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(22.02.13)Si scatenano le reazioni per l'orso M13.

Al di là dello spreco di demagogia l'occasione porta alla luce come i pretesi amici degli orsi non abbiano affatto agito in modo oculato per favorire una presenza "sostenibile" del plantigrado. Le menzogne raccontate per "far accettare" l'orso e la protezione  dei soggetti pericolosi sono diventati dei boomerang. leggi tutto

 

(17.02.13) Cosa aspettano ad abbattere l'orso pericoloso?

Ieri l'orso M13, che si comporta come il padrone della val Poschiavo, ne ha fatte di cotte e di crude: due escursionisti seguiti, una ragazza in stato di shock ospedalizzata a Poschiavo, ancora "visite" alle aziende agricole. Le autorità stanno scherzando con il fuoco. Per paura delle reazioni degli animalisti non tutelano la sicurezza pubblica. E la stagione turistica? leggi tutto

 

(25.11.12) Successo dellaserata a Poschiavo (Grigioni) Venerdì sera all'ex cinema Rio di Poschiavo un folto pubblico ha seguito con attenzione e compostezza le testimonianze relative alla problematica della, convivenza imposta con i grandi predatori. Non vi sono state polemiche e contestazioni. Colto in pieno l'obiettivo del comitato spontaneo che promuove una informazione oggettiva sul problema. leggi tutto

 

(23.11.12) A Poschiavochi intorbida le acque sono gli animal-ambientalisti In una lettera di ieri al Consigliere di stato Cavigelli Silva Samadeni leader di Pro Natura  intorbida le acque proprio alla viglia dell'incontro di informazione sui grandi predatori. Evoca il fantasma di una iniziativa pilotata dall'Italia dalla Lega Nord. Niente di più falso. Ma intanto la preoccupazione dei Poschiavini per la presenza e i danni dell'orso viene attribuita a sobillazione politica, per lo più da partiti stranieri e di "estrema destra". Una maldestra operazione politica che si ritorcerà contro i suoi autori. leggi tutto

 

(07.09.12) Lezioni dalla Val Poschiavo (Canton Grigioni)

Il 23 si terrà a Poschiavo un grande incontro pubblico di informazione sul problema della reintroduzione dei grandi carnivori sulle Alpi. Ci saranno trentini e piemontesi a testimoniare della "convivenza" con questi animali superprotetti. Che l'iniziativa parta da una piccola valle è emblematico dell'importanza dei non distrutti valori di indipendenza, identità e coesione di una comunità alpina leggi tutto


(15.10.12) I poschiavini si ribellano alle bugie di stato (Canton Grigioni)

Il Consigliere di stato (ministro) Cavigelli è stato accolto a Poschiavo dai contadini con le carcasse degli animali uccisi dall'orso M13. Cavigelli ha sostenuto che i problemi derivano dal "non essere abituati alla presenza dell'orso". Bugie. In Trentino sono "abituati" e i problemi aumentano. È una bestia pericolosa che le pallottole di gomma non allontanano dai centri abitati. Ma l'Ufficio caccia cantonale (come si legge nel comunicato sul sito del comune di Poschiavo) diceva: "M13 è un orso tranquillo, che non ha creato problemi". Bugie di stato alle quali i Poschiavini intendono dire basta.  Per smascherarle meglio si prepara (organizzato da Amamont e Ruralpini) un incontro a Poschiavo con il Comitato anti orso del Trentino. leggi tutto

 

(06.10.12) A Parre (Bg)tanto interesse per "Fuori dal Gregge"

La comunità di Parre (in Val Seriana)  ha dimostrato interesse per il documentario che da voce ai pastori vaganti lombardi. Alla proiezione di sabato sera erano presenti giovani, anziani, bambini ed è seguita una lunga discussione. Parre si conferma un paese orgoglioso delle proprie origini pastorali marcando la differenza con molte località dove il passato ruralpino (contadino e pastorale) è stato rinnegato. Però il film, oltre ad essere occasione di autoriconoscimento è anche un ottimo strumento per introdurre il dibattito sull'attualità del pastoralismo, come riferimento post-ambientalista, anche in contesti cittadini e con i nuovi movimenti sociali   leggi tutto

 

(05.10.12) Compagno orso(ad Ardesio, Bg)

Il giorno 4 è stato presentato ad Ardesio in alta Val Seriana il film di Valentina De Marchi "Compagno Orso. L'opera è stata presentata dall'autrice (nella foto). Un "film verità" che ha il valore della documentazione non solo umana e sociale ma anche scientifica, attestando che l'orso in Trentino "non è più un orso, non è più selvatico". Ma è una bestia da zoo all'aperto alimentata come in un supermarket alle spalle dei pastori. Che abbandonano le malghe una dopo l'altra  leggi tutto

