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Commenti/Pesticici contro l'uomo

 

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È in atto un trend preoccupante di diminuzione del numero e della qualità degli spermatozoi umani
 
(22.04.11) Val di Non (Tn). Scontro sempre più duro sui pesticidi
Ai consumatori di tutta Italia vengono propinati sempre più accattivanti spot in cui i bambini giocano nei meleti e tutti felici e contenti addentano Melinde senza lavarle. Dietro questa messa in scena però vi è ben altro. Il conflitto sui pesticidi e il diritto alla salute, all'esercizio di altre attività che non siano la monomelindacoltura, al paesaggio si sta facendo sempre più duro e arriva nei tribunali e negli organi politici (Comuntà di valle). Quello che è preoccupante è che contro i comuni che vogliono salvaguardarsi con appositi regolamenti e ordinanze  si ricorre al TAR e si prepara un Regolamento di valle peggiorativo. Come al solito fuori dal Trentino felix non filtra nulla di nulla.  leggi tutto
 
(28.10.10) Da Treviso al veronese cresce il NO ai pesticidi.  E si pensa a un Coordinamento
La marca trevigiana (Prosecco) aveva dato il la alla protesta. Ora l'epicentro si sposta nel veronese (viticoltura e frutticoltura intensiva) dove si utilizzano 7mila tonnellate di pesticidi (metà del consumo regionale). Insieme al Comitato NON pesticidi della trentina Val di Non (mela melinda) ora si pensa a un Coordinamento e alla creazione di un movimento leggi tutto
 
(03.07.10) Pesticidi: I medici per l'ambiente intervengono sul Chlorpyrifos etile (Trento) 
Con una lettera al Direttore della Fondazione Mach (ex Ist. agr. S.Michele) i medici per l'ambiente intervengono sull'indicazione - fornita dai tecnici dalla stessa fondazione - di usare il Chlorphrifos etile per il trattamento obbligatorio della psilla del melo. Tale pesticida - ad elevata tossicità acuta - è stato di recente inserito dall'Istituto Superiore di Sanità tra gli interferenti endocrini. Un fatto preoccupante se si considera che i trattamenti avvengono a 30 m dalle abitazioni e che in Val di Non (dove c'è la monocoltura della Melinda) le analisi fatte eseguire dal locale Comitato per la salute hanno evidenziato la presenza del pesticida nelle urine dei bambini. leggi tutto
 
(07.05.10) Più OGM = più pesticidi. Che bidonisti!
Gli OGM hanno conquistato l'80% delle principali coltivazioni Usa. Il successo degli OGM è però limitato a due categorie: piante rese resistenti all'erbicida glifosate e piante che producono la tossina insetticida Bt. Ne è derivato un aumento dell'impiego del glifosate e dell'esposizione degli insetti al Bt. Così per selezione naturale 10 specie di malerbe e 2 di insetti sono già diventate resistenti. Negli Usa milioni di acri sono ormai infestati da malerbe resistenti e si deve ricorrere a massicce dosi di altri pesticidi e a maggiori lavorazioni del terreno. Grazie Monsanto (nelle figure la presenza di specie di malerbe resistenti nei diversi stati - International Survey of Herbicide Resistant Weeds) leggi tutto
 
(03.05.10) Veneto. Aumentano ancora i pesticidi nelle colline del Prosecco
A Treviso la viticoltura intensiva determina, come in altre provincie 'specializzate', un forte consumo di pesticidi. Gli ultimi dati ARPAV disponibili segnalano un aumento annuale del 20%. Mancozeb, Clorpirifos, Glifosate di riconosciuta pericolosità per la salute vanno per la maggiore. L'immagine, per nolti versi meritata, di qualità del Prosecco ne viene offuscata. leggi tutto
 
