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Documenti

M.Corti Contadini e allevatori del Nord nelle transizioni rurali del XX e XXI secolo (saggio, PDF)

 





Articoli per argomenti 

Coltivazioni rurali

200 vignaioli di tutta Italia dicono basta: la burocrazia ci uccide


di Michele Corti



(03.03.17) Sono coraggiose e dure le parole dei vignaioli che firmando con nome e cognome hanno scritto al ministro
("...Sembra che l'obiettivo sia quello di ostacolare la partecipazione delle piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo così alle grandi imprese").

Non è il primo caso di iniziativa spontanea di gruppi di produttori agricoli che decidono di fare da sé e interpellare direttamente la politica.
"Da noi" era il motto del Partito dei contadini, un'esperienza che nel primo dopoguerra fu soffocata dal fascismo e nel secondo... dalla Coldiretti. Esperienza rimossa perché scomoda per la politica italiana orientata alle mediazioni corporative, ad avere a che fare con apparati di rappresentanza autoreferenziali, forti di deleghe in bianco da parte di associati che invece di essere i padroni delle organizzazioni ne sono i servi. Settanta anni di coldirettismo hanno segnato in profondo (in negativo) lo spirito dei nostri produttori agricoli. Fortemente influenzato da una condizione secolare di forte dipendenza sociale (tranne i contadini delle montagne che, però, avevano microproprietà) il ceto rurale italiano ha avuto troppo poco tempo per sviluppare una mentalità indipendente. Il coldirettismo ha segnato per alcuni strati rurali una temporanea emancipazione da rapporti agrari e sociali molto arretrati ma, per chi era già agricoltore o contadino indipendente, ha rappresentato lo scadimento a nuove forme di dipendenza e paternalismo "populistico" che sostituivano quelle dei proprietari con quelle dei funzionari, dei dirigenti delle cooperative e del sindacato.

Un blocco di interessi che non è a "marcia rurale"

Gli apparati sindacali, cooperativi, delle organizzazioni "tecniche" si pongono,
rispetto alla burocrazia pubblica, in un rapporto di  forte sintonia, contiguità, complicità. Al di là del gioco delle ombre cinesi la politica (agricola e non solo) non è risultato di scelte operate in modo trasparente dalle istituzioni della democrazia rappresentativa sulla base degli interessi degli attori sociali (tra loro bilanciati), ma dall'automatismo dell'influenza, esercitata dentro gli apparati decisionali pubblici, blocchi di interessi che incorporano le varie burocrazie (compreso quella delle "associazioni di categoria"), le accademie e i grandi interessi economici e finanziari.
In passato certe convergenze e sovrapposizioni di interessi erano palesi, si mostravano nin tutta la loro rozza e spudorata evidenza. Basta andare indietro e nel tempo e risalire all'epoca della Federconsorzi quando il legame tra l'apparato coldirettistico e la grande industria - Fiat e Montecatini in primis - era trasparente, quando le graduatorie degli aventi diritto ai prestiti agevolati erano stilate nell'ufficio della Coldiretti e "trasmesse" all'ufficio accanto dell'Ispettorato agrario.
I meccanismi oggi sono meno rozzi, ma restano. Resta l'assenza di una capacità autonoma di farsi valere da parte degli attori sociali dell'agricoltura. Ma qualche segnale di cambiamento si nota. Anche perché in un mondo sempre più interconnesso i nostri produttori agricoli sono sempre più a contatto dei loro colleghi di altri paesi.



