Ruralpini  Pesticidi/Clorpirifos nuovo DDT

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  RURALPINI CONTRO I

PESTICIDI

 

 

(19.12.14) I pesticidi sono una chiave di volta del sistema di potere mondiale

Sui pesticidi si gioca una partita che riguarda il potere mondiale,il controllo del cibo. Smontare il modello di agricoltura high input - low price - high pollution significa mettere in discussione i centri del potere globali. Solo la chiarezza delle poste in gioco e la radicalità di un movimento pacifico mondiale possono contrastare il controllo crescente da parte delle multinazionali della terra, del cibo, della vita. Non è facile lottare contro chi ha mezzi enormi per influenzare (leggi comprare) media, partiti, organizzazioni ambientaliste, università, organizzazioni economiche. leggi tutto

 

(20.01.14) Molte riflessioni dalla storia di Sara, malata di MCS che torna a vivere solo in montagna

La storia di Sara Capatti, una giovane bergamasca affetta da MCS, multiple chemical sensitivity che ha voluto raccontare cosa significhi questa diffusa, ma non riconosciuta patologia, che è un atto di accusa contro chimica e consumismo. Dalla camera a gas della Pianura Padana intende trasferirsi lontano nelle Alpi dall'aria ancora pulita: in Val Pusteria. leggi tutto

 

(30.07.13) I pesticidi ... viaggiano

Eloquenti i risultati di uno studio condotto dal Servizio Geologico degli Usa sulla presenza dei pesticidi nei tessuti delle rane dei Parchi nazionali della Sierra Nevada. Se non si cambia agricoltura i veleni arrivano anche nei santuari della natura. È insostenibile il modello schizofrenico di un sistema industriale inquinante "compensato" dai Santuari della Natura, dal Panda o dall'orso Yoghi leggi tutto

 

(26.07.13)Reclusi in casa per i pesticidi (Treviso)

Una testimonianza in diretta dai colli del Prosecco dove i pesticidi si irrorano ancora con l'elicottero a breve distanza dagli abitati. "Vivo ai piedi delle colline della pedemontana trevigiana, una zona tanto incantevole quanto invivibile, nel periodo da maggio ad agosto in cui vengono fatti i trattamenti fitosanitari" leggi tutto

 

(21.06.13)I pesticidi distruggono la biodiversità

Due differenti studi scientifici apparsi negli ultimi giorni mettono drammaticamente in evidenza come l'uso dei pesticidi, anche quando la contaminazione è a livelli "sostenibili" ovvero entro i limiti di rischio "accettabile" provoca un grave declino del numero di specie di invertebrati negli ambienti acquatici e nel suolo. leggi tutto

 

(24.04.13) Basta Clorpirifos. Basta veleni

I bollettini emanati dagli enti pubblici consigliano di trattare meli (e non solo) con un insetticida che è classificato distruttore organico, persistente, liposolubile, pericolosissimo per le api. Questo veleno minaccia anche le colture non trattate e c'è rischio di assunzione da parte di residenti e di consumatori leggi tutto

 

(03.04.13) Moria delle api.  La volpe a guardia del pollaio?

Pur di evitare il bando dei neonicotinoidi Syngenta e Bayer le multinazionali chimiche produttrici dei pesticidi che stanno contribuendo alla moria mondiale delle api propongono un piano "pro api". Lo scopo: dimostrare che sono altre le cause della moria e convincere di un uso "sostenibile" dei veleni. Guardate il filmato che mostra il loro effetto mortale leggi tutto

 

(18.03.13) Il convegno sui pesticidi di Verona

A Verona il 9 marzo si è svolto un importante convegno con medici, agronomi e biologi sul tema pesticidi. È stato messo in evidenza come vi siano indicazioni sempre più cospicue circa i gravi danni a uomo e ambiente derivanti dal loro uso in agricoltura. Per limitarli è necessario generalizzare l'agricoltura pulita leggi tutto

 

(03.03.13) Gli impollinatori selvatici e non solo le api sono a rischio. Un fatto che porta al declino delle rese agricole

Si parla molto del declino delle popolazioni di api domestiche ma non ci si rende conto che i pesticidi, il cambiamento climatico e la perdita di aree naturali stanno distruggendogli impollinatori selvatici. Si tratta di un fenomeno gravissimo perché le rese agricole dipendono dall’impollinazione animale. leggi tutto

 

(21.06.13)I pesticidi distruggono la biodiversità

Due differenti studi scientifici apparsi negli ultimi giorni mettono drammaticamente in evidenza come l'uso dei pesticidi, anche quando la contaminazione è a livelli "sostenibili" ovvero entro i limiti di rischio "accettabile" provoca un grave declino del numero di specie di invertebrati negli ambienti acquatici e nel suolo.