(08.03.10)Le mele? Una monocoltura intensiva e ben poco sostenibile in Val d'Adige
Da Luigi Mariotti (WWF Bolzano) riceviamo e pubblichiamo un rapporto sull'impatto ambientale della coltivazione intensiva delle mele in provincia di Bolzano. Recentemente è stato creato un superconsorzio trentino-sudtirolese per 'sfondare' sul mercato globale (in Russia e oltreoceano). 
I marchi accattivanti di Marlene e Melinda sono promossi sfruttando l'immagine ben costruita di un territorio alpestre  'pulito' e 'naturale' (c'è anche l'Orso, cosa volete di più?). Ma dietro
 c'è l'uso di pesticidi per ettaro più alto d'Italia. E nelle mele si trovano quantità di residui più frequentemente che negli altri ortofrutticoli (Legambiente 'Pesticidi nel piatto') leggi tutto
 
(21.02.10) Pesticidi: presentato un disegno di legge per limitarne l'uso  
Primo firmatario il Sen. Francesco Ferrante, già direttore generale di Lega ambiente (tuttora membro della segreteria) ed eletto nel 2008 per il PD. La proposta legislativa inserisce il principio di precauzione e di valutazione del rischio e punta a tutelare l'agricoltura bio e alcuni spazi specifici (aree ricreative, prossime a strutture sanitarie e aree protette). leggi tutto
 
(14.01.10) Val di Non (Tn). Rischio pesticidi sottovalutato dalle indagini dell'Azienda sanitaria provinciale
Il Comitato per la salute della Val di Non ha promosso un'indagine sulla presenza di pesticidi e loro metaboliti nell'urina di un campione di abitanti. Le analisi sono state eseguite in uno dei migliori laboratori (grazie all'autotassazione degli abitanti) e hanno evidenziato negli adulti livelli di clorpirifos-etil 4 volte più elevati (6 nei bambini)rispetto alle analisi 'ufficiali' dell'ASP . Oltre al principio attivo monitorato dall'ASP (l'unico!), l'indagine indipendente ne ha purtroppo rintracciati diversi altri nei campioni biologici. leggi tutto
 
(29.11.09) Cappa di silenzio sui pesticidi. Ma qualcosa si sta muovendo nel Triveneto
L'Arpav (Agenzia regionale protezione dell'ambiente del Veneto) lancia una denuncia, durissima e inusuale, contro l'agricoltura al pesticida (che usa i pesticidi 'in nero' compresa la fuorilegge atrazina!). La Diocesi di Vittorio Veneto nel numero de l'Azione di oggi interviene sul tema mentre l'Avvenire riporta con enfasi le rassicurazioni ufficiali dell'establishment trentino volte a tranquillizzare la popolazione della Val di Non. Intanto si sta creando un coordinamento dal basso dei movimenti spontanei antipesticidi, che potrebbe allargarsi.... leggi tutto
 
Veneto (8.09.09) Atrazina dalla Spagna  in una grande azienda  biologica (sic!) veronese
Il Nas hanno sequestrato ingenti quantitativi del pericoloso diserbante atrazina, fuorilegge in Italia dal 1992 (in quanto cancerogeno e fortemente inquinante), presso l'azienda Bozzola di Casaleone  'leader' dell'agricoltura biologica. Siamo convinti che diserbanti 'in nero' siano ampiamente presenti presso le aziende agricole (se no non si spiegherebbero le concentrazioni nei fiumi). Non sorprende neppure che anche quelle bioindustriali seguano l'andazzo.   leggi tutto
 
Italia/Trentino (10.06.09) Pesticidi nel piatto. Alle mele il primato della presenza di residui di pesticidi. Le mele più contaminale sono in vendita in Trentino leggi tutto
 
(30.04.09) Eurolandia: avvelenamento 'sostenibile
Si attendono i regolamenti applicativi delle direttive del Parlamento approvate a gennaio sui 'pesticidi sostenibili'. Tra tempi di applicazione (prodotti molto pericolosi resteranno in uso ancora per 10 anni) e deroghe è evidente che sono malriposte le illusioni di chi spera che l'Europa intenda mettere sul serio un freno all'uso dei pesticidi. La forza delle lobby agrochimiche, e la stessa tossicodipendenza dell'agricoltura intensiva europea dai pesticidi hanno sortito un compromesso al ribasso (coperto dalla nauseante etichetta di 'sostenibilità').  leggi tutto
 
