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Inforegioni/Anche le vacche vittime del lupo(1)

 

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(25.08.11) Oncino (valle Po, To) Testimonianza di Valter Allioli, pastore

Il 27 luglio Valter, che custodisce un gregge di 350 pecore , ha subito un pesante attacco di lupi. Diversi capi risultano ancora dispersi ma lui ornmai dispera di trovare qualcosa. Sono andato a trovarlo il giorno 9 agosto e ho riportato la trascrizione integrale dell'intervista. Ne valeva la pena, credo, perché rappresenti una testimonianza spontanea, vivace e molto efficace sulla condizione vissuta dai pastori a seguito del ritorno del lupo. Chi blatera di 'convivenza' dovrebbe confrontarsi con queste persone.vai a vedere

(18.07.11) Alpeggi sempre più a rischio lupo

Il racconto di un attacco dei lupi con gravi conseguenze all'alpe Tartarea in comune di Oncino (valle Po). Sono rimaste tre capre impaurite all'alpe Tartarea. Le altre o sono state sbranate o sono disperse o sono state portate a casa dai proprietari.Così l'apprezzato formaggio misto non si potrà più produrre. Oggi questo alpeggio è diventato off limits per le capre. Ma se i lupi aumentano quante altre situazioni a rischio si verranno creare?

vai a vedere testo, foto e videoclip

 

(18.07.11) Videointervista al canalone della morte (Bellino, Val varaita, Cn)

Sono stato, nell'ambito delle attività del progetto Propast, ad approfondire le circostanze in cui 59 pecore (di cui una morsa alla gola) sono morte il giorno 11 a Bellino.  Ascoltate i fatti dalla viva voce del pastore (videoclip) che mi ha mostrato il teatro della tragedia e quello che ha visto vai a vedere

 

(13.07.11) Una strage senza fine

Negli ultimi giorni 82 capi ovicaprini persi a causa di attacchi di lupi in Piemonte. I branchi sono ormai numerosi e gli attacchi di massa provocano pesanti perdite. Vi sono numerose carcasse da recuperare dal fondo di canaloni e animali dispersi feriti o agonizzanti da soccorrere. Serve l'intervento della Protezione civile e dei veterinari pubblici.  Si spera nell'intervento della Regione.leggi tutto

 

(29.05.11) L'impossibile convivenza. Capre e lupi a Bellino (Cn)

Intervista all'allevatore di capre Giacomino Gallian di Bellino (Valle Varaita, Cn).  Giacomino alleva le capre come attività integrativa ma con con grande passione. Il suo gregge è una 'collezione' di razze (non incrociate tra loro). Tutto irreparabilmente frustrato dall'arrivo del lupo per colpa del quale le capre "non sono più belle come prima". Per ora Giacomino non molla (pur avendo dovuto abbandonare i pascoli alti), ma tanti altri allevatori lo hanno già fatto. É proprio quello che vogliono gli amici del lupo: la montagna  tutta per loro e il loro gioco egoista e nichilista alla 'natura selvaggia'  vai alla videointervista


 

(05.09.11) Non più solo pecore e capre o vitelli. I lupi ora attaccano anche le bovine adulte facendole precipitare dai dirupi o sbranandole mentre partoriscono

 

Ora anche le vacche vittime dei lupi (1)

di Michele Corti

Gli allevatori e i pastori si sottopongano a sforzi crescenti, sia economici che di fatica fisica per rafforzare le difese dai branchi.  La gravità del fenomeno predatorio però non solo non accenna a diminuire sul piano dei numeri ma assume un nuovo e inquietante aspetto convolgendo anche le stesse vacche nutrici oltre agli ovicaprini e al giovane bestiame bovino.

 

Intervista con Giacomo Pittavino di Castelletto Stura (Cn) del giorno 2 settembre presso Demonte e presso Bergemoletto di Demonte un vasto pascolo dove il margaro carica  250 fattrici. Da quando i problemi di predazione di vitelli da parte dei lupi si sono fatti seri Pittavino deve tenere una trentina di fattrici a parte controllandole ogni giorno per poter mettere al sicuro in un box quelle prossime al parto. L'allevatore ha una lunga esperienza avendo caricato per trentadue anni successivi questa montagna. Di seguito la sintesi dell'intervista.

 

La vallata che soprasta Bergemoletto. Il pascolo arriva sino alle creste

 

Quest’anno ho subito tre attacchi con perdita di vitelli alla fine di luglio  nel giro di cinque giorni. L’ultimo è stato il più grave con la perdita di una vacca nutrice. Nel primo caso è successo nel pomeriggio. Le vacche erano come impazzite, sporche di merda, si erano anche picchiate tra di loro; la madre del vitello era tutta agitata.

