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[Osterie]
Osterie/Trattorie/Ristoranti
che promuovono la cultura del Buon Formaggio
(e, più
in generale, della materia prima)
(ATTENZIONE
E' UN ELENCO IN PROGRESS, CI SONO LOCALI CHE ABBIAMO GIA'
VISITATO E CHE NON SONO ANCORA RECENSITI, MOLTI ALTRI NON
SONO PRESENTI PERCHE' NON SONO ANCORA STATI VISITATI)
Milano
e provincia
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Joia
Sadler
Chic 'n Quick - Trattoria moderna
Al
Pont de ferr
Ottimo
Tagiura
Due
spade
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in
preparazione: Osteria della Buona Condotta,
Ornago (Mi)
Le
segnalazioni sono in progress e che è inevitabilmente
più frequenti dalla Lombardia (e dintorni) con un occhio
di riguardo alla montagna.
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Link ai siti
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Note
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Joia
(Milano)
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Storico locale milanese
di alta cucina naturale (vegetariana) dove i formaggi
hanno un ruolo di rilievo. Non c'è il carrello ma è
proposta una selezione di 22 formaggi, tutti italiani
e del Canton Ticino, distinti per intensità di
gusto (+ gli erborinati). Pietro Leeman, uno che il
formaggio lo ama (ma "a modo suo", specie se di montagna e di pascolo),
ha mantenuto
un saldo legame con la sua Val Maggia (Canton Ticino)
dove affina personalmente, ci tiene a precisare: "nella
mia cantina", una tipologia di formaggio d'alpe
della vicina Val d'Ossola (la Toma della Val Formazza
dell'Alpe Cravariola). Lo chef, inoltre utilizza anche
i prodotti del suo orto. Tra i formaggi (e ricotte) proposte
anche la Toma Valsesiana dell'Alpe Pianello, lo Zincarlin
della Val di Muggio (Presidio Slow Food),
la mascarpa affumicata ossolana.
Aggiornamento
autunno 2008: Molte novità in menù con piatti in
cui il formaggio è ingrediente importante. Non possiamo
non citare un piatto "ispirato" ai pizzoccheri
valtellinesi realizzato con il grano saraceno del Presidio
Slow Food (Azienda il Cembro di Teglio) e con una fonduta
di sua maestà Bitto. A mezzogiorno proposte veramente
interessanti. Da provare il "piatto quadro",
ogni giorno diverso! Con sei preparazioni diverse dall'antipasto
al dolce a un prezzo che vi sorprenderà.
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Sadler Ristorante
(Milano)
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(autunno
2008) L'espansione della "catena Sadler" con l'apertura
di "Sadler Beijing" e di "Sadler in Fiera" poteva lasciar
temere delle ripercussioni sulla Maison Mère analoghe a quelle
incorse a Guy Martin che, sbarcando oltreoceano - in quel di Boston
- ha dovuto soffrire quantomeno un calo di favore della critica di casa.
Nel caso di Sadler non si sono notate "distrazioni". La brigata del
Ristorante, sia pure composta di persone preparate ed in grado di operare in
relativa autonomia funziona con la presenza del capitano, che non è venuta
meno. I punti di forza del Ristorante si sono anche rafforzati;
l'attenzione alla valorizzazione delle materie prime dei mari e
dell'agroalimentare italiano di qualità continua. La cura nella scelta
personale delle materie prime si esprime nel "Menù del mercato" che
cambia in relazione alla disponibilità e della qualità del
pescato. Materie prime non scontate, ma comunque provenienti dall'universo del
migliore agroalimentare italiano entrano in sostituzione di altre in piatti
tradizionali, che non ne risultano ancora riconoscibili sia pure nella
fresca originalità, negli accostamenti e contrapposizioni in parte inedite di
gusti e consistenze che arricchiscono senza stravolgere. Così come materie
prime molto tradizionali entrano alla base di preparazioni creative. Il tutto
senza puntare all'effetto sia pure nella presentazione elegante. Di particolare
interesse la sperimentazione dell'impiego di alcuni
formaggi artigianali, rappresentativi del territorio
italiano, utilizzati senza danneggiarne il profilo organolettico.
Servizio accurato, discreto, in grado di
corrispondere alla diversa tipologia del cliente da parte di un personale
giovane ma competente e con voglia di imparare e migliorare. Il
carrello dei formaggi, nel trasferimento dalla vecchia sede angolo Via
Conchetta alla nuova sull'Alzaia, era rimasto temporaneamente
"disoccupato" ma ha potuto fare la sua rentrée in autunno.
All'inizio dell'autunno in termini di numero dei formaggi il carrello era
un po' sottotono ma alcuni "esemplari", tra cui un sorprendente
erborinato a lunga stagionatura, compensavano la ridotta quantità. I formaggi
possono accompagnarsi a confetture e mostarde fatte
in casa dal tocco delicato che, comunque, non vengono
automaticamente proposte (o "imposte") come
in altri locali.
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Chic 'n Quick - Trattoria moderna (Milano)
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Claudio Sadler interpreta un nuovo
concetto di trattoria italiana. Una scommessa impegnativa
ma che rischia di essere vinta già dal principio. A
fianco del fratello maggiore (il Ristorante Sadler)
lo chef milanese di origine trentina ha aperto
questo nuovo locale. Bistrot? Enoteca? Certamente molto
di più. La competenza e la cordialità del personale sono
una piacevole sorpresa in un locale dal tono informale
dove la qualità si tocca con mano, dove tutti possono
sentirsi a proprio agio e i prezzi sono accessibili
(pari o inferiori a sedicenti "enoteche" con
cucina di basso livello). Il menù può essere costruito
sulla base di parecchie proposte; si può anche godersi
un solo piatto con un calice. Centinaia di etichette
di vino e diverse proposte di calici del giorno. I prodotti
della gastronomia italiana non potrebbero essere proposti
in modo migliore. La cucina è quella creativa,
ma senza eccessi modaioli , che reca l'impronta
della filosofia Sadler . Le materie prime della tradizione
italiana sono valorizzzate enza farne perdere Ia riconoscibilità
(e nelle ricette di Sadler i formaggi ci sono eccome!).