(29.04.09) Colline del Prosecco (TV). Troppi pesticidi
Nella provincia di Treviso la presenza di una estesa monocoltura viticola intensiva è causa di un fortissimo utilizzo di pesticidi, ai primi posti in Italia. L'irrorazione delle colline del Prosecco con i diserbanti appare in contraddizione con la richiesta di inserirle nel 'Patrimonio dell'Unesco'. leggi tutto
 
(23.01.09) Melinda? No grazie!
Forti dell'appoggio dei Comitati della Val di Non (patria di Melinda), che difendono la salute, il paesaggio, il turismo dall'invasiva monocoltura chimica della mela, gli abitanti di Cesiomaggiore (BL) stanno contrastando la colonizzazione del loro territorio da parte di Melinda.  In caso di rifiuto a produrre a Cesiomaggiore in modo bio vale la pena pensare a fare pressioni su Melinda a livello nazionale . leggi tutto
 

(28.12.08)  Sempre più pesticidi nelle nostre acque

ll rapporto Ispra sulla presenza di residui di fitofarmaci nelle  acque è sconfortante. Il 37% dei campioni presentano concentrazioni di pesticidi superiori ai limiti di  legge, Sono ben 130 i tipi di pesticidi che si rinvengono nelle acque superficali e sotterrane. Sul banco  degli imputati la monocoltura del mais e la zootecnia intensiva padano-veneta che ne ha fatto il pilastro di  un sistema agrozootecnico insostenibile. Grave che si trovi ancora oggi nelle acque l' atrazina un  diserbante del mais che provoca tumore alla mammella e che è stato bandito oltre vent'anni fa (dopo  numerosi casi di inquinamento di acque destinate ad usi potabili). E' segno che al mercato nero si continua a venderlo e ad usarlo. leggi tutto

 

 

 

(03.01.12) È illusorio ritenere che gli effetti subdoli dei pesticidi (cancerogenicità, teratogenicità, inferferenza endocrina) siano legati a molecole ormai "messe in soffitta". L'avvelenamento "sostenibile" continua

 

I pesticidi (e gli altri distruttori endocrini)

minacciano la capacità riproduttiva umana

 

di Michele Corti

 

I risultati di sempre nuovi studi sperimentali mettono in evidenza che anche i pesticidi di nuova generazione possiedono attività androgeno-antagonista. Intanto registriamo con piacere che la Swedish Society for Nature Conservation (è ora  disponibile anche la traduzione in italiano) ha dedicato un report al problema della minaccia dei distruttori endocrini per la fertilità umana intitolandolo SAVE THE MAN. Un segno che l'ambientalismo anti-umanista sta andando in soffitta

 

Che la Swedish Society for Nature Conservation si occupi di inquinanti ambientali oltre che di rare specie di fauna e di flora ha certamente qualche relazione con il fatto che la Svezia, Stoccolma in particolare, hanno legato il loro nome alla Convenzione sugli inquinanti organici persistenti, stabilita in occasione di un convegno tenutosi a Stoccolma dal 22 al 23 maggio 2001. Tale convenzione si pone come obiettivo l'eliminazione e la diminuzione dell'uso di alcune sostanze nocive per la salute umana e per l'ambiente definite inquinanti organici persistenti (POP, persistent organic polluants)C'è subito da notare che le molecole di sintesi messe sul banco degli accusati a Stoccolma sono state in larga misura rimpiazzate da altre nell'infinito gioco (sino a vantaggio delle multinazionali della chimica) che vede uscire di scena veleni ormai conclamati (di solito con brevetti scaduti) solo per essere rimpiazzati da new entry non molto diverse. Queste ultime, all'inizio della loro poco stimata carriera, godono di una presunzione di innocenza loro assegnata da agenzie e comunità scientifiche fin tanto che, con molta fatica, tempo e risorse, vengano accumulate le evidenze scientifiche (o quantomeno pesanti sospetti) di danni alla salute e all'ambiente.  È un gioco in cui chi si occupa di tossicologia ambientale, di epidemiologia, di medicina preventiva e del lavoro deve operare in una continua e affannosa rincorsa.

