Ruralpini  

 ?

Inforegioni/Iniziativa politica sugli orsi

 

Home

Mi presento

Attualità

Alpeggi

Ruralismo

Osterie

Foto

Lin k

 

Condividi l'articolo su Facebook

 

Nerio Giovanazzi

 

Gruppo consiliare

Amministrare il Trentino

Via delle Orne, 32 - Trento

www.neriogiovanazzi.it

tel.: 0461/227453

fax: 0461/227451

Il testo del disegno di legge Documento pdf. Dimensione file: 37.5 KB (37.5 KB)

La relazione del disegno di legge Documento pdf. Dimensione file: 55.2 KB (55.2 KB)


Articoli correlati

(23.08.10) Asiago(VI). Il presidente della Comunità Montana smentisce l'uccisione dell'orso M5 leggi tutto

 

(19.08.10) Fuga dall'orsa. Pastore bresciano abbandona l'alpeggio in Trentino leggi tutto

 

(05.08.10)  In Primiero (trentino) Dellai deve subire la contestazione dei contadini esasperati per i danni provocati dagli orsi  leggi tutto

 

(05.07.10) Baselga del Bondone (Tn) Pecore e capre sbranate, frutteti distrutti, una nonna terrorizzata da un orsa con tre cuccioli. leggi tutto

 

(23.05.10) Asiago (VI) Esplode l'astio mai sopito contro i contadini e i montanari. I fan dell'orso lanciano il boicottaggio del formaggio Asiago leggi tutto

 

(22.05.10) ORSO M5 GO HOME. Il serial killer degli asini respinto in Slovenia e il WWF spara c......e  leggi tutto

 

(16.05.10) Galan tessera n° 1 del Partito dell'orso leggi tutto

 

(30.04.10)(Trentino/Veneto) Torna la fiera dell'orso.  Villaggi di montagna sotto assedio nel vicentino per la gioia degli animalisti e ambientalisti di città.

 leggi tutto

 

Organismi sovranazionali, lobby, Ong e 'scienziati'  decidono le politiche della natura (sopra la testa delle popolazioni rurali), è la verdocrazia (10.06.09)

vai a vedere

 

Gli orsi "vegetariani" uccidono (08.08.08)   vai a vedere

Trentino/Lombardia (10 e 19.8.08) Pastori sempre più colpiti  vai a vedere

 

 

(19.10.10) Nerio Giovanazzi torna sul tema orsi presentando una proposta di legge di iniziativa popolare che mira ad ottenere un sistema più equo di risarcimenti e a conferire alle comunità locali voce in capitolo sul controllo degli orsi pericolosi

 

Dopo una estate di emergenze parte in Trentino una iniziativa di legge popolare sugli orsi

 

 

di Michele Corti

 

Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) lancia una coraggiosa iniziativa di legge popolare. Essa nasce dalla crescente insofferenza per una presenza sempre più invadente dei plantigradi reintrodotti dal Parco Adamello Brenta. Iniziativa coraggiosa nel senso del ripristino di principi democratici tende a ribaltare il principio dell'ecopotere. Che attraverso 'protocolli', 'progetti Life Ursus' ovvero decisioni tecnocratiche calate dall'alto hanno espropriato le comunità locali di qualsiasi potere decisionale e gestionale su aspetti che condizionano pesantemente la vivibilità delle popolazioni delle aree rurali montane. Giovanazzi ha deciso di farsi nuovamente portavoce delle istanze dei cittadini limitati nella loro libertà e nello svolgimento delle attività quotidiane dalla presenza dell'orso.

Dopo la presentazione, insieme con altri cittadini, di una petizione popolare volta a chiedere "l'adozione di tutte le misure necessarie al ritorno della normalità", tra cui la cattura dei soggetti che frequentano i luoghi urbanizzati, il consigliere si è ora attivato predisponendo una proposta di disegno di legge. Giovanazzi intende farsi interprete di quanti hanno a che fare quotidianamente con comportamenti dell'orso molto lontani dall'immagine pubblicitaria costruita per promuovere un Trentino da cartolina, dove la natura è ancora intatta e specie ormai estinte possono tornare a vivere in totale armonia con gli esseri umani e le loro attività. Il testo è stato già inviato a tutti i comuni della Provincia e nei prossimi giorni sarà possibile sottoscriverlo presso le sedi comunali.

Si tratta di una proposta legislativa che affronta in modo organico diversi aspetti problematici relativi alla presenza dell'orso in Trentino e nel quale si introducono alcune norme volte a rivedere i criteri di indennizzo che non tengono conto degli 'effetti collaterali', in altre parole dei danni indiretti ma tangibili che devono subire allevatori, pastori, apicoltori, frutticoltori. Per fare questo i criteri di risarcimento dei danni da orso sono 'sganciati' da quelli della 'normale' fauna selvatica.

