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(17.08.15) Come Farinetti promuove  l'eccellenza agroalimentare

Nel negozio Eataly di New York il Bitto è vittima di una serie incredibile di gaffes che la dicono lunga sul mito di Oscar Natale Farinetti "salvatore della patria" del Made in Italy e delle eccellenze alimentari artigianali. Per di più le gaffes riguardano un prodotto che è uno dei più prestigiosi presidi di Slow Food  leggi tutto

 

(06.05.15) Bitto storico gioiello all'asta

Il bitto storico sta scrivendo un nuovo capitolo nella storia dell'alimentazione. A dirlo sono eventi come l'asta Bolaffi di settimana prossima in un tempio della moda milanese (a fianco del tempio mondiale della musica lirica: la Scala). All'asta saranno battute diciassette forme di bitto storico, alcune risalenti al 2000, una - la decana - al 1996 leggi tutto

 

(28.04.15) Ciapparelli: va rispettato l'accordo sul bitto

A quasi sei mesi dalla "pace del bitto", mentre si è sviluppata la collaborazione con l'altro consorzio e mentre il bitto storico sta facendo da traino sempre più all'immagine della Valtellina e del suo comparto agroalimentare, il presidente del bitto storico deve rilevare come "la Camera di Commercio non ci ha neppure pagato i depliant" e "di fronte alle nostre richieste ci rispondono che i soldi sono finiti"   leggi tutto

 

(23.12.14) Una brutta storia di business del cibo. Ma in vista tra Modena e Bologna c'è anche di peggio

Il cibo come cultura (e con esso le città e i luoghi della cultura come spazi antropologici) stanno uscendo umiliati da una corsa della mercificazione spinta del 'cibo tipico'. Essa, in vista di Expo, conosce una prevedibile accelerazione con progetti che non fanno nulla per nascondere la loro ispirazione arrogante e mercantilistica. Due di questi progetti hanno per protagoniste due città a meno di quaranta chilimetri di distanza: le "grasse e rosse" Bologna e Modena, uno ha una dimensione locale, l'altro è più ambizioso.leggi tutto

 

(08.04.15) Da oltre un secolo  i tecnocrati "rompono" con i fermenti e la standardizzazione

Oggi che il bitto storico ha almenoparzialmente vinto la sua battaglia per evitare l'omologazione ad una "modernizzazione" coatta di metodi produttivi secolari possiamo guardare al passato con più serenità e ricostruire una storia di oltre un secolo. Una storia che ha visto i tecnocrati e le istituzioni, prima qualificare come inadeguata una produzione che si era fatta una grande reputazione da secoli, poi cercare di uniformare il prodotto alle tecnologie "razionali" del caseificio industriale. Con l'intento di produrre tutto l'anno in grossi caseifici un formaggio che deve le sue caratteristiche peculiari all'alpeggio. Per fortuna non ci sono riusciti.

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(03.04.15) Il bitto storico guarda già oltre Expo. E si prefigge ambizioni traguardi

Expo, Cheese 2015, il rilancio della Mostra di Morbegno con il gran ritorno del bitto storico. Eventi importanti che coronano l'accordo tra il bitto storico e le istituzioni. Da una parte si sta mettendo in pratica - a favore della Valtellina - il ruolo di trascinamento su altri prodotti agroalimentari e sul turismo di una produzione di grande prestigio, dall'altra viene non solo riconosciuto ma persino consacrato quel metodo di produzione e quei principi che determinano l'identita del bitto storico e ne determinano la sua differenza. In questo contesto il Bitto storico può guardare anche oltre. Esso intende riprendere tutti quei progetti originari di sviluppo locale autosostenibile, di iniziativa territoriale, di esperienze pilota, che ci si prefiggeva di realizzare già vent'anni orsono.leggi tutto

 

(18.12.13) Il Bitto storico parla sempre più giapponese. Riportiamo l'articolo su un importante magazine giapponese di Keiko Kato e Maiko Masuko due fotografe di vini d'autore innamoratesi del Bitto storico. Ora è in cantiere il libro delle loro foto dei casari. Sarà pronto nell'autunno 2014. Il "cantiere culturale" del Bitto storico non sta mai fermo. Prevista anche - sempre in vista di Expo - la nuova edizione di "Il formaggio Val del Bitt". leggi tutto

 

(20.10.2013) Il Bitto storico beffa la casta Sabato sera 19 ottobre, mentre su Teleunica passano i servizi promozionali sulla mostra del Bitto istituzionale e tra una ricetta e l'altra, sfilano i politici, a Striscia la Notizia  vanno in scena il Bitto storico e Ciapparelli. Una promozione verso milioni di ascoltatori che non è costata un euro. Omaggio al merito dello "Storico".  leggi tutto

 

(25.09.13) "Lo storico" sempre protagonista a Cheese  

Anche in questa edizione di Cheese, il più grande evento internazionale sui formaggi, il Bitto storico protagonista di una serie di eventi. Ed è "tutto esaurito" anche se si paga sino a 100€ il kg. Un premio al "merito della resistenza casearia" a Mosè Manni, decano dei produttori storici conpiù di 70 stagioni d'alpeggio. leggi tutto

 

(21.04.13) Assemblea del Bitto storico con sorprese  L'assembleadi oggi della Valli del Bitto conferma che la società è una spa etica. I soci (saliti a 92) approvano unanimi il bilancio nonostante le perdite. Poi novità: il "dividendo etico in natura", i Principi delle Orobie, l'Expo, la Condotta Slow Food. Una nota stonata: il comportamento di un funzionario regionale. leggi tutto

 

(12.10.11) Ornica - Passo di Salmurano - Gerola (Orobie)

