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Inforegioni/Ragazzi in alpeggio 2010

 

  

 

 

 

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I nuovi 'ragazzi in alpeggio' sono più grandicelli, e spesso vengono anche dalla città, ma nel contesto sociale attuale svolgono quel ruolo di supporto indispensabile ai pastori e ai casari professionisti che svolgevano una volta i 'pastorelli'.

Come questi cascin ritratti dall'amico Gianpiero Mazzoni e immortalati nel suo volume fotografico Pastori delle valli del Bitto (edito nel 2004 da Progea, Albaredo). Con testi di Ettore del Nero e Fausto Gusmeroli, anche loro - guarda caso - amici ruralpini che hanno dato una mano per i 'ragazzi in alpeggio'.

 

(28.03.10)  Ruralpini e Lavoroinalpeggio (http://lavoroinalpeggio.blogspot.com/) anche quest'anno promuovono l'incontro di 'domanda' e di 'offerta' con riguardo al lavoro e al volontariato in alpeggio

 

'Ragazzi in alpeggio': prosegue l'esperienza

 

di Michele Corti

 

Con la nostra iniziativa ci proponiamo di fornire un aiuto concreto agli alpeggiatori  ma anche occasioni per  esperienze di vita e di lavoro per i giovani. Al 18 marzo erano 64 i candidati. Ne tracciamo un identikit provvisorio per capire chi sono queste 'nuove leve' dell'alpeggio

 

Siamo al secondo anno di 'Ragazzi in alpeggio' e possiamo dire con soddisfazone che l'esperienza si sta consolidando. Quest'anno le domande arrivano con regolarità nonostante non ci siano stati (almeno sinora) servizi giornalistici sui media nazionali.

Nel 2009 vi erano stati picchi di domande 'd'impulso' inoltrate dopo aver letto un articolo su un quotidiano o assistito ad un servizio in TV.

In molti casi era un entusiasmo momentaneo e parecchi non si sono dati poi la briga di cercare una sistemazione.  Chi invia la domanda viene inserito nell'elenco online su Ruralpini (vai alla pagina,  download dell'archivio in formato excel) o su lavoroinalpeggio ma non può aspettarsi che gli alpeggiatori (tranne qualche caso) 'scrutino' regolarmente le pagine internet. Sta a chi si offre contattare i 'caricatori'  (i contatti sono forniti sempre da Ruralpini - vai alla pagina - e da lavoroinalpeggio - vai alla pagina ). Può anche capitare che gli alpeggiatori contattino loro i ragazzi ma è meno frequante. Aggiungiamo che, al di là della 'bacheca virtuale', sono state intraprese anche altre iniziative per facilitare i contatti. Nella primavera 2009 sono stati realizzati diversi incontri: uno in Valsassina (con il supporto della Comunità Montana), uno in Valle Stura di Demonte (sempre con il supporto della Comunità Montana) e due nelle Valli del Bitto (con il supporto della Coldiretti, ufficio di zona). In aggiunta non mancano delle 'segnalazioni mirate' con le quali lo 'staff' informa direttamente  amici alpeggiatori o persone loro vicine che ci sono offerte di ragazzi che potrebbero essere interessanti (di solito capita quando un ragazzo nella domanda esprime una preferenza precisa per una regione o persino una valle). Anche i contatti con i media hanno fatto parte dell'impegno dello staff dello scorso anno.

 

Lo staff

 

E' costituito dal sottoscritto che svolge le funzioni di coordinamento (ma anche una parte del lavoro 'pratico') e da Marzia Verona che cura il blog lavoroinalpeggio e fa da 'collettrice' dei moduli dei ragazzi e delle aziende interessate (e quindi svolge il grosso del lavoro). Va precisato che tutta l'attività è stata svolta a titolo volontario; ha potuto contare però sul supporto di diversi amici di Amamont e, come si è visto, anche di alcune Comunità Montane.

 

Lo schema

 

Oltre a far incontrare domanda e offerta (nei modi indicati) il 'servizio' comprende anche alcune semplici regole. Chi non le rispetta (aggiornando i dati e non facendo pervenire i riscontri - positivi o negativi - dei suoi contatti e delle esperienze in alpeggio) viene escluso dagli elenchi. Vale anche per le aziende laddove risultassero comportamenti poco corretti. Mentre i rapporti di lavoro a qualsiasi titolo retribuiti sono lasciati all'esclusiva responsabilità delle parti (per gli aspetti retributivi ed assicurativi) Amamont ha inteso redigere un semplice 'regolamento' del rapporto di volontariato in alpeggio allo scopo di definire 'diritti e doveri' delle parti. Anche in questo caso, però, l'intervento consiste nella esclusione dal 'servizio' di chi 'sgarra'.

Il servizio è del tutto gratuito e rientra nelle finalità sociali di Amamont (anche se è di fatto poi attuato da Ruralpini e lavoroinalpeggio, blog di soci Amamont).

 

Chi sta candidandosi per l'alpeggio 2010

 

Sinora (dati aggiornati al 18 marzo 2010) sono pervenute 64 domande. Molte di più arriveranno tra qui e giugno. Vale la pena, però, fare adesso un primo identikit di chi si propone per una esperienza in alpeggio. Gli alpeggiatori devono poter sapere che tipo di ragazzi si offrono, con che note personali, quali esperienze. Nel modulo che noi chiediamo ai ragazzi di compilare insistiamo sulle loro esperienze con gli animali, con la montagna (sportive e lavorative), sul possesso di conoscenze casearie e veterinarie

Ma vediamo chi sono. Innanzitutto l'età. In media chi si propone ha 31 anni (minimo 19, massimo 61). Non si tratta quindi di giovanissimi spinti da motivazioni impulsive.Anche perché nella presentazione dell'iniziativa - riportata online - si precisa che: 'Questo servizio non è rivolto a chi desidera fare solo una vacanza o una esperienza "romantica" o "alternativa". Non abbiamo nulla contro chi vuole sperimentare la 'vacanza in alpeggio', anzi, ma è bene precisare che si tratta di due cose diverse per non rischiare di compromettere tutto.

Le aziende c si aspettano che chi le contatta va poi sul serio a dare loro una mano e ci fanno conto.

Del campione di ragazzi che hanno mandato sinora la loro candidatura per la stagione d'alpeggio 2010 il 33% è costituito da laureati. I disoccupati o in cerca di prima occupazione (compresi diversi laureati) sono il 23%, gli studenti il 14%. Non pochi sono coloro che hanno un impiego a tempo indeterminato e  intendono dedicare all'alpeggio le ferie (sperando anche in una intefrazione di reddito)

La maggior parte risiede al Nord (78%) con in testa la Lombardia (30%) seguita dal Veneto (17%). Il 9,4% risiede nel Centro e l'11% al Sud. In buona parte chi si candida si attende un compenso per il lavoro svolto (77%); gli altri sono disponibili anche a un rapporto 'alla pari' (vitto e alloggio in cambio di una mano). Anche se pochi hanno già avuto una esperienza di lavoro in alpeggio sono parecchi (45%) coloro che hanno alle spalle esperienze con gli animali, sia per aver lavorato in aziende zootecniche che  per possederli essi stessi. Quasi tutti hanno conoscenza della montagna anche se prevalentemente di tipo sportivo o ricreativo.

Chiudiamo questa nota rimarcando che si tratta di esperienza pilota che potrà consolidarsi solo attraverso il sostegno da parte di enti e organizzazioni.

Intanto siamo abbastanza orgogliosi di averla fatta partire con le nostre forze.

 

 

 

 

 

 

 

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