Ruralpini        Commenti/Fabbrica degli orsi

Seguimi su Twitter

Choose language

Tweet

 

 

 

 

Scorri i principali temi di Ruralpini e accedi agli indici degli articoli

Siti e blog antiorso

 

www.atsenzagp.org/it-IT/

Sito dell'Associazione per un terrritario senza grandi predatori (Val Poschiavo, Canton Grigioni)

 

orsotrentino.blogspot.it/

Blog su e contro l'orso in Trentino dell'avv. Mario Giuliano

 

comitatoantiorso.webnode.it

Blog del comitato antorso e grandi predatori del Trentino

 

Ti può interessare anche:

 

(18.04.14) Life Ursus di fronte alla realtà

Robi Ronza commenta l'aggressione subita da un uomo in Trentino che ha 'osato' andare a cercare funghi in un bosco disturbando il sacro territorio dei sacri orsi.  La provincia di Trento non ne uscirà facilmente da un ginepraio dove a metterla in croce ci sono anche (oltre ad animalisti e valligiani furenti) anche il Ministero, la regione Veneto (Zaia pro-orsi, l'assessore al'agricoltura contro) . Intanto a ferragosto in tutta Italia si sa che ad andar a funghi in Trentino si rischia la vita. Ottima promozione per le famiglie. Grazie Life Ursus da parte degli albergatori (che potevano anche loro pensarci prima che la 'promozione' a suon di orsi era un boomergan).

  leggi tutto

 

(11.08.13) "Autorità italiane inginocchiate all'animalismo"

Il governo del Canton Grigioni comunicava il 6 agosto di aver intrapreso passi ufficiali nei confronti di Berna per sollecitare l'Italia ad abbattere gli orsi trentini problematici ed evitarne l'arrivo in Svizzera. Ora l'Ufficio federale per l'ambiente da ragione a Coira e annuncia un prossimo passo dell'ambasciatore svizzero contro il Ministero dell'ambiente romano

 leggi tutto

 

(27.07.13)Dalle parole ai fatti : Comitato antiorso

Quest' anno le azioni del Comitato antiorso (diventato anche "e Granbdi Predatori") del Trentino si sono fatte più incisive. La campagna di raccolta firme "per liberare il Trentino dagli orsi" prevede banchetti informativi sui mercati dei paesi rivolti anche ai turisti. Sino all'anno scorso vi era il timore di perdere il consenso degli albergatori. Ora si teme anche per il turismo. 

leggi tutto

 

(03.07.13) Liberalizzare lo spray anti orso.

L'avvocato Mario Giuliano di Trento, citando la casistica di incidenti mortali pubblicata da Ruralpini, scrive al ministro Alfano per chiedere che lo spray utilizzato in America per difendersi dalle aggressioni degli orsi non sia considerato come un'arma e posto in libera vendita.leggi tutto

 

(22.02.13)Si scatenano le reazioni per l'orso M13.

Al di là dello spreco di demagogia l'occasione porta alla luce come i pretesi amici degli orsi non abbiano affatto agito in modo oculato per favorire una presenza "sostenibile" del plantigrado. Le menzogne raccontate per "far accettare" l'orso e la protezione  dei soggetti pericolosi sono diventati dei boomerang. leggi tutto

 

(17.02.13) Cosa aspettano ad abbattere l'orso pericoloso?

Ieri l'orso M13, che si comporta come il padrone della val Poschiavo, ne ha fatte di cotte e di crude: due escursionisti seguiti, una ragazza in stato di shock ospedalizzata a Poschiavo, ancora "visite" alle aziende agricole. Le autorità stanno scherzando con il fuoco. Per paura delle reazioni degli animalisti non tutelano la sicurezza pubblica. E la stagione turistica? leggi tutto

 