 

(29.09.12) Valseriana.Pastori, orsi, film

Anna Carissoni riferisce dell'incontro organizzato da Life Arctos (il solito progetto propagandistico pro orso) alla mostra della pecora Bergamasca di Clusone del 24 settembre. E ci parla anche il film "Fuori dal gregge" con protagonisti i pastori vaganti lombardi presentato in prima assoluta a Parre il giorno 6 ottobre. Il 4 ottobre, invece, ad Ardesio (in alta valle) sarà proiettato per la prima volta in Lombardia il film "Compagno orso" di Valentina De Marchi, antropologa veneta che ha utilizzato materiale girato da un pastore durante quattro stagioni di alpeggio in Trentino. Valentina e il pastore saranno presenti alla serata 

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(12..09.12) Parco dello Stelvio contro un suddito che osa dissentire sull'orso

Prima gli tolgono il microfono all'incontro "informativo" a Bormio. Poi, con un documento ripreso prontamente dai media provinciali, il Parco dello Stelvio qualifica come "false e scorrette" le posizioni di un residente di Valfurva (in alta Valtellina) che osa sollevare dubbi sulla non pericolosità dell'orso (basandosi su Ruralpini). A quando un confronto democratico cari Signori dell'Orso?  leggi tutto

 

(11.08.12) A Poschiavo (GR-CH) le voci contro l'orso messe a tacere

Che l'introduzione degli orsi e dei lupi sia operazione contro la libertà dei montanari alpini e contro la democrazia è lampante. Una conferma preoccupante è arrivata giovedì sera da Poschiavo leggi tutto

 

(09.08.12) Valposchiavo (GR-CH)"Gli orsi non li vogliamo"

L'orso M13 che scorazza nelle Alpi retiche ha colpito anche gli allevatori della Val Poschiavo. Dopo la dura presa di posizione dell'assessore di Tirano Ciapponi Landi, che ha definito "una follia" la reintroduzione dell'orso in Valtellina, ne è arrivata un'altra altrettanto autorevole dall'altra parte del confine. L'avv. Plinio Pianta, esponente politico poschiavino e grigionese e presidente dell'associazione transfrontaliera Amici delgli alpeggi e della montagna (AMAMONT)ha scritto, a nome dell'associazione da lui presieduta una lettera aperta al Cantone. leggi tutto

 

(31.07.12) Tirano (So). L'orso in città è un fatto normale?

Orsi a spasso nelle citta? In Valtellina l'orso ha passeggiato indisturbato in area ubana a Morbegno e a Tirano. L'assessore tiranese Bruno Ciapponi Landi non è convinto che sia un fatto così "normale" e, a fronte delle "rassicurazioni" della responsabile del servizio faunistico provinciale sul monitoraggio dell'animale (M13) dichiara pubblicamente di sentirsi ancora più preoccupato per la sicurezza dei cittadini.

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(08.07.12) Poveri orsi

Esibiti come bestie da baraccone, sfruttati commercialmente, oggetto di voyeurismo, spiati, radiocollarati, attirati da incoscienti fotografi, disturbati da elicotteri, pallottole di gomma e petardi, narcotizzati, catturati in trappole-tubo, uccisi "dai loro amici", "stirati" dalle automobili, castrati e imprigionati. Gli orsi trentini sono le prime vittime della messa in scena della wilderness, sono vittime dell'ipocrisia dominante, che impone la caduta dei confini tra domestico e selvatico, la mitologia ribaltata dell' orso "vegetariano" e della "buona fiera", mescolando escatologia biblica, Disney e... business. Nel mondo ecologista si impone una riflessione.

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(29.05.12) Gli orsi sono pericolosi per l'uomo?