Vignaioli e critica contadina

La categoria dei vignaioli ha sempre manifestato insofferenza per il "regime agricolo". Le ragioni sono evidenti: il vignaiolo è, in molte regioni d'Italia, il prototipo del contadino piccolo-proprietario. Ciò era vero anche quando la piccola proprietà contadina era del tutto minoritaria (sino alla fine del XIX secolo).
ll Partito dei contadini (che sorse dopo la prima guerra mondiale) aveva, non a caso, la sua roccaforte tra Asti ed Alba ma aggregava anche vignaioli di varie parti d'Italia: dalla Valtellina alle colline marchigiane. Ma la prima esperienza di movimento politico dei contadini si ebbe nei Tirolo italiano, allora parte dell'Impero asburgico. Nel 1910 fu fondata la Lega dei contadini  a Isera, un centro vitivinicolo della val Lagarina nei pressi di Rovereto. Non a caso anche oggi in Trentino c'è un gruppo vivace di "vignaioli indipendenti" (strano, però, che nei 200 "vignaioli critici" che oggi denunciano la burocrazia ce ne sia solo uno).  La Lega dei contadini si poneva come movimento politico, secondo l'ispirazione che restò costante nei movimenti dei contadini del XX secolo (forti nell'Europa orientale) che non separavano la dimensione economica da quella sindacale e politica (come invece tendeva a fare la modernità politica che con queste separazioni riusciva a imporre il dominio dei grandi interessi sotto le apparenze della libertà e della democrazia).
Alessandro Scotti, più volte eletto parlamentare, era il capo del Partito dei contadini. Fu perseguitato dal fascismo, fu partigiano ma i comunisti tentarono di ucciderlo. Fervente cattolico fu tradito dal clero che preferiva appoggiare la Dc e la Coldiretti. Scotti
era un viticoltore di Costigliole d'Asti e non fu mai politico di professione. Nei suoi programmi politici c'era una vena di democrazia sostanziale, di anti-industrialismo e di anti-burocratismo che i partiti di allora tacciavano di "retrograda" ma che, in realtà, era sin troppo avanti sui tempi. Per chi volesse saperne di più su questi interessanti precedenti del movimento politico contadino in Italia rimando al mio saggio
Contadini e allevatori del Nord nelle transizioni rurali del XX e XXI secolo . Ora torniamo all'oggi.



Vignaioli critici

Lo spirito indipendente dei vignaioli "viene da lontano" ma in tempi recenti era stato indebolito (o anche annullato) dalle grandi coop bianche e rosse. In tempi recenti il rinnovato interesse per il vino, i prodotti del terroir, le produzioni "di nicchia", la crisi di molte coop (spesso baracconi sostenuti con i soldi pubblici) hanno ridato vigore allo spirito di indipendenza dei vignaioli. Anche con piccole produzioni nel mondo del vino riesci, almeno spesso, a essere visibile con la tua faccia. Ci sono tanti canali (enoteche, riviste specializzate, amici del vino) che ti possono aiutare a rebderti visibile anche se sei piccolo. Una fortuna negata per altri settori agricoli e che trova un aiuto importante nela tendenza a vendere il vino in bottiglia, con un vestito che racconta, se si vuole farlo, l'azienda che c'è dietro. Così non sorprende la sortita di 200 vignaioli che scrivono direttamente al Ministro dell'agricoltura firmando con nome e cognome. Mettendoci la faccia, esponendosi in prima persona. Chi conosce il mondo agricolo sa quanto sia difficile indurre i contadini ad "esporsi". Anche molti "ribelli", "contadini critici", contestatori quando si tratta di metterci la firma ti fanno cadere le braccia dicendoti: "sai sto aspettando un contributo... ".  Onore quindi ai 200 vignaioli che si sono esposti, che saltando gli apparati di una rappresentanza che funziona solo a pro degli apparati stessi "stanano" il massimo livello politico. Con parole chiare e coraggiose.



Da consumatore rivolgendomi ai consumatori dico: se c'è da scegliere tra un vino di questi 200 vignaioli e un altro scegliete questi. La bontà di un vino esprime chi lo fa e se chi lo fa è uno spirito libero e onesto il vino - specie se non "fatto dall'enologo" (operando l'ennesima delega), rispecchierà i valori, i sentimenti, la personalità del vignaiolo.
Leggete l'appello e se siete vignaioli sottoscrivetelo, se siete contadini di altre categorie agricole... cominciate a ragionare sul fatto che da troppo tempo il "regime agricolo" si sovrappone ai vostri interessi mettendovi gli  uni contro gli altri, creando abilmente fossati di diffidenza, alimentando la "furbizia stupida" che porta a impedire di cooperare tra voi. Cooperare, non significa delegare a dei burocrati di una coop che fanno i loro interessi ma creare reti di imprese, restare in piedi appoggiandosi gli uni agli altri.

