Ruralpini  

 

Inforegioni/Asta-apoteosi del Bitto storico

 

Home

Mi presento

Attualità

Alpeggi

Ruralismo

Osterie

Foto

Link

 

Condividi l'articolo su Facebook

Cheese 2011

:

 

Articoli correlati

 

 

(Cheese2011). Bitto storico protagonista con i formaggi orobici

Il Bitto storico e l'alleanza dei formaggi orobici (insieme ai non molti presidi lombardi) tengono alta l'immagine della Lombardia casearia. Un paradosso perché il Bitto storico in provincia di Sondrio e in Lombardia deve subire l'ostilità delle istituzioni. Fino a quando tanta miopia e subalternità alle lobby agroindustriali? leggi tutto

 

(Cheese2011). Venite a trovarmi nel calécc

Invito tutti gli amici di Ruralpini e del formaggio (buono pulito e giusto) a venirmi a trovare a Cheese nel calécc e a partecipare alla presentazione del mio libro "I ribelli del Bitto".  Vi spiego nei dettagli il significato della mia presenza in nome della resistenza casearia e per la promozione dell'azionariato popolare per il Bitto storico (e dove e quando trovarmi)  vai a vedere

 

(04.07.11) Decolla l'azionariato popolare per il Bitto storico

Vi spiego perché e come diventare paladini del Bitto storico sottoscrivendo   azioni della società Valli del Bitto, una spa etica che rappresenta il braccio commerciale dei 'ribelli del Bitto'.  La politica è sorda a certi temi? Dimostriamo che la partecipazione attiva, consapevole, può cambiare le cose e che oggi ci sono altri strumenti (la democrazia del cibo e del coproduttore) per 'fare da noi' senza aspettare (che sia troppo tardi). Il Bitto storico ha superato indenne una serie di dure prove (l'ultima è raccontata nel post precedente). Ora ha bisogno di consolidarsi e svilupparsi, acquistando più prodotto dai soci per poter selezionare il fior fiore destinato all'invecchiamento. Lo può fare con i capitali di tanti microazionisti. Perché è una causa etica. leggi tutto

 

(08.06.11) Bitto: formaggio orobico

La sottolineatura dell'origine e identità orobica del Bitto non sono una provocazione. Il Bitto storico rilancia i legami con la Val Brembana e con la bergamasca  non solo e non tanto in polemica con una Valtellina che ha voluto inventare un 'nuovo Bitto', ma per fedeltà alla sua storia. In vista della prossima edizione di Cheese (Bra, 16-19 settembre), che celebrerà l'unione dei formaggi 'principi delle Orobie', pubblichiamo alcuni materiali che testimoniano la realtà secolare di un Bitto che ha per molto tempo gravitato sul versante bergamasco prima dell'affermazione del ruolo di Morbegno come 'capitale del Bitto'. Un ruolo che, tra una Dop che ha snaturato il Bitto, e un Mostra del Bitto fallimentare, non ha saputo conservare. leggi tutto

 

(30.05.11) Parte l'azionariato popolare a sostegno del Bitto storico

L'aumento di capitale verrà formalizzato a settembre ma già sin d'ora è possibile versare un anticipo per opzionare azioni della Società valli del Bitto, il braccio commerciale del Consorziodel Bitto storico. É possibile sottoscrivere anche una sola zione del valore di 150 €. Vi spiego perché farlo. Perché vale

la pena fare un investimento etico in una causa cristallina in un prodotto che rappresenta un'economia morale, ecologica storico-identitaria. leggi tutto

 

"I Ribelli del Bitto" è ora un libro: Michele Corti, Ribelli del bitto. Quando una tradizione casearia diventa eversiva, Slow Food editore, Bra (Cn), 192 pp., 14,5€

 

 

 

 

(20.09.11) Presente tutto lo stato maggiore di Slow Food e i rappersentanti dei Locali del Buon formaggio di tutta Italia, al teatro Politeama di Bra ieri si è tenuta un'asta eccezionale. Mai nella storia un formaggio era stato battuto a questi prezzi. Tre forme incassano 6.000€

 

Dopo tre giorni di trionfo un'asta decreta l'apoteosi per il Bitto storico orobico Presidio Slow Food

 

di Michele Corti

 

Quello che è successo ieri a Bra passerà alla storia, non solo del formaggio. È successo infatti qualcosa di irripetibile: si è aperto un nuovo capitolo in cui finalmente un formaggio straordinariamente affinato arriva a quotazioni di migliaia di euro.

 

Il formaggio di alta qualità, grazie al Bitto storico orobico Presidio Slow Food,  entra in una dimensione nuova in cui sinora era il vino a fare da mattatore incontrastato. L'effetto di trascinamento può essere determinante per rilanciare il mondo del formaggio artigianale, degli artisti del latte, dei pastori, dei malgari. Si apre una speranza per tanti giovani disposti a sottoporsi a duri sacrifici ma che sappiamo non potranno resistere senza un ritorno in termini di riconoscimento sociale e di gratificazione economica. Per dare queste speranze è necessario che il formaggio industriale e quello degli artisti del latte, dei pastori, dei piccoli produttori, dei malghesi abbiano statuti differenti. Il prezzo, per quanto importante, è solo un aspetto di questa differenziazione.

