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M. Corti "Sulle vie dei formaggi 'Principi delle Orobie' Appunti per un progetto di valorizzazione multifunzionale del territorio alle falde del 'Tre Signori' in chiave Expo 2015" da: Quaderni Brembani n 12 (2013) pp. 149-164  Scarica il PDF

 

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Giornata memorabile ieri sulle Orobie. Una spedizione di sherpa-ristoratori bergamaschi proveniente da Ornica ha valicato il crinale portando Agrì e Formai de Mut e tornando carica di Bitto storico nelle gerle. Nella foto (di Matteo Zanga) l'arrivo al Passo di Salmurano accolta da Paolo Ciapparelli, il guerriero del Bitto, e da una troupe del TGR leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(02.12.14) Prende corpo il progetto delle Vie dei formaggi Principi delle Orobie. Che si lega alle iniziative del Bitto storico e al progetto "Bergamo capitale europea dei formaggi". Per la Orobie valtellinesi la possibilità di uscire dalla condizione di "cenerentola" del sistema turistico della Valtellina e Valchiavenna

 

Orobie: una montagna di

alpeggi e di formaggi

 

 

di Michele Corti

 

Ai visitatori Expo viene rivolta la proposta di una scoperta dei nessi tra la produzione alimentare, culture umane, relazioni ecologiche e paesaggistiche nel loro svolgersi storico in un determinato territorio, nella fattispecie quello delle Orobie, dove questi nessi possono essere colti in modo esemplare in relazione alle sue eccezionali caratteristiche.

 

Le Orobie da "periferia" a cuore di un sistema turistico multivalente

Il raccordo tra le iniziative sui diversi versanti delle Orobie valorizza la potenzialità di una connessione tra questi diversi ambiti superiore alla somma delle potenzialità dei 'versanti' singolarmente considerati consentendo di mettere in pratica una “strategia di massiccio”.

Attraverso itinerari e proposte di visita, eventi ed appropriati strumenti di comunicazione si intende 'intercettare' una parte di visitatori attratti dai poli turistici del Lario e di Bergamo città d'arte proponendo la scoperta di un retroterra montano orobico al tempo stesso vicino e facilmente accessibile ma anche autenticamente alpestre, ricco di storia, patrimoni culturali e gastronomici.

 

 

In questo modo le Orobie sono concepite non come "periferia" dei sistemi Valtellina, Bergamo città d'arte e Lago di Como ma come un raccordo - di per sé in grado di offrire elementi distintivi e complementari - di un sistema articolato che vede le Orobie partecipi insieme ad affermati attrattori turistici quali il Trenino rosso e l'alta Valtellina (sci ma anche Mtb), Bergamo (città d'arte e candidata Unesco per mura venete) e il Lario.

 

 

In larga misura lo schema della circolazione tra i versanti orobici non fa che ricalcare antiche vie storiche costituite non solo dalla Via del Bitto dalla Via Mercatorum e dalla Strada Priula ma da una serie di itinerari e passi "minori" che oggi hanno solo valore escursionistico ma che in passato hanno conosciuto importanti traffici di merci tra la Valtellina e la Val Brembana. Cammini che videro protagonisti anche dopo il declino dei commerci innumerevoli generazioni di mandriani-casari orobici (e di negozianti-stagionatori) che hanno dato origine alla grande industria casearia lombarda. Il lascito delle Orobie in termini di tradizioni tecnologiche rappresenta tuttora la componente principale - dopo il grana - dell’industria casearia italiana.

 

 

Le valli orobiche valtellinesi meritano una rivalutazione in quanto un po' "cenerentola" della Valtellina. Sono parte integrante della grande storia delle Orobie per quanto rimaste un po' in ombra in considerazione della grande importanza che a Bergamo si attribuisce alle valli orobiche e alla scarsa attenzione che in Valtellina si presta alle numerose ma poco popolate vallate orobiche.  Queste ultime si offrono alturista quale realtà antica ma in una certa misura inedita. Rappresentano un'area a bassa antropizzazione in grado di offrire svariate possibilità di comodi percorsi nel silenzio di valli profonde (in gran parte non percorse da arterie stradali), di una montagna ricca di laghi e di alpeggi ma anche in grado di offrire svariate forme di ricettività con una rete (che certo avrebbe bisogno di rafforzamento, ma in crescita) di rifugi, agriturismi e piccoli alberghi, contrassegnata anche da alcune eccellenze e iniziative consolidate (dal Centro del Bitto a Gerola all'Accademia della Polenta a Tartano alle varie sagre).

 

 

Il tutto nella prospettiva di una valorizzazione delle Orobie valtellinesi, che sin qui hanno giocato un ruolo debole all'interno dell' offerta e delle struttura turistica della Provincia di Sondrio, ma in grado di arricchirne l'attrattività complessiva in forza della vocazione per forme di turismo legate alle vie storiche, all'enogastronomia, alla valorizzazionedei piccoli centri e contrade e del grande patrimonio storico rurale delle valli laterali.

 

 

Nel loro complesso le Orobie ocidentali un cuore alpino, dal carattere “nordico” a un passo dalla conurbazione lombarda. Il progetto, fa leva su un elemento forte di identità territoriale: la produzione casearia, gli alpeggi che insieme all'economia minerarie e forestare hanno connotato culturalmente queste terre. Decaduta a memoria storica l'industria estrattiva e della prima lavorazione del ferro, fortemente ridimensionato il comparto forestale in relazione alla facilità dell'import di legname a basso costo è l'economia casearia con gli alpeggi e i caseifici di fondovalle che, insieme al turismo, continua a contrassegnare l'elemento fondamentale della vita locale. La massima sinergia tra questi due elementi appare quale elemento chiave per la rivitalizzazione dell'area.

 

Il progetto, nello specifico della sua componente valtellinese, intende svolgere da propulsore al turismo nelle vallate laterali orobiche coinvolgendo operatori turistici, rifugi, guide, associazioni, pro loco, imprese di vari settori anche nella prospettiva del rafforzamento e della creazione di reti di impresa e territoriali quale elemento e risorsa preziosa. Tanto più preziosa per un'area con caratteri omogenei ma segmentata e con pochi fattori di coesione.

Al di là degli obiettivi turistici e di consolidamento del comparto agroalimentare locale l'azione di stimolo e collaudo di forme di cooperazione e di attivazione di azione locale a partire da reti di imperse, la creazione di capitale sociale, l'assunzione di una visione multidimensionale, un rinnovato senso di capacità, autostima collettiva, rinnovato di iniziativa da parte dei piccoli centri, rappresenta il vero obiettivo del progetto.

 

Per approfondire

M. Corti "Sulle vie dei formaggi 'Principi delle Orobie' Appunti per un progetto di valorizzazione multifunzionale del territorio alle falde del 'Tre Signori' in chiave Expo 2015" da: Quaderni Brembani n 12 (2013) pp. 149-164  Scarica il PDF

Bozza mappa

 

Di seguito l'abbozzo della mappa dei percorsi dei formaggi e delle transumanze delle Orobie. La legenda e apribile cliccando in alto a sinistra, quindi scorrendo la finestra.

 

 

 

 

 

 

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