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Inforegioni/Bitto storico: i nuovi progetti

 

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Cheese 2011

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(20.09.11)  Apoteosi per il Bitto storico a chiusura di Cheese

Incredibile successo dell'asta dei bitti stravecchi (1990, 1997, 1996). Tre forme incassano  all'asta seimila euro devoluti per la campagna 'mille orti in Africa'. Mai un formaggio è stato battuto a questi prezzi. E c'è stato anche un colpo di scena che ha consentito ad alla formadi quindici anni di 'tornare a casa' in Valtellina. Per diventare maggiorenne. leggi tutto

 

(19.09.11) Cheese2011 Bitto storico protagonista con i formaggi orobici

Il Bitto storico e l'alleanza dei formaggi orobici (insieme ai non molti presidi lombardi) tengono alta l'immagine della Lombardia casearia. Un paradosso perché il Bitto storico in provincia di Sondrio e in Lombardia deve subire l'ostilità delle istituzioni. Fino a quando tanta miopia e subalternità alle lobby agroindustriali?

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(Cheese2011). Venite a trovarmi nel calécc

Invito tutti gli amici di Ruralpini e del formaggio (buono pulito e giusto) a venirmi a trovare a Cheese nel calécc e a partecipare alla presentazione del mio libro "I ribelli del Bitto".  Vi spiego nei dettagli il significato della mia presenza in nome della resistenza casearia e per la promozione dell'azionariato popolare per il Bitto storico (e dove e quando trovarmi)  vai a vedere

 

(04.07.11) Decolla l'azionariato popolare per il Bitto storico

Vi spiego perché e come diventare paladini del Bitto storico sottoscrivendo   azioni della società Valli del Bitto, una spa etica che rappresenta il braccio commerciale dei 'ribelli del Bitto'.  La politica è sorda a certi temi? Dimostriamo che la partecipazione attiva, consapevole, può cambiare le cose e che oggi ci sono altri strumenti (la democrazia del cibo e del coproduttore) per 'fare da noi' senza aspettare (che sia troppo tardi). Il Bitto storico ha superato indenne una serie di dure prove (l'ultima è raccontata nel post precedente). Ora ha bisogno di consolidarsi e svilupparsi, acquistando più prodotto dai soci per poter selezionare il fior fiore destinato all'invecchiamento. Lo può fare con i capitali di tanti microazionisti. Perché è una causa etica. leggi tutto

 

(08.06.11) Bitto: formaggio orobico

La sottolineatura dell'origine e identità orobica del Bitto non sono una provocazione. Il Bitto storico rilancia i legami con la Val Brembana e con la bergamasca  non solo e non tanto in polemica con una Valtellina che ha voluto inventare un 'nuovo Bitto', ma per fedeltà alla sua storia. In vista della prossima edizione di Cheese (Bra, 16-19 settembre), che celebrerà l'unione dei formaggi 'principi delle Orobie', pubblichiamo alcuni materiali che testimoniano la realtà secolare di un Bitto che ha per molto tempo gravitato sul versante bergamasco prima dell'affermazione del ruolo di Morbegno come 'capitale del Bitto'. Un ruolo che, tra una Dop che ha snaturato il Bitto, e un Mostra del Bitto fallimentare, non ha saputo conservare. leggi tutto

 

(30.05.11) Parte l'azionariato popolare a sostegno del Bitto storico

L'aumento di capitale verrà formalizzato a settembre ma già sin d'ora è possibile versare un anticipo per opzionare azioni della Società valli del Bitto, il braccio commerciale del Consorziodel Bitto storico. É possibile sottoscrivere anche una sola zione del valore di 150 €. Vi spiego perché farlo. Perché vale

la pena fare un investimento etico in una causa cristallina in un prodotto che rappresenta un'economia morale, ecologica storico-identitaria. leggi tutto

 

"I Ribelli del Bitto" è ora un libro: Michele Corti, Ribelli del bitto. Quando una tradizione casearia diventa eversiva, Slow Food editore, Bra (Cn), 192 pp., 14,5€

 

 

 

(21.09.11) Non ha dormito un sol giorno sugli allori. Il Bitto storico conferma la sua vocazione vulcanica nello sformare nuove idee e lanciare nuovi progetti. A Branzi sabato un convegno lancerà il primo di questi progetti: il Distretto rurale orobico