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(24.04.13) Basta Clorpirifos. Basta veleni

I bollettini emanati dagli enti pubblici consigliano di trattare meli (e non solo) con un insetticida che è classificato distruttore organico, persistente, liposolubile, pericolosissimo per le api. Questo veleno minaccia anche le colture non trattate e c'è rischio di assunzione da parte di residenti e di consumatori leggi tutto

 

(03.03.13) Gli impollinatori selvatici e non solo le api sono a rischio. Un fatto che porta al declino delle rese agricole

Si parla molto del declino delle popolazioni di api domestiche ma non ci si rende conto che i pesticidi, il cambiamento climatico e la perdita di aree naturali stanno distruggendogli impollinatori selvatici. Si tratta di un fenomeno gravissimo perché le rese agricole dipendono dall’impollinazione animale. leggi tutto

 

(06.02.13) Verona. Nasce il Coordinamento nazionale contro i pesticidi in agricoltura

Rappresentanti di comitati e associazioni impegnati contro i pesticidi, per la salute l'ambiente hanno dato vita sabato scorso a un Coordinamento nazionale  leggi tutto

 

(01.01.13)La pace col creato e il prossimo è anche non diffondere veleni

Una tesi di laurea sui colli del Prosecco (TV) mette il dito sulla piaga leggi tutto

 

(10.01.13) Amarone e Valpollicella: territorio per un prodotto o un prodotto per il territorio?

Dopo quella sul caso del Prosecco un'altra tesi di laurea si occupa dell'Amarone e della Valpollicella. Sottolinea come bisogna tornare a pensare che un prodotto valorizza un territorio leggi tutt

 

(30.12.12) Ambigua lezione-omelia del cattOgm Salamini sulla biodiversità

Il 29 dicembre, nel clima buonista di fine d'anno sull'Adige è stata pubblicata una sua strana e insidiosa lezione-omelia del catto OGM Salamini sulla biodiversità  leggi tutto

 

(20.12.12) La mela dell'arroganza e dei 36 trattamenti chimici Per difesa di "lesa Melinda" il presidente del Trentino, Lorenzo Dellai, interviene in diretta a Porta a Pora l'11 dicembre leggi tutto

 

(02.10.12) Maturi i tempi per un movimento NO pesticidi

I comitati locali No pesticidi stanno crescendo in una rete. Dal Trentino al Veneto alla Lombardia. Collegati con i medici per l'ambiente (Isde), gli apicoltori, la parte migliore dei produttori bio (quelli non interessati solo al business). Il coraggio dei nonesi che hanno osato sfidare Melinda (comitato ma anche amministrazioni comunali), confortato da una storica sentenza del TAR a sostanziale favore del comune di Malosco e del suo regolamento a tetela dai pesticidi ha fatto scuola. E da Treviso alla Franciacorta si sta mettendo in moto un movimento per dire "senza pesticidi" leggi tutto

 

(20.09.12) Mais OGM e Roundup ready della  Monsanto tossici e cancerogeni

Uno studio francese di lunga durata (2 anni), mette in evidenza marcati effetti tossici a danno di reni e fegato e una maggiore incidenza di tumori. A dosi 'legalmente ammissibili' leggi tutto

 

(21.04.12) Grave moria di api in Valtellina a causa dei pesticidi

È impossibile parlare di fatalità. Nel 2010 a Bolzano, Nel 2011 in Valsugana (Tn), adesso in Valtellina. Le stragi primaveri di api sono dovute all'uso dei neonicotinoidi nei meleti in fioritura. Un utilizzo deliberato e tale da configurare un fatto grave. Le api sono insetti utili nel meleto. Se le si uccide senza pensarci su che scrupoli etici (per la salute e l'ambiente) si deve suppore che si faccia la melicoltura chimica? La Valtellina ne esce con un ulteriore deterioramento di un'immagine agroalimentare già molto compromessa leggi tutto

 

(02.04.12) Trentino Coldiretti: Tutto bene con i pesticidi, tranne gli "allarmisti"

