Nuovo Header

Pastoralismo

Michele Corti, 10 maggio, 2022

A Spirano una grande festa del pastoralismo e della comunità

A Spirano la prima Festa della pecora gigante bergamasca è festa dei pastori, del pastoralismo lombardo, della comunità di Spirano che celebra la prima festa dopo la pandemia (e l’utilizzo del Palaspirà come hub vaccinale). Mai così tanti gruppi di pecore bergamasche a una mostra e mai così tanti pastori convenuti dalla Lombardia, e oltre, per trovarsi, far festa ma anche discutere dei problemi della loro categoria e confrontarsi con le istituzioni. In questo contesto si parlerà anche di prospettive: di rilancio della razza nel libro genealogico, di valorizzazione della carne e della lana. E sarà presentata anche il progetto di legge regionale (ne abbiamo parlato qui) a sostegno del pastoralismo (con diversi interventi, a sostegno dell'inserimento dei giovani, della valorizzazione della cultura e delle tradizioni legate al pastoralismo,  a tutela delle vie della transumanza (perché i pastori possano spostarsi senza assurdi impedimenti in un contesto in cui si creano corridoi, sottopassi e altre opere per la fauna selvatica (compresa quella pesantemente dannosa per l'agricoltura).

Un fatto importante, sotto il profilo sociale e culturale, che si celebri la pecora bergamasca (e i pastori transumanti che, con la loro attività, vecchia di almeno nove secoli, la mantengono viva). Non c’era mai stata una Festa dedicata alla pecora e al pastoralismo bergamaschi. Eppure se la meritano. Si meritano che nel territorio bergamasco si tributi un omaggio a queste icone della bergamaschità. Icone anche della lombardità perché parliamo di una realtà che, con il ponte della Valcamonica, unisce Bergamo e Brescia e attraverso a una pratica di otto secoli di transumanze, Bergamo con le pianure lombarde, la Brianza, la Valtellina.



Il cane pastore (da conduzione) bergamasco. Sinora unica razza di cane pastore Enci. E' in fase di riconoscimento il cane pastore del Lagorai, con ceppi nelle Alpi Apuane, in Lessinia, nel Biellese, in val Seriana, in val Camonica. Mentre il bergamasco a pelo lungo è rimasto confinato nell'area bergamasca, il Lagorai è il pastore dei transumanti in generale. Una razza che, come la pecora bergamasca, si è diffusa al seguito dei movimenti pastorali dell'Italia settentrionale

La pecora, il pastore transumante, il cane pastore costituiscono una componente non secondaria dell’identità del territorio bergamasco e hanno portato e portano l’immagine di Bergamo fuori dalla provincia. La pecora e il cane sono ufficialmente “bergamaschi”, di nome oltre che di fatto, il pastore bergamasco (bergamasco-camuno) è, però, anch’esso qualcosa di ben caratterizzato, di singolare se non di unico. E’ in realtà simile ad altri pastori transumanti dell’arco alpino ma il motivo è che ad essi ha fornito un modello.

Pecore Tiroler bergshaft (pecora da montagna tirolese). Una derivata bergamasca (frutto dell'importazione di arieti e di scambi con i transumanti trentini dai greggi già "bergamaschizzati".

Basti pensare che sia la pecora che il gergo del pastore bergamasco-camuno (il gaì) sono diventati elementi del pastoralismo transumante delle altre regioni alpine. Sotto diversi nomi, pecore derivate dalla bergamasca sono diffuse in Piemonte (biellese), Tirolo (bergshaft), Svizzera (Saas-Fee). In Trentino, in Veneto, in Friuli, gradualmente, le razze locali sono state sostituite dalla bergamasca.