 

Bitto storico news

 

Il trionfo di Cheese mette le ali al Bitto storico

che annuncia nuovi progetti e grandi novità

 

di Michele Corti

 

Forme numerate e autografate ad una ad una, censimento dei calécc, mappatura e catasto dei pascoli per classificare quelli migliori destinati ai 'super cru'  ed escudere i  peggiori dalla qualifica 'Bitto storico', distretto rurale orobico interprovinciale. Carlin Petrini a Sondrio e ulteriore impulso della campagna di azionariato popolare. E ci fermiamo qui.

 

Sommario

 

Nel comunicato (riportato sotto) emesso ieri dal Consorzio per la salvaguardia del Bitto storico si annunciano parecchie importanti novità, ma non sono ancora tutte quelle che il Bitto storico è pronto a mettere in campo.

 

A Bra (Cheese 2011) il Bitto storico consacrato re dei formaggi


Non è esagerato sostenere che l’edizione di Cheese del 2001 ha avuto per protagonista il Bitto storico. Per tre giorni (da venerdì 16 a domenica 18) si sono svolti laboratori, degustazioni, presentazioni che al centro avevano lui: il Bitto storico Presidio Slow Food. Venerdì nell’ambito del laboratorio dei giovani casari Cristina Gusmeroli di Dazio, diciassettenne casara del Bitto storico all’alpe Orta Vaga ha commosso i presenti – che si sono alzati in piedi ad applaudirla - con la sua spontaneità, unita a determinazione e competenza. Sabato c’è stata la prima presentazione ufficiale del libro di Michele Corti “I ribelli del Bitto” (Slow Food editore) che Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, non ha esitato a definire, “un avvenimento importante”. Domenica ancora Bitto storico protagonista del laboratorio del gusto: “Valtellina forziere di bontà”.


L’apoteosi è stata però raggiunta lunedì quando nel teatro Politeama di Bra, gremito per la consegna dei premi ai “Locali del buon formaggio”, sono state battute all’asta tre forme di Bitto storico del 1998, 1997 e 1996. Le più ‘giovani’ sono state tagliate e porzionate in quarti, da un emozionatissimo Paolo Ciapparelli presidente del Consorzio ‘ribelle’ per la salvaguardia del Bitto storico. La più vecchia è stata ‘graziata’ ed è stata battuta intera.

Il ricavato, di ben seimila euro, è stato devoluto a Slow Food per la sua campagna di sostenibilità alimentare “mille orti per l’Africa”. Mai prima di ieri un formaggio era stato venduto per queste cifre. Un fatto storico che significa che, sulla scia del Bitto storico, il formaggio di altissima qualità può aspirare a entrare in una dimensione diversa dai valori economici del cibo, una dimensione che si avvicina a quelli dei beni preziosi e rari quali i migliori vini vintage e le opere d’arte. I formaggiai di tutto il mondo (quelli artigianali si intende) dovrebbero ringraziare i ribelli del Bitto che stanno aprendo una nuova strada, una strada che può incoraggiare giovani in gamba a entrare nel settore, a divenire casari d’alpeggio, pastori-casari, artisti del latte.


Ma il colpo di scena c’è stato quando la forma del 1996 (casaro Faustino Acquistapace di Gerola, prodotta all’alpe Trona Vaga) è stata aggiudicata dopo alcuni rilanci da Gino Cattaneo, patron del ristorante-Hotel La Brace di Forcola per per 2.200 € . Cattaneo ha motivato il gesto dicendo: “Ho voluto che tornasse a casa”. Così la forma decennale tornerà nel Santuario del Bitto aGerola alta per arrivare alla “maggiore età” secondo la volontà di Cattaneo. L’esito dell’asta e il colpo di scena del ritorno a casa della forma più vecchia ha colpito il pubblico ma anche lo stato maggiore di Slow Food che era presente al completo (a partire da un entusiasta Carlin Petrini che il 30 ottobre sarà aSondrio a sostenere il Bitto storico). Il Bitto storico non cessa di stupire per le passioni che sa suscitare, per l’accanimento con cui viene difeso e sostenuto dai suoi fan, anche da coloro che non sono né direttamente, né indirettamente coinvolti nella sua produzione e commercializzazione.