Il Trentino - insieme a Bolzano - detiene il record del maggior uso di pesticidi per ettaro coltivato. In barba ad una immagine costruita a colpi di campagne milionarie. Ora, però, una parte dei residenti della Val di Non (dove si produce Melinda) e alcuni comuni, hanno intrapreso azioni per tutelare la salute. Azioni che, intensificandosi, rischiano di far arrivare fuori dal Trentino l'eco della questione e di compromettere l'immagine dorata di Trentino felix (e il business della monoMelindacoltura). Intanto Melinda corre ai ripari e annuncia che la quota bio salirà nei prossimi sei anni al... 1,5%. Scegliete se ridere o piangere

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(21.01.12) Storica sentenza del TAR di Trento sui pesticidi

Rigettato in gran parte il ricorso di alcuni grossi produttori di Melinda contro il regolamento comunale di Malosco. Esso poneva 'paletti' alla melicoltura intensiva e chimica sia sul piano della tutela della salute (distanze, divieto di prodotti pericolosi)che del paesaggio. Il Tribunale riconosce legittimo l'appello al principio di precauzione con riferimento al rischio cancerogenesi legato all'uso, anche a dosi bassissime, di alcuni pesticidi leggi tutto

 

(03.01.12) Salviamo l'uomo dai danni dei pesticidi

I pesticidi sono, tra gli inquinanti ambientali, imputati numero uno per la riduzione della capacità riproduttiva e per alterazioni gravi dello sviluppo dell'embrione e del feto nella nostra specie.  Su questi temi la Swedish society for Nature conservationha pubblicato un rapporto dal titolo SAVE THE MAN (salviamo l'uomo). Che è stato ora tradotto anche in italiano. Un segno anche di una salutare svolta da parte del mondo ambientalista che si accorge che l'uomo è parte della natura e che cibo e salute sono il terreno prioritario di una politica ecologica  leggi tutto

 

(22.04.11) Val di Non (Tn). Scontro sempre più duro sui pesticidi

Ai consumatori di tutta Italia vengono propinati sempre più accattivanti spot in cui i bambini giocano nei meleti e tutti felici e contenti addentano Melinde senza lavarle. Dietro questa messa in scena però vi è ben altro. Il conflitto sui pesticidi e il diritto alla salute, all'esercizio di altre attività che non siano la monomelindacoltura, al paesaggio si sta facendo sempre più duro e arriva nei tribunali e negli organi politici (Comuntà di valle). Quello che è preoccupante è che contro i comuni che vogliono salvaguardarsi con appositi regolamenti e ordinanze si ricorre al TAR e si prepara un Regolamento di valle peggiorativo. Come al solito fuori dal Trentino felix non filtra nulla di nulla.

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(28.10.10) Da Treviso al veronese cresce il NO ai pesticidi.  E si pensa a un Coordinamento

La marca trevigiana (Prosecco) aveva dato il la alla protesta. Ora l'epicentro si sposta nel veronese (viticoltura e frutticoltura intensiva) dove si utilizzano 7mila tonnellate di pesticidi (metà del consumo regionale). Insieme al Comitato NON pesticidi della trentina Val di Non (mela melinda) ora si pensa a un Coordinamento e alla creazione di un movimento leggi tutto

 

(03.07.10) Pesticidi: I medici per l'ambiente intervengono sulChlorpyrifos etile (Trento) Con una lettera al Direttore della Fondazione Mach (ex Ist. agr. S.Michele) i medici per l'ambiente intervengono sull'indicazione - fornita dai tecnici dalla stessa fondazione - di usare il Chlorphrifos etile per il trattamento obbligatorio della psilla del melo. Tale pesticida - ad elevata tossicità acuta - è stato di recente inserito dall'Istituto Superiore di Sanità tra gli interferenti endocrini. Un fatto preoccupante se si considera che i trattamenti avvengono a 30 m dalle abitazioni e che in Val di Non (dove c'è la monocoltura della Melinda) le analisi fatte eseguire dal locale Comitato per la salute hanno evidenziato la presenza del pesticida nelle urine dei bambini. leggi tutto

 