Dipinto di A. Meuron: pastori bergamaschi all'ombra del Bernina

Per capire il carattere unico del pastoralismo bergamasco basti pensare a quanta considerazione ha avuto per secoli (sino ad oggi si può dire) il pastore bergamasco in Svizzera dove, per raggiungere gli alpeggi estivi, effettuava lunghe transumanze. Reputato un vero maestro di transumanza (dai quali alcuni svizzeri hanno imparato l’arte) e di tecniche di pascolamento sugli alti pascoli (dove i locali non osavano spingere le loro pecore meno robuste e dove non avrebbero sopportato le asprezze delle condizioni di vita). Nelle parole di uno scrittore svizzero dell'Ottocento: i pastori bergamaschi erano: … di una razza audacissima ma onesta, di poche parole tranquilla; spesso assai bella. Vivono sui monti nella più grande semplicità e sobrietà; un pò di polenta con formaggio costituisce di solito il loro unico nutrimento, e i più giovani dormono di notte all’aria libera presso il loro gregge, talora cercando ricovero sotto le roccie. Facevano parte della tecnica del pastore bergamasco la caseificazione (con latte misto di pecore, capre e qualche vaccherella) che sortiva prodotti venduti al prezzo doppio di analoghi svizzeri, la tecnica di utilizzo dell’asino (con basti adatti al trasporto di agnelli, formaggi, attrezzature varie)

Gregge bergamasco all’alpeggio a 3000 m (stando alla cartolina) in Svizzera all’inizio del Novecento. Si noti come queste bergamasche hanno ancora la fronte lanosa e qualche area pigmentata (un carattere mantenuto sino quasi ad oggi dalle bergamasche bresciane per via del contatto con le razze venete ora quasi estinte, sostituite dalla bergamasca)

Da qualche anno c’è un’attenzione inedita al mondo del pastoralismo e della transumanza. Un revival nostalgico o qualcosa di diverso? Intanto non si tratta di una moda passeggera. I primi sentori di questo interesse si colgono negli anni Novanta del secolo scorso e la tendenza continua. Il Festival del pastoralismo di Bergamo rappresenta un appuntamento fisso dal 2014. Ogni anno ha divulgato aspetti e contenuti diversi, segno di una ricchezza non da poco del substrato pastoralista bergamasco. Dopo le tante piccole transumanze con un gregge ridotto lungo le mura e i colli di Bergamo e dopo due sfilate per le vie della città di Bergamo, dal 2020 è partita l’avventura delle transumanza “in scala reale”: la prima a Gorgonzola, la seconda a Lodi Vecchio, quest’anno partendo non più dalla città ma dalla montagna stessa (a Serina) per raggiungere Soncino. Era ben prima del Covid che il Festival del pastoralismo progettava la Festa della pecora bergamasca. La possibilità si è concretizzata quando si è presentata l'opportunità di organizzarla presso il Palaspirà di Spirano. Tutto era pronto per il 2019 ma la struttura è stata impegnata per le vaccinazioni.



Ora, con la Festa della pecora gigante bergamasca a Spirano, è il momento del salto di qualità anche per il ramo ovino del pastoralismo. Prima di iniziare il percorso di salita agli alpeggi in val di Scalve, un grosso gregge, che sino in questi giorni si trovava sul Serio (in primavera i pastori non hanno altri posti che le aste fluviali dove andare), sfilerà Domenica 15 maggio (tra sei giorni) per le vie del paese, attraverso il centro storico dalle vie strette e tortuose come si addice a un centro di impianto medievale. Gregge locale (con “cascina base” a Spirano, San Rocco). Ma oltre alla “massiccia” transumanza per il paese (una piccola deviazione da un percorso di transumanza reale), ciò che rende importante e, possiamo ben dire “storica” la Festa sarà la Mostra regionale della pecora gigante bergamasca. Sono stati preparati ben trenta box (spaziosi) per accogliere gruppi di 6-10 capi (uno per categoria, tre maschi e tre femmine divisi per età). Un fatto notevole perché mai si sono messi insieme più di 10-15 gruppi alle varie manifestazioni a Rovato e Clusone (in anni recenti anche di meno). Ed è una cosa importante, e bella, questa inedita aggregazione di pecore e pastori. Avrebbe fatto moltissimo piacere a Tino Ziliani che, per vent'anni ha portato avanti l'Associazione pastori lombardi (già camuni). Grande era l'impegno di Tino nell'organizzare la Festa della montagna a Rovato. Poi si è prodigato anche per il Festival del pastoralismo, insieme a Danilo Agostini, Daniele Savoldelli, Claudio Filisetti. Oggi è Daniele Savoldelli, che galvanizza i pasttori con l'aiuto di Marco Cominelli (che partecipa al Festival del pastoralismo da anni con le sue pecore)  Michele Agostini (figlio di Danilo) e altri giovani pastori quali Christian Balduzzi, Mirko Imberti, Giuseppe Bossetti, Roberto Gusardi, Manuel Colotti. L'associazione Festival del pastoralismo, macinata negli anni un po' di esperienza organizzativa, sostiene i pastori creando un "contenitore" adatto per la Festa ma la Mostra della pecora, cuore della festa, vede i pastori in prima fila nell'organizzaizione. E non ci sarebbe questo entusiasmo se a organizzare fosse un ente con dei funzionari. Alla Mostra come esperti ci saranno anche figure storiche come Danilo Mosconi (già presidente del Comitato di razza) e Giulio Campana, già funzionario della provincia, entrambi esperti di razza della bergamasca.