Il Bitto storico ha saputo mettere in mostra a Bra oltre al lato combattivo e ribelle che contraddistingue da diciassette anni i ‘guerrieri del Bitto’ (e senza il quale non esisterebbe più, spazzato via dai centri di potere burocratico, economico e politico), anche la loro grande passione e il loro amore per le cose buone pulite e giuste. Essi donando i loro gioielli più preziosi (e ricomprandoli a caro prezzo) hanno reso palese al mondo (quantomeno quello del formaggio) il loro spirito di solidarietà.

Il loro spirito costruttivo è stato dimostrato anche dal ruolo chiave svolto dal Bitto storico nel cementare l’alleanza dei formaggi ‘Principi delle Orobie’. Una unione che a Cheese si è resa visibile a tutti in un grande spazio di 350 mq denominato ‘Piazza della Resistenza casearia’ dove si sino svolte innumerevoli degustazioni di Bitto storico ma anche di Strachitunt, Agrì di Valtorta, Formai de Mut. L’unione Orobica che ha tenuto alta l’immagine casearia della Lombardia (e non solo delle provincie orobiche) rappresenta però anche un ammonimento per la Valtellina. Il Bitto storico è infatti deciso a gravitare sempre di più sul versante bergamasco e la “secessione dalla Valtellina” deve essere sempre più presa sul serio da chi ha combattuto e continua a combattere i produttori storici. I circoli economici e politici valtellinesi se vorranno che la Valtellina possa tornare a fregiarsi del prestigio del Bitto storico dovranno fare non poche autocritiche. Intanto già nel prossimo week end a Branzi l’unione dei formaggi orobici, presente l’assessore regionale De Capitani, avrà modo di mostrare le sue potenzialità; potenzialità che si vorrebbero concretizzare nella creazione di un Distretto rurale interprovinciale.


Sul piano pratico, al fine di scoraggiare coloro che  sull’onda del trionfo del Bitto storico a Cheese potrebbero pensare di approfittarne, il Consorzio per la salvaguardia del Bitto storico ci tiene a far sapere che 1) il Bitto storico reca sul piatto delle forme solo indicazioni vergate a mano con inchiostro alimentare e non utilizza etichette di alcun tipo (pelure); 2) da oggi usciranno dalla casera di stagionatura (il Santuario del Bitto) solo forme autografate una ad una dal casaro e dal presidente del Consorzio Paolo Ciapparelli. Senza queste firme chi acquista del Bitto sappia che non sta acquistando Bitto storico Presidio Slow Food.


Il distretto rurale orobico (se ne parla a Branzi)

La delibera della Regione Lombardia in tema di distretti agricoli (in applicazione della L.R. 1/2007 (Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia) definisce distretti rurali, ai sensi del Decreto Legislativo 228/2001 i sistemi produttivi locali caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonchè dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.  Della opportunità di istituire un Distretto rurale orobico se ne parlerà sabato 24 settembre a Branzi nell'ambito della Fiera di S.Matteo appuntamento che sta rinverdendo da qualche anno i fasti conosciuti da questa fiera di bestiame e di formaggi (Bitto in particolare) nel XIX secolo. Da qualche tempo la partecipazione del Bitto storico ha aggiunto pepe all'evento, specie da quando si parla di "secessione dalla Valtellina" del Bitto storico stesso e del suo ritorno a Branzi.  Il Bitto storico ha dato impulso anche alla cerazione, ufficializzata lo scorso anno proprio alla Fiera di San Matteo dell'alleanza dei formaggi 'Principi delle Orobie' che nei giorni scorsi ha Cheese ha ottenuto una grande visibilità grazie alla collocazione nella Piazza della Resistenza casearia, uno spazio di 350 mq. Il convegno di sabato sarà importante anche sotto il profilo politico. Alla realtà del distretto agroalimentare valtellinese (centrato sulla bresaola industriale e sui formaggi delle grandi latterie ostili al Bitto storico) si potrebbe contrapporre il modello alternativo 'rurale' delle Orobie, alternativo non solo perché non basato sull'industria alimentare ma sull'integrazione tra produzioni legate al territorio, cultura e turismo ma anche perché interprovinciale, ispirato alla nuova 'logica di massiccio'. La presenza di politici regionali quali l'ass. all'agricoltura e il pres. della commissione agricoltura del consiglio regionale sottolinea l'importanza politica dell'evento. Di seguito il programma

ore 10.30 (Branzi - Bg - frazione Cagnoli)

 

FORMAGGI PRINCIPI DELLE OROBIE

 

Cultura, Turismo, Enogastronomia, i Formaggi storici delle Orobie meritano un distretto per affrontare il mercato globale ripartendo dalla ruralità e dalla forza della montagna.