Di seguito la lettera dei vignaioli


Al sig. Ministro dell'Agricoltura On. Maurizio Martina
Presso MIPAAF Roma
aoo.ministro@pec.politicheagricole.gov.it
aoo.sottosegretario@pec.politicheagricole.gov.it
aoo.gabinetto@pec.politicheagricole.gov.it                                             


 Italia, 05 marzo 2017

Oggetto: dematerializzazione registri vinicoli e burocrazia

Il vino buono non si fa con la burocrazia che uccide i piccoli produttori

Non accettiamo l'imposizione dei registri dematerializzati! Non vogliamo alimentare un'economia virtuale e parassitaria. E' necessaria un'inversione di tendenza, una rivoluzione delle norme; dobbiamo dire forte e chiaro che bisogna interrompere questo stillicidio di procedure, obblighi, corsi, patentini, registri che stanno strangolando le nostre aziende.

CHI SIAMO
Siamo duecento Vignaioli, agricoltori di ogni Regione. Siamo innamorati della terra, del cielo, delle piante e del nostro lavoro che vorremmo continuare a svolgere. 

LA SITUAZIONE ATTUALE In Italia ci sono 52 mila produttori e di questi 48 mila imbottigliano meno di 1000 ettolitri, il 53% della produzione è ottenuta dalle cantine cooperative, mentre la superficie media è di soli 1,6 Ha. Rappresentiamo quindi circa il 90% dei produttori e non più del 30% della produzione totale. Perché allora non pensare un sistema adatto alle esigenze del maggior numero di produttori?   Siamo quelli che abitano e conservano i borghi rurali e i loro territori che, senza di noi, andrebbero irrimediabilmente in abbandono. La burocrazia sta uccidendo le nostre aziende e il nostro sistema agricolo, fatto  esclusivamente  di micro imprese.  Crediamo che si debba rallentare questa corsa alla burocratizzazione estrema, dove per ogni azione concreta sono richieste decine di pezzi di carta e gigabyte che tanti di noi non hanno la possibilità di seguire, di compilare e di pagare: i nostri piccoli numeri ci impongono delle scelte, e noi alla fine dobbiamo scegliere sempre la terra, la pianta, il vino. Inoltre, non siamo più disposti a dover pagare corsi e consulenti per poter fare il nostro lavoro. In pratica, non vogliamo mantenere un’economia virtuale e parassitaria, spesso rappresentata dalle associazioni di categoria, sindacati o società di consulenza.  
Il tutto col beneplacito di chi avrebbe dovuto difendere la nostra vita e il nostro lavoro: si chiamino associazioni di categoria, sindacati o altro ancora, di antica o recente costituzione. Vogliamo reagire,rispondere, non per ottenere qualche mediocre compromesso, ma per imporre la nostra idea di lavoro, di rapporti umani; per riappropriarci del nostro tempo. A questo si aggiunge il fatto che delegare tutti gli adempimenti a servizi on line richiede una connessione potente e veloce e forse non ci si rende conto di quale sia lo stato delle ADSL nelle campagne italiane. Non si comprende perché le uniche esenzioni concesse siano a favore delle piccole produzioni che effettuano vendita diretta in azienda o per quelle fino a 1000/hl che non imbottigliano. Sembra che l'obiettivo sia quello di ostacolare la partecipazione delle piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo così alle grandi imprese.

QUESTI GLI ENTI E ORGANISMI CHE CI CONTROLLANO
1- ICQRF
2- Guardia Forestale
3- Organismo controllo per certificazione Dop, Igp
4-Organismo controllo per certificazione Bio
5- HACCP controllo igiene in cantina
6- Sicurezza sul lavoro: organismi vari
7- Agea ed Enti regionali collegati./CAF.
8- Asl: normative sanitarie.
9- Province, esistono ancora e spesso hanno mantenuto le deleghe per la viticoltura.
10- Valoritalia, TCA, ecc.
Organismi o Enti diversi che ci richiedono sempre le stesse cose, di produrre sempre gli stessi documenti .

QUESTI ALCUNI DEI VARI PATENTINI CHE DOBBIAMO CONSEGUIRE:
Alimentarista, HACCP, utilizzo fitosanitari. taratura botte irrorazione, patentino guida trattore…
Poi ci sono i Consorzi di Tutela, le Associazioni, i Sindacati ecc. Questo impegno corrisponde in termini temporali a quasi un mese di lavoro ed indicativamente a 2000-3000€ ogni anno, una cifra troppo importante per chi fattura poche decine di migliaia di euro.

