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La Rete Pastorale Alpina ha preso avvio dal secondo Incontro Ruralpino  (vai) e comprende alcune associazioni di malghesi e pastori  

l'Associazione Produttori Valli del Bitto clicca qui - Riunisce sedici alpeggi delle Valli del Bitto, nella bassa Valtellina Orobica, ovvero della zona storica di produzione del formaggio Bitto (un formaggio che si può produrre solo in alpeggio). Essi sono usciti dal Consorzio di Tutela contestando norme di produzione che consentono l'uso dei mangimi e dei fermenti industriali e chiedendo che - come da tradizione - la produzione preveda l'aggiunta del latte di capra. Da parte loro, i soci si sono impegnati anche a utilizzare la capra locale (di razza Orobica) e stanno orientandosi verso la reintroduzione della "vecchia" Bruna Alpina, ancora allevata in Svizzera e tenuta distinta dalla Brown Swiss (razza di origine statunitense che in Europa ha sostituito la vecchia Bruna conservandone solo il nome)

  Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai . Nata nel 2000, l'associazione che non ha finalità di lucro e si autofinanzia, raggruppa sia i malghesi di 12 alpeggi del Lagorai a ridosso della media Valsugana, sia figure che a diverso titolo hanno a cuore il futuro di questo ecosistema trentino.

Obbiettivi raggiunti: lo studio di un disciplinare di produzione con marchio a delimitazione geografica per la tutela del Formaggio -Originale- Malghe del Lagorai, che sta valorizzando la lavorazione del latte crudo in casera secondo gli antichi sistemi artigianali dei casari valsuganotti.

Obiettivi futuri: studio di un disciplinare per il recupero della lana locale e di tutte quelle attività culturali preposte a rafforzare la vocazione agro-pastorale del Lagorai, promovendo la diffusione del valore etico- ecologico- culturale salutistico legato alle esperienze lavorative in malga in ambito istituzionale, accademico, mediatico ed educativo.

   Documenti della Libera Associazione Malghesi e pastori del Lagorai

- Latte Etico - 

 

L’Associazione “Pastori camuni” (ora “Pastori lombardi”).

L’ Associazione pastori camuni” è stata costituita per far conoscere anche ai non “addetti ai lavori” la realtà ed i problemi della pastorizia transumante, per porsi come interlocutore degli enti pubblici, ma, soprattutto, per sperimentare direttamente soluzioni in grado di superarli. E’ stata costituita il 30 giugno 2000 a Piancamuno (Bs) in Vallecamonica, nell’area che (insieme alle valli bergamasche Borlezza e Scalve) ha rappresentato –e tutt’ora rappresenta- il cuore dell’allevamento ovino transumante. Essa rappresenta un’aggregazione di pastori transumanti riproponendo una formula di aggregazione specifica che, in passato, era stata incarnata dalle “Pie unioni pastori”.

Ciò che distingue l’Associazione è il suo carattere al tempo stesso culturale, economico e sindacale che rompe con gli schemi dei sistemi di rappresentanza agricola convenzionali. Essa è stata costituita sulla base delle considerazione che, all’interno del quadro delle organizzazioni di settore (sindacali, economiche, tecniche), il peso dei pastori transumanti non può che essere pari a zero. Tali organizzazioni sono ancora largamente improntate (per interesse e cultura) ad un paradigma produttivista che porta inevitabilmente ad assegnare all’interno delle corporazioni agricole-allevatoriali tutto il peso politico ai comparti “produttivi forti” (in Lombardia agli allevamenti intensivi da latte della “Bassa”), legati agli interessi industriali.

I pastori si rendono conto che è vano sperare di essere tutelati da organizzazioni sindacali che continuano a sostenere la causa di quei  “frisonisti” che, nonostante da anni tutti i greggi transumanti lombardi siano indenni da brucellosi,  vogliono escludere il pascolo ovino dai loro territori. Il pastore transumante può rivolgersi a tali organizzazioni per l’espletamento delle pratiche burocratiche, ma sa che poco o nulla esse vogliono/possono fare per risolvere i problemi della sua categoria e che, affidandosi alle “organizzazioni professionali” invece di essere tutelati, si corre il rischio di essere sotto tutela, con le mani legate.

Costituirsi in organizzazione indipendente non porterebbe, però, a nulla considerati i numeri dei pastori: 60 in tutta la Lombardia se si rimane all’interno di una perdente prospettiva “settoriale”. L’intuizione che ha guidato i promotori dell’Associazione è stata quella dell’uscita della logica settoriale per promuovere a tutto campo la valenza multifunzionale dell’allevamento transumante. Ciò è stato attuato intraprendendo attività in grado di costruire intorno ai pastori e alle loro pecore la simpatia del pubblico, ma anche alleanze con istituzioni, soggetti turistici, ambientalisti, operatori culturali, gastronomici in funzione di moltiplicatore della propria limitata influenza sociale.

Associazione Pastori Camuni: c/o Tino Ziliani (Presidente), Via degli Alpini, 20, 20150 di Piancamuno (Bs)  tel. 0364590537).

Per approfondimenti:

 

 Altri documenti

Atto di gemellaggio tra la libera associazione pastori e malghesi dei lagorai e l'associazione produttori valli del bitto e costituzione della rete pastorale alpina

Codice dell'alpeggio

 

 

 

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