Ma veniamo ai fatti. Ieri matttina, a Bra, nell'ultimo giorno di Cheese in un teatro Politeama gremito era riunito lo stato maggiore di Slow Food in occasione della consegna del riconoscimento di Locale del buon formaggio ad osterie, ristoranti, rivendite specializzate. L'asta dei bitti ultravecchi si è svolta in questo contesto, alla presenza di Carlin Petrini, Silvio Barbero, Piero Sardo e Roberto Burdese. Un emozionato Ciapparelli (il guerriero del Bitto) ha avuto l'onore (e l'onere) di tagliare forme del 1997 e 1998. Nonostante la precedente tassellatura l'ansia per il risultato era forte. "Avevo paura che il coltello non trovasse resistenza, che ci fossero dei vuoti, ero tesissimo".  Nonostante la tensione Paolo ha ricordato a beneficio del pubblico le tappe fondamentali della vicenda dei ribelli del Bitto sottolineando come, in alcuni frangenti, l'appoggio di Slow Food sia stato cruciale. Esso è stato in tutti questi anni il sostegno principale alla causa del Bitto storico.

Roberto Burdese

 

I produttori del Bitto storico orobico hanno inteso esprimere il loro ringraziamento per la sponda loro offerta da Slow Food e la incondizionata fiducia riposta in loro dal movimento della chiocciola (e daPiero Sardo in particolare) dedicando a Slow Food una straordinaria asta. Mettendo all'incantoforme del 1998, 1997 e 1996. Il Bitto storico è formaggio che stagiona sino a dieci anni e lo si è voluto dimostrare.

 

 

L'incasso dell'asta verrò a sua volta devoluto da Slow Food alla campagna mille orti per l'Africa che punta ad indicare un modello di sostenibilità alimentare costruito dal basso. Un grande formaggio per una grande causa.

 

Piero Sardo

 

Qualche parola sulle forme. La prima venne prodotta nell'estate del 1996 dal casaro Acquistapace Faustino all'alpe Trona Vaga. Un casaro eccezionale ora ritiratosi e con gravi problemi di salute. Quando ha saputo che la sua forma di dieci anni fa era la star di un grande evento di risonanza più che nazionale Faustino si è commosso alle lacrime. Il 1996 è anche un anno simbolo per il Bitto. È l'anno del riconoscimento nazionale del Bitto Dop, quello esteso inopinamente a tutta la Valtellina e persino alla Valchiavenna secondo la logica un po' becera che una produzione tipica deve corrispondere a confini amministrativi e politici ed espandersi su un'area vasta, in modo da 'avere i numeri'. In quella occasione vennero anche 'dimenticate' delle alpi storiche da Bitto in territorio brembano (Bg) e valsassinese (Lc).

Le prime due forme (1997 e 1998) sono state prodotte dal casaro Duca  Carlo, un govane (allora giovanissimo) che rappresebnta tutt'oggi una grande promessa per il Bitto storico. Carlo, soprannominato Tex Willer per la passione per i capelli western e il fazzoletto al collo,  ha una particolare 'mano' per le lunghe stagionature. I suoi bitti nei primi anni di età potrebbero anche non reggere il confronto con quelli di altri casari, ma dai tre anni in su conoscono una crescita qualitativa impressionante. Le forme di Carlo sono state  messe all'incanto in quarti di circa 2,5 chili ciascuno e sono state battute fra i 310 e i 430 euro al pezzo. Ovazioni. 

Silvio Barbero, il battitore

 

Quando è arrivato il turno di quella del 2006, prodotta da Faustino c'è stato il colpo di scena. la forma è stata messa all'incanto per intero (circa 12 chili) ed è stata battuta a 2.200 euro. Se l'è aggiudicata Virginio Cattaneo, titolare del ristorante La Brace di Forcola (So) e socio dalla fondazione della società Bitto trading spa, la società etica che rappresenta il braccio commerciale dei ribelli del Bitto e che conta tra i soci il Consorzio stesso dei produttori ribelli e i singoli produttori oltre a piccoli imprenditori, professionisti e sostenitori (coproduttori).

 

 

Cattaneo, che era a Cheese venerdì e sabato è apparso a sorpresa e non nascondendo la sua emozione, ha spiegato le ragioni dell'acquisto: "riportare a casa" la forma, restituendola al Santuario del Bitto  dove potrà continuare a stagionare ancora sino al giorno in cui “sarà maggiorenne”, ovvero fra tre anni. Questo coup de theatre ha molto colpito i presenti. La storia di Gino che 'paga due volte' la forma, prima contribuendo alla società del Bitto storico (una società etica senza utili) e poi ricomprando la forma ha fornito la misura delle passioni e delle convinzioni che animano la gente del Bitto storico, gente delle orobie ma anche delle città. Gente che ha identificato in questa vicenda concreta, ma altamente simbolica al tempo stesso, la scommessa sul futuro del cibo e dell'uomo. Alla presentazione del mio libro "I ribelli del Bitto" che si era tenuta sabato Piero Sardo con il pessimismo della ragione aveva affermato che la battaglia per il cibo buono pulito e giusto merita di essere combattuta anche se è molto probabile che sarà persa. Forse, però, dall'asta del Bitto storico noi tutti possiamo ricavare qualche elemento di speranza in più. Carlin Petrini (sotto con Gino che regge la forma da 2.200 €) di fronte a quanto successo si rivolto a Ciapparelli e gli ha detto "pensavo di essere matto, ma qui vedo gente più matta di me". Se ci sono questi "matti" la speranza c'è.

 

           

 

pagine visitate dal 21.11.08

Contatore sito counter customizable
View My Stats
commenti, informazioni? segnalazioni scrivi

 Creazione/Webmaster Michele Corti