|        Anna 
                        Arneodo   
 Mario 
                        Durbano   Articoli correlati   (11.08.10)  Cuneo. Ora la 
                        Regione Piemonte pensa anche al pastore e non solo al lupo 
                        leggi tutto   (02.08.10)  La storia kafkiana dell'az. Capuzzola 'chiusa per lupi'. Solo in un paese incivile possono accadere queste cose leggi tutto   (20.06.10) Il comune di Monterosso Grana (CN) prende posizione sul lupo leggi tutto   (28.05.10) Dalle Marittime alle Orobie  il ritorno dei predatori mette a rischio i migliori formaggi ovicaprini d'alpeggio leggi tutto   (14.04.10) Sulle Orobie gli esperti ora parlano di 5-6 e lupi leggi tutto   (23.02.10) Il lupo e la pecora entrano nella campagna 
                        elettoraleleggi tutto   (19.02.10) Regione Piemonte:  un 'piano lupo' elettorale leggi tutto   (22.01.10) Imola. Ennesimo lupo avvelenato leggi tutto   (21.01.10) Chiarezza sul lupo. L'intoccabilità è solo italiana e l'hanno decisa gli 'esperti' e gli ambientalisti leggi tutto   (16.01.10) Cuneo. Taricco (ass. regionale) frena sugli abbattimenti selettivi del lupo leggi tutto   (20.12.09) Lupo? Si può convivere? Un convegno ieri a Brossasco (Cn) (link a Pascolo Vagante di Marzia Verona)   (18.09.09) Cuneo.  Tra la nebbia e il lupo leggi tutto   Torino (07.04.09) Torna il premio per il pascolo gestito. soddisfazione ma anche qualche perplessita' per i punteggi e per il "fattore lupo"  vai a vedere   Bergamo (29.03.09) I pastori offesi dall'esperto "orso-lupologo" del Parco Orobie: ci appelliamo alla Regione Lombardia vai a vedere   Organismi sovranazionali, lobby, Ong e 'scienziati'  decidono le politiche della natura (sopra la testa delle popolazioni rurali), è la verdocrazia (10.06.09) vai a vedere   (12.01.09) Anche in Val d'Aosta il lupo diventa un incubo per i pastori vai a vedere   Canton Ticino (16.08.08)  No al lupo  vai a vedere  |   (03.08.10) Anna 
                        Arneodo in occasione del Roumiage de Setembre 
                        a Coumboscuro (fotoracconto) 
                        mi ha trasmesso quella che ha scherzosamente definito 
                        una 'email a mano' in risposta alle mie richieste di 
                        aggiornarmi sulla situazione delle sue vallate. La pubblico 
                        qui.  In 
                        alta Valle Grana il lupo mette in ginocchio  una 
                        realtà pastorale già fragile   L'allevamento 
                        ovicaprino, così importante per il mantenimento 
                        dei pascoli e l'economia delle frazioni della parte 
                        alta del comune di Monterosso Grana, è sull'orlo 
                        del tracollo a causa della presenza da due anni di un 
                        branco di lupi che ha condiziona pesantemente le possibilità 
                        di utilizzo dei pascoli e determina un peggioramento 
                        insostenibile delle condizioni di lavoro e di vita dei 
                        pastori   di 
                        Anna Arneodo   La 
                        parte alta della Valle Grana, in cui sono segnalati 
                        dal Parco Alpi Marittime branchi di lupi, comprende 
                        i valloni di Sancto Lucìo e di Frise, territori 
                        situati nella parte alta del comune di Monterosso Grana. 
                        Le frazioni di Sancto Lucìo e di Frise sono a 
                        loro volta costituite da una ventina di borgate, sparse 
                        sui costoni dei due valloni. In questa zona sono residenti 
                        - in inverno - stabilmente una conquantina di persone, 
                        4 aziende agricole dedite all'allevamento dei bovini 
                        (per un totale di 250 capi adulti), 2 aziende vocate 
                        all'allevamento ovino con circa 350 capi in totale. 