La scienza sancisce la pericolosità di un nuovo composto chimico quando è troppo tardi quando la popolazione a rischio professionale, i consumatori, gli organismi acquatici ecc. sono già stati esposti al rischio.

Di seguito riportiamo la traduzione del capitolo sui pesticidi di una recente review sull'effetto negativo dei distruttori endocrini sulla sfera riproduttiva umana (Negative impact of endocrine-disrupting compounds on human reproductive) health). L'articolo è pubblicato su:  Reproduction, Fertility and Development, 2011, 23, 403–416 ed è firmato da Damjan Balabanic,  Marjan Rupnik and Aleksandra Krivograd Klemenc (Università di Nova Gorica, Liubljana e Maribor). Con una precisazione. La nostra attenzione si concentra sui pesticidi per via della loro immissione deliberata nell'ambiente in connessione alle pratiche dell'agricoltura. Non va però dimenticato che la pericolosità degli stessi pesticidi è ancora più elevata a causa dell'effetto cocktail che si verifica nella maggior parte delle situazioni di esposizione ambientale. I residui di pesticidi spesso sono presenti insieme a quelli di altri distruttori endocrini e, purtroopo, l'effetto congiunto è il più delle volte potenziato. Quali sono gli altri composti chimici che il sistema industriale immette nell'ambiente? Ecco un breve elenco: PCB (policlorobifenili), Diossine, Idrocarburi policiclici aromatici, ftalati, BPA (bisfenolo), Alchilfenoli. Si tratta di sostanze utilizzate nell'industria della plastica, delle vernici, elettrica, per confezionamenti e come ritardanti di fiamma o come derivati di combustioni.  Ci sono poi i metalli pesanti (arsenico, cadmio, piombo, mercurio). Veniamo ora ai pesticidi e a cosa scrivono gli autori sloveni sopra citati:

Recentemente è stato segnalato il ruolo potenziale di distruttori endocrini (CDE) di determinati pesticidi. Tra i composti usati come pesticidi vi sono  composti organometallici, come tributyltin e molti  composti organo-clorurati tossici e persistenti nel  ambiente (Toppari et al. 1996; Vasseur e Cossu-Leguille  2006).

Altri pesticidi organofosfati, carbammati,  triazine e piretrine, sono stati segnalati per essere meno persistenti  e meno tossici rispetto ai cloro-organici (Andersen et al. 2002).  Test tossicologici convenzionali di pesticidi possono non essere in grado di evidenziare il potenziale di perturbazione del sistema endocrino di una sostanza specie alle basse concentrazioni che si riscontrano nell' ambiente. I pesticidi  sono estremamente attivi quali CDE in vivo a  basse dosi (Hayes et al. 2002; Mankame et al., 2004; Weltje et al.  2005) ed è stato suggerito che i livelli massimi di residui ammessi per legge negli alimenti  potrebbe essere troppo alti (Hayes et al 2003; Storrs e Kiesecker 2004;  Weltje et al 2005).