(25.11.12) Successo dellaserata a Poschiavo (Grigioni) Venerdì sera all'ex cinema Rio di Poschiavo un folto pubblico ha seguito con attenzione e compostezza le testimonianze relative alla problematica della, convivenza imposta con i grandi predatori. Non vi sono state polemiche e contestazioni. Colto in pieno l'obiettivo del comitato spontaneo che promuove una informazione oggettiva sul problema.

leggi tutto

 

(23.11.12) A Poschiavochi intorbida le acque sono gli animal-ambientalisti In una lettera di ieri al Consigliere di stato Cavigelli Silva Samadeni leader di Pro Natura  intorbida le acque proprio alla viglia dell'incontro di informazione sui grandi predatori. Evoca il fantasma di una iniziativa pilotata dall'Italia dalla Lega Nord. Niente di più falso. Ma intanto la preoccupazione dei Poschiavini per la presenza e i danni dell'orso viene attribuita a sobillazione politica, per lo più da partiti stranieri e di "estrema destra". Una maldestra operazione politica che si ritorcerà contro i suoi autori. leggi tutto

 

(07.09.12) Lezioni dalla Val Poschiavo (Canton Grigioni)

Il 23 si terrà a Poschiavo un grande incontro pubblico di informazione sul problema della reintroduzione dei grandi carnivori sulle Alpi. Ci saranno trentini e piemontesi a testimoniare della "convivenza" con questi animali superprotetti. Che l'iniziativa parta da una piccola valle è emblematico dell'importanza dei non distrutti valori di indipendenza, identità e coesione di una comunità alpina leggi tutto


(15.10.12) I poschiavini si ribellano alle bugie di stato (Canton Grigioni)

Il Consigliere di stato (ministro) Cavigelli è stato accolto a Poschiavo dai contadini con le carcasse degli animali uccisi dall'orso M13. Cavigelli ha sostenuto che i problemi derivano dal "non essere abituati alla presenza dell'orso". Bugie. In Trentino sono "abituati" e i problemiaumentano. È una bestia pericolosa che le pallottole di gomma non allontanano dai centri abitati. Ma l'Ufficio caccia cantonale (come si legge nel comunicato sul sito del comune di Poschiavo) diceva: "M13 è un orso tranquillo, che non ha creato problemi". Bugie di stato alle quali i Poschiavini intendono dire basta.  Per smascherarle meglio si prepara (organizzato da Amamont e Ruralpini) un incontro a Poschiavo con il Comitato anti orsodel Trentino. leggi tutto

 

(06.10.12) A Parre (Bg)tanto interesse per "Fuori dal Gregge"

La comunità di Parre (in Val Seriana)  ha dimostrato interesse per il documentario che da voce ai pastori vaganti lombardi. Alla proiezione di sabato sera erano presenti giovani, anziani, bambini ed è seguita una lunga discussione. Parre si conferma un paese orgoglioso delle proprie origini pastorali marcando la differenza con molte località dove il passato ruralpino (contadino e pastorale) è stato rinnegato. Però il film, oltre ad essere occasione di autoriconoscimento è anche un ottimo strumento per introdurre il dibattito sull'attualità del pastoralismo, come riferimento post-ambientalista, anche in contesti cittadini e con i nuovi movimenti sociali  

 leggi tutto

 

(05.10.12) Compagno orso(ad Ardesio, Bg)

Il giorno 4 è stato presentato ad Ardesio in alta Val Seriana il film di Valentina De Marchi "Compagno Orso. L'opera è stata presentata dall'autrice (nella foto). Un "film verità" che ha il valore della documentazione non solo umana e sociale ma anche scientifica, attestando che l'orso in Trentino "non è più un orso, non è più selvatico". Ma è una bestia da zoo all'aperto alimentata come in un supermarket alle spalle dei pastori. Che abbandonano le malghe una dopo l'altra  leggi tutto

 

