Ruralpini        Interviste/Gianni Rigoni Stern

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Sito dell'Associazione per un terrritario senza grandi predatori (Val Poschiavo, Canton Grigioni)

 

orsotrentino.blogspot.it/

Blog su e contro l'orso in Trentino dell'avv. Mario Giuliano

 

 

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(02.09.14)  Voci da Pinzolo. Cosa pensa la gente (allevatori e abitanti) degli orsi (senza filtri)

Sabato scorso la val Rendena è stata militarizzata per colpa dell'ignavia della provincia di Trento (cui è sfuggito di mano l'irresponsabile progetto Life Ursus) e della protervia un pugno di animalisti di Roma che pretendono di imporre ai trentini l'abbando delle attività di allevamento e di non mettere piede nei boschi. Sulla situazione la nostra Laura Zanetti ha raccolto i commenti senza filtro di allevatori trentini e veneti e degli abitanti della Rendena. leggi tutto

 

(01.09.14)  L'assessore leghista si schiera con gli animalisti e proclama "paradiso per orsi" in Lombardia

Dopo la svolta animalista di Berlusconi la Lega salviniana mette in soffitta i temi "autonomisti" e cavalca l'animalismo. Zaia e la Terzi hanno fatto a gara nelle ultime settimane nel compiacere gli animalisti e per mettere in difficoltà la provincia di Trento di centro-sinistra. Grandi manovre ma poi da Sondrio e da Vicenza esponenti istituzionali della destra attaccano Trento sugli orsi, ma per motivi opposti. Intanto in Trentino è guerra sotterranea nella maggioranza tra PD e centristi. Sempre sull'orso .leggi tutto

 

(28.08.14) Animalisti decisi a marciare su Pinzolo sabato senza autorizzazione.

(nella foto Pinzolo) C'è di che riflettere per i guru del marketing territoriale Trentino  che hanno voluto il progetto Life Ursus, sintesi di integralismo 'conservazionista' e di affarismo. Ora l'estate turistica trentina rimbalza sui media con l'immagine di manifestazioni, schieramento di polizia antisommossa tensioni, denunce. Non basta la crescente paura e disaffezione dei turisti che temnono l'orso. Ora si aggiunge il timore di manifestazioni violente nel Trentino felix turistico delle famiglie.  leggi tutto

 

(26.08.14)  Il movimento dei genitori prende posizione contro la mancata cattura di Daniza

Alla provincia di Trento si credono furbi. Dicono che cattureranno l'orsa responsabile di un'aggressione ad un uomo a Pinzolo ma non lo fanno per calcoli politici (del PD). A Trento hanno giocato da apprendisti stregoni con gli orsi. Ora sono sotto pressione da parte di soggetti economici, animalisti, politica di opposizione, Roma, valligiani e non sanno che fare mentre i più scaltri politici di scuola DC/PCI cercano di trarne profitto. Quanto mai opportuno il monito del Movimento genitori che denuncia la gravità della mancata cattura dell'orsa leggi tutto

 

(23.08.14)La Provincia di Trento non sa più che pesci pigliare. Gli orsi sono patata bollente politica

Ugo Rossi, presidente del Trentino si copre di ridicolo. Con i suoi autogol dimostra come la premiata fabbrica degli orsi (Life Ursus) sia fuori controllo. Prima dice di voler limitare gli orsi con catture e abbattimenti, poi - inginocchiandosi agli animalisti - supplica le altre regioni, e 'oltralpe' di subirsi un 'contingentamento' di plantigradi da esportazione. I montanari delle regioni limitrofe diranno: "Dividi l'autonomia e poi forse dividiamo gli orsi" e "Prima sistemali nel Trentino orientale dove non ci sono o quasi, poi parliamo di deportazioni in altre regioni". "Contingenti orsi". Come fossero rifiuti speciali leggi tutto

 

(18.04.14) Life Ursus di fronte alla realtà

Robi Ronza commenta l'aggressione subita da un uomo in Trentino che ha 'osato' andare a cercare funghi in un bosco disturbando il sacro territorio dei sacri orsi.  La provincia di Trento non ne uscirà facilmente da un ginepraio dove a metterla in croce ci sono anche (oltre ad animalisti e valligiani furenti) anche il Ministero, la regione Veneto (Zaia pro-orsi, l'assessore al'agricoltura contro) . Intanto a ferragosto in tutta Italia si sa che ad andar a funghi in Trentino si rischia la vita. Ottima promozione per le famiglie. Grazie Life Ursus da parte degli albergatori (che potevano anche loro pensarci prima che la 'promozione' a suon di orsi era un boomerang). 

