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Ruralpini             Biografia politica: in regione

 

 

68 e postsessantotto (1969-76)

 

Autonomismo (1981-1989)

 

In Regione (1990-1992)

 

Tangentopoli agricola (1992-1993) f

 

Una battaglia troppo in anticipo sui tempi (1994)

 

I limiti del "potere" (1994-1995)

 

Post-leghismo (1995-2001)

 

Ruralismo (2001- )

Sbarco in Regione (1990-1992)

 

Nel 1990 la Lega ottiene alle regionali il 20% partendo quasi dal nulla e con una propaganda risibile. Era un fenomeno pre-politico, a lungo compresso dalla retorica dell'unità nazionale, dalIa contrapposizione rigida dei blocchi ideologici che i  partiti non volevano capire e insistevano a non volerlo fare (anche i sociologi progressisti per anni "spararono c...ate"). Alla sera degli scrutini mi ritrovai consigliere regionale eletto con 25.000 preferenze; fui chiamato a partecipare ad una trasmissione in diretta a Tele Lombardia. Mi ritrovai insieme a... La Russa. Era basito (come e forse di più degli altri) specie perchè il "trionfatore" che si vedeva ora di fronte era il timido intellettualino leghista che da politico navigato (e da "terrone") si compiaceva di sfottere in consiglio comunale a S.Donato.

In Consiglio regionale la Lega Lombarda schierò 19 consiglieri. (Inciso Qualcuno di loro è ancora lì nel 2012 sulla stessa cadrega. Da parte mia quando sono uscito dopo la prima legislatura lasciando la Lega ho rinunciato anche al vitalizio cosa di cui sono ben contento perché così posso sentirmi estraneo alla casta).

Conquistammo subito il centro dell'aula. Gli anni in Regione (1990-1995) furono caratterizzati da un impegno inizialmente duplice e molto faticoso: la "militanza" sul territorio e l'impegno dell'istituzione. Inizialmente prevalse il primo con le manifestazioni di piazza contro i programmati insediamenti di extra-comunitari. Era una "Lega di lotta" ed ero in prima fila da segretario cittadino factotum: scrivevo i testi dei volantini, mandavo i comunicati stampa, scrivevo cartelli e "animavo" la piazza. Gli insegamenti della militanza "rossa" li stavo mettendo a frutto per benino. Ritenevo che l'immigrazione senza controllo e quella che dopo qualche anno si cominciò a chiamare "globalizzazione" fossero parte di un "piano capitalistico". Dopo tutto le letture marxiste mi dicevano che "la borghesia cerca di creare un esercito industriale di riserva", "utilizza il lumpenproletariat contro la classe operaia".

Ero anche fin troppo attivo e un po' "indipendente" (sono sempre stato un po'insofferente verso la gerarchia) tanto che la "poltrona" di segretario cittadino la persi due volte. Subii anche un processo per "violazione di domicilio" per un sopraluogo (insieme ad altri consiglieri comunali e regionali) al centro di Prima Accoglienza di Via Corelli (dove finalmente era stata realizzata la "struttura" di accoglienza degli extracomunitari sbandati (oggi di quelli in attesa di espulsione). A questa stagione ne è seguita un'altra in cui l'impegno si venne a concentrare in Consiglio Regionale e sui temi agricoli (nel frattempo ero diventato professore alla Facoltà di Agraria). All'opposizione e con scarsa esperienza alle spalle non si può fare molto: scrivi interrogazioni e interpellanze, qualche progetto di legge, cerchi di influire attraverso il lavoro di commissione.

 

>>continua>>