 COSA CHIEDIAMO
E' urgente unificare quanto più possibile i vari Enti deputati al controllo: è auspicabile un unico organismo che esegua tutti i controlli. Per tutto ciò chiediamo:
1) Abolizione dei registri di cantina: ognuno di noi è obbligato a compilare ogni dicembre la denuncia di produzione delle uve e a fine luglio la dichiarazione di giacenza del vino. Se a questi due documenti affianchiamo le fatture di vendita, abbiamo tutte le informazioni necessarie per effettuareil controllo delle produzioni. Senza considerare che tutte queste informazioni vengono ripetute nei documenti del Sistema di Controllo del Biologico, nei manuali HACCP,Valor Italia, TCA ecc
Per i piccoli produttori (entro i 1000 Hl/anno) che non acquistano vino i registri non servono.
In subordine proponiamo di mantenere i registri cartacei ed agevolarne la tenuta al produttore che non acquista vino, posticipando il termine ultimo per la compilazione del registro di vinificazione al momento della dichiarazione di produzione; per imbottigliamento e tagli al momento della denuncia di giacenza. Proponiamo inoltre di eliminare l'obbligo di tenuta del registro di commercializzazione sotto i 1000 hl: è un duplicato del registro di vinificazione/imbottigliamento e dei movimenti già tracciati con altri documenti.
2) Anche per l'olio extra vergine di oliva chiediamo di portare il limite per l'esenzione dalla compilazione dei registri telematici dagli attuali 350 Kg a 3500 Kg/annui di produzione di olio.
3) Chiediamo per chi è Imprenditore Agricolo a titolo Professionale da almeno 5 anni di sostituire con un’autodichiarazione i corsi e i relativi patentini per guida trattori. Se lo scopo dichiarato è aumentare la sicurezza dei lavori in campagna, allora si diano contributi diretti per l'adeguamento delle macchine.
4) Esenzione totale dal patentino fitofarmaci nel caso in cui si utilizzino esclusivamente fitofarmaci a base di sali di rame e/o zolfo.
5) Eliminazione delle prestazioni viniche obbligatorie che sono misure anacronistiche. Inoltre, eliminando la distillazione obbligatoria delle vinacce (cioè regalare le vinacce alle distillerie) si creerebbe un valore di mercato per tutti i prodotti agricoli destinati alla distillazione. Proponiamo di eliminare l'obbligo di dichiarazione preventiva, incentivando il procedimento di smaltimento agronomico delle vinacce.
6) Proponiamo la semplificazione del modello INTRASTAT (basterebbe un elenco delle fatture inviate con PEC) e scadenza annuale per i vignaioli che producono meno di 1000 hl.
7) Chiediamo che in vendemmia e per la raccolta delle olive si possa ricorrere alla manodopera parentale e amicale con assicurazioni agevolate, con un forfettario assicurativo proporzionato alle dimensioni aziendali.
8) Chiediamo che su base volontaria e non obbligatoria sia possibile riportare nelle etichette del vino la lista degli ingredienti.

Comunichiamo che se  non otterremo quanto richiesto, avvieremo una Campagna di DISOBBEDIENZA CIVILE invitando tutti i vignaioli italiani a non ottemperare alle richieste di adeguamento ai registri telematici.

Il cuore della nostra protesta è comunque quello di mettere in evidenza il ruolo centrale che le piccole aziende svolgono nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio nel suo complesso. Il soffocamento di queste piccole realtà non potrà che passare la mano ad un tipo di agricoltura che inevitabilmente distruggerà la risorsa primaria.

Egregio Ministro, in pochissimi giorni su questa proposta abbiamo raccolto 200 adesioni; con altrettanto poco tempo siamo certi di poter coinvolgere migliaia di agricoltori.



