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[Michael Schmidt: un eroe dei nostri giorni]

 


Mentre in Italia si cerca di contrastare il latte crudo con il terrorismo mediatico e l'obbligo di bollitura in Canada vige ancora il protezionismo totale

Michael Schmidt , allevatore biologico canadese da lunghi anni è alla testa del movimento per la liberalizzazione del latte crudo. Ora deve rispondere davanti alla Corte della provincia dell'Ontario di 20 capi di accusa (10.02.09)

Anche in Italia, al momento, la vita dei produttori di latte crudo non è facile. La manovra degli industriali, dei politici e dei media che li supportano tende a presentare il latte crudo come "pericoloso" a imporre la bollitura (salvo poi dire che "il consumatore non sa bollire bene il latte e lo rovina"). Le vendite sono calate e il danno economico è stato forte. Ma i produttori e i consumatori non hanno nessuna intenzione di rinunciare al latte crudo.

 

Così anche in altri paesi. Altrove (Scozia, Canada) il "proibizionismo" nei confronti del latte crudo è totale o comunque molto rigido. Negli Usa il latte crudo è venduto legalmente in Arizona, California, Connecticut, Maine, Pennsylvania, South Carolina, New Mexico e Washington, New York  sia pure soggetta a controlli (a volte molto severi, altre meno di quelli italiani). In Florida il latte crudo deve essere commercializzato come "cibo per animali"; in altri stati, per aggirare i divieti, si sono creati dei "circoli" di possessori di "quote di vacca" in modo che, essendo le mucche di loro proprietà, i consumatori/soccidanti possono consumare il latte. Altrove vi è un mercato nero e i membri dei "club del latte crudo" si organizzano per recarsi a turno presso le aziende produttrici e fare rifornimento anche per gli altri.

Nel vicino Canada, invece, la vendita del latte crudè è fuori legge in tutte le provincie. Nonostante questo alcuni allevatori e consumatori, sfidando la legge, producono e consumano latte crudo.

 

Il leader del movimento per il latte crudo canadese è Michael Schmidt, un allevatore biodinamico di origine tedesca. Schmidt è membro della Weston Price Foundation http://www.realmilk.com/ l'organizzazione in prima fila nella battaglia a sostegno del latte crudo (intitolata ad un famoso nutrizionista che, studiando tra le due guerre mondiali numerose popolazioni "indigene" mise in evidenza i legami tra le patologie dentarie, ma non solo, che affliggono le società industriali "avanzate" e la loro dieta  basata su cibi raffinati e manipolati dall'industria alimentare conserviera).

 

La storia di Glencolton Farms http://www.glencoltonfarms.com/, l'azienda famigliare degli Schmidt è come un romanzo giallo: a parte i processi e i sequestri è stata costellata da episodi di vandalismo e intimidazione e persino di spionaggio (con strani automezzi parcheggiati vicino all'azienda di cui non si riusciva a risalire alle targhe, microspie, ex-agenti della Germania dell'Est). Uno dei motivi per cui Schmidt ha potuto muoversi con una certa libertà è stato la vendita della quota latte al potente Milk Marketing Board, il consorzio che opera la regolazione del mercato e che influisce pesantemente sul governo (tanto da insabbiare le richieste di svolgere ricerche finalizzate alla liberalizzazione della vendita del latte crudo). Sottrattosi al "sistema" Schmidt è stato incentivato a puntare sulla vendita diretta e nuove forme creative di rapporto con il consumatore.

 

La guerra mossa dalle autorità sanitarie e dalla magistratura contro questo "eroe popolare" a metà degli anni '90 costringeva Michael a vendere 500 acri (su 600) della sua azienda e persino alcune mucche. Ha potuto ricominciare grazie alla musica. Con i fondi raccolti, Michael che è musicista, ha potuto fondare un coro "Bach" che ha intrapreseo tour in Austria e Germania e dare inizio a cicli di concerti di musica da camera presso la propria azienda (le "Sinfonie del fienile") che si sono tramutati in un evento musicale ricorrente.

 

Grazie a questa attività "multifunzionale" e all'attività di lettore presso l'Università di Toronto, Michael è riuscito a ripartitire con 25 mucche e un nuovo sistema: il cow sharing. Viene venduta una quota di mucca (1/4 del valore dell'animale ) a 250 $ e i titolari delle quote possono ottenere il latte a 2 $ il litro (contro 2,5 del prezzo di mercato latte biologico pastorizzato). Nonostante tutte le sue traversie Michael è ancora in attività mente tutti gli altri allevatori del distretto hanno dovuto chiudere. La distribuzione avviene in città in giorni e punti fissi, utilizzanfo un vecchio Scuola bus adattato ad autonegozio.

 

Dopo qualche anno di tregua, però, lo stato è tornato alla carica. Un primo round si è svolto a maggio 2008; una nuova e decisiva sessione è iniziata il 27 gennaio 2009 davanti alla Corte dell'Ontario. Michael deve far fronte a 20 capi di accusa. Multato di 55.000 $ (che gli avrebbero fatto comodo per pagare gli avvocati) il nostro eroe ha deciso di rinunciare ad un avvocato difensore assumendosi la propria difesa ed impostando il processo in termini squisitamente politici. Egli sostiene, infatti, di essere oggetto di una vera e propria congiura da parte di numerosi uffici e funzionari statali. Nell'attesa di conoscere come si svilupperà la vicenda (che segna uno dei punti di massima conflittualità della "guerra al latte crudo" non solo in Canada e Nord America, ma in tutto il mondo), possiamo far sentire la nostra solidarietà (http://www.glencoltonfarms.com) e prendere nota che, sulla vicenda sarà presentato un documentario al prossimo Slow Food On film.

 


Al prossimo Slow Food On film (6-10 Maggio) a Bologna sarà presentato un documentario su Michael Schmidt "Michael Schmidt: Organic Hero or Bioterrorist" di Norman Loft  link

 

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I relatori del Simposio di Toronto del 31 gennaio brindano con il latte crudo


 


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