Giornata memorabile ieri sulle Orobie. Una spedizione di sherpa-ristoratori bergamaschi proveniente da Ornica ha valicato il crinale portando Agrì e Formai de Mut e tornando carica di Bitto storico nelle gerle. Nella foto (di Matteo Zanga) l'arrivo al Passo di Salmurano accolta da Paolo Ciapparelli, il guerriero del Bitto, e da una troupe del TGR leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(20.08.15) Non si placa la polemica  sui maltrattamenti del Bitto. Scomparsa la storpiatura ("Beeto"), corretta l'origine (da Piemonte alla Lombardia) la "correzione" propone una forma di pseudo Bitto con una crosta che non è da Bitto e mancano sempre i marchi

 

Bitto a Eataly di NY:

perseverare è diabolico

 

di Michele Corti

 

Una vera e propria provocazione per i produttori del Bitto dop e del Bitto storico quanto sta accadendo ne decantato negozio Eataly di NY.  La vetrina mondiale dell'eccellenza del Made in Italy si rivela un gioco al massacro di immagine per un prodotto di punta come il Bitto.

 

Dopo le roventi polemiche e gli sfottò su Eataly (e il guru Farinetti) nel negozio Eataly di New York è stata praticata una "correzione" alle gaffes che massacravano l'immagine del Bitto (segnalata da il Giorno). Però nel tentativo di mettere una pezza ai allarga la falla dimostrando che il difetto... è nel manico.  Vediamo cosa è successo. Partiamo dalle foto dello scandalo inviate da un benemerito turista morbegnese al Centro del Bitto storico di Gerola alta

 

L'ormai famoso formaggio Beeto piemontese

 

L'altrettanto famoso Bitto biologico piemontese

 

 

Da un presunto Bitto indicato come piemontese, ma dall'aspetto "giusto" (vedi precedente articolo di Ruralpini ), si è passati - stando alle foto riportate da il Giorno - ad un non Bitto indicato ora come lombardo ma dall'aspetto... piemontese. La telenovela di Eataly New York, la più grande vetrina del Made in Italy continua.   Noi saremo "incazzosi" e ribelli, come ha commentato qualcuno,  ma chi se ne intende di formaggi non potrà non convenire sui nostri rilievi, di natura squisitamente tecnica. Le "correzioni" hanno ripristinato  il Bitto lombardo ma la forma esposta con il cartellino rettificato presenta con crosta assolutamente non tipica. Nella foto del Beeto di Eataly New York (a sinistra) la crosta (e la pasta) hanno le caratteristiche del vero Bitto. Nella foto a destra, con il cartellino corretto) la crosta denuncia in modo lampante che non si tratta di Bitto.

 

Dopo le "correzioni" un Bitto che non può essere chiamato Bitto con una crosta che definisce un'altra tipologia di formaggio, risultato di condizioni di affinatura e di toelettatura diverse (sopra).


Nel Bitto la crosta si presenta sottile e gialla, si ispessisce e assume una colorazione scura (ma uniforme) con l'invecchiamento (parliamo di anni). E' il risultato di una costante raschiatura a secco che fa parte integrante del ciclo di produzione del Bitto. La crosta pulita (anche per evitare i danni degli acari) è un vanto e un emblema del Bitto. E costa fatica mantenerla.

La raschiatura del Bitto e il colore ambrato delle forme con diversi anni di stagionatura, colore che deriva dall'ossidazione naturale del grasso che trasuda in superficie e non da non confondersi con efflorescenza fungina o patina batterica da "crosta lavata"

 

Invece  cosa ci racconta la crosta del "Bitto" in vendita a Eataly NY? 

1) Che le efflorescenze fungine di colore grigio chiaro su una morchia di colore bruno-rossiccio non sono state eliminate come avviene nella stagionatura del Bitto; 

 

2) Che il formaggio in questione è stato mantenuto in ambiente molto umido e/o trattato con spugnature, tutto il contrario di quanto avviene nella cura del Bitto.

Paradossalmente il "Beeto" (per quanto senza le etichette e i marchi ufficiali del Consorzio Ctcb e del Consorzio bitto storico) era credibile e lombardo, sia pure indicato come "Piemontese", il "Bitto lombardo", invece,  presenta una crosta tipica di alcune tome (come quella di Gressoney o alcune piemontesi).

 

 


Come si deve presentare il Bitto dop

 

Aggiungasi che il mantenimento del formaggio in un ambiente molto umido e l'attività fungina stessa agiscono nel senso di accelerare la maturazione e l'intensità organolettica. Fattori di cui il Bitto non ha assolutamente la necessità perché punta sulla lunga stagionatura. Un formaggio con la crosta di quello venduto da Eataly NY come "Bitto" non dovrebbe avere il diritto di chiamarsi tale. 

 

Come si deve presentare il Bitto storico

 

Anche una Fontina dop può avere lo scalzo concavo. Non basta questo solo elemento a definire il Bitto

 

In conclusione:  ll Bitto per essere tale e non tarocco, oltre a presentare le caratteristiche previste dal disciplinare (crosta compresa)  deve o avere il marchio bitto e la pelure rossa del Consorzio Ctcb o, se storico, la dicitura "Bitto storico" vergata a mano con inchiostro di mirtillo,  e provenire da uno dei 12 alpeggi ufficiali il cui nome (Bomino soliva, Ancogno soliva, Parissolo, Cavizzola, Trova vaga, Trona soliva, Valvedrano, Pescegallo , Foppe, Varrone, Orta vaga, Orta soliva) è impresso sullo scalzo insieme al bollo Ce e alla data. In assenza di questi elementi trattasi di taroccatura o, se proprio vogliamo essere clementi di dilettanti (comunque un po' troppo spregiudicati) allo sbaraglio. Siamo sempre in attesa di giustificazioni a questi rilievi da parte di Eataly.

 

 


 

 

 

 

 

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