VIGNAIOLI UNITI contadinicritici@inventati.org
Seguono le adesioni dei titolari 200 aziende agricole


ABRUZZO
  • Stefano De Fermo – Az. Agr. De Fermo
  • Mariapaola Di Cato – Az. Agr Di Cato Francesco
  • Lorenza Ludovico – Az. Agr. Ludovico
  • Sofia Pepe – Az. Agr. Emidio Pepe
  • Stefania Pepe – Az. Agr. Stefania Pepe
  • Enrico Gallinaro – Az. Agricola E. Gallinaro
  • Massimiliano D’Addario – Az. Agr. Marina Palusci
BASILICATA
  • Antonio  Cascarano – Az. Agr. Camerlengo
  • Elisabetta   - Az. Agr. Musto Carmelitano
CALABRIA
        -   Santino Lucà  -  Az. Agr. Cantine Lucà
       -    Luigi Viola -   Az. Agr. Cantine Viola
CAMPANIA
  • Giovanni Ascione - Az. Agr. Nanni Copè
  • Ennio Romano Cecaro – Az. Agr. Canlibero
  • Elisabetta Iuorio – Az. Agr. Casebianche
  • Raffaello Annicchiarico – Podere Veneri Vecchio
  • Fortunato Rodolfo Arpino – Az. Agr. Montedigrazia
  • Salvatore Magnoni – Az. Agr. Prima La Terra
  • Diana Iannacone – Az. Agr. I Cacciagalli
  • Sandro Lonardo – Az. Agr. Contrade di Taurasi
EMILIA ROMAGNA
  • Alberto Carretti – Podere Pradarolo
  • Laura Cardinali – Az. Agr. Cardinali
  • Vittorio Graziano – Az. Agr. Graziano
  • Mirco Mariotti – Az. Agr. Mariotti
  • Elena Pantaleoni – Az. Agr. La Stoppa
  • Federico Orsi – Vigneto S.Vito
  • Denny Bini – Az. Agr. Podere Cipolla
  • Francesco Torre – Az. Agr. Il Maiolo
  • Marco Cordani – Az. Agr. Cordani
  • Stefano  Malerba - Az. Agr. Gualdora
  • Vanni Nizzoli – Az. Agr. Cinque Campi
  • Katia Babini – Az. Agr. Vigne dei Boschi
  • Paolo Francesconi – Az. Agr. Francesconi
  • Roberto Maestri – Az. Agr. Quarticello
  • Andrea Cervini – Az. Agr. Il Poggio
  • Massimiliano Croci – Az. Agr. Tenuta Croci
  • Flavio Cantelli – Az. Agr. Maria Bortolotti
  • Erica Tagliavini –Soc. Agr. Bedogni Barbaterre
  • Romano Mattioli – Az. Agr. Terraquilia
  • Ettore Matarese – Az. Agr. Il Palazzo
  • Gianni Storchi – Az. Agr. Storchi
  • Paolo Crotti  -  Az. Agr. Podere Giardino
  • Alberto Anguissola – Az. Agr. Casè
  • Flavio Restani - Az. Agr. Il Farneto
  • Antonio Ognibene – Az. Agr. Gradizzolo
  • Manuela Venti – Az. Agr. Villa Venti
  • Susanna Diamanti – Az. Agr. Oro di Diamanti
  • Andrea Berti – Soc. Agr. Folesano
  • Marco Rizzardi – Az. Agr. Crocizia
FRIULI
  • Giovanni Foffani – Az. Agr. Foffani
  • Gaspare Buscemi – Az. Agr. Buscemi
  • Federica Magrini – Az. Agr. Vignai da Duline
  • Franco Terpin – Az. Agr. Terpin
  • Silvana Forte – Az. Agr. Le Due Terre
  • Dario Princic – Az. Agr. Princic
  • Fausto De Andreis – Az. Agr. Le Rocche del Gatto
  • Fulvio L. Bressan – Az. Agr. Bressan Nereo
  • Denis Montanar – Az. Agr. Denis Montanar
  • Andrea Rizzo – Az. Agr. Feudo dei Gelsi
LAZIO
  • Giuliano Salesi – Az. Agr.Podere Orto
  • Andrea Occhipinti – Az. Agr. Occhipinti
  • Chiara Bianchi – Az. Agr. Cantina Ribelà
  • Daniele Manoni – Az. Agr. Il Vinco
  • Marco Marrocco – Az. Agr. Palazzo Tronconi
  • Antonio Cosmi – Az. Agr. Casale Certosa

