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Montagna sfregiata

Michele Corti, 11 dicembre, 2021


Rischio tangenzialina per la piana agricola di Bormio

Con la prospettiva delle olimpiadi del 2026, corre voce che venga ripreso il progetto di tangenzialina che, dalla 38, dovrebbe raggiungere la zona della partenza della cabinovia per Bormio 2000 (e cimitero).  Il progetto, con il passaggio di una strada larga almeno 6 m frammenterebbe una fascia importante della piana delle Alute, la cosa più bella di Bormio insieme al centro storico medievale. Il tutto per esigenze di carico di traffico (in corrispondenza del "nodo" delle autolinee Perego) che, però, riguardano un periodo di tre settimane (una a ferragosto, due a Natale) e che, probabilmente, possono essere soddisfatte da una strada già esistente, utilizzata già ora a senso unico in funzione del flusso e deflusso del traffico (ovviamente senza comprometterne la prioritaria funzione agricola con gard-rail o altro). Se, a Tirano, la tangenziale serve ed è utile ma andava fatta con un'altro tracciato, qui fa danno e ci sono soluzioni alternative. (aggiornamento 11/12/2021: martedì 14/12/2021 riunione pubblica sul progetto organizzata dal comune. Intanto si è saputo che il progetto è già stato finanziato interamente dalla regione con cinque milioni e che prevede una strada di ben 12 metri di larghezza).


Il 6 dicembre, a Bormio, è apparso uno striscione (subito rimosso) che, molto esplicitamente, invitava la sindaca Cavazzi a non dare attuazione ai ventilati (e riccorrenti) piani per la "tangenzialina" che minaccia un consumo di suolo molto pesante, non tanto per quantità, quale per qualità e conensso impatto paesaggistico. La piana delle Alute è un comprensorio agricolo di quasi 100 ha. L'urbanizzazione ha interessato solo l'angolo a NE dove la piana si restringe e "muore" stringendosi sino all'argine del Frodolfo. Nel mezzo della piana vi è solo un'azienda agricola moderna (piuttosto fuori scala per il contesto della zootecnia alpina e che poteva essere edificata altrove, una segheria e, al margine sud, dei capannoni (sorti dove era stata progettata una scampata centrale a biogas, vedi oltre). Quasi un miracolo averla preservata. Specie se si pensi agli scempi perpetrati in Valtellina, alla teoria ininterrotta di capannoni e centri comemrciali della bassa-media valle, alle pazzesche volumentrie dell'Aprica, una selva di condominioni.


Bormio è stata lungimirante. Non solo ha preservato le Aleute ma ha anche limitato le volumetrie, evitato i condomini e gli alberghi oltre i 4 piani, gestito in modo tutto sommato ordinato l'espansione urbanistica. Per questo è una perla rara nella montagna lombarda. Per questo non si deve accettare la Tangenzialina. Con i mondiali del 2005 il pericolo è stato scampato ma le Olimpiadi, si sa, sono un'occasione pericolosa per far passare, magari affidandole a qualche commissario, le opere più impattanti. Siamo in Italia dove le lungaggini e gli intoppi burocratici sono un'ottimo strumento per mettere i bastoni tra le ruote alle piccole iniziative e per invocare "procedure d'urgenza" in grado di bypassare controlli e trasparenza. In Lombardia abbiamo avuto una lezione da manuale con l'Expo. L'inizativa di protesta si spiega con l'annunciata, poi rinviata, riunione del consiglio comunale del 10 (due giorni fa) e con la spiacevole circostanza che vede la giunta governare senza opposizione e controllo dal momento che, alle elezioni dello scorso 3 ottobre non si sono presentate altre liste. Ha votato il 48,5% degli aventi diritto al voto. Che in un comune di 4200 abitanti non si riesca a mettere insieme una seconda lista non è certo un buon segno. Fatto sta che in assenza di opposizione i cittadini sono costretti a ricorrere a tutti gli strumenti a loro disposizione per esercitare un controllo democratico sull giunta. La quale, da parte sua, proprio per questa situazione dovrebbe impegnarsi in modo particolare nella comunicazione alla cittadinanza e alla trasparenza. Speriamo quindi che le carte siano scoperte in fretta e che i cittadini abbiano a disposizione gli strumenti (referendum) per far sentire la loro volontà. Del resto si tratta di opere che, dato il delicato contesto territoriale e vincolistico (la piana di valore paesaggistico e agricolo, il cimitero - nella mappa sotto in giallo-, l'asta del torrente Frodolfo) e la necessità di autorizzazioni regionali dovrebbero comportare la procedura di Valutazione ambientale strategica che non può prescindere da un processo partecipativo di coinvolgimento degli stakeholders (gli operatori turistici ma anche gli agricoli in questo caso) e della popolazione.


Sopra un possibile tracciato della "tangenzialina". Come si vede, oltre a interessare un'ampia fascia di terreno agricolo, essa comporterebbe la realizzazione di una terza rotatoria (insieme a quelle del bypass per Valdidentro-Livigno e l'innesto della SP 27 (la vecchia strada prima del disastro del 1987).

E' bene ricordare che, nel 2015, anche il comune di Bormio si oppose alla realizzazione di una centrale a biogas sul territorio di Valdisotto. La centrale avrebbe dovuto sorgere quasi al confine con Bornio, al limite sud della piana delle Alute (vedi foto sopra e rendering sotto).


Noi c'eravamo occupati della minaccia della centrale a biogas non solo con articoli su questo sito ("L'ombra inquietante della speculazione biogassista sulla Magnifica terra") ma anche partecipando a un'assemblea. Un'ulteriore consumo di suolo per smania di tangenziali e rotatorie non è accettabile, specie a Bormio. Se, un tempo, la piana era il granaio di Bormio. Bormio era comunità forte per il suo presidiare un nodo strategico dei traffici ma anche per le sue risorse agricole. Sino a "ieri" la piana non era verdeggiante ma vedeva l'intensa coltivazione di segale, orzo, frano saraceno, patate, lino e assicurava produzioni in grado di assicurare una parziale ma preziosa autosufficienza. Il possesso degli alpeggi e la disponibilità di grandei risorse pascolive rappresentarono un fatto derivato (dal potere politico acquisito sull'insieme della Contea). Preziosa ieri, la piana lo è anche oggi. E va sostenuto con forza.


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