(03.05.10) Veneto. Aumentano ancora i pesticidi nelle colline del Prosecco

A Treviso la viticoltura intensiva determina, come in altre provincie 'specializzate', un forte consumo di pesticidi. Gli ultimi dati ARPAV disponibili segnalano un aumento annuale del 20%. Mancozeb, Clorpirifos, Glifosate di riconosciuta pericolosità per la salute vanno per la maggiore. L'immagine, per nolti versi meritata, di qualità del Prosecco ne viene offuscata. leggi tutto

 

(08.03.10)Le mele? Una monocoltura intensiva e ben poco sostenibile in Val d'Adige

Da Luigi Mariotti (WWF Bolzano) riceviamo e pubblichiamo un rapporto sull'impatto ambientale della coltivazione intensiva delle mele in provincia di Bolzano. Recentemente è stato creato un superconsorzio trentino-sudtirolese per 'sfondare' sul mercato globale (in Russia e oltreoceano). I marchi accattivanti di Marlene e Melinda sono promossi sfruttando l'immagine ben costruita di un territorio alpestre  'pulito' e 'naturale' (c'è anche l'Orso, cosa volete di più?). Ma dietro c'è l'uso di pesticidi per ettaro più alto d'Italia. E nelle mele si trovano quantità di residui più frequentemente che negli altri ortofrutticoli (Legambiente 'Pesticidi nel piatto')

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(21.02.10) Pesticidi: presentato un disegno di legge per limitarne l'uso  

Primo firmatario il Sen. Francesco Ferrante, già direttore generale di Lega ambiente (tuttora membro della segreteria) ed eletto nel 2008 per il PD. La proposta legislativa inserisce il principio di precauzione e di valutazione del rischio e punta a tutelare l'agricoltura bio e alcuni spazi specifici (aree ricreative, prossime a strutture sanitarie e aree protette). leggi tutto

 

(14.01.10) Val di Non (Tn). Rischio pesticidi sottovalutato dalle indagini dell'Azienda sanitaria provinciale

Il Comitato per la salute della Val di Non ha promosso un'indagine sulla presenza di pesticidi e loro metaboliti nell'urina di un campione di abitanti. Le analisi sono state eseguite in uno dei migliori laboratori (grazie all'autotassazione degli abitanti) e hanno evidenziato negli adulti livelli di clorpirifos-etil 4 volte più elevati (6 nei bambini)rispetto alle analisi 'ufficiali' dell'ASP. Oltre al principio attivo monitorato dall'ASP (l'unico!), l'indagine indipendente ne ha purtroppo rintracciati diversi altri nei campioni biologici. leggi tutto

 

(29.11.09) Cappa di silenzio sui pesticidi. Ma qualcosa si sta muovendo nel Triveneto

L'Arpav (Agenzia regionale protezione dell'ambiente del Veneto) lancia una denuncia, durissima e inusuale, contro l'agricoltura al pesticida (che usa i pesticidi 'in nero' compresa la fuorilegge atrazina!). La Diocesi di Vittorio Veneto nel numero de l'Azione di oggi interviene sul tema mentre l'Avvenire riporta con enfasi le rassicurazioni ufficiali dell'establishment trentino volte a tranquillizzare la popolazione della Val di Non. Intanto si sta creando un coordinamento dal basso dei movimenti spontanei antipesticidi, che potrebbe allargarsi.... leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(04.01.15) I Comitati no pesticidi per il diritto alla salute, i medici per l'ambiente, alcuni media (tra cui Ruralpini) sono accusati di "allarmismo" perché denunciano l'uso di pesticidi altamente pericolosi per la salute dell'uomo e per gli ecosistemi. Ma non si fanno tappare la bocca dalle lobby

 

Perché usare ancora

Clorpirifos etile?

 

di Michele Corti

 

Sottoposto a restrizioni e a bandi il Clorpirifos, di cui è riconosciuta la pericolosità per la salute e gli ecosistemi è ancora largamente usato in quella che viene chiamata ipocritamente "difesa integrata". Necessario aumentare le pressioni dal basso (residenti in aree agricole, consumatori) per escluderne totalmente l'uso

 

Oggi nessuno osa sostenere che il DDT non abbia rappresentato una calamità ecologica eppure dopo la seconda guerra mondiale il DDT era considerato un prodotto sicuro da utilzzare per l'igiene personale e domestica. per l'igiene zootecnica, per l'agricoltura. Ci vollero decenni per capire che il DDT si stava accumulando anche nel grasso degli orsi polari e che le sue caratteristiche di persistenza, bio-accumulo, tossicità rappresentavano una pesante minaccia. Però l'esperienza del DDT non pare essere stata messa a frutto.

