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La società dello spreco e dell'iperconsumo (per una minoranza privilegiata) ci ha condotto ad illuderci che "raccogliere al supermercato" sia qualcosa di naturale e, soprattutto, che potrà essere continuata all'infinito. In realtà gli scenari stanno cambiando. Gli "occidentali" rischiano di vedersi sorpassare da grandi paesi emergenti nella capacità di controllo e accaparramento delle risorse agricole. Se non bastasse ci sarà da fare i conti con le conseguenze della caduta verticale della biodiversità, della capacità di adattamento degli ecosistemi, della fertilità del suolo e con il cambiamento climatico. Dovremo scrollarci (si spera prima che poi) dall' incantesimo che ci ha stregati e che  rischia di divenire mortifero. Contribuiamo a distruggere la foresta pluviale (indirettamente, anche mangiando anche i "prodotti tipici" del Made in Italy come il Grana Padano ottenuti da animali alimentati con soia OGM). A casa nostra non smettiamo di impermeabilizzare, cementificare, asfaltare il suolo, per sostenere gli appetiti di una speculazione che continua ad avere sempre una forte presa sulla politica (trasversalmente) e un modello al si sopra delle nostre possibilità di servizi e opere pubbliche locali che vive di oneri di urbanizzazione e nuova cementificazione. Destiniamo a "colture energetiche" fette importanti della nostra superficie agricola per sostenere un modello basato sulla dilapidazione dell'energia pregiata.  
In più  lasciamo che le boscaglie divorino i prati, i pascoli, quelli che erano gli spazi dove i nostri vecchi ricavavano il pane. Lo facciamo nella schizofrenica visione di una "riparazione ecologica" che consiste nel sacrificare sull'altare di una wildernerss inventata colline e montagne per "compensare" del "peccato" dell'urbanizzazione e della industrializzazione.
Non meraviglia che la giornata della semina stia riscuotendo entusiastiche adesioni. Nata in Svizzera dove l'ecocontadinismo ha ben più solide radici il richiamo alla semina ha di certo raggiunto livelli profondi dell'immaginario collettivo che in Italia è fortemente impregnato di una realtà rurale tanto più forte quanto più esorcizzata.

 

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Chi non semina non raccoglie

16 ottobre: una domenica per

"Seminare il futuro"

di Associazione More Maiorum, Via Trento - Sondrio

Sono i gesti più essenziali che assumono valenza simbolica, stimolano l'immaginario, attivano energie collettive. La semina fa parte di una memoria profonda che la breve follia industrialista (cosa sono due secoli nella storia dell'uomo?) non ha cancellato. La semina torna ad essere un momento rituale e sociale cruciale da cui dipende il nostro futuro. Non possiamo pensare di continuare a "raccogliere" al supermercato per pochi centesimi

Sta suscitando molto interesse l’evento di semina collettiva che grazie ad EcorNaturasì arriva per la prima volta in Italia il 16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Grazie a More Maiorum arriva in Valtellina, a Pedemonte una Frazione del comune di Berbenno di Valtellina. Nato in Svizzera e quest’anno giunto alla sesta edizione, è proposto in 13 paesi nel mondo. Nelle aziende partecipanti, intere famiglie potranno spargere a mano semi di cereali e veder crescere nel tempo il frutto del loro lavoro: un messaggio per un avvenire senza Ogm, a sostegno della sovranità alimentare.

Seminare è un gesto nobile e antico, ma attualmente relegato al lavoro isolato e meccanico di un agricoltore. Come recuperare il valore della semina per l’intera collettività? Come creare maggiore consapevolezza sulla sua importanza per l'uomo e per la sua sopravvivenza?

Sei anni fa, due svizzeri, Peter Kunz - selezionatore di sementi biologiche - e Ueli Hurter – agricoltore biodinamico – trovarono le risposte a queste domande ideando “Zukunft säen!” . Un evento di semina collettiva che, domenica 16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione, dopo aver registrato, nel 2010, 7500 partecipanti, arriva in Italia come “Seminare il futuro” e sta già riscuotendo entusiastiche adesioni.

