano a
Rotterdam a costi ridotti rispetto al resto di Europa) e di
fertilizzanti (350 kg di N/ha, primato europeo), aggiunti a
un'abbondante produzione di liquame anche per concimare i prati.
Ipocrita l'Europa, ipocrita il governo olandese. I contadini sono
stati indirizzati dal mercato, dalle loro organizzazioni, dalla ricerca
applicata e consulenza tecnica. Ora pagano solo loro con una
"sforbiciata" che punta a ridurre animali e allevamenti, con pesanti
nuovi adempimenti per "modernizzare" le stalle. E, giustamente, si
ribellano. Il sospetto è che il "giro di vite" alla zootecnia arrivi
quando la grande finanza sta puntando sul finto latte e la finta carne.
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Montagna sfregiata
Michele Corti, 30 giugno, 2022

Al coro
laudativo dei panchinoni che portano turismo, che valorizzano
(?) panorami bellissimi, che portano serenità, felicità e la
realizzazione di ogni bene e desiderio, si è unita - in questo caldo
mese di giugno che giunge a termine - la voce del dissenso, prima
timida, poi sempre più decisa. Ogni articolo, ogni
post, sia pure pubblicato con intenti laudativi delle Big Bench viene
sommerso di commenti negativi, spesso pesanti, sempre netti. Sui
media (prevalentemente siti di info locale ma anche siti
specializzati di montagna) in questo mese c’è stata l’esplosione
delle critiche, un po’ come una pentola a pressione che, senza
adeguate valvole di sfogo, è scoppiata. Trenta articoli critici contro i
panchinoni nel solo ultimo mese, media locali finalmente portavoce
delle contestazioni e un sondaggio facebook che, prima che si scatenasse il cammellagio dei panchinisti, era al 93% di NO, scesi al 62%
(alle 24:00 del 30/6/2022) con i voti totali passati da 750 al doppio e
550 voti a favore piovuti in poche ore (spontaneamente si direbbe).
Forse i panchinisti si sono irritati perché solo oggi, in Piemonte, un
articolo demolitivo delle Big Bench è apparso sui siti di quattro
provincie.
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Agroecologia
Michele Corti, 23 giugno, 2022

Allo shock dei prezzi dell'energia, dei fertilizzanti, si è aggiunto quello di una siccità che non ha paragoni. Le prospettive dei raccolti sono disastrose, specie per il mais che ha ricevuto poca acqua e non potrà più essere irrigato se l'emergenza prosegue. Le aziende che già si trovavano in condizioni difficile rischiano la chiusura con l'abbattimento delle bovine; molti decideranno di anticipare una chiusura che era già in vista (specie dove non c'è un ricambio generazionale o le difficoltà appaiono insormontabili). In pianura si produrrà molto meno fieno e non sarà possibile venderlo. Le aziende di montagna non sapranno dove reperire le scorte per l'inverno. Nel contesto di una congiuntura terribile, che vede i prezzi del latte e della carne in crescita ma sempre meno dei beni intermedi, si deve ammettere che sono in corso cambiamenti strutturali irreversibili. I limiti di un sistema che viene da tempo criticato per gli impatti ambientali e per la compressione del reddito agricolo a seguito dell'allargarsi della forbice tra prezzi dei beni venduti e di qualli acquistati, emergono in modo drammatico. Eppure sarebbe sbagliato pensare che non esistono soluzioni. Quello che non si dice è che le soluzioni ecologicamente vantaggiose sono anche quelle che fanno rivivere le campagne e l'azienda famigliare. Sostenerle, da parte della politica, implica coraggio perché si va contro agli interessi delle multinazionali e al main stream (burocrazia, apparati di consulenza comemrciale, interessi accademici e industriali). Intanto è importante che se ne parli.
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Montagna sfregiata
Michele Corti, 17 giugno, 2022
E' deprimente l'impatto culturale dei
panchinoni, espressione di vacuità e subalternità culturale alle mode
effimere costruite dal sistema dei selfie, di trip advisor, di google
map. Senza accorgerci lasciamo che la realtà virtuale, il mondo dei
cartoon sostituisca la realtà che diventa un fondale, come i paesaggi
dipinti degli studi fotografici dell'inizio del secolo scorso. Ma vi
sono anche impatti reali oltre a quelli simbolici e culturali: intorno
ai panchinoni si crea un afflusso di turisti interessati solo a farsi
il selfie, che parcheggiano in modo selvaggio, calpestano prati,
lasciano rifiuti. Così stanno sviluppandosi le proteste contro questa
espressione di superficialità modaiola che assume i connotati di una
prepotenza nei confronti dei luoghi.Chi volesse segnalarci i disagi provocati dai panchinomi o contrastarne
la realizzazione può scriverci a redazione@ruralpini.it.
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Cultura rurale
Michele Corti, 8 giugno, 2022
A Gradella di Pandino, questo fine settimana, è stata organizzata una inedita Festa del fieno e dei prati stabili. Un evento che si colloca nel solco delle feste del fieno che da vari anni, vengono celebrate in località di montagna ma che vuole tenere insieme la celebrazione della cultura rurale con la trattazione del fieno e del prato quali elementi attualissimi di ordine tecnico, ecologico, politico.
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Lupo
Michele Corti, 28 maggio, 2022
8/6/2022 - Cultura rurale - Lombardia. A Gradella di Pandino, questo fine settimana, è stata organizzata una inedita Festa del fieno e dei prati stabili. Un evento che si colloca nel solco delle feste del fieno che da vari anni, vengono celebrate in località di montagna ma che vuole tenere insieme la celebrazione della cultura rurale con la trattazione del fieno e del prato quali elementi attualissimi di ordine tecnico, ecologico, politico.
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Pastoralismo
Michele Corti, 10 maggio, 2022