 

 

Un DDT dei giorni nostri: il Clorpirifos

 

Ampiamente usato in tutto il mondo nelle più diverse formulazioni e per le svariate applicazioni anche il Clorpirifos etile (un insetticida organofosforico), a causa della sua persistenza e caratteristiche di bioaccumulo, è stato "spalmato" ovunque sul pianeta. Presente nei ghiacci dei poli come nelle case di abitanti di città e di campagne lo si trova nel sangue, nelle urine e in altri liquidi biologici. Da tempo è riconosciuta la sua caratteristica di distruttore endocrino ed è stato messo in evidenza il legame con molte gravi patologie ed in particolare con danni allo sviluppo cerebrale dei feti, dei neonati e dei bambini esposti anche a dosi molto basse. Sottoposto a restrizioni da numerosi paesi da 14 anni non può più essere impiegato per l'uso domestico negli Stati Uniti. Dal 2007 Earth Justice e Pesticide Action Network America hanno chiesto un bando totale del pesticida enel settembre 2014 si sono appellati ad un tribunale federale per imporre all'EPA (Environment protection agency) di rispondere alla richiesta di messa al bando anche alla luce delle nuove acquisizioni sui danni alla salute.

Una delle caratteristiche del Clorpirifos è la lipofilia, ovvero la tendenza ad accularsi nel grasso. Per questo motivo l'impiego sull'olivo è stato bandito dal Ministro della Salute dal 12.06.2012. La Regione Puglia nel 2013 per difendere la propria produzione di olio di oliva minacciata dall'immagine poco edificante di partite respinte sia da mercati nazionali che esteri ha deciso di limitare ad uno solo il trattamento di qualsiasi coltura con Clorpirifos e di vietare in modo assoluto l'uso dopo il 30 giugno per evitare la contaminazione delle drupe. A livello nazionale, invece, è possibile eseguire ancora sino a quattro trattamenti.

 

 

La posizione della Puglia si spiega con il blocco di centinaio di container nei porti di New York e Seattle ad aprile 2013 per un totale di mille tonnellate di olio di oliva extra-vergine pugliese.Il prodotto presentava residui di clorpirifos etile e negli Usa - dove da tempo è proibito trattare gli olivi con Clorpirifos - non sono ammesse benché minime tracce del pesticida nell'olio di oliva.

Quest'anno un sindaco pugliese (comune di Torremaggiore) ha vietato qualsiasi utilizzo per tutto l'anno solare di Clorpirifos su tutta la superficie dei terreni confinanti a colture di olivo. Questo divieto è stato introdotto anche in considerazione di un'indagine non ufficiale, seguita al verificarsi di un numero elevato di casi di tumore nella popolazione, che aveva riscontrato residui di Clorpirifos negli alimenti.

 

Appare evidente che ci si preoccupa più della deriva del Clorpirifos verso gli oliveti (con i conseguenti danni commerciali) che della deriva verso le abitazioni. Eppure la pericolosità della deriva, della contaminazione delle case è stata messa in evidenza da numerosi studi. Penetrato nelle case il Clorpirinfos è particolarmente pericoloso per le gestanti perché passa la placenta e può esporre il feto a gravissimi rischi.

Non è da molti anni che si è dimostrata la natura di Interferente endocrino del Clorpirifos.

 

Cosa sono gli interferenti endocrini?

Gli interferenti endocrini sono sostanze in grado di alterare il sistema endocrino (ormonale) , influenzando negativamente diverse funzioni vitali quali lo sviluppo, la crescita, la riproduzione e il comportamento sia nell’uomo che nelle specie animali. Gli interferenti endocrini possono agire a diversi livelli (1):

  • simulando l'azione degli ormoni prodotti dal sistema endocrino e inducendo quindi reazioni biochimiche anomale;

  • bloccando i recettori delle cellule che riconoscono gli ormoni (recettori ormonali) e impedendo la normale azione degli ormoni prodotti dal sistema endocrino;

  • interferendo sulla sintesi, sul trasporto, sul metabolismo e sull'escrezione degli ormoni naturali, alterandone così la concentrazione.