 

A promuoverlo sono EcorNaturaSì – l’azienda leader in Italia nella distribuzione di prodotti biologici - insieme ai negozi Cuorebio e NaturaSì, con il patrocinio di Demeter Italia e dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica e in Valtellina l’Associazione More Maiorum.

L’obiettivo è sensibilizzare i consumatori sul tema della provenienza del ciboe del futuro dell'agricoltura, attraverso una proposta originale e coinvolgente che unisca il cuore alla terra.

Domenica 16 ottobre, in 11 aziende agricole biologiche e biodinamiche su tutto il territorio nazionale, centinaia di persone potranno seminare il terreno messo a disposizione per l’occasione, con l’antico metodo a spaglio, ossia con le mani. Giovani e meno giovani, per un giorno, sono invitati a seminare tutti insieme un campo di cereali con semente di produzione biodinamica o biologica.

 

La porzione di terreno seminata sarà poicontraddistinta da uno striscione sul quale i partecipanti lasceranno la loro firma: per un anno poi, fino alla raccolta, chiunque potrà vedere la crescita dei cereali seminati.

L’entusiasmo è tanto attorno all’evento, al punto che anche in Valtellina da More Maiorum si registra già il “tutto esaurito” di prenotazioni.

La festa della semina diventa così l’occasione per diffondere - dal cuore dell’attività agricola - alcuni messaggi forti volti a responsabilizzare il consumatore. Oggi chi fa agricoltura è limitato nella scelta delle sementi, delle colture, del prezzo. E’ chi compie scelte d’acquisto quotidiane, più o meno consapevoli, che può restituire libertà e dignità al produttore.

Attraverso “Seminare il futuro” si riafferma l’importanza di alimenti non inquinati da additivi, sofisticazioni, residui chimici, che non siano frutto di sementi selezionate per la produttività, ma poco compatibili con la nostra salute. Il problema per molte aziende agricole inoltre, sta nel fatto che la produzione delle sementi è concentrata nelle mani di poche aziende multinazionali, che esercitano un potere di decisione su cosa produrre e di conseguenza su cosa mangiare.

Ecco perché la semente biologica e biodinamica che verrà usata il 16 ottobre proviene da un processo di selezione che rinuncia all’uso degli ibridi, alla manipolazione genetica, e mira a ottenere piante sane, robuste, ricche di sfumature e - importante! – riseminabili.

A livello sociale, l’operazione comunica l’importanza della sovranità alimentare locale e la consapevolezza che i semi biologici e biodinamici offrono una alternativa più che valida agli Ogm.

“Seminare il futuro” offre così l’occasione di compiere un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo, mettendo in relazione chi produce con chi consuma.

Domenica 16 ottobre, dopo la semina, la giornata proseguirà con un semplice pranzo ed un programma messo a punto dalla singola azienda, fatto di degustazioni, visite guidate, incontri di approfondimento. A Pedemonte si darà anche il via ai lavori dell’Oasi Biodiversa luogo nel quale si inizierà la semina e al pomeriggio ci saranno degli interventi legati alla biodiversità, ai semi antichi e alla ruralità alpina.

L’elenco completo delle aziende partecipanti, i programmi ed ogni informazione sull’evento sono disponibili sul sito www.seminareilfuturo.it

L’iscrizione è gratuita e va comunicata attraverso il sito, compilando l’apposito form (ogni azienda ha una capienza limitata).

L’evento sarà inoltre amplificato dall’uso degli strumenti del web 2.0: sarà possibile partecipare a “Seminare il futuro” utilizzando la sigla #sif11 sui principali social network.

Quando? Domenica 16 ottobre 2011

Che cosa? Seminare insieme per lanciare un messaggio di speranza contro le coltivazioni Ogm, a sostegno della sovranità alimentare, stabilendo un legame forte e significativo tra consumatore e produttore.

Dove? In oltre 10 aziende biologiche e biodinamiche, distribuite sul territorio nazionale.

Info: more maiorum - Lucia Longoni lucia.longoni@moremaiorum.org

Web: www.seminareilfuturo.it

Hastag ufficiale dell'evento: #sif11

 

           

 

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