10/5/2022 - Pastoralismo - Lombardia - Bergamo. A Spirano la prima Festa della pecora gigante bergamasca è festa dei pastori, del pastoralismo lombardo, della comunità di Spirano che celebra la prima festa dopo la pandemia (e l’utilizzo del Palaspirà come hub vaccinale). Mai così tanti gruppi di pecore bergamasche a una mostra e mai così tanti pastori convenuti dalla Lombardia, e oltre, per trovarsi, far festa ma anche discutere dei problemi della loro categoria e confrontarsi con le istituzioni. In questo contesto si parlerà anche di prospettive: di rilancio della razza nel libro genealogico, di valorizzazione della carne e della lana. E sarà presentata anche il progetto di legge regionale (ne abbiamo parlato qui) a sostegno del pastoralismo (con diversi interventi, a sostegno dell'inserimento dei giovani, della valorizzazione della cultura e delle tradizioni legate al pastoralismo, a tutela delle vie della transumanza (perché i pastori possano spostarsi senza assurdi impedimenti in un contesto in cui si creano corridoi, sottopassi e altre opere per la fauna selvatica (compresa quella pesantemente dannosa per l'agricoltura) .
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Transumanze
Michele Corti, 5 maggio, 2022

05/5/2022 - Transumanza - Lombardia - Brescia - Trentino. Le
transumanze rappresentanto storie ancora in gran parte da scoprire e
raccontare.
Forse sinora si è solo sfiorata la profondità, la ricchezza, le
implicazioni di un tema che aiuta a capire come pochi altri le storie
di territori, comunità e famiglie. Per capire le
transumanze alpine, insieme di fenomeni diversi che interessano
al tempo stesso tutte le alpi (le valli interne ed esterne, le basse e
alte pianure, le fasce pedemontane), ma anche comunità e località molto
specifiche, bisogna prescindere da confini provinciali e regionali. La
transumanza ha rappresentato una rete incredibilmente complessa che
teneva insieme tutte le Alpi (anche oltre lo spartiacque alpino) e
persino le Alpi con l'Appennino settentrionale. Il tema delle
transumanze è affascinante perché, da qualsiasi parte lo si approcci (epoca, ambito
geografico), porta inevibilmente ad aprire nuove piste di ricerca, a
risalire a intrecci inaspettati, a... portare lontano travalicando
confini di ogni tipo (come in premessa di un fenomeno che mette in
relazioni territori diversi, molto lontani o distanti poche decine di
chilometri, comunque diversi.
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