(29.09.12) Valseriana.Pastori, orsi, film

Anna Carissoni riferisce dell'incontro organizzato da Life Arctos (il solito progetto propagandistico pro orso) alla mostra della pecora Bergamasca di Clusone del 24 settembre. E ci parla anche il film "Fuori dal gregge" con protagonisti i pastori vaganti lombardi presentato in prima assoluta a Parreil giorno 6 ottobre. Il 4 ottobre, invece, adArdesio (in alta valle) sarà proiettato per la prima volta in Lombardia il film "Compagno orso" di Valentina De Marchi, antropologa veneta che ha utilizzato materiale girato da un pastore durante quattro stagioni di alpeggio in Trentino. Valentina e il pastore saranno presenti alla serata 

  leggi tutto

 

(12..09.12) Parco dello Stelvio contro un suddito che osa dissentire sull'orso

Prima gli tolgono il microfono all'incontro "informativo" a Bormio. Poi, con un documento ripreso prontamente dai media provinciali, il Parco dello Stelvio qualifica come "false e scorrette" le posizioni di un residente di Valfurva (in alta Valtellina) che osa sollevare dubbi sulla non pericolosità dell'orso (basandosi su Ruralpini). A quando un confronto democratico cari Signori dell'Orso?  leggi tutto

 

(11.08.12) A Poschiavo (GR-CH) le voci contro l'orso messe a tacere

Che l'introduzione degli orsi e dei lupi sia operazione contro la libertà dei montanari alpini e contro la democrazia è lampante. Una conferma preoccupante è arrivata giovedì sera da Poschiavo leggi tutto

 

(09.08.12) Valposchiavo (GR-CH)"Gli orsi non li vogliamo"

L'orso M13 che scorazza nelle Alpi retiche ha colpito anche gli allevatori della Val Poschiavo. Dopo la dura presa di posizione dell'assessore di Tirano Ciapponi Landi, che ha definito "una follia" la reintroduzione dell'orso in Valtellina, ne è arrivata un'altra altrettanto autorevole dall'altra parte del confine. L'avv. Plinio Pianta, esponente politico poschiavino e grigionese e presidente dell'associazione transfrontaliera Amici delgli alpeggi e della montagna (AMAMONT)ha scritto, a nome dell'associazione da lui presieduta una lettera aperta al Cantone. leggi tutto

 

(31.07.12) Tirano (So). L'orso in città è un fatto normale?

Orsi a spasso nelle citta? In Valtellina l'orso ha passeggiato indisturbato in area ubana a Morbegno e a Tirano. L'assessore tiranese Bruno Ciapponi Landi non è convinto che sia un fatto così "normale" e, a fronte delle "rassicurazioni" della responsabile del servizio faunistico provinciale sul monitoraggio dell'animale (M13) dichiara pubblicamente di sentirsi ancora più preoccupato per la sicurezza dei cittadini.

leggi tutto

 

(08.07.12) Poveri orsi

Esibiti come bestie da baraccone, sfruttati commercialmente, oggetto di voyeurismo, spiati, radiocollarati, attirati da incoscienti fotografi, disturbati da elicotteri, pallottole di gomma e petardi, narcotizzati, catturati in trappole-tubo, uccisi "dai loro amici", "stirati" dalle automobili, castrati e imprigionati. Gli orsi trentini sono le prime vittime della messa in scena della wilderness, sono vittime dell'ipocrisia dominante, che impone la caduta dei confini tra domestico e selvatico, la mitologia ribaltata dell' orso "vegetariano" e della "buona fiera", mescolando escatologia biblica, Disney e... business. Nel mondo ecologista si impone una riflessione.

leggi tutto

 

(29.05.12) Gli orsi sono pericolosi per l'uomo?