 

Relatori:

 

Francesco Maroni , Presidente Fiera di San Matteo

I rappresentanti dei:Formaggi Principi delle Orobie - Parco delle Orobie - Coldiretti Bergamo

Giulio Attilio De Capitani, Assessore Regionale dell'Agricoltura

Giosuè Frosio, Presidente VI Comm. Ambiente Regione Lombardia

 


Rush finale per la campagna di azionariato popolare

Iniziata in primavera la campagna di sostegno al Bitto storico - o meglio la sua prima tornata - avrà termine a fine ottobre. Alle opzioni ricevute per la sottoscrizione delle quote azionarie corrisponderà un aumento di capitale della medesima entità ai primi di novembre. Nell'occasione verrà anche cambiato il nome della società: da Valli del Bitto trading spa a Heritage Bitto spa. Un cambiamento che risponde all'esigenza di adeguare il nome a quello ormai consolidato Bitto storico = Heritage Bitto evitando confusioni con l'ormai superato "Bitto Valli del Bitto" ma anche di adottare una denominazione comprensibile in tutto il mondo.  Le domande si accoglieranno sino al 31 ottobre. Per la comodità di chi intendesse partecipare alla campagna riporto sotto il modulo da spedire dopo aver provveduto al bonifico.

Nei prossimi giorni inizieremo sui siti del Bitto storico (quello ufficiale www.formaggiobitto.com, www.ruralpini.it e ribellidelbitto.blogspot.com a pubblicare i nominativi di coloro che hanno opzionato le azioni. La campagna è stata ampiamente pubblicizzata nei comunicati stampa ufficiali di Slow Food in occasione di Cheese e tramite le interviste rilasciate da Paolo Ciapparelli, presidente della società, ai media nzaionali (in particolare Rai2 venerdì 16). Da parte di Slow Food è stato messo in evidenza come questa iniziativa traduca in pratica i principi del consumatore-non-più-solo-consumatore (che diventa coproduttore) e della community supported agriculture, quella forma di partecipazione delle comunità alla produzione agricola buona pulita e giusta che si sta sviluppando negli Usa e in altri paesi.


 

AUMENTO DI CAPITALE A SOSTEGNO DEL BITTO STORICO

 

VENUTO A CONOSCENZA CHE LA SOCIETA’ VALLI DEL BITTO TRADING SPA CON SEDE IN  VIA NAZIONALE , 31 23010 GEROLA ALTA (SO) HA DELIBERATO DI VOLER AUMENTARE IL CAPITALE SOCIALE

 

IL SOTTOSCRITTO…………………………………..................NATO A……………...............…......

 

IL…………............ RESIDENTE  IN ……………………....................VIA……………....................

 

C.F…………………..................…  TEL…………….............……EMAIL……...................……………

 

A CONOSCENZA CHE L’ATTUALE VALORE DI OGNI AZIONE E’ DI € 150,00

CHIEDE  DI POTER  SOTTOSCRIVERE  N°……….. AZIONI  

PER UN TOTALE DI  € …………….........DICOSI  € ……………..........................................…………

 

BANCA DI APPOGGIO CREDITO VALTELLINESE AGENZIA MORBEGNO

IBAN    IT50  H 05216  52230  0000  0000  4681

 

DICITURA PER LA BANCA:   VERSAMENTO PER SOTTOSCRIZIONE N° ……. AZIONI 

SOCIETA’ VALLI DEL BITTO TRADING SPA SEDE GEROLA ALTA 

 

Modulo da copiare e incollare e da inviare via email dopo aver effettuato il bonifico a:

 info@formaggiobitto.com  (potete allegare la ricevuta del bonifico, ma non è indispensabile)

 

           

 

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