 

Ricercatori dell'Istituto superiore di Sanità hanno evidenziato mediante studi sperimentali su ratti ipotiroidismo 1) nelle madri esposte, con riduzione dei livelli degli ormoni tiroidei e danni visibili a livello del tessuto. Nella prole alterazione del tessuto tiroideo e dei livelli ormonali in modo simile a quanto osservato nelle madri, sia in epoca perinatale sia a piena maturità sessuale (2);
2) effetti permanenti relativi alla produzione di ossitocina e vasopressina, due regolatori neuroendocrini sintetizzati nell’ipotalamo. In particolare, l’ossitocina risulta aumentata mentre i livelli di vasopressina diminuiscono (3).

 

In un'ampia scheda monografica del 2011 (4) sul Clorpirifos come interferente endocrino, che rappresenta una delle fonti più complete in italiano, vengono riferiti i numerosi aspetti di tossicità del Clorpirifos e, in tema di cancerogenicità, si insiste sulla necessità di mettere al riparo i bambini:

È poi molto importante considerare gli effetti cancerogeni causati da pesticidi OP, tra cui il CPF, sui bambini, la cui esposizione può derivare dall’utilizzo di queste sostanze in case, scuole, altre strutture, giardini, cibo e acqua contaminata nonché dal loro utilizzo in agricoltura e dall’esposizione mediata dai genitori e parenti esposti in campo lavorativo. Un ruolo importante sembra essere rivestito dalla esposizione dei genitori e in particolare dalle madri durante il periodo di gestazione e preconcenzionale. I tumori maligni osservati nei bambini esposti a pesticidi e riportati in differenti studi comprendono leucemie, neuroblastoma, tumore di Wilms, sarcoma dei tessuti molli, sarcoma di Ewing, linfoma non Hodgkin, cancro al cervello, colon-retto e testicoli. Gli studi a riguardo in ogni caso sono stati limitati da diversi fattori quali informazioni non specifiche sull’esposizione ai pesticidi, un numero ridotto di soggetti esposti e i potenziali bias; nonostante ciò è chiaro da quanto riportato in molti studi che il rischio di sviluppo di tumori maligni nei bambini in seguito ad esposizione a pesticidi OP è di maggiore entità rispetto a quello osservato negli adulti indicando che i bambini sono molto più sensibili agli effetti cancerogeni dei pesticidi stessi.

 

I gravi danni allo sviluppo dei bimbi

 

Uno studio epidemiologico recentissimo (5)  ha messo in relazione l'esposizione del Clorpirifos delle madri che risiedono in zone agricole della California (il frutteto degli Usa) all'insorgenza dell'autismo. L'aumento del rischio di autismo nel nascituro in relazione all'esposizione nel secondo e, ancor più, nel terzo trimestre di gravidanza è del 60% per le madri che risiedono a meno di 1,5 km da aree trattate con Clorpirifos. Ma di cosa stiamo parlando quando, in Trentino, viene considerata eccessiva una distanza di 50 m dalle abitazioni? In precedenza altri studi epidemiologici avevano messo in evidenza come l'esposizione in utero al Clorpirifos determini ritardo mentale e psicomotorio, disturbi comportamentali, riduzione del quoziente di intelligenza (6). A queste osservazioni fannno riscontro studi in vitro che mettono in evidenza il danno arrecato alle membrane cellulari dei neuroni da parte del Clorpirifos.

 

Quando di mezzo ci sono gli interferenti endocrini non ci sono dosi abbastanza basse per escludere un rischio. Due sono i fattori che fanno si che l'esposizione a dosi minime diventi pericolosa 1) le finestre temporali (fasi cruciali dello sviluppo dell'organismo che determinano una particolare suscettibilità all'esposizione agli interferenti endocrini, sia che ciò riguardi lo sviluppo cerebrale che la sfera riproduttiva), 2) l'effetto dell' azione multipla di molecole con effetti simili (magari a dosi non rilevabili strumentalmente).

Anche il Parlamento europeo fa allarmismo?