                        Si tratta sempre di famiglie originarie del posto; una 
                        sola azienda alpeggiante sull'alpe di Rocho de l'Estelo/Roccastella 
                        proviene da fuori e da alcuni anni ha costituito una 
                        stalla nuova giusto entro i limiti del confine del comune 
                        di Monterosso, per sfruttare la delimitazione del territorio 
                        ove è possibile la produzione del formaggio Castelmagno 
                        (comuni di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana); 
                        alpeggia con circa 50 manze.    L'azienda 
                        di Durbano [di cui abbiamo avuto modo di constatare 
                        di persona le precarie condizioni di 'resistenza' in 
                        alpeggio documentate nel fotoracconto: Pastori 
                        e lupi: qual'è la razza in via di estinzione? 
                        n.d.r.] ha 
                        subito negli ultimi 2 anni pesantissimi danni da lupo: 
                        circa 130 capi predati o dispersi nel 2008 [ 'lettera 
                        aperta' del pastore riportata in questa pagina], 106 
                        nel 2009 [Tra 
                        la nebbia e il lupo]. 
                        Questi sono dati reali, non ufficiali.    La 
                        situazione degli alpeggi riservati alle pecore è 
                        disastrosa: i terreni sono tutti privati, la proprietà 
                        è molto parcellizzata a causa del sovrapopolamento 
                        verificatosi nelle nostre montagne a fine '800; gran 
                        parte dei proprietari sono emigrati in Francia, sovente 
                        mancano le successioni ... la situazione è difficile. 
                        A ciò si deve aggiungere la diffidenza reciproca 
                        degli allevatori e la diffidenza dei proprietari dei 
                        terreni nei confronti degli allevatori, proprietari 
                        che sovente sono restii a redigere contratti d'affitto 
                        scritti.   Occorrerebbe 
                        l'intervento di un ente pubblico come garante fra proprietari 
                        e allevatori (sempre che questi ultimi lo accettino), 
                        un programma di pascolo gestito pluriennale, come stanno 
                        elaborando alcuni comuni della Valle d'Aosta ...   In 
                        questa zona gli attacchi dei lupi sono stati rivolti 
                        fin'ora solo agli ovicaprini; i bovini non sono stati 
                        ancora toccati. Da questo deriva anche il disinteresse 
                        delle Associazioni di categoria (primi fra tutti i Coltivatori 
                        Diretti, che in questa zona annoverano il 95% delle 
                        tessere: il segretario provinciale è originario 
                        di Frise).   I 
                        lupi sono stati visti più volte, in inverno, 
                        vicino alle borgate di Frise. Secondo gli ultimi resoconti 
                        dei veterinari del Parco Alpi Marittime nella parte 
                        alta del comune di Monterosso Grana e nel confinante 
                        vallone di San Giacomo di Demonte (Valle Stura) sono 
                        insediati 4 lupi: la coppia adulta e due cuccioli dello 
                        scorso anno.   Quest'anno 
                        s'è verificato un solo caso di attacco ai danni 
                        del gregge di Durbano Mario, aggressione verificatasi 
                        in pieno giorno, con il pastore al pascolo, e che ha 
                        portato alla predazione di 3 animali. Da allora il pastore 
                        non ha più lasciato gli animali pascolare soli 
                        fuori dal "jas", ma i pascoli alti - dove 
                        cresce l'erba migliore per le pecore - sono tuttora 
                        da sfruttare e vanno verso l'abbandono [vedi il recentissimo 
                        fotoracconto di Marzia Verona del 30 agosto: Una 
                        cresta panoramica 
                        che documenta proprio questa situazione n.d.r.]. E' 
                        questa la soluzione giusta?   (Si 
                        parla poi di cattivo sfruttamento dei pascoli da parte 
                        dei pastori, di gestioni turnarie non più attuate, 
                        di un sistema che favorisce la crescita delel specie 
                        meno buone di foraggio ...) Ma 
                        un pastore è una persona umana, deve mangiare 
                        un pasto caldo, stare con altra gente, fare la spesa, 
                        andare alla posta, dal medico, vivere in una comunità. 