In Trentino, specie dopo il primo attacco a delle persone, infuria la polemica sugli orsi e si chiede un "giro di vite" sugli orsi potenzialmente pericolosi, senza esitare ad abbatterli. Ma gli orsi rappresentano un reale pericolo per l'uomo?  leggi tutto

 

(24.05.12) Strembo (Tn). Esplode la protesta per la strage degli asini. Nasce il Comitato anti-orsi

È stata una donna a dare finalmente il la alla protesta. Si è vista due suoi asini "Beppo" e "Cirillo" sbranati dall'orso e ha reagito. Non solo ha portato personalmente la carcassa di Beppo davanti alla sede del Parco (Adamello-Brenta) responsabile della reintroduzione degli orsi in Trentino, ma ha anche lanciato un Comitato anti-orso che ha subito avuto decine e decine di adesioni anche dalle provincie limitrofe. Peradesioni al Comitato spontaneo anti-orsi telefonare a Wanda Moser al 3483641940

leggi tutto

 

(12.05.12)  Trentino: Orso, sbagliato e dannoso reintrodurlo 

Il gestore del rifugio Carè alto di Pelugo in Val Rendena (TN) ha scritto una lettera al quotidiano l'Adige dopo aver subito la perdita di un'asina di 12 anni che faceva parte della sua famiglia; aiutava nei trasporti in malga ma giocava anche con i suoi figli. Marco Bosetti non risparmia giudizi taglienti agli "ecologisti da salotto" e a tutti coloro che: a tutti coloro che hanno ritenuto e ritengono che il mio asino siameno importante del loro orso

leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(23.08.14) Ugo Rossi, presidente del Trentino si copre di ridicolo. Con i suoi autogol dimostra come la premiata fabbrica degli orsi (Life Ursus) sia fuori controllo. Prima dice di voler limitare gli orsi con catture e abbattimenti, poi - inginocchiandosi agli animalisti - supplica le altre regioni di subirsi un 'contingentamento' di plantigradi da esportazione. Come fossero rifiuti speciali

 

Fabbrica degli orsi fuori controllo.

La politica trentina annaspa

di Michele Corti

Caro Rossi vuoi sbolognare gli orsi (divenuti una grana) ai vicini  montanari di serie B. Beh, se sei pronto a dividere anche l'autonomia con i montanari lombardoveneti allora forse... Se no gli orsi spostali ad Est dell'Adige in tante belle valli dove c'è ancora posto (poi vediamo se la gente è disposta ad accogliere i discoli). Troppo comodo 'mettere in comune' le rogne. E ricorda: se l'orsa che ha mandato all'ospedale il fungaiolo non viene catturata alla prossima aggressione tu Groff e Masé diventate responsabili di omicidio/lesioni gravi

 

La politica aveva dato corda agli apprendisti stregoni di Life Ursus (un progetto avventuristico criticato a suo tempo da chi studiava gli ultimi orsi trentini). Si era fatta blandire dalla prospettiva di presentare il Trentino come esempio virtuoso di reintroduzione dell'orso sulle Alpi. Ma le cose sono sfuggite di mano perché i presupposti del progetto erano sbagliati: orsi non selezionati sulla base di valutazioni etologiche, scelti tra animali alimentati sui carnai e non timorosi dell'uomo. Nella discendenza dei 10 orsi deportati dalla Slovenia e catapultati nl Parco Adamello Brenta con 'lanci' non idonei per scelta di luoghi e tempi (sempre a detta degli studiosi dell'orso trentino).

 

 

Tutto ciò, unito ad un protocollo molto garantista per gli orsi, poco per le prede degli orsi e per la sicurezza delle persone (che ora si vuole rivedere quando è troppo tardi) ha consentito a cucciolate di orsi di apprendere che scorazzare impuniti, sbranare a ripetizione asini, mucche, manze, pecore, capre, distruggere alveari, danneggiare frutteti è... remunerativo e senza rischi. Di orsi che ne hanno combinate di cotte e di crude se ne contano ormai una serie. Compreso quelli che, quando hanno dimostrato di costituire un pericolo per le persone, sono stati abbattuti (nei paesi civili, in Germania, in Svizzera, non in Italia, dove il suddito conta meno di un orso di Stato e gli isterici animalisti  contano più della popolazione di intere vallate).