In Trentino, specie dopo il primo attacco a delle persone, infuria la polemica sugli orsi e si chiede un "giro di vite" sugli orsi potenzialmente pericolosi, senza esitare ad abbatterli. Ma gli orsi rappresentano un reale pericolo per l'uomo?  leggi tutto

 

(24.05.12) Strembo (Tn). Esplode la protesta per la strage degli asini. Nasce il Comitato anti-orsi

È stata una donna a dare finalmente il la alla protesta. Si è vista due suoi asini "Beppo" e "Cirillo" sbranati dall'orso e ha reagito. Non solo ha portato personalmente la carcassa di Beppo davanti alla sede del Parco (Adamello-Brenta) responsabile della reintroduzione degli orsi in Trentino, ma ha anche lanciato un Comitato anti-orso che ha subito avuto decine e decine di adesioni anche dalle provincie limitrofe. Per adesioni al Comitato spontaneo anti-orsi telefonare a Wanda Moser al 3483641940

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(12.05.12)  Trentino: Orso, sbagliato e dannoso reintrodurlo 

Il gestore del rifugio Carè alto di Pelugo in Val Rendena (TN) ha scritto una lettera al quotidiano l'Adige dopo aver subito la perdita di un'asina di 12 anni che faceva parte della sua famiglia; aiutava nei trasporti in malga ma giocava anche con i suoi figli. Marco Bosetti non risparmia giudizi taglienti agli "ecologisti da salotto" e a tutti coloro che: a tutti coloro che hanno ritenuto e ritengono che il mio asino siameno importante del loro orso

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(07.03.13) Dopo diversi episodi di incontri ravvicinati con orsi a pochi passi da Trento un avvocato della città tridentina chiede al ministro degli interni Alfano di liberalizzare la vendita dello spray anti orso al peperoncino

 

Spray al peperoncino per difendere

dagli orsi chi frequenta la montagna

 

di Michele Corti

L'avvocato Mario Giuliano, citando la casistica di incidenti mortali pubblicata da Ruralpini scrive al ministro Alfano per chiedere che lo spray utilizzato in America per difendersi dalle aggressioni degli orsi non sia considerato come un'arma e posto in libera vendita.

 

Quella invocata dall'avv. Mario Giuliano, che finalmente intraprende un'azione concreta in tema di orsi rappresenta una misura precauzionale per proteggere escursionisti e lavoratori della montagna (pastori, boscaioli e non solo) che troppo spesso sono stati protagonisti di "incontri ravvicinati" che avrebbero preferito evitare. Prima che, anche in Italia, gli orsi importati irresponsabilmente dai Balcani (dove gli incidenti mortali non sono rari) uccidano qualcuno. La Provincia autonoma di Trento ha previsto un'assicurazione che rifonde 250 mila euro in caso di uccisione di una persona da parte da parte di un orso ma a patto che gli eredi rinuncino ad ogni rivalsa legale.

 

 

Rassicurazioni ideologiche e pericolose: "gli orsi non sono pericolosi"

 

Considerate le circostanze discutibili (sotto vari profili) dell'introduzione degli orsi in Trentino e l'atteggiamento della Provincia (Ufficio Foreste) che sistematicamente sottovaluta la pericolosità degli orsi negando platealmente la loro pericolosità viene da riflettere se non ci sia una resposabilità legale a fronte di futuri incidenti.

 

Sul sito della Provincia di Trento www.orso.provincia.tn.it si legge:

 

"L’orso è per natura un animale cauto e diffidente, specialmente con l’uomo, suo principale nemico. Quando lo incontra si comporta solitamente in modo schivo e timoroso e, come la gran parte degli animali selvatici, preferisce evitarlo. L’orso non attacca, se non è in qualche modo provocato. Bastano dunque poche semplici norme di comportamento per ridurre al minimo i già di per se improbabili rischi di aggressione". " gli attacchi (rarissimi) non sono comunque mai il risultato di un comportamento predatorio, ma piuttosto di autodifesa." (la copia cache è ancora accessibile da google e a buon buon conto l'abbiamo copiata integralmente)

 

Se gli attacchi siano rarissimi lo possono giudicare i lettori. È sufficiente che diano una lettura all'elenco (mancano casi mortali nel 2012 e 2013) messo insieme da Ruralpini che cita fonti scientifiche o accreditate agenzie giornalistiche internazionali. In America (dove esistono varietà di orso bruno è ammesso che l'orso manifesti un comportamento predatorio nei confronti dell'uomo e anche il caso di Brasov in Romania del 2008 è palesemente un caso di predazione (la vittima dormiva su una panchina)

 

Nascondere le informazioni su casi di incidenti mortali avvenuti in Europa come si ostina a fare la Provincia di Trento (Dr. Claudio Groff), non considerare le segnalazioni dello scrivente (sino a quanto ha ricevuto dal dirigente il gentile invito a non seccarlo più) è altrettanto grave dell'allarmismo perché rassicura in modo aprioristico e crea una falsa e pericolosa percezione dell' orso "inoffensivo". Si parla di casi attestati da pubblicazioni scientifiche non da "chiacchere da bar" come gli orsologi altezzosi qualificano ogni informazione giornalistica.