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(11.08.13) "Autorità italiane inginocchiate all'animalismo"

Il governo del Canton Grigioni comunicava il 6 agosto di aver intrapreso passi ufficiali nei confronti di Berna per sollecitare l'Italia ad abbattere gli orsi trentini problematici ed evitarne l'arrivo in Svizzera. Ora l'Ufficio federale per l'ambiente da ragione a Coira e annuncia un prossimo passo dell'ambasciatore svizzero contro il Ministero dell'ambiente romano

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(27.07.13)Dalle parole ai fatti : Comitato antiorso

Quest' anno le azioni del Comitato antiorso (diventato anche "e Granbdi Predatori") del Trentino si sono fatte più incisive. La campagna di raccolta firme "per liberare il Trentino dagli orsi" prevede banchetti informativi sui mercati dei paesi rivolti anche ai turisti. Sino all'anno scorso vi era il timore di perdere il consenso degli albergatori. Ora si teme anche per il turismo. leggi tutto

 

(03.07.13) Liberalizzare lo spray anti orso.

L'avvocato Mario Giuliano di Trento, citando la casistica di incidenti mortali pubblicata da Ruralpini, scrive al ministro Alfano per chiedere che lo spray utilizzato in America per difendersi dalle aggressioni degli orsi non sia considerato come un'arma e posto in libera vendita.leggi tutto

 

(22.02.13)Si scatenano le reazioni per l'orso M13.

Al di là dello spreco di demagogia l'occasione porta alla luce come i pretesi amici degli orsi non abbiano affatto agito in modo oculato per favorire una presenza "sostenibile" del plantigrado. Le menzogne raccontate per "far accettare" l'orso e la protezione  dei soggetti pericolosi sono diventati dei boomerang. leggi tutto

 

(17.02.13) Cosa aspettano ad abbattere l'orso pericoloso?

Ieri l'orso M13, che si comporta come il padrone della val Poschiavo, ne ha fatte di cotte e di crude: due escursionisti seguiti, una ragazza in stato di shock ospedalizzata a Poschiavo, ancora "visite" alle aziende agricole. Le autorità stanno scherzando con il fuoco. Per paura delle reazioni degli animalisti non tutelano la sicurezza pubblica. E la stagione turistica? leggi tutto

 

(25.11.12) Successo dellaserata a Poschiavo (Grigioni) Venerdì sera all'ex cinema Rio di Poschiavo un folto pubblico ha seguito con attenzione e compostezza le testimonianze relative alla problematica della, convivenza imposta con i grandi predatori. Non vi sono state polemiche e contestazioni. Colto in pieno l'obiettivo del comitato spontaneo che promuove una informazione oggettiva sul problema.

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(23.11.12) A Poschiavochi intorbida le acque sono gli animal-ambientalisti In una lettera di ieri al Consigliere di stato Cavigelli Silva Samadeni leader di Pro Natura  intorbida le acque proprio alla viglia dell'incontro di informazione sui grandi predatori. Evoca il fantasma di una iniziativa pilotata dall'Italia dalla Lega Nord. Niente di più falso. Ma intanto la preoccupazione dei Poschiavini per la presenza e i danni dell'orso viene attribuita a sobillazione politica, per lo più da partiti stranieri e di "estrema destra". Una maldestra operazione politica che si ritorcerà contro i suoi autori. leggi tutto

 

(07.09.12) Lezioni dalla Val Poschiavo (Canton Grigioni)

Il 23 si terrà a Poschiavo un grande incontro pubblico di informazione sul problema della reintroduzione dei grandi carnivori sulle Alpi. Ci saranno trentini e piemontesi a testimoniare della "convivenza" con questi animali superprotetti. Che l'iniziativa parta da una piccola valle è emblematico dell'importanza dei non distrutti valori di indipendenza, identità e coesione di una comunità alpina leggi tutto

 

(28.01.14) Anche sugli alpeggi lombardi non è possibile convivere con i Grandi Predatori

Riportiamo la testimonianza di un titolare di un alpeggio che, nell'ambito del dibattito sul tema GP interno all'Associazione amici degli alpeggi e della montagna in tema di GP, ricorda ai soci (e a tutti) che da tre anni il suo alpeggio subisce gravi danni (per lo più non rimborsabili) a seguito degli attacchi dlel'orso  leggi tutto

 

(09.09.13) Lasciateci almeno delle riserve indiane

Piuttosto che essere del tutto scacciati dalla wilderness lasciateci delle ZPS umane.  A lanciare la provocazione è l'associazione Alte Terre. Un'associazione di resistenza sociale montanara delle valli di Cuneo.  "Siamo noi montanari in via di estinzione , creiamo delle riserve indiane senza orsi e lupi per difendere la biodiversità culturale umana che rischia di sparire".  leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(03.09.14) Da Asiago ai Balcani animali qualcuno ha portato animali pacifici per costruire la pace, ma qualcun altro ha portato dai Balcani in Trentino animali non pacifici per scatenare una guerra. Alla montagna, agli allevatori, ai pastori, alla gente semplice che fa legna, funghi, che va a caccia e a pesca, che tiene in piedi i masi. Un disegno tecnocratico per impossessarsi del territorio

