Ruralpini       bitto/Farinetti maltratta il bitto

Seguimi su Twitter

Choose language

Tweet

 

 

 

 

 

Scorri i principali temi di Ruralpini e accedi agli indici degli articoli

 

Ti potrebbe interessare anche

 

(06.05.15) Bitto storico gioiello all'asta

Il bitto storico sta scrivendo un nuovo capitolo nella storia dell'alimentazione. A dirlo sono eventi come l'asta Bolaffi di settimana prossima in un tempio della moda milanese (a fianco del tempio mondiale della musica lirica: la Scala). All'asta saranno battute diciassette forme di bitto storico, alcune risalenti al 2000, una - la decana - al 1996 leggi tutto

 

(28.04.15) Ciapparelli: va rispettato l'accordo sul bitto

A quasi sei mesi dalla "pace del bitto", mentre si è sviluppata la collaborazione con l'altro consorzio e mentre il bitto storico sta facendo da traino sempre più all'immagine della Valtellina e del suo comparto agroalimentare, il presidente del bitto storico deve rilevare come "la Camera di Commercio non ci ha neppure pagato i depliant" e "di fronte alle nostre richieste ci rispondono che i soldi sono finiti"   leggi tutto

 

(23.12.14) Una brutta storia di business del cibo. Ma in vista tra Modena e Bologna c'è anche di peggio

Il cibo come cultura (e con esso le città e i luoghi della cultura come spazi antropologici) stanno uscendo umiliati da una corsa della mercificazione spinta del 'cibo tipico'. Essa, in vista di Expo, conosce una prevedibile accelerazione con progetti che non fanno nulla per nascondere la loro ispirazione arrogante e mercantilistica. Due di questi progetti hanno per protagoniste due città a meno di quaranta chilimetri di distanza: le "grasse e rosse" Bologna e Modena, uno ha una dimensione locale, l'altro è più ambizioso.leggi tutto

 

(08.04.15) Da oltre un secolo  i tecnocrati "rompono" con i fermenti e la standardizzazione

Oggi che il bitto storico ha almenoparzialmente vinto la sua battaglia per evitare l'omologazione ad una "modernizzazione" coatta di metodi produttivi secolari possiamo guardare al passato con più serenità e ricostruire una storia di oltre un secolo. Una storia che ha visto i tecnocrati e le istituzioni, prima qualificare come inadeguata una produzione che si era fatta una grande reputazione da secoli, poi cercare di uniformare il prodotto alle tecnologie "razionali" del caseificio industriale. Con l'intento di produrre tutto l'anno in grossi caseifici un formaggio che deve le sue caratteristiche peculiari all'alpeggio. Per fortuna non ci sono riusciti.

 leggi tutto

 

(03.04.15) Il bitto storico guarda già oltre Expo. E si prefigge ambizioni traguardi

Expo, Cheese 2015, il rilancio della Mostra di Morbegno con il gran ritorno del bitto storico. Eventi importanti che coronano l'accordo tra il bitto storico e le istituzioni. Da una parte si sta mettendo in pratica - a favore della Valtellina - il ruolo di trascinamento su altri prodotti agroalimentari e sul turismo di una produzione di grande prestigio, dall'altra viene non solo riconosciuto ma persino consacrato quel metodo di produzione e quei principi che determinano l'identita del bitto storico e ne determinano la sua differenza. In questo contesto il Bitto storico può guardare anche oltre. Esso intende riprendere tutti quei progetti originari di sviluppo locale autosostenibile, di iniziativa territoriale, di esperienze pilota, che ci si prefiggeva di realizzare già vent'anni orsono.leggi tutto

 

(18.12.13) Il Bitto storico parla sempre più giapponese. Riportiamo l'articolo su un importante magazine giapponese di Keiko Kato e Maiko Masuko due fotografe di vini d'autore innamoratesi del Bitto storico. Ora è in cantiere il libro delle loro foto dei casari. Sarà pronto nell'autunno 2014. Il "cantiere culturale" del Bitto storico non sta mai fermo. Prevista anche - sempre in vista di Expo - la nuova edizione di "Il formaggio Val del Bitt". leggi tutto