 

Va poi detto che la Provincia autonoma evita di mettere in atto quei provvedimenti cautelativi che potrebbero prevenire gli incidenti. La fa per non rischiare di compromettere il turismo (dopo che si è usato in modo sguaiato l'orso come testimonial del marketing territoriale).  Provincia e il Parco Adamello Brenta si guardano bene dall'affiggere cartelli di pericolo intorno alle aree più intensamente frequentate dai plantigradi, segnalando che gli orsi rappresentano un potenziale pericolo.

 

 

In caso di incidenti è bene che i responsabili (facilmente individuabili) siano consapevoli della possibilità concreta che contro di essi vengano intraprese azioni legali (altro che rinunciare ad ogni rivalsa!) considerato che il loro comportamento potrebbe configurarsi quale responsabilità colposa commissiva e omissiva.

Molti trentini sono rassegnati al fatto che la partita orsi verrà affrontata in modo serio solo dopo che qualche turista o montanaro sarà vittima degli orsi. Bisogna ribellarsi a questo fatalismo anche se l'atteggiamento delle istituzioni, prono all'ambientalismo urbano e accademico più retrivo e antisociale e alle lobby, indurrebbe alla passività.

 

 

Finalmente qualcuno agisce

 

A non starci è l'avv. Giuliano che ha preso carta e penna e, indignato per l'inerzia della Provincia a fronte del moltiplicarsi della presenza dei plantigradi e degli "incontri ravvicinati" con essi, si è rivolto direttamente al Ministro dell'Interno.

Finché è in gioco la vita di asini, pecore, capre, mucche nulla si smuoverà perché la vita di questi animali e l'interesse economico di chi gli alleva valgono meno di sterco per le istituzioni (lo sterco è "oro" da quando c'è il biogas!). Tempo e fatica sprecata appellarsi all'insostenibilità per pastori e allevatori di montagna di una politica di incoraggiamento all'espansione di orsi e lupi e di loro "intoccabilità". Tempo e fatica sprecati nell'Italia dove la servitù della gleba non è mai stata abolita e i rurali e i montanari sono cittadini di serie B nella costituzione non scritta (ma più rispettata di quella scritta) di una Repubblica fondata sul lavoro ... degli altri e in cui la classe intellettuale parassitaria e trasformista (tinta di nero, rosso o di verde a seconda della convenienza) impone le sue visioni e i suoi interessi. Ecco allora che l'unico modo per aprire una breccia è appellarsi alla questione della sicurezza pubblica. Una questione ben concreta non solo in relazione agli orsi ma anche ai branchi di lupi che stanno colonizzando le aree suburbane, stanno aumentando di numero e di dimensione, sono sempre meno timorosi dell'uomo al quale portano via le prede domestiche sotto il naso nell'impotenza degli allevatori. Giuliano si rivolge al Ministro dell'Interno ma sarà opportuno sollecitare anche i Prefetti e i Sindaci.

 

 

 

 

Il corpo semidivorato di un fotografo naturalista ucciso in Siberia da un orso

 

Alaska , ottobre 2003, il corpo di Timothy Treadwell, un ecologo amatoriale appassionato di orsi ucciso con la fidanzata nel Katmai National Park

 

Le immagini sopra riportate sono "orripilanti" ma sono reali. L'orso Yoghi è una deformazione ideologica, e veramente orripilante è negare a tutti i costi la pericolosità degli orsi per portare avanti progetti che procurano vantaggi economici ai loro proponenti

 

 

L'istanza dell'avv. Mario Giuliano  al Ministro dell'Interno

Oggetto: Richiesta modifica regolamento DM Interno 12 maggio 2011 n. 103 per la sicurezza di escursionisti e lavoratori della montagna.

