|   La Diabrotica 
                        si aggiunge ai problemi (piante infestanti, patologie 
                        fungine, lisciviazione dei nitrati) della maiscoltura 
                        intensiva padana, basata largamente sulla monsuccessione     Emergenza Diabrotica      solo l'ultima di una serie di 'spie' che indicano la  bassa sostenibilità ambientale della filera  foraggero -zootecnica padana     di                         Michele Corti     A                         settembre dello scorso anno, a seguito delle gravissime 
                        morie di api in coincidenza con la campagna di 
                        semine del mais, era stato sospesa 
                        l'autorizzazione dell’uso dei neonicotinoidi (insetticidi) 
                        per la concia della semente. 
                         A 
                        questa decisione della Commissione Fitofarmaci riunita presso il Ministero della Salute 
                        era stato opposto ricorso da 
                        parte dei colossi dell'agrochimica (Bayer, Syngenta e BASF). Il Consiglio di Stato, 
                        però, lo aveva respinto nella seduta del 19 dicembre. 
                         Così, 
                        quest'anno, per prevenire gli attacchi della temibile 
                        Diabrotica del mais (un insetto americano) gli agricoltori 
                        si sono affidati ai geodisinfestanti microgranulari. 
                        Ma questi non hanno impedito il manifestarsi di gravi 
                        attacchi del parassita. Di essi è stata attribuita la 
                        colpa al divieto dlel'uso dei concianti, ma è lo stesso 
                        Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali 
                        (Mipaaf) a sostenere, in una nota del 7 luglio, che 
                        "La diffusione del parassita potrebbe invece essere stata favorita dal decorso climatico particolarmente piovoso ed umido che ha caratterizzato la primavera"1. In 
                        uno studio eseuito per conto della Regione Lombardia 
                        DG Agricoltura  si era gà messo in evidenza come 
                        nè concianti, nè geodisinfestanti possono risultare 
                        risoltutivi nella lotta contro la Diabrotica: " I prodotti geodisinfestanti o
concianti, in varia misura hanno dimostrato di essere in grado di contenere i
danni ma, in presenza di popolazioni tanto numerose da produrre gravi danni
radicali, il contenimento non è sufficiente ad evitare il danno economico.
Tuttavia, soprattutto nel caso di alcuni concianti, il loro impiego, consente,
in presenza di infestazioni ridotte, di dilazionare nel tempo l’affermarsi di
popolazioni dannose, consentendo il mantenimento della monosuccessione a mais"2.    Il 
                        punto è proprio questo: la monosuccessione. In Europa 
                        la Diabrotica causa danni esclusivamente al mais 
                        in monosuccessione3. Il metodo di controllo 
                        più efficace è quindi avvicendare il mais negli appezzamenti 
                        a rischio. Lo ha ribadito anche il Ministero nella già 
                        citata recente nota: " Ciò che è certo è che la tecnica di lotta più efficace contro le infestazioni da Diabrotica del mais risulta essere la pratica della rotazione delle colture, uno dei sistemi più antichi ed efficaci per mantenere e migliorare la fertilità del suolo e per interrompere il ciclo vitale degli organismi nocivi". Il 
                        problema è che alla monosuccessione non si vuole rinunciare. 
                        Si vuole investire buona parte della superficie disponibile 
                        a mais con il risultato che, troppo spesso, si 
                        torna a seminare dove era stato raccolto mais l'anno 
                        precedente. In alcune provincie lombarde e in grandi 
                        comparti territoriali di altre il mais occupa la maggior 
                        parte della SAU (superficie agricola utilizzata). Ciò 
                        perché la filiera agro-zootecnica padana è 'drogata' 
                        di mais. E' la base dell'alimentazione delle vacche 
                        da latte e dei vitelloni da carne (sotto forma di mais 
                        integrale insilato), dei suini da carne (sotto forma 
                        di granella umida).  Il silomais consente di ricavare per 
                        unità di superficie una quantità di Unità foraggere 
                        più che doppia rispetto alle più produttive trale coltivazioni 
                        foraggere tradizionali e di operare in un breve periodo 
                        la raccolta e lo stoccaggio di una scorta foraggera 
                        in grado (sia pure integrata con l'uso di altri foraggi 
                        quali fieno di prato stabile, fieno di medica, fienosilo 
                        di loiessa) di soddisfare le esigenze dell'allevamento 
                        per 365 giorni dell'anno.  Grazie all'elevata quantità 
                        di Unità foraggere prodotte per unità di superficie 
                        è possibile mantenere un carico animale elevatissimo in rapporto 
                        alle superfici aziendali.  Il risvolto ambientale 
                        della medaglia è però pesante:   - 
                        elevati surplus di apporti azotati (l'azoto entra nel 
                        sistema principalmente come soia importata) e conseguente 
                        lisciviazione di nitrati con inquinamento delle falde 
                        acquifere; - 
                        enormi consumi di acqua di irrigazione (con contraccolpi 
                        sul livello dei laghi in stagioni siccitose), - 
                        gravi problemi di diserbo, che hanno comportato in passato 
                        la chiusura dei pozzi dell'acqua potabile a causa della 
                        contaminazione con Atrazina e che contribuiscono in 
                        modo significativo al superamento dei limiti di legge 
                        per la presenza di diserbanti nelle acque del Po e dialtri 
                        fiumi in primavera durante i diserbi del mais; - 
                        presenza di suolo nudo per un lungo periodo dell'anno 
                        (con riduzione della protezione del terreno da parte 
                        della copertura vegetale); - 
                        suscettibilità del mais (specie se forzato dalle concimazioni 
                        e dalla irrigazione e se si usano ibridi mlto produttivi 
                        a ciclo lungo) a subire infezioni fungine con possibilità 
                        di produzione di pericolose micotossine (tra cui le 
                        aflatossine che possono passare nel latte).   Neppure 
                        di fronte alla Diabrotica si vuole rinunciare alla monocoltura. 
                        Così le Regioni, nonostante le misure adottate a Bruxelles, hanno 
                        concesso deroghe anche alla coltivazione del mais per 
                        tre anni di fila. Da parte dei maiscoltori si spera 
                        che l'anno prossimo il clima non sia d'aiuto parassita 
                        e che, nel frattempo, si trovi qualche 
                        rimedio 'miracoloso'. Intanto in Lombardia le organizzazioni 
                        agricole di alcune provincie hanno chiesto la 'calamità 
                        naturale' e nei campi entrano 'i trampoli', macchine 
                        attrezzate per entrare a spruzzare gli insetticidi con 
                        il mais alto oltre un metro.    Da 
                        parte sua il Mipaaf  ha 
                        però fornito specifiche indicazioni programmatorie in modo da 
                         impedire la monosuccessione del mais nei contesti sensibili 
                        facendo leva sulla condizionalità (erogazione dei sussidi 
                        dei piani di sviluppo rurale a condizione del rispetto 
                        di buone pratiche agronomiche). Vedremo cosa faranno 
                        le Regioni. Note
                         1. 
                        http://www.politicheagricole.it/InEvidenza/20090707_mais_diabrotica.htm 2. 
                        http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2355/552_schedadiabro-mais.doc 3.http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2070/scheda_tecnica_diabrotica_2005.pdf |