                        La morte della comunità è giorno dopo 
                        giorno, sempre di più, la morte della montagna, 
                        della sua cultura, della sua identità.     Anna 
                        Arneodo Sancto 
                        Lucìo 120120 
                        Coumboscuro (CN) tel. 
                        017198744   
 Anna 
                        Arneodo ci ha trasmesso insieme alla sua lettera di 
                        aggiornamento sulla situazione in alta Valle Grana anche 
                        la prima 'lettera aperta' del pastore Mario Durbano, 
                        scritta due anni fa in occasione della comparsa dei 
                        lupi. E' un documento toccante che dovrebbe essere fatto 
                        leggere ai lupofili 'televisivi' come li definisce lo 
                        stesso Mario. Siamo certi che cambierebbero idea. Non 
                        pensiamo invece di commuovere gli adepti della setta 
                        del lupo che con tutta probabilità considerano 
                        un successo la cessazione delle attività pastorali 
                        e la 'ritirata' dell'uomo dalla montagna in nome del 
                        nichilismo della 'rivincita della natura' e della restituzione 
                        del territorio alla wilderness (salvo poi vivere 
                        nelle megalopoli mangiando cibi di plastica prodotti 
                        da inquinanti fabbriche del cibo che distruggono la 
                        biodiversità)   Faccio 
                        il pastore per passione   di 
                        Mario Durbano   Faccio 
                        il pastore per passione. Fin da piccolo sognavo di avere delle pecore, una grangia mia in un angolo di pascoli ...poi, tornato da militare, con mille fatiche ho preso dei soldi in prestito e mi sono comprato un piccolo gregge. La montagna si stava spopolando, ma i pascoli venivano ancora affittati a prezzi alti: piccoli poderi, bocconi di prato uno qua uno là, con pendii ripidi con burroni e cespugli, senza strade ... i pascoli belli sono per le mucche. Così con il mio gregge, che man mano si faceva più numeroso, ho sempre battuto i costoni in alto della valle, di giorno e di notte, seguendo la fame di erba di pecore e capre, frugando dossi e cespugli alla ricerca degli agnellini appena nati, per strapparli alle volpi e alle aquile. Ma di anno in anno la vita del pastore si fa più dura.    Questa primavera pascolavo le mie bestie sui pascoli bassi, quando sono sopraggiunte le forti piogge di fine maggio: i torrenti in piena e le frane me ne hanno portate via una ventina.   Ho cercato di consolarmi guardando tutti i disastri attorno a me e mi sono un po' rassegnato: in fondo era primavera, l'inizio della stagione.. .! A fine giugno ho portato le pecore nei "jas" più alti: sono i giorni che profumano di fieno e l'erba era bella quest'anno. Alla sera rinchiudevo le pecore nel recinto , al mattino le mungevo e le lasciavo salire verso i pascoli di quota, per tornare a riprenderle alla sera.   Ci sono sempre degli agnelli che le pecore rifiutano e che faccio succhiare sotto le capre: le capre sono più affettuose, si lasciano succhiare e a volte "adottano" l'agnellino. Ed è ai primi di agosto che mi sono accorto che mancavano alcuni agnellini, che facevo poppare sotto le capre.Poi una sera, verso metà agosto, avviandomi per salire a riprendere le bestie, le ho trovate però già tutte riunite nel recinto, buone; al mattino sono salite verso i pascoli da un altro vallone. Era il giorno dell’Assunta, 15 agosto. La cosa mi è parsa strana.