Il risultato è stato una strage di animali sacrificati sull'altare dell'ecologia spettacolo, dei nuovi idoli di una società ipocrita e schizofrenica, senza ormai alcuna bussola etica. In più si sono contate una serie di aggressioni alle persone (tra attacchi veri e falsi che comunque provocano danno biologico alle persone in termini di stress, rischio di infarto, trattamenti con psicofarmaci).

 

Libertà dei montanari limitata per la gioia dei Signori dell'orso e dell'idiotismo urbano degli ambientalisti televisivi in pantofole

 

Molte persone, gli anziani e le famiglie con bambini in primis, hanno rinunciato a fare passeggiate nei boschi, a raccogliere legna, a raccogliere funghi. La loro libertà è stata limitata per assecondare i calcoli - pressapochisti - dei politici, il fanatismo pseudoecologico del partito dell'orso che nasconde dietro una fraseologia ambientalistapulsioni superoministe, di signoraggio sul territorio e sui 'servi della gleba', di senso di mistica superiorità sulla plebe in forza della Scienza e della Natura Vindice.

Un partito che nasconde la sublimazione di frustrazioni piccolo borghesi con le proiezioni nell'orso super macho (in versione maschile e femminile dalle trasparenti valenze sessuali), vero eroe che sfugge alle trappole. Un miscuglio disgustoso di cartoon e di Nietzche, di mistica naturista yenkee alla Thoreau e nazional-socialista a cui - non si deve dimenticare - fanno da lubificante, carburante, collante - le milionate erogate per assicurare agli orsologi posti fissi in Provincia, consulenze a palate (anche a favore dello stesso personale della pubblica amministrazione).

 

 

Rossi non sa che pesci pigliare

 

Il gioco per la PAT, la ricca provincia autonona, si è fatto difficile. Già il "principe-vescovo", il presidentissimo Dellai ripeteva che Life Ursus l'aveva ereditato e che era una grana, una rogna di cui lui avrebbe volentieri fatto a meno. Però, a parte rassicurare i valligiani incazzati con il solito paternalismo alla democristiana (a Trento dai Principi Vescovi, a De Gasperi a Piccoli a Dellai c'è stata una continuità di potere rara) dellai, Lorenzo il Magnifico non ha fatto nulla. Si è guardato bene dal fare cose concrete: cambiare le "regole di ingaggio" degli orsi (sono o non sono comparse pubblicitarie della premiata ditta Trentino spa?) e, soprattutto, spostare ad altra carica i Signori dell'Orso che - in perfetta continuità con Life Ursus e spesso assunti a seguito di Life Ursus stesso - dettano la governance della concreta gestione dell'orso (regole di ingaggio, propaganda per cercare - peraltro senza  successo - di convincere  i trentini ad "accettare" la convivenza forzata con 60 orsi che ogni anno aumentano).

Estate calda

 

L'estate 2014 è stata un'estate calda per gli orsi di Life Ursus. M4 ha imperversato sull'altopiano di Asiago uccidendo ad oggi 21 tra vacche e manze e scatenando il furore deglli aleggiatori che minacciano di lasciare le malghe deserte il prossimo anno per far capire ai politici che devono scegliere se vogliono abbandonarle all'orso o tutelare la millenaria attività dell'alpeggio.

Le polemiche contro la Provincia di Trento, colpevole, di aver irradiato orsi dannosi intanto in Veneto crescono dietro i rancori sui referendumn per la secessione dal Veneto.

In qualsiasi paese civile un orso M4 che si diverte ad uccidere a ripetizione (e peraltro consuma poco le carcasse passando al prossimo assaggio da gourmand)  sarebbe già stato fermato da una pallottola. Solo nel paese di Pulcinella, dove contano più le isterie animaliste che l'attività delle persone oneste che curano il territorio, M4 può continuare a scorazzare per la gioia dei suoi fan in pantofole. Cose che succedono non solo per la 'lentezza burocratica' ma anche perché la cultura italiota è ferma all'epoca comunale quando le città angariavano in ogni modo le campagne facendo subire loro un duro colonialismo (legittimato razzisticcamente dalla natura subumana del 'villano').