Qualcuno potrà pensare "siete i soliti che amplificano i rischi per portare acqua ai vostri mulini". Allora sappia cosa ha dichiarato il parlamento europeo nel 2013 a proposito degli interferenti endocrini (7) di cui riportiamo alcuni dei numerosi punti. Il PE:

1. ritiene, sulla base di una valutazione globale delle conoscenze disponibili, che il principio di precauzione, conformemente all'articolo 192, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), imponga alla Commissione e ai legislatori di adottare misure adeguate che consentano di ridurre, ove necessario, l'esposizione umana a breve e lungo termine agli interferenti endocrini, intensificando nel contempo lo sforzo di ricerca per migliorare lo stato delle conoscenze scientifiche sugli effetti degli interferenti endocrini sulla salute umana;

2.  sottolinea che il principio di precauzione si applica in un ambiente di incertezza scientifica, nel quale un rischio può essere caratterizzato solo sulla base di conoscenze imperfette, non immutabili né indiscutibili, ma nel quale è necessario agire per evitare o ridurre conseguenze potenzialmente gravi o irreversibili per la salute umana e/o l'ambiente;

3. ritiene che sia necessario attuare misure intese a proteggere la salute umanaquando si possano ragionevolmente supporre gli effetti avversi di determinate sostanze con proprietà di interferenza endocrina; sottolinea inoltre, dati gli effetti dannosi o irreversibili che possono essere causati dalle sostanze con proprietà di interferenza endocrina, che l'assenza di conoscenze precise, comprese le prove che confermano l'esistenza di nessi causali, non dovrebbe impedire che si adottino misure di protezione della salute conformemente al principio di precauzione e nel rispetto del principio di proporzionalità;

Ma il punto più importante riguarda la "scientificità" delle soglie

25. sottolinea che attualmente non esistono basi scientifiche sufficienti per fissare un valore limite sotto il quale non si manifestano effetti avversi per cui gli interferenti endocrini dovrebbero essere considerati sostanze senza "senza soglia", e che qualsiasi esposizione a tali sostanze può comportare un rischio, a meno che il produttore non possa dimostrare scientificamente l'esistenza di una soglia, tenendo conto della maggiore sensibilità durante le finestre critiche dello sviluppo e degli effetti delle miscele.

Nessuna rilevanza tossicologica?

L'APPA del Trentino nel 2008 eseguiva un'indagine su 20 abitazioni dalla quale emergeva che nelle urine di chi vi abita si trovano "tracce minime che dal punto di vista tossicologico rivesto scarso o nullo significato" pur ammettendo la presenza di una "contaminazione indoor" (l'aumento di escrezione del TCP dopo le irrorazioni è statisticamente significativo e non può essere negato)(8).

La questione dei pesticidi pericolosi e, in particolare, del Clorpirifos etile, in Trentino rappresenta un nervo scoperto. Trentino e Melinda accreditano vicendevolmente un'immagine di naturalità che esiete solo nelle massicce campagne pubblicitarie dove i bimbi colgono le mele dagli alberi di meleti idilliaci del tempo che fu (grandi piante a vaso oggi sostituite da impianti intensivi a spalliera facilmente "spruzzabili"

In realtà, proprio come nel modello americano dove il cibo di massa viene "spinto" con massicci investimenti pubblicitari finalizzati alla manipolazione del consumatore, la mela del Trentino-Alto Adige è la meno pulita. Chi lo dice? Se si scorrono le relazioni annuali di Legambiente ("Pesticidi nel piatto") si osserva invariabilmente che le mele con più residui sono quelle di Bolzano e di Trento, dove si pratica la melicoltura più intensiva. Il rapporto 2011 riferisce che in media in Italia il 46% delle mele analizzate presenta residui di più pesticidi. Il record è di Bolzano con l'88%, mentre in Trentino ci si attesta "solo" al 67%. In altre regioni alpine dove si coltivano mele le percentuali sono nettamente più basse e scendono al 38% in Piemonte e al 20% in Lombardia, Veneto e Valle d'Aosta. Peccato che le mele di queste regioni, di regola prodotte con meno trattamenti rispetto al Trentino siano schiacciate dalla concorrenza impari di Melinda. Il consumatore inconsapevole e acritico, condizionato dagli spot non chiede una mela, chiede un bollino. E quello entrato nell'immaginario collettivo è Melinda. Nonostante sia oggetto di 40 trattamenti (da confrontare con i 20 della Valtellina). Non solo in Trentino si tratta di più ma il Clorpirifos è previsto dalle norme tecniche provinciali per un più ampio spettro di trattamenti contro fitofagi come dalla seguente tabella

Norme tecniche "difesa integrata" 2014. Uso di Clorpirifos contro diversi tipi di insetti