Non per inseguire un’idea bucolica

Sottolinea che l’interesse che c’è in una parte (forse sottovalutata e non così piccola), di società attuale per la ruralità e il pastoralismo, non è un interesse per una sorta di idea bucolica ma per qualcosa di molto reale. I gruppi di ovini bergamaschi in mostra rappresentano la “punta dell’iceberg”, i capi più belli di 30.000 altri che stanno pascolando in Lombardia. Con il loro lavoro silenzioso, spesso contrastato (come è difficile muoversi nei parchi, come diventerà difficile confrontarsi con la presenza dei grandi predatori) queste pecore, questi pastori svolgono una manutenzione del territorio (pulizia di sottobosco, fasce tagliafuoco, contenimento di piante invasive), un’azione di prevenzione di calamità naturali a costi irrisori. Da confrontare con i costi dei canadair e delle opere ingegneristiche che devono rimediare ai danni di frane e alluvioni. Da confrontare con i costosi studi e progetti di “tutela dell’ambiente” che mobilitano stuoli di teste d’uovo e organizzazioni. Che questo mondo di pecore e pastori si metta in mostra, si incontri, incontri la gente, i rappresentanti delle istituzioni è molto bello. Segna un qualcosa di nuovo.

Giovanni Malanchini, consigliere regionale bergamasco alla Transumanza dei bergamini 2020 Bergamo - Gorgonzola. E' partita da lui l'idea di una legge regionale a sostegno del pastoralismo e della transumanza, fatta propria da tutto l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale.

Festa dei bambini

Una festa molto importante e molto seria ma anche molto gioiosa. I primi a prepararsi a far festa sono i pastori ma di certo sarà la festa dei bambini, a contatto con le pecore e gli asini, impegnati in tante attività divertenti (creare una pecorella con la lana vera, trasformarsi in una pecora, giocare con la lana, il granoturco, giocare con i suoni). I bambini potranno partecipare alla partenza della transumanza da via San Rocco. Portandosi alle 10:00 in questa via vedranno i preparativi, gli agnellini collocati nei basti degli asini. Poi potranno seguire come piccoli pastorelli in percorso attraverso tutto Spirano. E chissà che qualcuno da grande non vorrà fare il pastore.

Festa di Spirano

Inaugurato nel 2018, il Palaspirà rappresenta una struttura molto funzionale per gli eventi della comunità dotata di una attrezzatissima cucina donata dal gruppo alpini. Peccato che dopo qualche collaudo … sia arrivato il Covid. Così la struttura è diventata centro vaccinale operando per molti mesi. Insieme alla gente di Spirano che si riappropria della sua struttura alla Festa della pecora ci sarà anche un gruppo dei medici che praticavano le vaccinazioni. Questi professionisti, pur nelle circostanze non piacevoli, hanno potuto apprezzare lo spirito di una comunità operosa ed efficiente e si sono affezionati ad essa. Tanto da tornare volentieri, in un’occasione finalmente festosa, al Palaspirà.