Considerata l'insostenibilità della situazione la PAT annunciava a luglio di aver predisposto una delibera che introduceva - a correttivo delle regole di ingaggio degli orsi - una delibera che inaugurava il concetto (fin qui rifiutato dai Signori dell'Orso) di "orso dannoso".

Gli 'orsi dannosi' in Trentino potranno essere muniti di radiocollare, ma anche catturati o abbattuti, se non saranno efficaci le misure di prevenzione. Il ministero dell'Ambiente avrebbe dato il suo assenso ma non è ancora arrivato il via libera ufficiale (se mai arriverà). L'assessore trentino Michele Dallapiccola nell'occasone dichiarava:  "Siamo attenti al turismo culturale e sportivo, ma anche agli aspetti naturalistici. Se da una parte il progetto di reintroduzione degli orsi ha rappresentato un'attrattiva, siamo anche consapevoli delle difficoltà che talvolta comporta per i danni al bestiame". Ci vuole la faccia di bronzo di un politicante per derubricare a "difficoltà" le malghe già da anni abbandonate per l'eccessivo rischio di predazione, l'esasperazione di allevatori e pastori.

Contro la delibera si alzava, come prevedibile, il fuoco di sbarramento delle sigle ambiental-animaliste cui si è accodato il M5S che scambia la rete e  le sue frustrazioni con il popolo dimostrando di essere urbanocentrico come tutti gli altri movimenti politici  e perdendo una buona occasone per scrollarsi di dosso le accuse di demagogia.

 

Daniza·"in·fuga""

 

A ferragosto, al clou della stagione turistica, rimbalzava su tutti i media la notizia che un raccoglitore di funghi veniva aggredito da un orso nei boschi di Pinzolo e finiva all'ospedale di Tione. Se il malcapitatonon avesse un fisico da culturista (e non avesse avuto il coraggio di reagire a calci e pugni rimettendoci comunque 40 punti di sutura e un morso allo scarpone) invece che all'ospedale sarebbe finito al cimitero.

Subito si è mobilitata la canea animalista per cercare di evitare la cattura della bestia e limitare i danni di immagine presso la vasta platea dell'idiotismo urbano orsofilo.

Così hanno dipinto l'orsa come una povera mamma che ha difeso i piccoli (ormai grandicelli, peraltro) e accusato il fungaiolo di essersela "andata a cercare" violando il sacro territorio dell'orso dove gli empi umani non devono più osare mettere più piede. Le Alpi non sono più delle comunità insediate, sono tornate alla "natura selvaggia" (e a chi ne manipola la sua costruzione sociale anche a favore degli interessi forti del capitalismo predone che sono ben felici do non avere più comunità per i piedi che si opponfono a Parchi eolici, dighe, TAV, porcate varie).

Gli animalisti sanno benissimo che con la loro isteria il grado di accettazione dell'orso in Trentino calerà a zero. Ma a loro non importa un fico. Sanno benissimo che già prima dell'aggressione di Pinzolo il periodico sondaggio demoscopico sull'accettazione dell'orso aveva registrato una nuova flessione di consenso orsofilo mettendo in evidenza come solo una minoranza resti favorevole al programma di reintroduzione dell'orso, mentre per sempre più trentini Life Ursus evoca "una boiata pazzesca". Una 'furbata' che farà scappare i turisti.

Agli animalisti preme fare lobby sullo stato centrale, sul Ministero dove hanno ottime entrature. Chissenefrega dei trentini. Mica sono democratici gli ambientalisti sono fascisti tinti di verde e di un po' di rosso che non guasta mai.

A gente che antepone la proliferazionedegli orsi a qualsiasi valore e che dice che se qualche umano ci rimette la pelle è un bene (visto che si tratta di specie invasiva troppo diffusa) cosa importa dei valligiani, delle comunità locali? Meno della cacca di una formica.