 

I vitelli con le madri

 

Il vitello verso le cinque-sei era ancora caldo; i lupi avevano consumato solo le budella. Il mattino dopo chiamo la veterinaria. Mi dice “oggi non riesco, vengo domattina”. Quando è venuta non c’era più niente, solo dello sporco tra i cespugli. Non mi è stato riconosciuto come perdita. Dopo due giorni sento una mucca che grida. Il suo vitello non l’ho più trovato, né vivo né morto. Non ho chiamato.

La mandria delle vacche in procinto di partorire e che hanno partorito da poco

 

Il terzo vitello è stato preso dopo cinque giorni dal primo. Era sabato sera. L’ora sarà stata sette e mezza-otto. Mi hanno riferito i francesi che hanno la casa a duecento metri da dove è successo.

 

Abitazioni in parte utilizzate durante i mesi estivi. La casa "dei francesi" è quella a sinistra

 

Io non ho sentito nulla pur essendo vicino perché stavo presso il box delle partorienti, c’è di mezzo un vallone. Ma la gente ha sentito.

 

Il punto dove è stata uccisa la vacca. Al centro l'erba è bruciata, intorno rigogliosa nonostante la siccità

 

I lupi hanno ucciso la mucca mentre partoriva, le hanno mangiato la matrice, l’utero, sembrava un lavoro fatto col bisturi, la pelle si era attorcigliata... C’era un lago di sangue. Il vitello già svuotato era a cinquanta metri. La domenica non chiamo, chiamo lunedì. Quando la veterinaria è arrivata il vitello era sparito. Ha commentato “questa è proprio una scena del crimine”.

 

Il punto dove è stata uccisa la vacca mostrato dal margaro

 

Poi mi ha detto che il lupo per due ore sente quando la mucca rompe le acque. Ora che ha assaggiato c’è pericolo, "o tiri tre fili" mi ha detto …  Ma io devo cambiare il recinto ogni uno-due giorni è già un gran lavoro tirarne uno, tre diventa impossibile.  Alla mucca avevano mangiato la mammella e l’avevano svuotata. Da come l'hanno svuotata dovevano essere sei-sette. L’ho fatta portare via io dal Casman, sono assicurato con l’Apa per lo smaltimento.  La vacca era di una certa età, aveva tredici anni, ma per me è stata una perdita perché era una bontà. Ha sempre partorito da sola.

 

Il vitello è stato trascinato a breve distanza (sotto gli alberi); poi è sparito.  

La zona è tutta recintata con il filo elettrico.

 

È da quattro-cinque anni che porto via quelle prossime al parto e le faccio partorire nel box. Le tiro via uno-due giorni prima di fare. Però a volte il nervo [i legamenti della zona pelvico-coccigea] non si rilascia e non la metti dentro in tempo. Altre volte, invece, si rilascia presto e la tieni nel box troppo tempo prima. C’è del lavoro perché devo portare la mandria di quelle a fine gravidanza vicino ai cancelli del box e mandare dentro quella che deve fare. Bisogna darle il fieno.

 

Una vacca fresca di parto con i suoi gemelli

 

Per le mucche è uno stress, partorivano meglio prima,  senza stress. Quando le togli dal suo ambiente … Poi toglierle non è facile anche se quest’anno devo dire che entrano più facilmente e stanno meglio dentro il box per la paura. Nel box dopo il parto restano tre giorni, quindici se il vitello ha problemi. Quando sono nervose c’è anche il rischio che l’allevatore prenda calci e cornate e che si lascino aiutare solo alla fine, quando sono cotte.

 

Il box per i parti

 

Gli attacchi e la presenza del lupo creano grande stress. Lo scorso anno hanno partorito dove una valanga aveva creato un recinto naturale. Difendevano tutte il vitello. Ma quanta energia perdono, non si spostavano e non pascolavano, avevano paura, avevano sentito i lupi. Le mie vacche non sono più quelle di prima. Sono costretto a non utilizzare più i cani, adopero solo la border collie che sta zitta. Se sentono un cane che abbaia rizzano il pelo, lo ammazzano, non sono più domestiche.  Il lavoro diventa più difficile, specie con i pascoli

sporchi [incespugliati]. Dopol’aggressione ci vogliono quindici-venti giorni per calmarsi.

Cominciano in questi giorni a calmarsi… Ma ancora oggi devo andare con un cane che non fa rumore.

Con questo sistema comunque io sono costretto a stare sempre qui a controllarle, a tirare i fili, a spostarle nel box. Prima scendevo in azienda a Castelletto Stura dove abbiamo parecchia terra. Ci costa trecento euro la giornata [0,38 ha] quella presa in affitto e bisogna farla rendere. C’è da bagnare il mais, c’è da tagliare il fieno. Bisogna essere in due e quindi mio figlio ha bisogno di aiuti. Abbiamo preso un anziano che aiuta e poi dobbiamo prendere il contoterzista. Oltre a quello che è successo a me ho sentito di altri attacchi qui vicino. Hai sempre paura che succeda qualcosa.

 

           

 

pagine visitate dal 21.11.08

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