LIGURIA
  • Stefano Legnani – Az Agr. Legnani
  • Andrea Marcesini – Az. Agr. La Felce
LOMBARDIA
  • Emanuele Pelizzati Perego – Ar.Pe.Pe. srl
  • Antonio Ligabue – Az. Agr. Ligabue
  • Giacomo Baruffaldi – Az. Agr.Castello di Stefanago
MARCHE
  • Alessandro Bonci – Az. Agr. La Marca di S. Michele
  • Paolo  Beretta - Az. Agr. Fiorano
  • Maria Pia Castelli – Az. Agr. Maria Pia Castelli
  • Corrado Dottori – Az. Agr. La Distesa
  • Rocco Vallorani – Az. Agr. Vigneti Vallorani
  • Igino Brutti – Az. Agr. Fontorfio
  • Enrico Gabrielli – Az. Agr. Aurora
  • Natalino Crgnaletti – Az. Agr. Fattoria S. Lorenzo
MOLISE
  • Rodolfo Gianserra – Az. Agr. Vinica
PIEMONTE
  • Guido Zampaglione – Tenuta Grillo
  • Paolo Laiolo – Az. Ag. Laiolo Reginin
  • Alessandro Barosi – Az. Agr. Cascina Corte
  • Nicoletta Bocca – Az. Agr. San Fereolo
  • Stefano Marelli e Enzo Kizito Volpi -Az. Agr. Corte Solidale
  • Eleonora  Costa  - Az. Agr. Crealto
  • Ezio Trinchero – Az. Agr. Trinchero
  • Nadia Verrua – Cascina Tavijn
  • Lucesio             Az. Agr. Rocca Rondinaria
  • Carlo Daniele Ricci – Az. Agr. Cascina S. Leto
  • Paola e Elena Conti – Cantine del Castello Conti
  • Andrea Fontana – Az. Agr. Platinetti Guido
  • Claudio Rosso – Az. Agr. Cascina Roera
  • Daniele Oddone – Az. Agr. Cascina Gentile
  • Paolo Malfatti – Az. Agr. Cascina Zerbetta
  • Daniele Saccoletto – Az. Agr. Saccoletto
  • Fabrizio Iuli – Az. Agr. Iuli Fabrizio
  • Rizzolio Giovanna – Az. Agr. Cascina delle rose
  • Stefania Carrea – Az. Agr. Terre di Matè
  • Paolo     Veglio  - Az. Agr. Cascina Roccalini
  • Chiara Penati – Az. Agr. Oltretorrente
  • Marta Rinaldi – Az. Agr. Rinaldi
PUGLIA
  • Natalino Del Prete – Az. Agr. Natalino Del Prete
  • Francesco Marra – Az. Agr. Francesco Marra
  • Marta Cesi – Az. Agr. Dei Agre
  • Mimmo            - Az. Agr. Pantun
SARDEGNA
  • Alessandro Dettori – Tenute Dettori
  • G. B. Columbu – Az. Agr. Malvasia Columbu
  • Giovanni Montisci – Az. Agr. Cantina G. Montisci
  • Francesco Sedilesu – Az. Agr. Giuseppe Sedilesu
  • Maurizio Altea – Az. Agr. Altea Illotto
SICILIA
  • Pierpaolo Badalucco – Az. Agr. Dos Tierras
  • Gianfranco Daino – Az. Agr. Daino
  • Guglielmo Manenti – Az. Agr. Manenti
  • Giovanni Gurreri – Cantina Gurrieri Az. Agr. Battaglia Graziella
  • Marco Sferlazzo – Az.Agr.Porta del Vento
  • Alice Bonaccorsi – Az. Agr. A. Bonaccorsi
  • Bruno Ferrara Sardo – Az. Agr. Bruno Ferrara
  • Davide Bentivegna – Az. Agr. Etnella
  • Paola Lantieri – Az. Agr. Punta dell’Ufala
  • Nino Barraco – Az. Agr. Barraco
  • Giovanni Scarfone – Az. Agr. Bonavita Faro
  • Francesco Guccione – Az. Agr. Guccione
  • Francesco Fenech – Az. Agr. F. Fenech