Articoli correlati




Da Folgaria a Montichiari transumanze da scoprire

(05/5/2022)  Le transumanze rappresentanto storie ancora in gran parte da scoprire e raccontare. Forse sinora si è solo sfiorata la profondità, la ricchezza, le implicazioni di un tema che aiuta a capire come pochi altri le storie di territori, comunità e famiglie. Per capire le transumanze alpine, insieme di fenomeni diversi che interessano  al tempo stesso tutte le alpi (le valli interne ed esterne, le basse e alte pianure, le fasce pedemontane), ma anche comunità e località molto specifiche, bisogna prescindere da confini provinciali e regionali. La transumanza ha rappresentato una rete incredibilmente complessa che teneva insieme tutte le Alpi (anche oltre lo spartiacque alpino) e persino le Alpi con l'Appennino settentrionale. Il tema delle transumanze è affascinante perché, da qualsiasi parte lo si approcci (epoca, ambito geografico), porta inevibilmente ad aprire nuove piste di ricerca, a risalire a intrecci inaspettati, a... portare lontano travalicando confini di ogni tipo (come in premessa di un fenomeno che mette in relazioni territori diversi, molto lontani o distanti poche decine di chilometri, comunque diversi. 


Grazie a un libro sappiamo di più sulla transumanza storica dei bergamini

(04/12/2021) Natale Arioli, agricoltore, allevatore, già insegnante di istituto tecnico agrario, ha dedicato lunghi anni alla ricerca delle tracce dei bergamini transumanti, in particolare della val Brembana e della val Seriana. Ha esplorato archivi di stato (Bergamo, Milano, Lodi) e parrocchiali, ricostruendo i movimenti e le attività di questi personaggi “vagabondi” (un attributo che compare in un documento del Cinquecento) tra Quattrocento e Ottocento. La ricerca di Arioli aggiunge elementi sostanziali alla comprensione del fenomeno bergamino e della nascita del sistema dell’affittanza agricola nella Bassa Lombardia.



Una legge regionale pro pastoralismo e transumanza

(7/02/2022) Una serie di interventi mirati finalizzati a salvaguardare le "vie di transumanza" e i prati stabili, preziosi per rifornire di fieno le aziende di montagna che tengono viva la pratica dell'alpeggio. Sostegni a pastori e alpeggiatori per le attività di cura del territorio ma anche alle scuole (per tirocini, borse di studio) e alle le associazioni che promuovono il pastoralismo nella sua dimensione storico-culturale. Un raggio di luce in un contesto che tra burocrazia, vincoli imposti dalle "aree protette", lupi non incoraggia certo la continuità di queste attività tradizionali. Un risultato che l'Unesco ha sicuramente favorito ma che è legato anche all'interesse suscitato intorno al pastoralismo, all'alpeggio, alla transumanza dai tanti eventi rievocativi, festivi, culturali organizzati in questi anni in Lombardia. leggi tutto


Transumanza dei bergamini 2021

(10/09/2021) La seconda edizione della Transumanza dei bergamini si svolgerà tra il 25 settembre e il 3 ottobre. Essa è però preceduta da una fitta serie di eventi: conferenze, convegni, proiezioni nelle località che saranno interessate alle tappe. Nel corso di queste iniziative verrà presentato il programma della Transumanza, che sarà soprattutto una festa rurale, una festa popolare itinerante che coinvolgerà la fascia di territorio sulla sponda sinistra del Brembo e dell'Adda tra Bergamo e Lodi.



I bergamini pilastro del caseificio lombardo

(27.12.19) Nel celebrare la proclamazione della transumanza "patrimonio dell'umanità" è doveroso richiamare come la transumanza, in ambito alpino-padano, ebbe una connotazione particolare, basata sull'allevamento di vacche da latte e sull'attività casearia. Le tradizioni casearie lombarde (ma anche delle regioni vicine) e la stessa nascita della moderna industria del latte devono molto allla transumanza dei "bergamini".