 

La voce autorevole di Rigoni Stern

prende posizione su  Life Ursus e

animalisti da salotto

 

La rappresentante/corrispondente in Trentino di Ruralpini, Laura Zanetti, fondatrice della Libera associazione malghesi e pastori del Lagorai, responsabile del presidio Slow Food del formaggio “Orginale malghe del Lagorai' (esempio ammirevole di intransigente resistenza casearia e contadina), sabato scorso ha intervistato l'asiaghese Gianbattista Rigoni Stern, grande esperto di malghe, responsabile di un progetto rurale a Srebrenica nella Bosnia devastata dalla guerra. Protagoniste del progetto bosniaco sono le vacche Rendene nell'ambito di quella che è stata definita la “Transumanza della Pace”. Le Rendene sono animali adatti a quella zona di montagna dei Balcani e presenti da secoli sull'Altopiano di Asiago. Gianbattista non poteva mancare per questi motivi alla festa di sabato scorso, appuntamento irrinunciabile per gli allevatori di Rendena del Trentino e del Veneto (ma da qualche anno ce ne sono anche in Lombardia).

Laura, però, non ha intervistato Gianbattista sulla Rendena, sulla Bosnia, sui formaggi di malga. C'è un'altra emergenza ora ad Asiago. Questa estate sono già 30 i capi di bestiame (principalmente bovini) sterminati dall'orso di “seconda generazione” M4. Chi ha escogitato un progetto tanto ambizioso quanto spericolato, cinico e spregiudicato di deportazione di orsi dai Balcani, il famigerato Life Ursus che ha messo a soqquadro il Trentino, e sta esportando conflitti, risentimenti, destabilizzazione anche in Veneto, Lombardia, Sud Tirolo e persino Svizzera. Vediamo cosa dice Rigoni Stern (l'intervista è apparsa oggi su L'Adige a p. 10)

 

Progetto Life Ursus,  va

ripensato rapidamente

(parola di Rigoni Stern)


intervista a Gianbattista Rigoni Stern di Laura Zanetti

 

Gianbattista Rigoni Stern: «Era chiaro che le aggressioni sarebbero avvenute E chi in montagna ci vive e lavora adesso va difeso» «Sono da prevedere dei prelievi, senza farsi condizionare da chi non conosce la realtà di chi sull’alpe ci vive con molto sacrificio»

L'orso? Con attenzione, con le giuste accortezze. Senza estremismi e cercandodi non penalizzare, una voltadi più, le popolazioni montane. Questo il parere di Gianbattista Rigoni Stern, figlio dell’indimenticabile Mario Rigoni Stern e professionista che della materia in questione tratta con assoluta cognizione di causa. Laureato in Scienze forestali, funzionario dell’Ufficio agricoltura e foreste della Comunità montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni in Asiago dal 1980 al 2008, ha seguito in modo particolare la gestione delle 77 malghe di proprietà collettiva, che occupano una superficie pascoliva di oltre 8000ettari, dal 2005 al 2009 è stato assessore al Patrimonio e all’Ecologia del Comune di Asiago. Dal 2009 è ideatore e coordinatore di una iniziativa di solidarietà «Progetto per il recupero sociale, economico, paesaggistico dell’area rurale di Suceska ed aree limitrofi» in Comune di Srebrenica in Bosnia Erzegovina.

In val Rendena c’è stata la prima aggressione da parte dell’orso all’uomo, la seconda in Trentino quest’anno.

«Me l’aspettavo. Prima o poi doveva succedere. Il fatto che lupi ed orsi fossero spariti dalle nostre Alpi per opera dell’uomo nei secoli scorsi significa che la convivenza era difficile soprattutto con gli allevatori.»

Cosa pensa del progetto Life Ursus?

«Dieci anni orsono, quando ebbe inizio il progetto forse nonera stato valutato attentamente il comportamento dell’orso. Le nostre montagne sono unambiente molto antropizzato frequentato dal punto turistico (escursionisti e raccoglitori di funghi), è diffuso l’allevamento di più specie domestiche e un’agricoltura d’alpe. Ricordo che già allora non tuttierano d’accordo sul progettoLife Ursus».

In 10 anni dalla partenza del Life Ursus i dieci plantigradi importati in Trentino dalla Slovenia si sono quintuplicati, spostandosi in Germania, in Svizzera, in Lombardia e nel Veneto. Come è la situazione nelle montagne vicentine e più in generale nella sua regione?