C'è anche una preoccupazione che i valori di  livelli accettabili siano stati fissati senza prendere in considerazione  esposizione i feti, i neonati e i bambini, che presentano  una maggiore suscettibilità a questi composti che gli adulti (Goldman  et al 2004; Sharpe 2006).  Collegamenti tra l'esposizione dei pesticidi e sistema endocrino endocrino  sono state suggerite fin dal 1949, quando sono state osservate basse conte spermatica  negli uomini coinvolti nell'applicazione aerea della diclorodifeniltricloroetano  (Cantante 1949; Toppari et al 1996).  Più recentemente, l'esposizione ai pesticidi endocrini è stata implicata nell'eziologia dei vari tipi di cancro (Toppari et al, 1996; Mathur et al., 2002; Garry 2004), aborto spontaneo e  altri disturbi riproduttivi (Nicolopoulou-Stamati e Pitsos  2001; Garry 2004).  Gran parte dei danni causati da CDE appare originata durante la gametogenesi [formazione delle cellule riproduttive maschili: spermatozoi e femminili: ovociti] e lo sviluppo della feto (Sultan et al. 2001; Skakkebæk 2002; Hardell et al., 2006;  Sharpe 2006). Ciò sebbene gli effetti non possano manifestarsi fino al  età adulta, rendendo i legami tra CDE e patologie umane  difficili da dimostrare. Feti e neonati ricevono anche maggiore  dosi di CDE degli adulti a causa della mobilitazione delle riserve di grasso materno durante la gestazione (Anderson e Wolff 2000;  Waliszewski et al 2000) e l'allattamento (Anderson e  Wolff 2000; Przyrembel et al 2000), come pure a causa delll'elevato consumo di alimenti in relazione al loro peso corporeoda parte di neonati e bambini (Tilson 1998). Studi recenti paiono suggerire effetti nocivi sul sistema endocrino che si manifestano in ipospadia (alterazioni del pene con sbocco del meato urinario sulla faccia ventrale dello stesso),  criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli nelle borse scrotali) e altri difetti natali del feto  esposto ai pesticidi (Walter et al. 1988; Baskin et al. 2001;  Schreinemachers 2003; Garry 2004; Mackenzie e Constanze  2005; Carbone et al 2006).

In un articolo scientifico molto recente(Widely Used Pesticides with Previously Unknown Endocrine Activity Revealed as in  Vitro Antiandrogens) pubblicato nel numero di giugno 2011 di Environmental Health Perspectives (119:794–800) gli autori (Frances Orton, Erika Rosivatz, Martin Scholze, and Andreas Kortenkamp, tutti  del Centre for Toxicology, School of Pharmacy, University of London) scrivono:

Endocrine-relevant data on current use pesticides is minimal — and in some cases completely absent — with most of the published literature focused on pesticides that are no longer registered for use [Sono scarsissimi - in qualche caso del tutto assenti -  gli elementi consocitivi disponibili sulle implicazioni endocrine dei pesticidi attualmente in uso - dal momento che la la gran parte di quanto pubblicato riguarda i prodotti non più autorizzati].

Da un certo numero di anni in ogni caso si sono accumulate evidenze scientifiche circa la dannosità dell'esposizione ai pesticidi sulla sfera riproduttiva e sullo sviluppo degli organi sessuali nelle varie fasi dello sviluppo (da quello intrauterino alla pubertà)Nel corso dello sviluppo embrionale e fetale sotto l'influenza degli ormoni androgeni (chimicamente steroli, della categoria dei grassi) da tessuti indifferenziati si sviluppano gli organi sessuali. Lo sviluppo avviene perché i tessuti-bersaglio posseggono strutture (i recettori) in grado di legare l'ormone. Molecole che competono per questi recettore impediscono la normale azione degli androgeni compromettendo il normale sviluppo degli organi sessuali e i caratteri secondari (mascolinizzazione). Di seguito riportiamo la traduzione della parte introduttiva del lavoro di Oton et al.