 

Con le norme 'pro orsi' imposte dagli ambientalisti gli orsi ballano e la gente ha paura anche a fare una passeggiata nel bosco

 

Attenzione al danno economico indiretto ma anche alle lesioni non materiali

Per compensare i danni indiretti si prevede il risarcimento del danno che deriva dal lucro cessante e comprende aspetti prima trascurati quali la mancata produzione, il mancato guadagno e la perdita di clientela. Si considerano anche il danno non patrimoniale, riguardante le lesioni fisiche, biologiche, esistenziali e morali subite.  Si sono verificati già casi di persone che a seguito di incontri ravvicinati con l'orso hanno subito uno shock con conseguenze tali da configurare un 'danno biologico'. Va precisato che attualmente sono considerati risarcibili solo i danni da gravi lesioni o la morte a causa di aggressione dell'orso coperta da un'assicurazione che prevede una liquidazione massima di 250.000 € per gli eredi (che si impegnano a rinunciare a qualsiasi ulteriore azione di rivalsa in sede giudiziaria nei confronti della Provincia).

 

Un processo democratico di monitoraggio e di attuazione di interventi di controllo

 

 Attualmente gli interventi di 'rimozione' dell'orso sono previsti solo in casi gravissimi e neppure il ferimento di esseri umani è sufficiente a giustificare l'abbattimento dell'orso. Al contrario di altri paesi civili, dove il girovagare dell'orso presso le abitazioni e l'assenza di qualsiasi timore per l'uomo sono sufficienti per decretarne la grave pericolosità e quindi l'abbattimento. Da noi l'orso deve aggredire a freddo delle persone o irrompere in locali con presenza di persone per essere decretato 'molto pericoloso' (e anche in questo caso l'abbattimento non è automatico). Lo squilibrato garantismo imposto dagli esperti animal-ambientalisti che hanno redatto il PACOBACE (il protocollo adottato dal Trentino e dalle regioni limitrofe ma di fatto elaborato nell'ambito del progetto Life Ursus dagli 'orsologi' gravitanti intorno al Parco Adamello Brenta) potrebbe configurarsi quale omissione delle necessarie cautele atte a prevenire situazioni di grave pericolo per la vita umana tanto da consentire ad eventuali vittime di chiamare in causa la Provincia e il Servizio Forestale Provinciale per comportamento 'colposo' (di qui la clausola legata alla liquidazione agli indennizzi per le vittime dell'orso).
La proposta di Giovanazzi tende a modificare profondamente questo stato di fatto inaccettabile ed a  tutelare la sicurezza di tutti coloro che  vivono nei piccoli centri  di montagna. Essa prevede che le comunità locali abbiano a disposizione strumenti per rappresentare il disagio determinato da una presenza invadente dei plantigradi istituendo se necessario anche dei referendum consultivi per chiedere localmente forme di monitoraggio e per proporre azioni di controllo.

I sindaci verrebbero autorizzati ad emettere ordinanze per tutelare la sicurezza dei concittadini disponendo la cattura dei plantigradi che creano problemi e sinanche l'abbattimento dei soggetti pericolosi a fronte di gravi e concrete minacce.

Non è democrazia lasciare che l'accettazione dell'orso sia demandata a sondaggi demoscopici ormai vecchi di diversi anni in cui i tanti abitanti di Trento o di Rovereto potevano esprimersi a nome dei pochi che vivono in aree rurali. Non è democrazia (e non è neppure rispetto per la proprietà e la sicurezza della gente) demandare tutte le procedure di inervento a complicati protocolli ed autorizzazioni che implicano lunghe trafile burocratiche. Anche quando l'orso arriva presso le case, attacca gli animali domestici 'a domicilio', impedisce alla gente di recarsi negli orti e nei campi per la paura di un brutto incontro. Se il 'problema orsi' non verrà risolto vedremo moltiplicarsi le richieste di porto d'armi e il Trentino diventerà come l'Alaska o certe regioni del Canada dove si vive sempre con il fucile carico a fianco per paura degli orsi. Un vero progresso.

 

Invitiamo tutti i cittadini trentini a recarsi presso le sedi istituzionali per firmare questa proposta di disegno di legge e fare così un primo passo significativo verso la soluzione del problema orso 

 

 

 

 

 

                   

 

pagine visitate dal 21.11.08

Contatore sito counter customizable
View My Stats
commenti, informazioni? segnalazioni scrivi

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

 Creazione/Webmaster Michele Corti