«I primi maschi di orso sonoarrivati dopo un paio d’annidalla loro introduzione in Trentino creando non pochi problemi. Ad essere penalizzati perprimi sono stati i pastori diovocaprini i quali trascorrevano la notte a guardia del gregge raccolto all’interno di recinti elettrici dei quali l’orso se nefregava altamente. Poi è toccato agli apicoltori con le loro arnie scoperchiate con grande“manualità” ed i melari masticati come fossero fette biscottate. Infine a farne le spese sono stati gli allevatori di asini e bovini. Fino ad oggi, l’Altopiano dei 7 Comuni ha perso tra bovini e asinini poco meno di un centinaio di capi sbranati dall’orso, altrettanti pecore e capre».

 

L’assessore al lavoro della Regione Veneto, che è vicentina, ha chiesto la cattura dell’orso, macome la mettiamo con Zaia e Berlusconi che si sono improvvisati animalisti?

«All’interno di qualsiasi movimento politico si trovano animalisti, protezionisti, difensori delle attività legate al mondo contadino e venatorio. Sono convinto che certi atteggiamenti siano tali perché alla ricerca di un consenso politico».

Che effetto ha la presenza dell’orso sul turismo nella montagna veneta?

«Anche nel Veneto l’orso è visto a volte come una risorsa turistica altre volte crea disagio e paura tra i frequentatoridella montagna soprattutto dopo gli avvenimenti di quest’anno».

C’è un altro problema, molto sentito nella Lessinia veneta, che è la presenza del lupo.

«Il lupo sta arrivando ovunque in Italia e credo che tra non molto frequenterà anche i boschi dell’Altopiano. Anche nel caso del lupo è una questione di gestione e di equilibrio tra le specie perciò, quando c’è la necessità occorre prevedere dei prelievi. Tra l’altro i nostri allevatori e le persone non sono più abituati a convivere con questi animali e hanno dimenticato come rapportarsi. In Bosnia dove lavoro da alcuni anni in un progetto di solidarietà tra le montagne di Srebrenica, entrambe le specie sonopresenti. Qui gli allevatori hanno dei cani in grado di affrontare tali animali e alla fine come ultima risorsa rimane il fucile».

Avete mai pensato di costringere Comuni, Provincie e Regione aprendere provvedimenti in materia?

«No perché le normative sono regolate dalla legge 157 e il tutto dipende dal ministero dell’ambiente che dovrebbe essere però più veloce nell’ adottare normative e direttive in caso di orsi e altri animali, diciamo, problematici. Come l’orso“Genè” che quest’estate nellemalghe dell’Altopiano di Asiago ha ucciso quasi 30 capi bovini, creando gravi danni ad alcuni malghesi».

Il problema degli allevatori potrebbe essere risolto organizzandosi con dei carnai per nutrire ipredatori?

«Sono contrario. Nei paesi dell’Est come Slovenia, Croazia,Romania e Bulgaria, che frequento da tanti anni, sono funzionali all’attività di prelievo venatorio».

Cosa pensa di questo movimento animalista che mette sullo stesso piano i diritti dell’uomo e dei predatori?

«Queste persone non conoscono quale sia la realtà delle cose. Vorrei sapere se qualcuno di loro ha fatto mai una stagione di malga alzandosi alle quattro del mattino per radunaregli animali per la mungitura, pulire la stalla e l’impianto dimungitura, accompagnare al pascolo la mandria, fare formaggio, ricotta e burro, salare le forme di formaggio, tagliare le specie infestanti, andare a fare legna, di nuovo mungere, lavare gli impianti di mungitura, governare il magazzino del formaggio. E adesso il malghese ha ulteriori impegni: munito di binocolo deve contare ilgiovane bestiame al pascoloper controllare se ne manca qualche capo, alzarsi di notte all’abbaiare dei cani munirsi ditorcia per verificare se è arrivato l’orso e tra poco anche il lupo. Occorre trovare un equilibrio. La situazione attuale ha bisogno di un’attenta valutazione e di rapide scelte, non bloccate da sensazioni espresse e raccolte dai media di persone che non conoscono la realtà dei fatti. Gli orsi e i lupi possono trovare la loro nicchia ecologica in boschi e praterie primarie poco frequentati dall’uomo allevatore e dal turista occasionale e anche lì in numero controllato. Penso ai gravi danni ambientali provocati da alcune popolazioni eccessive di ungulati come i cinghiali, cervi nel Cansiglio, nel Parco del Gran Bosco di Salbertrand, alla Mandria per citare solo alcuni. Una cosa è certa: il progetto Life Ursus deve essere ripensato, rimodulato soprattutto per gli aspetti relativi allescelte trofiche, di diffusione, di comportamento della popolazione di orsi in una montagna per fortuna ancora ricca di alpeggi e altre colture agrarie e infine leggi e regolamenti chiari e operativi».

 

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