Tra le anomalie riproduttive  vi sono quelle che si manifestano come criptorchidismo , ipospadia e ridotta lunghezza del pene, possano essere collegate ad esposizione ai pesticidi. Ciò avviene in modo più evidente nei maschi nel corso della vita intrauterina (Andersen et al 2008; Damgaard et al 2006; Rocheleau et al 2009). Questo è significativo perché  si riscontra un calo della fertilità maschile  in molti paesi (Andersson et al. 2008) e ipospadia e criptorchidismo nella fase perinatale sono ritenuti fattori predisponenti il rischio di cancro ai testicoli ma anche  ridotta qualità dello sperma  in età adulta (Skakkebaek et al. 2001). I pesticidi cloro-organici persistenti [p, p´-DDT (1,1,1-trichloro-2-[o-chlorophenyl]-2,2-[p-chlorophenyl]ethane), p, p´-DDE (p,p´-1,1-bis-(4-chlorophenyl)-2,2-dichloroethene), β-esaclorocicloesano, esaclorobenzene, alfa-endosulfano, cis-heptachloroepoxide, ossi-clordano, dieldrin] sono state rilevati in tutti i campioni del latte materno in uno studio  in Danimarca e Finlandia. Inoltre, i livelli erano significativamente più elevati nei campioni dalle madri di figli con criptorchidismo rispetto nei campioni di controlli  (1997-2001; Damgaard et al 2006). Le lavoratrici delle serra danese esposti al'uso quotidiano di pesticidi  erano più suscettibili a partorire un figlio con criptorchidismo di quanto fosse un campione casuale di madri dall'area di Copenaghen (6,2% e 1,9%). Inoltre i figli di madri che trattavano direttamente le piante con pesticidi o che erano impegnate nella loro irrorazione presentavano in media un pene significativamente più piccolo rispetto ai figli di madre non occupate nel settore delle serre (Andersen et al. 2008). Infine, in una recente meta-analisi eseguita su studi effettuati negli Stati Uniti e in Europa, Rocheleau et al (2009) ha riferito che l'esposizione materna ai pesticidi è  associata ad un aumento del 36% di ipospadia rispetto al rischio alle madri senza esposizione . Il rischio di sviluppare criptorchidismo (Pierik et al 2004) e ipospadia (Brouwers et al (2007)è anche associato con l'esposizione paterna  ai pesticidi, principalmente nelle serre per la produzione di ortaggi e fiori. Per spiegare l'interrelazione tra queste anomalie è stato proposto il  termine 'sindrome da disgenesia testicolare' (TDS) e (Skakkebaek et al. 2001). È ipotizzabile che contaminanti estrogenici e/o antiandrogeni contaminanti giochino un ruolo chiave nella TDS. Studi sperimentali con ratti hanno mostrato che l'esposizione materna al flutammide (un farmaco anti-androgeno) influenzi alcuni aspetti androgeno-dipendenti dello sviluppo  come la distanza ano-genitale e la  ritenzione dei capezzoli (McIntyre et al. 2001). Tuttavia è stato dimostrato che l'ethinylestradiol (un estrogeno semi-sintetico utilizzato per via orale)  non  influenza questi indici (Howdeshell et al. 2008). Inoltre, da screening in vitro sui recettori ormonali, emerge una preponderanza di  attività antiandrogenic rispetto a quella estrogenica nei pesticidi non cloro-organici di uso corrente. Se sino ad oggi, sulla base delle caratteristiche dei "vecchi pesticidi" veniva messa in evidenza l'attività di simulazione degli estrogeni oggi emerge come gli effetti di femminilizazione indotti dai pesticidi sono da attribuire ad una loro diretta azione anti-androgena. Ad esempio, Kojima et al (2004) su 161 pesticidi esaminati ha riferito che 52 erano antiandrogeni e solo 29 erano estrogenici e Orton et al (2009) ha riferito che 6 dei 12 pesticidi proiettati erano antiandrogeni e nessuno era estrogenici.

Va sottolineato che questi test in vitro dell'attività antagonista dei pesticidi rispetto ai recettori degli androgeni è ben correlata con le loro proprietà antiandrogeniche riscontrate in vivo  e che c'è ci sono anche prove  che in ratti maschi esposti nell'utero ad una vasta gamma di pesticidi le strutture-bersaglio sensibili agli androgeni subiscono la demascolinizzazzione.

Sono stati segnalati effetti antiandrogeni sia in vitro che tramite esposizione materna in vivo in risposta all'esposizione all'erbicida linuron (Gray et al. 1999; Lambright et al 2000), ai fungicidi procloraz (Vinggaard et al 2005), procimidone (Ostby et al. 1999), tebuconazolo (Taxvig et al. 2007) e vinclozolin (Anway et al 2006; Uzumcu et al 2004); agli insetticidi organoclorurati DDE (Gray et al 1999) e endosulfan (Sinha et al. 2001); al fosforganico dimetoato (Verma e Mohanty 2009);agli insetticidi piretroidi deltametrina (Andrade et al. 2002). Tuttavia, con l'eccezione di linuron, dimetoato, deltametrina e tebuconazolo, i pesticidi elencati sopra non sono stati più autorizzati in Europa nel corso degli ultimi 5 anni, il che dovrebbe portare ad abbassare l'esposizione professionale, residenziale, e esposizione alimentare.

