Ruralpini     Inforegioni/Flagello cinghiali (Bg)

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(30.04.13) A Como nasce un comitato Basta cinghiali

Il controllo del cinghiale in provincia di Como è ridicolo. Solo il 9% dei prelievi sono frutto di attività di controllo e solo 18 cacciatori sono attivati come selecontrollori in una provincia in cui il carniere di cinghiali supera i 2.200 capi. Evidentemente la politica ascolta solo la voce più organizzata dei cacciatori  leggi tutto

 

(10.01.13)Anche in Trentino i cinghiali sono un flagello per l'agricoltura

Non bastano gli abbattimenti delle guardie e nemmeno quelle dei cacciatori-"selettori". Servono mezzi diversi da quelli venatori e la volontà politica di eradicazione  leggi tutto

 

(29.12.11) Cinghiali: a che punto siamo? Alcune provincie consentono ai contadini-cacciatori di abbatterli

A ottobre la provincia di Asti con una delibera ha consentito ai contadini (con licenza di caccia) di cacciare liberamente il cinghiale nell'ambito dei fondi in conduzione. Sono anche autorizzati a macellare il capo abbattuto e ad utilizzarlo per autoconsumo. La Coldiretti, che ha sollecitato il provvedimento, ne chiede l'estesione alla Lombardia. Dove, però, qualche provincia era arrivata già prima ad attuare il provvedimento. Resta il limite del possesso della licenza di caccia, poi c'è la possibilità di utilizzare i trappolaggi...

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(11.10.10) L'assedio dei cinghiali

Tutta la fascia prealpina lombarda è sotto assedio da parte dei cinghiali. La provincia di Como ha deciso l'abbattimento di 1500 capi. Si raggiungerà l'obiettivo? Intanto altre provincie non si muovono ancora con altrettanta decisione. Il cinghiale è un vero e proprio animale nocivo e non può essere gestito mediante la normale pratica venatoria. Lo dicono la gravità dei  danni ai prati, ai pascoli, ai vigneti, ai campi di mais, alle recinzioni, gli incidenti stradali, il rischio di diffusione di malattie, i pericoli per l'incolumità delle persone (un ferito a Sondrio e uno a Como questa estate) leggi tutto

 

(15.07.09) La riforma della 157/92 è occasione per ripensare la fauna selvatica  per integrare il reddito agricolo e sostenere lo spazio rurale

Nell'ambito della discussione sulla riforma della  caccia ) le associazioni venatorie FIDC, ANLC, ENALCACCIA, ANUU, CONFAVI) nella loro 'posizione congiunta' del 9 luglio sul testo unificato delle proposte di modifica alla legge 157/92 hanno  riconosciuto che la fauna selvatica è una risorsa che deve servire a integrare il reddito agricolo. Un buon punto di partenza che speriamo si traduca in norme chiare e innovative. Invece gli ambientalistii si attardano su posizioni retrograde e demagogiche parlando di 'barbarie' a fronte di adeguamenti della legge che tengono conto dell'evoluzione della realtà agrosilvopastorale. Posizioni miopi perché i cacciatori sono i primi a volere un'agricoltura sostenibile e una realtà rurale vitale.

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(07.04.13) Rimbalza da Como a Bergamo (per non dire di Alessandria, Gorizia e decine di altre provincie italiane?) l'allarme cinghiali che sta assumento aspetti mai visti in precedenza. Troppi e troppo gravi i danni all'agricoltura e al territorio montano

 

J'accuse. In valle Seriana

Alpeggi distrutti dai cinghiali

 

Giancarlo Moioli, da 30 anni perito agrario della Comunità Montana Valle Seriana, sostiene che i danni dei cinghiali ai pascoli hanno superato il livello di guardia e punta il dito contro  la lobby dei cinghialai e i politic che la sostiene

di Giancarlo Moioli

Qui siamo disperati! Mai come quest'anno i cinghiali stanno devastando gli alpeggi della zona del Monte Farno, comprendendo tutti gli alpeggi di proprietà o in gestione alla comunità montana Valle Seriana che si affacciano sul lago di Endine.

 

 

Noi non sappiamo più cosa dire agli affittuari dei nostri alpeggi (oltre ad aver scontato quanto concordato di canone) ed a tutti gli altri allevatori, disperati, che sono impotenti di fronte a questo flagello.

 

 

Altrettanto impotenti paiono le organizzazioni sindacali di categoria (Coldiretti, Confagricoltura) che oltre a compilare denunce danni inviate  regolarmente in Provincia non sanno più che dire.

Vogliamo aspettare che qualche scrofa in allattamento  attacchi il figlio di qualche onorevole o persona "importante" per intervenire efficacemente? Fin'ora qualche cane sventrato è capitato, qualche inseguimento non andato a buon fine pure ma ricordiamo che è un animale pericoloso, soprattutto quando allatta.

 

 

In allegato c'è tutto lo sforzo del collega p.a. Orler Fabio ove si evidenziano fotografie, relazioni ecc., mandate alle varie amministrazioni passate e presenti.

Confidiamo nell'aiuto dell'opinione pubblica e delle persone di buona volontà perché cosi' è impossibile fare zootecnica e gestire prati e prati-pascoli; e poi vanno a bastonare per violazioni al vincolo idrogeologico chi smuove una carretta di terra.

 

 

Roba da matti. In un momento di gravissima crisi economica nella quale tutti, sono concordi nel ritenere che una più oculata e attenta gestione del territorio (agricolo, forestale e sotto il profilo alimentare e turistico) ci può dare un sostanzioso aiuto per incrementare il negativo PIL, come è possibile che si proceda in questa direzione stando semplicemente a guardare?

E come è possibile che proprietà pubbliche (nelle quali l'Ente ci ha investito notevoli risorse per sistemare viabilità, pozze di abbeverata, cascinali e quant'altro, ma il discorso vale anche per quelle private) cosi' significative possano essere devastate creando un danno, ovviamente collettivo?

 

 

Siamo cosi' ricchi ed opulenti per poterci permettere tale devastazione del territorio?

So bene che questo mio sfogo provocherà dissapori e critiche ma, premetto, non sono un nemico dei cacciatori, anzi, ne stimo moltissimi e lo ripeto da anni. E gli anni sono ben 36 di servizio per il territorio e penso di conoscere bene criticità e punti di forza.

È mai possibile catturare e sparare solo ai maschi? Sono le femmine che partoriscono!

E' ora di fare qualcosa di serio e smetterla di essere ridicoli solo perché la lobby dei cinghialai è ben protetta dagli enti competenti in materia di caccia!

Così non si può più andare avanti!

 


 

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