   Poi due giorni dopo, passando nel pomeriggio lungo 
                        al "jas", ho trovato alcuni agnelli sgozzati vicino al torrente: subito ho pensato ad attacchi di cani ... invece nei giorni seguenti ho continuato a rinvenire sempre alcune mie bestie uccise: ora in un burrone, ora tra i cespugli di rododendro di un costone; e sempre ammazzate nello stesso modo, con un profondo morso nella gola, appena sotto le orecchie. Oltre a tutti gli agnellini che sono spariti, che non ho più ritrovato né vivi né morti! La scorsa settimana, quando la prima neve dell'autunno ha coperto le cime, ho avuto paura per le mie bestie; come un presagio: al mattino, salendo appena giorno, ho visto una scia di sangue lasciata da un corpo trascinato sulla neve: cinque pecore erano riverse lassù, fra la neve dei pascoli più alti. Il sangue sulla neve si vede da lontano, le ho guardate e non ho avuto il coraggio di toccarle: erano tutte intatte, azzannate alla gola; cinque tra le mie pecore più belle, ancora incroci della vecchia razza "demontina", bestie giovani di due anni, quattro denti!   Con l'aiuto dei cani ho scovato tra le rocce dei costoni una mezza dozzina di pecore azzoppate: a forza di farle scendere tutte le sere al "jas" basso per difenderle dai predatori mezze le bestie hanno i piedi tagliati dalle schegge 
                        delle pietraie. Alcune pecore erano gravide: spingendole a fatica le ho fatte scendere fino a delle grange basse, vicino al torrente e le ho lasciate lì, perché si stava facendo buio e non volevano più camminare.Al mattino, all'alba, sono risalito a cercarle: erano dove le avevo lasciate alla sera prima, stese per terra, azzannate alla gola, morte!   Non ho più il coraggio di fare il pastore. Voglio bene alle mie bestie, voglio bene alle mie montagne, ma ho la morte nel cuore: non posso continuare così. 
                        Non sono arrivato ad allevare un agnello quest'anno, ho perso le mie pecore più belle, le altre sono mezze zoppe, patite, arrancano a fatica, fanno pena! Alla sera controvoglia le rinchiudo nel recinto: strette, nello sporco, sprofondate nel fango quando piove, mentre in alto i pascoli sono buoni e l'erba è soffice e abbondante.    Ma perché devo farle penare così? Le bestie gravide abortiscono una dopo l'altra, i pochi agnelli che nascono sono prematuri e non si allevano. lo sto facendo una vita da disperato, è un mese che scendo e salgo le montagne senza posa, cercando pecore massacrate - ma tra cespugli, rocce, precipizi e canaloni è come cercare un ago in un pagliaio -, inseguendo animali impauriti; alla sera ho le ginocchia e le anche che mi fanno male.    Non ho più fatto il secondo taglio di fieno, che ogni anno mettevo da parte per gli agnelli; non ho più riparato le mangiatoie, né rifatto il tetto di casa né raccolto le patate ... : ho sempre corso per difendere le mie pecore dal lupo. Non posso più continuare a fare il pastore così. Eppure dove passiamo io e le mie pecore i pascoli sono puliti, i sentieri ben tracciati: la gente che passa camminando si ferma: "E' bello qui!" 
                        Al crepuscolo mi piaceva fermarmi nella luce bassa del tramonto a guardare le mie bestie ben sazie, la lana dorata, le schiene rotonde, piene, che si sdraiavano contente, gli agnellini vicino alle madri: era quello che mi faceva vivere.   Ora non posso più fare il pastore. Non ho più nemmeno rabbia, solo tanto dolore dentro. Voglio chiedere a chi sta comodo in città, in un ufficio, seduto su una poltrona, a chi guarda i lupi alla televisione: ma voi la fareste la mia vita? Voglio chiedere agli ecologisti, ai politici: ma una settantina delle mie pecore e agnelli, non valgono un lupo? Ma voi preferite il lupo o il pastore? Cosa 
                        sarebbe la montagna con i lupi, ma senza gente che vi abiti? Non fateci scappare tutti, anche noi ultimi rimasti, dalle nostre montagne!   Durbano Mario Comba 74 - Frise 12020 MONTEROSSO GRANA |         |