 

Se ci sarà nuova aggressione Rossi, Masé, Groff si macchieranno di omicidio/lesioni gravi

 

Le polemiche infuriano, l'orsa non si fa catturare (o probabilmente sono i forestali  del Dr.Groff che non la vogliono catturare aspettando che si plachi la buriana da entrambe le parti). Ma scherzano col fuoco.

Se Daniza, un animale radiocollaratoe quindi facilmente localizzabile, restasse libera, la responsabilità del Presidente Rossi, del Dott. Claudio Groff, del Dott. Romano Masé risulterebbero pesantissime.  Se credono che solo gli animalisti diano battaglia se lo scordino. C'è una parte dell'opposizione consigliare decisa a fare sul serio e, soprattutto, ci sono comitati e associazioni pronti ad agire.

In caso di nuova aggressione è bene che questi signori sappino che ci sono soggetti che procederanno ad ogni azione legale possibile contro di loro ritendendoli responsabili in prima persona di omicidio/lesioni gravi.

Troppe aggressioni sono state tacitate dal Servizio forestale (questa estate si parla di quattro aggressioni in alta val di Non tenute nascoste), troppe persone sono state convinte a non 'piantare grane' e a non intentare cause contro la Provincia sfruttando il clima di clientelismo diffuso in Trentino e la paura di perdere finanziamenti e posti di mamma provincia e del sistema di potere democristiano da terzo mondo delle coop, casse, consorzi.

Basti dire che l'assicurazione stipulata dalla Pat prevede che il morto ammazzato da orso sia compensato alla famiglia con 200 mila euro a patto che essa si sottoscriva la rinuncia a ogni azione legale. Per i Signori dell'Orso la vita umana vale, a dir tanto, 200 mila euro. Una bazzecola rispetto a quanto costa un solo orso (tenendo conto del personale impiegato, delle assicurazioni, degli indennizzi ecc.).

 

Tiro incrociato

 

Oggi la Pat, ben gli sta, è sotto un tiro incrociato dal quale difficilmente uscirà a venirne fuori politicamente indenne. Da una parte a spararle contro c'è la Regione Veneto. Una Regione schizofrenica che con Zaia (un laureato in produzioni animali che... si iscrive al Partito di Dudù) attacca il Trentino che vuole "uccidere gli orsi" mentre il Veneto "illuminato" al massimo li cattura (ma pare che non ci riesca). Dall'altra con l'assessore all'agricoltura attacca il Trentino ma per opposte ragioni, perché ha fatto proliferare orsi dannosi che, sconfinando, stanno danneggiando pesantemente  gli allevatori vicentini. Poi c'è il Ministero, pronto a bloccare ogni iniziativa della Provincia e a frustrare ogni soluzione con lungaggini romane e scrupoli ambientalisti.

Quindi ci sono gli animalisti che minacciano sfracelli, che presidiano il centro di Trento, che ieri hanno occupato (con il consenso della maggioranza o per meglio dire del PD) gli uffici della giunta provinciale, che annunciano manifestazioni, denunce ecc. ecc.

Ma, se non bastasse c'è una parte della politica di opposizione che, questa volta, è decisa a mettere in difficolta la maggioranza sul serio puntando sulla denuncia dell'incapacità a gestire un progetto orsi sfuggito di mano e sul quale la politica ha vergognosamente delegato alle lobby del Parco e dei Signori dell'Orso.

Non è finita. Non sapendo come uscire dal ginepraio Rossi l'ha fatta grossa dimostrando di essere un nano politico rispetto a Dellai. Ha implorato il Friuli Venezia Giulia, il Veneto (con M4 che imperversa!), la Lombardia (dove anche quest'anno gli orsi di passaggio hanno fatto mattanze di asini, pecore e capre), l'Austria e persino la Svizzera di 'accettare' un po' di orsi trenbtini in sovrappiù. Con la Svizzera casca malissimo. Essa ha già detto cosa pensa degli italiani e del Trentino quando il responsabile dell'Ufficio fauna del Mistero federale dlel'ambiente ha sentenziato lo scorso anno che "a Roma sono inginocchiati agli animalisti".