Onorevole Ministro,

come Lei forse saprà, da una decina d'anni in Trentino è stato reintrodotto l'orso bruno, che precedentemente era praticamente estinto.
Attualmente i capi censiti sono 43, come da tabella e grafico tratto dal Rapporto Orso 2012, che allego (doc. 1).
Inizialmente introdotto in 10 esemplari nel Trentino occidentale (anzi nel Parco Adamello Brenta), l'orso ha raggiunto una popolazione ragguardevole e ha ormai sconfinato anche nel Trentino orientale, superando autostrada e ferrovia, che si pensava ostacoli invalicabili, come da dichiarazione del dirigente del Servizio Foreste della P.A.T. sul quotidiano Trentino del 1 luglio 2013 (doc. 2). Nello stesso articolo vi è la notizia di avvistamenti dell'orso sulla Marzola, montagna a 5 km da Trento in linea d'aria, e nei pressi del popoloso sobborgo di Povo.
Si allega la mappa, tratta sempre dal Rapporto Orso 2012, degli 882 avvistamenti visuali e fotografici dell'anno scorso, radiotelemetria esclusa (doc. 3), che già evidenzia sconfinamenti nel Trentino orientale.
Altri recenti avvistamenti in prossimità di popolosi insediamenti umani sono quelli segnalati dal quotidiano L'Adige del 2 giugno 2013 (doc. 4), che riferisce la distruzione di alcune arnie nei pressi di Montagnaga, piccolo borgo turistico a 4 km in linea d'aria da Pergine Valsugana, e dallo stesso quotidiano del 28 giugno 2013 (doc. 5), che riferisce di due incursioni dell'orso al Lago di Cei, a 7 km in linea d'aria da Rovereto.
Frequenti sono le notizie di capi di bestiame sbranati dall'orso, di arnie distrutte, di incidenti stradali causati dal plantigrado e anche di incontri con escursionisti, i quali ultimi finora non sembra abbiano avuto conseguenze per l'incolumità delle persone coinvolte. Ciononostante grande è l'allarme sociale. A titolo puramente esemplificativo si allegano alcuni degli articoli comparsi negli ultimi sei mesi (docc. 6-10).
Quanto alla incolumità delle persone si è usata la forma dubitativa in quanto l'interrogazione n. 2126 del 24 settembre 2010 del Gruppo Consiliare Lega Nord del Consiglio Provinciale della P.A.T. ipotizza che due escursionisti siano morti cadendo in un dirupo perché inseguiti dall'orso (doc. 11).
Anche altre forze politiche da tempo hanno formulato interrogazioni in merito alla questione orso in Consiglio Provinciale. A titolo puramente esemplificativo si allegano le interrogazioni n. 2118 del 1 ottobre 2010 del Consigliere Giovanazzi di Amministrare il Trentino (doc. 12), la numero 2029 del 6 settembre 2010 del Consigliere Dominici del Gruppo del Partito Autonomista Trentino Tirolese (doc. 13), la numero 2599 del 18 febbraio 2011 del Consigliere Morandini del Gruppo PdL (doc. 14). Interrogazioni alle quali la Giunta ha fornito risposte del tutto insoddisfacenti, conformemente all'approccio ideologico-propagandistico del governo provinciale.
La politica del governo provinciale è infatti quella di utilizzare l'orso come brand commerciale, irresponsabilmente disinformando la popolazione sui reali pericoli.
Su tutti i mezzi di Trentino Trasporti campeggia infatti il logo costituito da una zampa d'orso stilizzata con artigli (doc. 15), ed è questo solo uno dei numerosi esempi.
Quanto poi alla disinformazione eclatanti sono gli slogan dell'allegato poster patinato (doc. 16), dove l'orso viene ridotto a un cartone animato (ha condiviso le grotte con i nostri avi), viene falsificata la realtà storica (le montagne con i nostri padri), e infine un animale feroce viene paragonato a un peluche (e le culle con in nostri figli).
Sul suo sito internet ufficiale (doc. 17) la P.A.T. ammette bensì che l'orso può essere pericoloso in determinate circostanze, negando però sempre che l'orso possa avere comportamenti predatori nei confronti dell'uomo, come invece è avvenuto anche recentemente ed è stato documentato dall'allegato articolo del Prof. Michele Corti, docente di zootecnia montana all'Università di Milano (doc. 18).
Recentemente il Ministro, con il Decreto citato in oggetto, ha disciplinato gli spray al peperoncino per autodifesa di libera vendita.
Un prodotto con tali caratteristiche non è efficace per difendersi dall'orso, esistendo però sul mercato estero prodotti idonei a tale scopo. Si allega la descrizione di uno di tali prodotti a titolo di esempio (doc. 19). Come si vede dalle caratteristiche lo spray anti-orso deve avere una capacità 10-15 volte maggiore di quella per difesa personale e una gittata 4 volte maggiore.
Pertanto si chiede di congruamente modificare il regolamento in oggetto in modo da consentire quantomeno a escursionisti e lavoratori della montagna di dotarsi in regime di libera vendita di spray al peperoncino anti-orso, in particolare portando, per tale uso, la capacità a 400 g e la gittata a 12 metri (mi sembra che siano questi i due punti principali, vedranno poi i tecnici del ministero se sono necessarie altre modifiche).

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