Alla "Trattoria moderna" è possibile gustare
anche salumi e varie selezioni di formaggi per la fornitura
dei quali ci si affida a piccoli distributori.
E' la "Trattoria" (dove certo i consumi
sono maggiori) a fornire I formaggi al Ristorante. Meritano una menzione Francesco
il maitre della "Trattoria" e Stefano
che, nel Ristorante-casa madre adiacente, si occupa
con passione dei formaggi. Milano sarebbe una
città migliore se ci fossero altre "Trattorie"
come questa.
Aggiornamento autunno
2008: Trascorse alcune stagioni dall'apertura è piacevole
poter confermare tutti I giudizi positivi su questo
locale. La cucina è ancora più curata, il menù si rinnova
con frequenza, I dettagli dell'ambiente sono meglio
curati. La macchina, partita già in modo egregio, ha
avuto modo di rodarsi e giras a meraviglia con un giusto
margine di autonomia rispetto al "fratello maggiore"
a fianco. Da segnalare l'emtrata in attività (alla sera)
del carrello dei formaggi.
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Due
spade (Cernusco
sul Naviglio, Mi)
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Un locale con una vocazione
per i formaggi. Nato a Melzo e poi trasferitosi a
Cernusco s/N è legato ad un territorio dove
sono stati scritti capitoli fondamentali della storia
del caseificio lombardo. Accarezzata (ma poi accantonata)
l'idea di un Cheese restaurant i Di Bari rendono onore
al formaggio nelle preparazioni e nella proposta
di selezioni. Nel menù (invernale) il "formaggio
d'alpeggio" compare più volte.
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Ottimo
(Milano)
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Questo locale merita
una segnalazione per la formula originale - almeno a
Milano - dove il panorama dei locali del buon formaggio
non è entusiasmante. Non c'è da meravigliarsi: nella capitale
di una regione dove si produce il 40% del latte italiano
si ragiona troppo in termini industrialisti e quantitativi
con il risultato che l'immagine qualitativa della produzione
piementese è superiore e la proposta casearia è appiattita
sulle potenti Dop. Ottimo è un ristorante "easy"
e wine bar dove le gourmandise (salumi e formaggi) sono
proposte nel menù con la stessa dignità dei piatti di
pesce e di carne; ma è anche una rivendita dove si possono
ammirare nel banco (e nel caso acquistare) i formaggi
proposti al tavolo. Ampia selezione di pecorini ma anche
di caprini.
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Tagiura
(Milano)
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A
due passi dal blasonato come Aimo e Nadia troviamo questo
locale di solida gestione famigliare un po'ibrido. ma
che, a modo suo interpreta anch'esso quel programma
di valorizzazione della cucina e delle materie prime
tradizionali. Ciò va segnalato perchè non sono rimasti
in molti, nella moltiplicazione delle nuove
"tendenze", a seguirlo. Il pubblico, però,
premia chi - a vari livelli - vi rimane fedele
(vedi l'inossidabile Masuelli). Alla sera apre solo
al giovedì e al venerdì. Molto frequentato per pranzi
di lavoro ma anche da famiglie e giovani ma I numerosi
coperti sono distribuiti in 5 tra sale e
salette. La carta dei vini non è ampia ma vi sono etichette
interessanti e il ricarico è molto
onesto. Da segnalare la carta degli oli. Ogni giorno
diverse proposte di buoni calici e di piatti freddi
(alcuni vengono solo per questo abbinamento). Salumi
di nicchia e una selezione di formaggi prevalentemente
artigianali e a latte crudo con ampia gamma di caprini
tra cui quelli del Boscasso che Aldo Galbiati portava
qui sin da vent'anni fa. E poi Bettelmatt, pecorini
artigianali, alcuni erborinati. La cucina - di
impronta prevalentemente regionale - a limitata
a pochi piatti caldi che non sono all'altezza della
proposta di vini, salumi e formaggi ma il rapporto qualità-prezzo
è comunque più che accettabile.
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Osteria Al Pont de Ferr Ripa di Porta Ticinese, 55 - Tel. 0289406277 |
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Un
locale "fuori posto" nel contesto della Ripa
di Porta Ticinese (Naviglio Grande) dove pullano improbabili
osterie per turisti che, spesso, dell'osteria hanno
solo l'insegna simil-d'epoca e dove si può mangiare
molto male (con cattivo rapporto qualità-prezzo oltre
tutto). Qui, invece - guardando oltre la mise en
place da osteria - si incontra una cucina creativa e
molto accurata, di alto livello (chef sudamericano Matias
Perdomo) che cambia ogni mese. Bisogna recarsi nei locali
stellati per trovare un simile livello. Molto buona
la carta dei vini proposta dalla titolare-somellier
Sig.ra Maida (che gestisce il locale da parecchi anni).
Quanto ai formaggi alcuni sono acquistati direttamente
dai produttori. Il "carrello" (in realtà
è fisso ma in bella evidenza e con la possibilità di
scegliere) è uno dei più interessanti della città.
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