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Dalla val d'Aosta un duro j'accuse: state uccidendo l'allevamento

(04.04.18) Vista dalle "regioni ordinarie", la Valle d'Aosta potrebbe sembrare un'isola felice, come da cartoline turistiche. Invece le voci dall'interno parlano di piccole aziende messe all'angolo, di un mito Fontina appannato, di burocrazia assillante. Pubblichiamo volentieri questo j'accuse dalla Valle d'Aosta postato sul nostro gruppo facebook da Elfrida Roullet  leggi tutto


Il drammatico j'accuse della pastora Anna Arneodo continua ed essere l'articolo più popolare di ruralpini. Se non l'hai ancora letto vai a leggere
Ci uccidete senza sporcarvi le mani


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La risposta posta della pastora agli animalisti 
Anna Arneodo replica al qualunquismo animalista (quello del: "Tanto li rimborsano, che c...o si lamentano sti pastori"?) e ribatte: "Vi farebbe piacere che il lupo uccidesse il vostro barboncino e comprarvene un altro con i soldi della regione che vi arrivano dopo un anno?


Zootecnia - Lupo

Valle d'Aosta: l'allevamento ovicaprino sta sparendo


Il lupo sta minacciando l'estinzione della razza rosset, esempio di antica razza alpina. L'amara denuncia di Enrica Cretaz

(19.05.18) Sulla carta la Regione Autonoma assicura sostegni superiori alle regioni ordinarie. Ma la burocrazia (veterinari, forestali) è ancora più soffocante che in Piemonte e Lombardia e le istituzioni minimizzano il problema del lupo. In 10 anni gli allevamenti ovicaprini si sono più che dimezzati. Chiudono silenziosamente, uno dopo l'altro, mentre la politica, i burocrati, le organizzazioni agricole e allevatoriali ufficiali sono troppo occupate a giustificarsi ed elogiarsi a vicenda. Tout va bien madame la marquise. Lo hanno ribadito all'incontro sul lupo organizzato
dall'Ass. reg. allevatori quattro giorni fa (15 maggio) a Gressan . Secondo Flavio Vertui, Comandante del Corpo forestale della Valle d'Aosta , e Paolo Oreiller dirigente della struttura Flora, fauna, caccia e pesca i lupi sono pochi (3 branchi), i danni trascurabili e - dicono loro - in larga misura dovuti ai cani. Poi ci sono tanti contributi disponibili per la prevenzione, ma poche domande.   Pubblichiamo quindi molto volentieri questo nuovo j'accuse di Enrica Cretaz scritto il giorno dopo l'incontro di Gressan.


A causa del lupo ho dovuto vendere le mie pecore rosset. Fate qualcosa


di Enrica Cretaz


(16.05.2018) Ho dovuto prendere una decisione difficile, sembra sia accaduto a pennello, proprio in questo periodo, tanti, forse troppi in corsa per la poltrona comoda, in tutti i sensi!

Credo che chi ci rappresenterà dovrà affrontare di petto un problema non indifferente, il lupo...

Vivo in un paesino di montagna, Lillianes. Zona difficile, in forte pendenza dove i terrazzamenti ("piegne") fanno da cornice ad ogni casa, ad ogni grosso masso, ad ogni monte.

Per recuperare qualche piccola manciata di erba per i propri animali i nostri antenati hanno sudato per secoli, creando quei piccoli fazzoletti di terra coltivata che modellano in modo particolare i ripidi versanti.

Già, questo è passato, oggi queste "piegne" o resti di "piegne", dove i muretti a secco hanno retto lo scorrere del tempo, si stanno coprendo di ginestre, rovi, frassini per poi diventare boschi incolti. Da troppo tempo non vedono più un rastrello, sono abbandonate!



In questo paesaggio vivevano circa 15 pecore, le mie pecore! Ovini Rosset, nulla di particolare, ma che per me erano tanto, prima di tutto un caro ricordo di qualcuno che ci ha lasciato troppo presto.

Vivevano nel loro paradiso, diversi villaggi disabitati non raggiunti da strade, luoghi particolari in cui i segni dell'abbandono della montagna sono il biglietto da visita, formati da ruderi solo più utili all'agenzia delle entrate!

Brucando erba spontanea nata sotto l' ombra di querce, frassini e castagni ma anche mantenendo puliti pascoli e sentieri ormai dimenticati da troppi!



La loro era una "libertà vigilata", io, le mie sorelle , un amico di famiglia andavamo spesso a controllarle, a dare loro sale e qualche loro leccornia, a togliere qualche cespuglio, a controllare che ci fosse l'acqua; non lasciare andare completamente in rovina quelle zone era, per me, un modo per ricordare con rispetto chi con tanto lavoro le ha abitate per secoli.

Tutto questo è finito qualche giorno fa, quando con le lacrime agli occhi le ho dovute vendere, anzi regalare, direi. Una decisione sofferta diventata però inevitabile, non potevo accettare che da un momento all'altro la loro spensierata vita sarebbe potuta finire tra atroci sofferenze, mangiate vive dal lupo! Proprio lui, il super protetto lupo, per molti simbolo di amore verso la natura, di tassello fondamentale nella catena alimentare, di fondamentale promotore di biodiversita.

La presenza del lupo a mio parere sta rovinando completamente l'allevamento tradizionale, quello che mantiene pulite per quanto possibile, zone anche disagiate, impervie; zone che solo un po ordinate possono essere apprezzate; quello che ha dato sostentamento ai nostri antenati, di noi tutti, anche di quelli che ora si sono dimenticati da dove vengono e si tappano il naso passando davanti alle stalle.

Secondo gli esperti la convivenza è possibile con recinti, cani da guardiania, pastori 24 ore al giorno. Per me non è così, queste soluzioni non sono attuabili con il nostro sistema di allevamento, greggi piccole, passaggio di turisti, mancanza di strutture abitative per i dipendenti, e tutto questo sarebbe inanzitutto semplicemente troppo costoso.

Una soluzione in zone come le mie non c'è, quindi mi rivolgo ai numerosi aspiranti politici che in questi giorni si presentano tutti come sostenitori dell'allevamento di montagna, del mantenimento del territorio, delle tradizioni locali, ecc.

Siamo solo all'inizio, l'allevamento ovicaprino è silenziosamente a rischio, tra poco anche quello bovino subirà la stessa sorte....se in certe zone dobbiamo abbandonare la zootecnia, ditelo chiaramente, il problema c'è, non è il semplice, irrisorio e troppe volte irraggiungibie indennizzo a risolvere il problema; queste sono finte soluzioni da presentare a chi non vive realmente e di persona il problema, ma non a me.

Vi chiedo di essere realisti.

Per me ormai è troppo tardi, ma se non volete che questo lento abbandono della nostra bella Valle continui, cercate di fare qualcosa per gli altri prima che sia troppo tardi!




 

 

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