 

(20.10.2013) Il Bitto storico beffa la casta Sabato sera 19 ottobre, mentre su Teleunica passano i servizi promozionali sulla mostra del Bitto istituzionale e tra una ricetta e l'altra, sfilano i politici, a Striscia la Notizia  vanno in scena il Bitto storico e Ciapparelli. Una promozione verso milioni di ascoltatori che non è costata un euro. Omaggio al merito dello "Storico".  leggi tutto

 

(25.09.13) "Lo storico" sempre protagonista a Cheese  

Anche in questa edizione di Cheese, il più grande evento internazionale sui formaggi, il Bitto storico protagonista di una serie di eventi. Ed è "tutto esaurito" anche se si paga sino a 100€ il kg. Un premio al "merito della resistenza casearia" a Mosè Manni, decano dei produttori storici conpiù di 70 stagioni d'alpeggio. leggi tutto

 

(21.04.13) Assemblea del Bitto storico con sorprese  L'assembleadi oggi della Valli del Bitto conferma che la società è una spa etica. I soci (saliti a 92) approvano unanimi il bilancio nonostante le perdite. Poi novità: il "dividendo etico in natura", i Principi delle Orobie, l'Expo, la Condotta Slow Food. Una nota stonata: il comportamento di un funzionario regionale. leggi tutto

 

(12.10.11) Ornica - Passo di Salmurano - Gerola (Orobie)

Giornata memorabile ieri sulle Orobie. Una spedizione di sherpa-ristoratori bergamaschi proveniente da Ornica ha valicato il crinale portando Agrì e Formai de Mut e tornando carica di Bitto storico nelle gerle. Nella foto (di Matteo Zanga) l'arrivo al Passo di Salmurano accolta da Paolo Ciapparelli, il guerriero del Bitto, e da una troupe del TGR leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(17.08.15) Farinetti trionfa ad Expo e si prepara ad aprire la Disneyland del cibo. Ottiene molti sostegni politici nonostante le polemiche sul lavoro interinale. Poco si è detto e si dice sul suo effettivo ruolo di sostegno dei produttori artigianali che costituisce uno degli elementi dell'affabulazione di Earaly. Ma c'è molta millanteria. E anche di peggio.

 

Bitto a Eataly di New York: quante gaffes

(come Farinetti promuove  l'eccellenza agroalimentare)

 

di Michele Corti

 

Nel negozio Eataly di New York il Bitto vittima di una serie incredibile di gaffes che la dicono lunga sul mito di Oscar Natale Farinetti "salvatore della patria" del Made in Italy e delle eccellenze alimentari artigianali. Per di più le gaffes riguardano un prodotto che è uno dei più prestigiosi presidi di Slow Food  

 

In questi giorni un morbegnese in visita a New York è passato dal celebrato negozio Eataly, una delle "meraviglie della mela" (sic). Ha visto qualcosa che non gli è andato a genio, ha scattato un paio di foto e le ha prontamente inviate - potenza degli smart phone e del web - al Centro del bitto di Gerola alta chiedendo lumi sul "bitto piemontese". Le foto sono state postate sulla pagina Facebook ufficiale del Bitto storico e ne è derivata una grandinata di commenti indignati. (vai alla pagina fb del bitto storico). Va bene (si fa per dire) che gli Usa sono la madre di ogni taroccatura e storpiatura dei prodotti alimentari italiani ma che a incentivare il malcostume sia  proprio Eataly divenuta ormai una specie di intoccabile istituzione che le amministrazioni pubbliche fanno a gara nel favorire... beh, appare francamente troppo. Anche per gli standard del paese di Pulcinella.  