 

E allora?  I ricercatori inglesi hanno voluto testare per l'attività antiandrogena in vitro un buon numero di pesticidi, sia tra quelli riconosciti per possedere tale attività che quelli di largo uso o "sospetti" sulla base della loro struttura. Tutti i 14 pesticidi con precedenti riscontri di anti androgenicità sono stati confermati antiandrogeni mentre 9, in precedenza non testati sono stati identificati come tali: dimetomorf, fenexamid, quinoxifen, ciprodinil, A-cialotrina, pirimetanil, fludioxonil, azinfos-metile, pirimifos-metile. Di conseguenza essi consigliano vivamente che dimetomorf, fludioxonil, fenexamid, imazalil, orto-fenilfenolo e pirimifosmetile, a motivo del loro largo uso siano testati per per i loro effetti antiandrogenici in vivo e concludono un po' sconsolatamente che: "La mancanza di dati di biomonitoraggio umano per pesticidi ecologicamente rilevanti rappresenta un ostacolo insormontabile alla attuale valutazione del rischio dei pesticidi sugli esseri umani'

Uso corrente in Italia dei "nuovi colpoevoli"

Abbiamo voluto verificare quanto sia diffuso in Italia l'uso dei prodotti contenenti i principi attivi che i ricercatori inglesi hanno classificato come anti-androgeni in vitro. Va purtroppo premesso che l'Italia è un grande consumatore di pesticidi, al primo posto in Europa per uso per ettaro. In Italia si consuma un terzo dei pesticidi di tutta Europa e il 3% dei pesticidi mondiali.  In parte ciò è dovuto all'indirizzo specializzato e intensivo delle coltivazioni. Non a caso la regione che detiene il triste primato dell'uso di pesticidi per ettaro è il Trentino-Alto Adige che, nonostante prati e pascoli concentra un enorme impiego di pesticidi in meleti e vigneti.

Non è molto rassicurande scoprire quanti prodotti commerciali attualmente in uso in Italia contengono i principi attivi che la ricerca inglese ha inserito nella lista degli antiandrogeni. L'o-fenilfenoliìo,il conservante E-231 viene usato per trattare la frutta e puè penetrare attraverso la buccia e rinvenirsi nelle polpa dei frutti. Il Fenexamid è considerato così poco tossico che puà essere utilizzato fino alla raccolta delle fragole. Con altri prodotti si conciano le sementi (con evidente vantaggio per la fauna del suolo), con altri si trattano i cereali in magazzino.

Orto-fenilfenolo. "Innocente" Conservante con la sigla E-231 O-fenil-fenolo è un conservante sintetico, formato a partire dal fenil etere. Si presenta come una polvere bianca, insolubile in acqua, impiegata principalmente contro i funghi del genere Penicillium, presenti soprattutto in agrumi, mele e pere, ma anche su prugne, ananas, ciliegie ecc. Penetrando nella buccia, tracce di O-Fenil-Fenolo potrebbero essere presenti all'interno dei frutti.

Dimetomorf. Classificazione: Anticrittogamico, Azotorganici, Azotorganici eterociclici, Morfoline, Derivati dell'acido cinnamico. Utilizzato contro la peronospera della vite (insieme a Mancozeb e rame) e in floricoltura.