Chissà come saranno contenti poi a Poschiavo (la valle Grigionese dove gli orsi si imbucano proveniendo dal Trentino e dalla Valtellina) nel sapere che il Trentino vuole istituire le "quote orso" e sbolognare quelli in soprannumero da loro dove quelli sinora arrivati hanno cmbinato mari di guai.

Non si capisce perché, già che ci siamo, Rossi non chieda anche a Chiamparino (alle prese con TAV e lupi) di prendersi un po' di orsi trentini. Tanto per non farsi mancare niente.

La Pat non sa più che pesci pigliare

Rossi, con la sua mossa improvvida, dimostra di essere un nano politico rispetto a Dellai.

Lo capisce anche un bambino che chiedere agli altri di togliere le castagne dal fuoco appellandosi al "contingentamento" degli orsi è una mossa stupida. In primo luogo le altre regioni risponderanno che le caratteristiche dell'area del Trentino Nord-Occidentale, dove è concentrato il 90% degli orsi trentini, non si trovano nelle altre regioni.

L'area dell'Adamello Brenta è un'isola scarsamente antropizzata, senza strade, senza paesi se non a corona. Basta guardare una carta stradale e una mappa della densità demografica e zootecnica per capire che in Veneto, in Lombardia, In FVG le cose sono ben diverse.

Se gli orsi creano problemi in Trentino nelle altre regioni essi rischiano di essere ingigantiti. Le obiezioni poi sono anche altre. Le altre regioni diranno che prima di sbolognare a Nord delle Alpi o ai vicini gli orsi il Trentino faccia fare agli orsi in soprannumero un piccolo tragitto ad Est dell'Adige, in val di Fiemme, in val di Cenbra, in val di Fassa, in Valsugana, in Primiero sull'altopiano di Lavarone. In tutte queste valli di orsi non c'è ombra o sono pochissimi. Convinca i suoi cittadini orientali che gli orsi sono una benedizione, un'attrattiva. Prima di pensare all'esportazione.

La gente non ha più l'anello al naso, pronta a bersi le bugie del Servizio Foreste della Pat. Sa benissimo che catturare gli orsi e catapultarli in altro territorio è la premessa per avere orsi problematici. Quindi nessuno ci cascherà.

 

 

Caro Rossi prima dividi l'autonomia con gli sfigati oltre confine, poi vedremo di parlare di orsi

 

Ma l'obiezione più grossa è che, chiedendo aiuto alle altre regioni con le "quote orso", Rossi assimila gli orsi alle "quote profughi", alle "quote rifiuti speciali".Si appella alla solidarietà per chiedere ad altri di farsi carico di un progetto avventuristico voluto dal Trentino, si chiede ad altri di prendersi una rogna.

L'accettazione dell'orso comincia a diminuire anche nelle regioni vicine e ci sarà una dura reazione delle popolazioni lombarde e venete che si vedono fare concorrenza sleale dal Trentino in campo turistico - e non solo - grazie alla possibilità di trattenere in loco le tasse e sostenere l'economia locale, una possibilità che a Vicenza, a Verona, a Belluno, a Brescia, a Bergamo, a Sondrio è negata. E tutte queste popolazioni sanno che le tasse che lo stato ladro estorce loro servono anche a sostenere l'autonomia trentina.

Maroni e Zaia non sono aquile ma non così stupidi da aiutare Rossi con quegli orsi di cui la Pat si è fatta bella per anni e che, ora che diventano scomodi, vuole 'mettere in comune'. Come si diceva: "socializzare le perdite e privatizzare i profitti". Non funziona.

Facciamo così Rossi. Tu dividi con i vicini montanari di serie B  la tua autonomia e poi noi prendiamo i tuoi orsi.

 

  •  

               commenti, informazioni? segnalazioni? scrivi

    pagine visitate dal 21.11.08

    counter customizable
    View My Stats

     Creazione/Webmaster Michele Corti