TOSCANA
  • Antonio Giglioli – Az Agr Casale Giglioli
      -     Giovanni Borella – Az. Agr. Casale
  • Valentina Baldini Libri – Fattoria Cerreto Libri
  • Arnaldo Rossi – Taverna Pane e Vino
  • Stefano Gonnelli – Az. Agr. Borgaruccio
  • Giovanna Tiezzi – Az. Agr. Pacina
  • Gabriele Buondonno – Az. Agr. Casavecchia alla Piazza
  • Gabriele Da Prato- Az. Agr. Podere Concori
  • Giuseppe Ferrua – Az. Agr. Fabbrica di S. Martino
  • Francesco Carfagna – Az.Agr. Altura
  • Stella di Campalto – Az. Agr. Podere S.Giuseppe
  • Francesca Padovani - Az. Agr.Podere Fonterenza
  • Marzio   Politi  - Coop. Agr. Voltumna
  • Olivier Paul Morandini – Az. Agr. Fuorimondo
  • Paolo Marchionni – Az. Agr. Vigliano
  • Alessio Miliotti – Az. Agr. Tenuta di Sticciano
  • Fabrizio Zanfi – Podere La Mercareccia
  • Paolo Giuli – Az. Agr. Al Podere di Rosa
  • Riccardo Papni – Az. Agr. La Pievuccia
  • Francesco De Filippis – Az. Agr. Cosimo Maria Masini
  • Sergio Falzari – Az. Agr. Il Giardino
  • Carlo Parenti – Az. Agr. Macchion de Lupi
  • Stefano Amerighi – Az. Agr. Amerighi
  • Umberto Valle – Az. Agr. Poggio Trevvalle
  • Francesco Anichini – Az. Agr. Vallone di Cecione
  • Roberto Bianchi – Az. Agr.Podere Val delle Corti
  • Luca Orsini – Az. Agr. Le Cinciole
  • Monica Raspi – Az. Agr. Fattoria Pomona
  • Patrizia Bruni – Az. Agr. Villa Bruni
  • Marco Tanganelli – Az. Agr. Tanganelli
  • Susanna Grassi – Az. Agr. I Fabbri
  • Nadia  Riguccini  - Az. Agr. Campinuovi
  • Maurizio Comitini  - Az. Agr. Croce di Febo
  • Luca Tomassini – Az. Agr. Sangervasio
  • Paolo Socci – Az. Agr. Fattoria di Lamole
  • Rossella   Bencini   - Az. Agr. Terreamano
  • Massimo Pasquetti – Az. Agr. I Mandorli
  • Michele Braganti – Az. Agr. Monteraponi
  • Paolo Cianferoni – Az. Agr. Caparsa
  • Jacy Farrel – Az. Agr. Monte Bernardi
  • Moreno Panattoni – Az. Agr. Montechiari
  • Giorgio Secchi – Az. Agr. Palmo di Terra
  • Piero Tartagni – Az. Agr. Fattoria Colleverde
  • Michele   Guarino - Az. Agr. Tenuta Lenzini
  • Stefano Grandi – Az. Agr. Canneta
  • Emilio Falcione – Az. Agr. La Busattina
TRENTINO
  • Stefano Bailoni – Az. Agr. Cantina Bionatura
VENETO
  • Maurizio Donadi – Casa Belfi Donadi
  • Maia Gioia Rosellini – Az. Agr. Ca’ Orologio
  • Carlo Venturini – Az.Agr. Monte Dall’Ora
  • Giovanni   Masini - Az. Agr. Cà de Noci
  • Franco Masiero – Az. Agr. Masiero Verdugo
  • Daniele Piccinin -  Az. Agr. Le Carline
  • Marinella Camerani – Az. Agr. Corte Sant’Alda
  • Daniele D. Delaini – Az. Agr. Villa Calicantus
  • Ernesto Cattel -  Az. Agr. Costadilà
                                    
UMBRIA
  • Paolo Bolla – Az Agr. Fontesecca
  • Rocco Trauzzola – Fattoria Mani Luna di
  • Jacopo Battista – Az. Agricola Ajola
  • Clelia Cini – Az. Agr. La Casa dei Cini


























 

 

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