Prodotto Distributori Classe tossicologica
CABRIO DUO (reg. 13126 del 21/05/2009) * BASF Italia nocivo (Xn)
FEUDO MZ (reg. 12199 del 14/12/2006) * Gowan Italia nocivo (Xn)
FEUDO R (reg. 12200 del 18/12/2006) * Gowan Italia nocivo (Xn)
FORUM 50 WP (reg. 8542 del 30/11/1994) * BASF Italia non classificato
FORUM GOLD (reg. 12285 del 27/10/2006) * BASF Italia nocivo (Xn)
FORUM MZ WG (reg. 10329 del 11/02/2000) * BASF Italia nocivo (Xn)
FORUM R (reg. 8729 del 23/03/1995) * BASF Italia irritante (Xi)
FORUM R 3B (reg. 14577 del 02/04/2009) * BASF Italia non classificato
FORUM STAR (reg. 11762 del 08/06/2006) * BASF Italia nocivo (Xn)
QUANTUM (reg. 12622 del 10/06/2010) * Makhteshim Agan Italia non classificato m.c.p.
QUANTUM MZ (reg. 13785 del 03/07/2007) * Makhteshim Agan Italia nocivo (Xn)
QUANTUM R (reg. 13786 del 03/07/2007) * Kollant,Makhteshim Agan Italia non classificato
QUASAR 6-24 R (reg. 12636 del 23/12/2008) * Chimiberg non classificato
QUASAR MZ WG (reg. 14805 del 20/01/2010) * Chimiberg nocivo (Xn)
QUASAR R FLOW (reg. 13540 del 29/12/2010) Chimiberg non classificato
SLOGAN R (reg. 10236 del 20/12/1999) Sivam irritante (Xi)
STINGS MZ (reg. 13784 del 03/07/2007) Agrozoofarma nocivo (Xn)

Fludioxonil. Fungicida non sistemico appartenente alla famiglia dei fenilpirroli, particolarmente indicato per la concia di sementi e bulbi. Anticrittogamici, Azotorganici, Azotorganici eterociclici, Fenilpirroli

Prodotto Distributori Classe tossicologica
CELEST (reg. 9288 del 06/08/1997) * Syngenta Crop Protection non classificato
CELEST TRIO (reg. 14966 del 28/10/2011) Syngenta Crop Protection non classificato
CELEST XL (reg. 10110 del 27/07/1999) * Syngenta Crop Protection non classificato
COMPO MUFFA-STOP (reg. 12322 del 20/04/2005) COMPO Agro Specialities :: COMPO Agro Specialities - Divisione Compo Consumer non classificato
GEOXE (reg. 14699 del 28/10/2011) Syngenta Crop Protection irritante (Xi)
SCHOLAR (reg. 13101 del 09/02/2009) * Syngenta Crop Protection non classificato
SWITCH (reg. 9578 del 02/04/1998) * Syngenta Crop Protection non classificato

Fenexamid. Classificazione: Anticrittogamici, Azotorganici, Azotorganici aromatici-alifatici, Idrossianilidi Fungicida non sistemico che agisce per contatto contro Botrytis cinerea e Monilia spp. che attaccano diverse colture (tra cui la vite ma anche piccoli frutti come fragola). Dotato di bassissima tossicità, su alcune colture può essere utilizzato fino ad un giorno dal raccolto, garantendo così una protezione anche nella fase di post-raccolta.

TELDOR PLUS (reg. 13084 del 10/02/2010) * Bayer CropScience,Bayer CropScience :: Bayer Garden non classificato m.c.p.

Imazalil. Fungicida sistemico che svolge una azione preventiva e curativa contro l'oidio. Anticrittogamici, Azotorganici, Azotorganici eterociclici, Imidazoli Pomodori, limoni cereali (semi)

Prodotto Distributori Classe tossicologica
DECCOZIL 50 (reg. 9324 del 12/09/1997) Decco Italia nocivo (Xn)
FUNGAZIL 500 EC (reg. 8002 del 24/01/1992) Janssen Cilag nocivo (Xn)
PHILABUSTER 400 SC (reg. 12609 del 20/08/2008) Decco Italia nocivo (Xn)

Pirimifosmetile. Insetticida-acaricida a vasto spettro d'azione attivo per contatto ed asfissia. Insetticidi, Fosforganici, Fosfati, Tionofosfati- Mais (diabrotica), cereali immagazzinati

Prodotto Distributori Classe tossicologica
ACTELLIC 2/P (reg. 11678 del 23/05/2003) Newpharm non classificato
ACTELLIC 5 NEWPHARM (reg. 11687 del 12/06/2003) Newpharm nocivo (Xn)
ACTELLIC 50 NEWPHARM (reg. 15122 del 29/03/2011) Newpharm nocivo (Xn)

 

 

 

           

 

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