 

 

Analizziamo le foto inviate da NY. Nella prima (sotto)  c'è una forma di quello che  a giudicare dal colore, dallo scalzo, dall'occhiatura parrebbe senz'altro Bitto. Se non che, per facilitare la pronuncia il nome viene storpiato in "Beeto". Invenzioni estemporanee di cui non si sente proprio il bisogno visto che molti in mala fede in Usa se ne approfittano.

 

 

In più si legge  anche "Piemonte" come regione di origine del prodotto.  Piemonte? Di annessionismi sabaudi ne abbiamo avuto abbastanza nel 1859. Cos'è questa nuova "annessione" del Bitto, orobico e lombardissimo?  Ma a ben guardare c'è dell'altro che non va. Si vede che il piatto è privo dell'etichetta rossa del Consorzio CTCB (tutela Casera Dop e Bitto dop).



Non possiamo vedere se c'è o non c'è il marchio della dop ma la pelure di sicuro non c'è. Quindi non è Bitto dop. Le anime candide potrebbero pensare che sia Bitto storico l'unica altra denominazione legittimata ad utilizzare il nome Bitto in quanto Presidio Slow Food. Data la vicinanza tra la chiocciola e l'imprenditore parrebbe logico. Non è così. A parte che non c'è l'ombra di indicazioni circa la natura "storica" del Bitto in vendita (che viene peraltro denominato Heritage Bitto sul mercato internazionale), c'è un piccolissimo dettaglio: Farinetti non compra Bitto storico del presidio Slow Food perché... costa troppo.  La storia (si parla dello store di Milano Smeraldo, dove il Bitto storico è presentato all'ingresso in una grande mappa della Lombardia quale "prodotto simbolo") avrebbe dovuto finire su "La gabbia" (trasmissione Tv). Eravamo nell'ottobre 2014  all'epoca in cui Farinetti era sotto i riflettori per le accuse (di sfruttamento e di comportamenti antisindacali) da parte dei Cobas. L'operatore si sentì male e il servizio che avrebbe dovuto andare in onda in una puntata "calda" saltò. Ma le lettere e le fatture che documentano la vicenda ci sono.  E con quella vicenda si chiuser i rapporti tra Eataly e Bitto storico.

 

 

Eataly, per farla breve, sarebbe disposta ad acquistare il Bitto storico del presidio ma  sottocosto. Però i  produttori di essere "aiutati" a... morire da tale filantropo non ci pensano proprio. Quindi non è né Bitto storico del Consorzio salvagardia Bitto storico presideio Slow Food  né quello del Consorzio CTCB quello in vendita a Eataly a New York. E allora cos'è? Quello della foto sopra può essere Bitto ma non può essere venduto come Bitto a meno che... si voglia incentivare la fiera americana del gioco al massacro delle denominazioni d'origine.

Non è finita. Il formaggio "Piemontese" venduto come Bitto è qualificato anche come "biologico". Fatto strano perché c'è una sola azienda che produce Bitto dop a Berbenno (alpe Prato Maslino) ed è aderente al Consorzio CTCB, quindi il prodotto dovrebbe avere l'etichetta rossa.



Dulcis in fundus guardate un po' voi se questo Bitto, piemontese e bio venduto porzionato vi sembra uguale alla forma di prima. Molto chiaro, senza occhiature, crosta sottilissima.

A fianco di questo "bitto" un Vezzena di Lavarone, nota località trentina, anch'esso qualificato piemontese. Non è una svista quindi ma un errore ripetuto (ed errare è umano mentre perseverare....).

In due foto una collezione di cose che non vanno. Invece di promuovere una corretta conoscenza del Made in Italy caseario d'eccellenza si contribuisce alla confusione. 


 

 

 

 

 

  •            commenti, informazioni? segnalazioni? michelecrt@mail.com

    pagine visitate dal 21.11.08

    counter customizable
    View My Stats

     Creazione/Webmaster Michele Corti