Trentino

Lombardia

Piemonte

Veneto

Cocciniglia di S.Josè

SI

NO

NO

SI

Pandemis, Archips, Adoxophies. Eulia

SI

SI

NO

SI

Carpocapsa

SI

SI

SI

SI

Psille

SI

SI

NO

-

Afide lanigero

SI

NO

NO

NO

Sesia

-

-

SI

NO

Ecotossicità

Nonostante le caratteristiche di persistenza, trasporto a lunga distanza, il Clorpirifos non è ancora stato incluso nella lista nera dei POP (persistent organic pesticides, in italiano IOP, inquinanti organici persistenti) oggetto della Convenzione di Stoccolma (9). Eppure è tra gli inquinanti più presenti nelle acque e nei ghiacci artici ed è stata dimostrata la sua presenza nelle acque e nei sedimenti e l'elevata tossicità per gli organismi e gli ecosistemi acquatici (10). Forse perché è un pesticida troppo "comodo" per farne a meno. A questo punto, considerato che le autorità internazionali e nazionali solo con grande lentezza stanno mettendo al bando il Clorpirinfos non rimane che fare appello al consumatore perché faccia pressione con la borsa della spesa.

 

 

Note

(1) http://www.minambiente.it/pagina/gli-interferenti-endocrini#sthash.8tw4EiuW.dpuf

(2) De Angelis S., Tassinari R., Maranghi F., Eusepi A., Di Virgilio A., Chiarotti F., Ricceri L., Venerosi Pesciolini A., Gilardi E., Moracci G., Calamandrei G., Olivieri A., Mantovani A. (2009) Developmental exposure to chlorpyrifos induces alterations in thyroid and thyroid hormone levels without other toxicity signs in cd1 mice. Toxicol Sci. 108, 2(2009):311-329.

(3) Tait S., Ricceri L., Venerosi A., Maranghi F., Mantovani A., Calamandrei G. "Long-term effects on hypothalamic neuropeptides after developmental exposure to chlorpyrifos in mice". Environ Health Perspect. 117,1(2009):112-116.

(4) Turci R., Sturchio E., Businaro J., Casorri L., Imbriani M., Minoia C. "Interferenti endocrini. Schede monografiche 6 Clorpirifos e clorpirifos-metile" G Ital Med Lav Erg 33, 2 (2011):149-184  http://88.149.153.159/cciaa/data/docs/GIMLE%20-%20interferenti%20endocrini%20-%20clorpirifos%20e%20m.pdf

(5) Shelton J.F., Geraghty E.M., Tancredi D.J.,Delwiche L.D., Schmidt R.J., Ritz B.  Hansen L., Hertz-Picciotto I. "NeurodevelopmentalDisorders and Prenatal Residential Proximity to Agricultural Pesticides: The CHARGE Study" Environmental Health Perspectives 122, 10:(2014)1103-1109 http://ehp.niehs.nih.gov/1307044/

(6) Rauh V.A., Garfinkel R., Perera F.P., Andrews H.F., Hoepner L., Barr D.B., Whitehead R., Tang D., Whyatt R.W. "Impact of prenatal chlorpyrifos exposure on neurodevelopment in the first 3 years of life among inner-city children". Pediatrics 118 (2006):1845-1859. Rauh V.A., Arunajadai S., Horton M., Perera F., Hoepner L., Barr D.B., Whyatt R. "Seven-year neurodevelopmental scores and prenatal exposure to chlorpyrifos, a common agricultural pesticide". Environ Health Perspect 119, 8(2011):1196-1201.

(7) Risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2013 sulla protezione della salute pubblica dagli interferenti endocrini http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2013-0090+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT

(8) Per interpretare i dati va tenuto conto che i valori di riferimento di una "popolazione generale" più attendibili sono quelli disponibili per gli Stati Uniti. . Le indagini più recenti negli Usa  realizzate tra il 1999 e il 2000 (n = 1994) e tra il 2001 e il 2002 (n = 2509), hanno evidenziato valori molto simili tra loro, oltre che una tendenza alla diminuzione dei livelli di TCP nella popolazione generale americana, con media geometrica pari rispettivamente a 1,58 e 1,73 μg/g creatinina. Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Third National Report on Human Exposure to Environmental Chemicals. Atlanta (GA). 2005.

(9) http://www.trm.to.it/files/Comunicazione/ConvenzioneStoccolma.pdf

(10) http://www.pan-europe.info/News/PR/121009_Chlorpyrifos_as_POP_final.pdf

 

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